martedì, maggio 19, 2020

Olanda-Brasile 2-0 Germania 1974



ALBERTO GALLETTI ci riporta nel magico mondo delle PARTITACCE

OLANDA - BRASILE - Dortmund ‘74

Un tentativo di successione al trono violento.
Uno scontro che trascese la sfida calcistica e finì per andare all’osso della questione: uno scontro tra due culture, due stili di vita diversi e due modi di intendere il calcio opposti.

La partita tra Brasile e Olanda al mondiale del ‘74, oltre a decidere la finalista finì per essere la partita più violenta mai vista ad un mondiale.

Un regolamento di conti in piena regola.

La formula della X Coppa del Mondo prevedeva, dopo una prima fase a gironi in cui le prime due di ciascuno dei quattro gironi da quattro squadre andavano avanti, una seconda fase con due gruppi da quattro:
le due vincenti si sarebbero disputate la finale, le due seconde classificate quella per il 3° e 4° posto.
In virtù dei risultati fin lì registrati, la partita dell’ultimo turno del gruppo A tra Brasile e Olanda avrebbe designato la finalista, come in una semifinale secca.
O quasi, il Brasile aveva come risultato utile solo la vittoria, all’Olanda sarebbe bastato il pari.

Gli ingredienti per una partita memorabile c’erano tutti: da una parte i brasiliani campioni uscenti, non più la squadra che aveva incantato il mondo quattro anni prima.
Erano rimasti solo Rivelino, forse al suo apice, e Jairzinho forse un po spento: due fenomeni ad ogni modo; ma i nuovi Dirceu, Francisco Marinho, Luis Pereira e il capitano Mario Marinho eran tutta gente di alto, livello; gli mancava un grande attaccante, questo credo di si.
Di fronte a loro i pretendenti numero uno al loro scettro: l’ Olanda totale di Michels e Cruyff, rappresentante il calcio nuovo, in ascesa rapidissima.
Dominatori in Europa a livello di club negli ultimi quattro anni, nonché celebrati da mezzo mondo come il nuovo verbo calcistico definitivo, la bellezza calcistica in terra: il Vangelo secondo Neeskens.
Fu una partita memorabile, ma non unicamente per contenuti puramente legati al gioco.

Luglio ’74, l’estate tedesca non è foriera di clima soleggiato, la giornata è grigia e minaccia pioggia.
Gli spalti sono gremiti da una folla strabocchevole: il contingente arancione al seguito dell’Olanda è numerosissimo, la distanza da casa non è poi molta.

Il Brasile comincia meglio.
Sono, si può obiettare finchè si vuole ma è così, tecnicamente migliori degli avversari (a parte un paio) e creano le prime occasioni della partita; Dirceu manda fuori di un soffio a tu per tu col portiere dopo un quarto d’ora. L’Olanda fa pressing sui portatori di palla brasiliani già nella loro metàcampo ma non gli riesce molto bene, in aggiunta, quando riescono a rubar palla, la buttano via con lanci lunghi nella metacampo brasiliana vuota, facile preda dei difensori brasiliano che ripartono a giocar da dietro.
Calcio totale zero.

Poi cominciano i falli: Ze Maria a piedi uniti sulle caviglie di Neeskens; Suurbier su Luis Pereira; Neeskens spinge con violenza da dietro Valdomiro che rotola a terra; Van Hanegem in scivolata piede a martello sulla caviglia di Rivelino che lo salta (grandissimo), fa un tunnel a Jansen (immenso: sempre Rivelino) il quale lo atterra con una gamba tesa; Peres da una violenta spallata a Neeskens lanciato in corsa facendolo stramazzare a terra; tackle a forbice sulle caviglie di Van Hanegem su Paulo Cesar, mezzo placcaggio di Krol su Paulo Cesar, ancora Krol che entra in volo con due piedi sulle caviglie di Luis Pereira; ostruzione di Peres su Suurbier lanciato in area; Rivelino scalcia da dietro Van Hanegem che tenta di restituire la pedata e si prende una spallata che lo manda a terra; calcio da dietro di Valdomiro a Cruyff.

