venerdì, luglio 07, 2023

1984: il gotha dei writers di New York dipinge i muri di un piccolo paese in provincia di Alessandria


(dall'alto in basso)

Foto allegate:
01: una delle numerose opere del QUA presenti in Quattordio
02: il muro originale dipinto da Phase 2, Delta 2, Ero e Rammellzee
03: i dipinti conservati di Phase 2 e Delta 2 oggi
04: un particolare del museo, con foto dei writers impegnati nella breakdance, in paese

A cura di FABIO PASQUARELLI

È una storia di quelle incredibili, talmente assurde da diventare mitologia.

Quattordio è un bel paese di poco più di 1500 anime in provincia di Alessandria:
lo si raggiunge passando per la Statale 10, dopo essere usciti al casello di Felizzano, sulla Torino-Piacenza.

Nel 1984 il piccolo centro abitato si rese protagonista di una vicenda veramente unica.
Nei mesi di marzo ed aprile di quell’anno si era svolta la mostra “Arte di frontiera” presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna ideata dalla ricercatrice Francesca Alinovi (prematuramente scomparsa qualche mese prima).
Alinovi fu la prima ad aver portato in Italia un progetto ed una mostra (successivamente replicata a Milano e Roma) interamente dedicati alla scena del Graffiti Writing e della Street Art americana.

Durante il periodo della mostra il meglio dell’arte d’avanguardia newyorchese si trovava in Italia e in occasione della mostra quattro artisti (Delta 2, Ero, Phase 2 e Rammellzee) furono invitati dalla IVI Spa - Industrie Vernici Italiane (divenuta nel 1986 PPG), quale sponsor dell’evento, in visita allo stabilimento di Quattordio.
Fu così che nel periodo tra giugno e luglio i writers trascorsero molti giorni in azienda e a contatto con la popolazione, integrandosi con le usanze piemontesi certamente differenti da quelle della metropoli americana.

Realizzarono in azienda e in paese molte opere, schizzi e graffiti utilizzando qualsiasi tipo di vernice o resina, applicandoli sui più disparati oggetti:
pannelli metallici, tele, auto (Fiat 500, Ritmo, X1/9), una Vespa, addirittura un pullman, ma la maggior espressione artistica la misero sul muro della piazzetta centrale del paese (oggi Piazzetta Pettazzi), utilizzando bombolette spray.

Negli anni successivi ma soprattutto recentemente grazie ad una maggiore attenzione verso la Street Art, tale opera assumerà una certa importanza poiché è il primo storico graffito realizzato su muro in Italia da writers americani.

Dal 2017 il Comune di Quattordio insieme ai fratelli Alessandro e Marco (Kayone) Mantovani (curatori della galleria d’arte milanese Stradedarts, writers e artisti) crea questa nuova narrazione in cui il paese diventa epicentro del colore e catalizzatore del meglio del writing italiano, che sviluppa e attualizza ciò che accadde in quella mitica estate del 1984:
nasce così il festival QUA (Quattordio Urban Art) che ogni anno porta in paese alcuni dei migliori writers della penisola, per dipingere e decorare nuovi scorci.

Ad oggi, Quattordio è un museo diffuso di street art, che ogni anno colora e anima vie, muri, pareti: tutte le opere sono liberamente visitabili facendo una passeggiata per il centro.
Sullo storico muro di Delta 2 e Phase 2 sono stati fatti interventi conservativi volti a preservare il lavoro di due artisti, ora considerati padri fondatori del movimento.

In paese è stato anche allestito un piccolo museo con alcuni ricordi della visita dei writers newyorkesi: alcuni loro lavori su materiali misti sono esposti nella stanza delle meraviglie, accanto a sensazionali foto della loro permanenza.

Artisti afroamericani immersi ed integrati con una piccola comunità di provincia in un esperimento artistico e sociale senza precedenti: forse il futuro stava proprio lì, nel 1984.

(alcune delle informazioni sono state estrapolate dal sito del Comune di Quattordio, sulla pagina https://www.comune.quattordio.al.it/it/page/qua-quattordio-urban-art il resto delle info)

2 commenti:

  1. Tutto ruotava introno all indimenticabile dott. Pino Codrino padrone della fabbrica di vernici, suo figlio Paolo aveva studiato in America. Mio fratello se lo ricorda quell estate lavorava alla mitica trattoria Losanna quartiere generale di Codrino e della sua banda di amici, da far impallidire amici miei. L accordo avvenne alla festa annuale per la raccolta fondi per la ricerca sul cancro nel ranch di Codrino, sbronza colossale. Ci sono stato anche io un paio di volte ma dopo, le sbronze comunque erano sempre uguali

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