giovedì, maggio 21, 2020
Sebastiao Salgado
Sebastiao Salgado è uno dei più grandi fotografi viventi.
Autore tra le tante cose di "La mano dell'uomo" libro di 400 pagine, tradotto in sette lingue e presentato in forma di mostra in sessanta musei e luoghi espositivi di tutto il mondo.
Salgado si sta battendo contro il fascista Bolsonaro che sta di fatto lasciando che il Coronavirus si espanda in Amazzonia tra le tribù indigene, prive di difese immunitarie e a rischio di estinzione.
Ci vivono 290 comunità, tra cui 102 gruppi etnici che non hanno mai avuto contatti con il resto del mondo, parlano duecento lingue differenti e custodiscono una sapienza nel rapporto con la natura che noi abbiamo perduto.
Bolsonaro, fin dall’inizio, è contro gli indios.
Ha abolito tutti i filtri all’ingresso nei loro territori.
Sta dalla parte dell’agro-business, degli allevatori di bestiame, dei cercatori di metalli preziosi, delle sette religiose, sono tutti questi che lo hanno eletto. Quello che succede deriva da una volontà politica, non da una distrazione”
Salgado ha lanciato un appello (firmato già da 5 milioni di persone): contro lo sterminio per virus delle popolazioni indigene dell'Amazzonia.
Il Manifesto è stato promosso da Sebastião Salgado e Lélia Wanick Salgado.
Può essere firmato sulla piattaforma Avaaz https://bit.ly/2WC9qF4
Per capire il clima che si trova a fronteggiare in Brasile la Funai (Fondazione nazionale dell’Indio), l’organo del governo incaricato della protezione dei popoli indigeni, per vendetta ha staccato dalle pareti della sua sede i 15 quadri donati dal fotografo e li ha messi all’asta.
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