Poi quasi alla fine del primo tempo il primo dei due capolavori del crimine: lancio per Cruyff inseguito da Luis Pereira, l’olandese controlla in corsa splendidamente e si avvicina al limite allargandosi verso la bandierina, Luis Pereira lo rincorre ma è in ritardo netto e lo placca magistralmente con gesto tecnico che a Twickenham sarebbe valso solo applausi e magari la nomina a man of the match; qui, giustamente, cartellino giallo.
Si chiude il primo tempo: calci totali!

Secondo tempo, si è messo a piovere:
Rivelino ubriaca Neeskens che lo stende con una gamba tesa; Peres e Neeskens entrano insieme a gambe tese, fortunatamente tutti e quattro i piedi finiscono sulla palla che carambola verso la linea laterale dovè c’è Valdomiro che controlla, ma sopraggiunge Krol che lo falcia da dietro.
Di nuovo Krol (quanto picchia!) da dietro su Valdomiro; Jensen ha qualcosa da dire a Rivelino che, quando questi gli arriva appresso lo spinge per terra con disprezzo e poi lo manda a fare in culo.
Rijsbergen (forse) a piedi uniti su Jairzinho: violento; Peres stende Rensenbrink con una spallata in uno contro uno da rosso diretto, niente; Rivelino falciato da dietro da Van Hanegem a centrocampo; Francisco Marinho salta due avversari in dribbling e avanza sull’out destro, giunge nei presi dell’area e Suurbier lo falcia, rotolando a terra il brasiliano gli molla una pedata, l’olandese gli molla un pugno; pugno in testa di Rivelino a Jensen; Rivelino evita un entrataccia di Jensen, saltando, sopraggiunge Rensenbrink che non c’entrava niente e gli balza di culo sul fianco, Rivelino resta in piedi e da una culata a un altro olandese che gli si era avventato contro per abbatterlo, infine un terzo olandese cerca di sferrargli un calcio volante, lo manca, vola a terra e si finge morto perché nel frattempo è arrivato l’arbitro che ha visto tutto.
Poi grande azione Rivelino-Valdomiro con doppio triangolo, Rivelino stà per scartare Suurbier che lo atterra con una gomitata.

Quindi secondo capolavoro del crimine: Neeskens, palla al piede, evita Rivelino e fugge verso l’out sinistro, sopraggiunge Luis Pereira che lo falcia da dietro senza pietà e stavolta gli fa male. Qui l’arbitro estrae il cartellino rosso (diretto, mi pare); quindi show del terzino brasiliano che uscendo si becca una sequela di insulti dai tifosi olandesi piazzati li sopra.
Scortato da un paio di compagni si prende la maglietta in mano e la agita verso chi gliene sta dicendo di tutti i colori e poi alza freneticamente le mani, quasi fosse una macumba, facendo con entrambe il segno ‘tre’: tre mondiali ha vinto questa maglia, tre; voi zero (e zero resteranno).
Poi lascia perdere e entra nel tunnel degli spogliatoi, gli inservienti dello stadio fanno cenno verso gli spalti di non lanciare oggetti in campo. In mezzo a tutte ‘ste botte si giocò anche una partita.

L’Olanda srotolò il suo canovaccio: pressing alto che costringeva spesso i portatori di palla a buttarla via o a retrocedere chiudendo ogni sbocco e sistematico ricorso al fuori gioco che esasperò i brasiliani molto di più dei calci, ai quali erano sicuramente abituati e li mandò in corto circuito mentale facendogli perdere la pazienza.
Calci che comunque menarono per tutto l’incontro, cominciando per primi ed usandoli come arma tattica, ad ogni entrata, ad ogni intervento.

Il Brasile, quando in possesso palla cercò di giocare come sempre, sfruttando il campo per costruirvi manovre, palla terra, geometrie, fasce laterali; gli olandesi, forti di risorse fisiche e mentali che i brasiliani non avevano, questo gli va riconosciuto, giocarono novanta minuti di anticalcio. Certo non si limitarono a quello, ma la provocazione sistematica, al limite del regolamento e degli usi e costumi dell’epoca, vinse la partita ben prima che Neeskens ficcasse in rete il primo pallone.

Riconosco loro comunque il ruolo a tutto campo di Cruyff e il portiere che usciva dall’area a spazzare in tribuna trent’anni prima degli altri.
Due occasioni gol fallite clamorosamente dal Brasile da distanza ravvicinata nel primo tempo su giocate di Rivelino.
Due i gol, entrambi nella ripresa.

Al 50’ Neeskens riceve sulla tre quarti e allarga per Cruyff che gli chiude un gran triangolo, la palla torna verso Neeskens che si fionda in area, in anticipa in scivolata Luis Pereira e con un pallonetto scavalca Leao.

Gli olandesi che fin li avevano combinato poco prendono coraggio e possesso del campo in zona più avanzata, e si mettono anche a giocare un po. Il Brasile reagisce, costruisce trame regolarmente frustrate dal fuorigioco e dalle scarpate degli olandesi, il nervosismo aumenta.

Al 65’ Rensenbrink, in sospetto fuori gioco, controlla appena al di la della metà campo e serve lungo linea Krol che fila verso il fondo e crossa al centro per Cruyff che chiude i conti con una meravigliosa spaccata volante spiazzando Leao.

Per il Brasile si spegna luce.
Ci provano ancora, ma la convinzione viene meno mentre il nervosismo aumenta ancora; comunque a momenti segnano.
L’Olanda ha buon gioco nel controllare e nel distendersi in contropiede.

Le botte continuano fino al triplice fischio del Sig. Tschenscher al quale vanno i miei complimenti per averli fatti giocare fino al novantesimo; non perse mai la testa: ‘solo’ tre cartellini gialli ed uno rosso, e non rovinò la partita.
Di gran lunga il migliore in campo.
Gli isterici di oggi avrebbero fatto finire la partita entro 45’ a furia di cartellini rossi.

E grandi tutti i ventidue in campo che si diedero legnate tremende, ma senza mai trascendere; segno di grande educazione e rispetto calcistici, e non solo, e giocarono fino alla fine una partita da uomini, una delle più grandi mai giocate.

Una delle migliori che abbia mai visto.

La successione non fu completa e sul trono ci andarono, con merito, i tedeschi.

Dortmund, Westfalenstadion; 3 luglio 1974,
X Coppa del Mondo FIFA, Secondo Turno, Terza Giornata.
Olanda 2-0 Brasile

Olanda: Jongbloed ; Suurbier, Haan, Rijsbergen, Krol; Jansen, Van Hanegem ,Neeskens (85′ Israel); Rep, Cruijff, Rensenbrink (67′ de Jong)

Brasile: Leao ; Zè Maria, Mario Marinho, Luis Pereira, Francisco Marinho ; Carpegiani, Rivelino, Paulo Cesar (61’ Mirandinha); Valdomiro, Jairzinho, Dirceu

Arbitro: K. Tschenscher (BRD)
Marcatori: 50’ Neeskens (O), 65’ Cruyff (O)
Espulsi: 84’ Luis Pereira (B)
Spettatori: 53.700

11 commenti:

  1. Grazie Gallo! Me la devo rivedere tutta!!!
    C

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  2. La ricordo perfettamente!
    Botte da professionisti, da entrambe le parti.
    Ho fissa in mente l'immagine di Luis Pereira che, espulso, litiga con i tifosi a bordo campo: un grande.
    Commozione infinita!!

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    1. Mi commuovo a mia volta sapendoti commosso. E grazie, mi hai illuminato la definizione della partita. La butto in musica:
      Era un mondo adulto,
      si picchiava da professionisti

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  3. Eh ogni tanto l'Olanda lo fa che si trasforma in certo Uruguay e mena forte, come nella finale con la Spagna...Grande racconto Alberto!!

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    1. Ciao Pibio, non scherzarono neppure nella finale del '78

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  4. Ieri sera mi sono rivisto tutti i "fight-lights" dell'incontro..e mitico Luis pereira!!!
    Ciao Pibius
    C

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