lunedì, dicembre 19, 2016
I migliori dischi soul 2016
Altra pregevole annata per la SOUL MUSIC (nonostante il triste addio alla REGINA SHARON JONES).
Molti gli album di pregevole fattura, sempre più interessanti le contaminazioni e le evoluzioni.
1)
MYLES SANKO - Just being me
Terzo album e CAPOLAVORO.
C’è il Marvin Gaye di “What’s goin on”, il primo Gil Scott Heron, Bill Whiters, soul, funk, blues, jazz, testi profondi, arrangiamenti sontuosi di archi, fiati, pianoforte spesso protagonista e voce sublime.
2)
NIGEL HALL - Ladies and gentlemen...Nigel Hall
Uscito alla fine del 2015, splendido esordio a base di soul, rhythm and blues, funk di sapore 60’s/70’s, occhiate a Steve Wonder, riuscitissime cover di Isley Brothers, Ann Peebles, Meters.
3)
HANNAH WILLIAMS AND THE AFFIRMATIONS - Late nights & heartbreaks
Album potente, ruvido con suoni puliti, deliziosamente vintage ma moderni e attuali.
Il tutto a favore di un soul/rhythm and blues di primissima qualità.
Grandi brani, accenni funk, un bellissimo intermezzo strumentale in chiave ethio funk jazz , soul blues di sapore Southern, umori gospel nel 70's funk.
Groooooovy !!
4)
LEE FIELDS - Special night
Soul, rhythm and blues, un pizzico di funk, classe e una sorta di sofisticata rudezza "southern" (è del North Carolina) che rende il tutto più crudo e diretto. Lee Fields è sempre una garanzia di buona musica.
C'è tutto questo nel nuovo "Special night" inciso con i fidi Expressions.
5)
MICHAEL KIWANUKA - Love & hate
Notevole il ritorno del cantante inglese. Raffinato e allo stesso intenso e potente modern gospel soul che guarda prevalentemente, in versione aggiornata e attualissima, a Bill Whiters ma anche a Van Morrison, Otis Redding, Terry Callier. Rinnova la tradizione dei grandi album Black, da “What’s goin on” a “Talking book”.
Voce stupenda, arrangiamenti eleganti, brani curatissimi, groove, anima e una visione fresca, pop e che riesce a coniugare alla perfezione passato e presente.
Produce Danger Mouse.
6)
EXCITEMENTS - Breaking the rule
Che alla band spagnola piaccia Ike and Tina Turner, Arthur Alexander, Bobby Bland e tutto quel RHYTHM and BLUES più ruvido a cavallo tra 50's e 60's è cosa nota.Nel nuovo "Breaking the rule" ribadiscono il concetto con brani spesso anfetaminici e ampie dosi di SOUL e FUNK. Koko come sempre protagonista vocale di prima classe.
7)
ST. PAUL and the BROKEN BONES - Sea of noise
Torna la soul band dell’Alabama con un secondo album di grandissima classe ed efficacia.
Eccellenti brani che guardano a Otis, Al Green, Sam Cooke,southern soul con un gran groove funk e un sapore gospel sottotraccia che rende “Sea of noise” godibilissimo. Su tutto la bellissima voce di Paul Janeway.
8)
CHARLES BRADLEY - Changes
A 68 anni CHARLES BRADLEY è all'inizio della carriera.
"Changes" è il terzo album, puro rhythm and soul in pieno mood Otis Redding con la favolosa Menahan Street Band ad accompagnarlo e il singolo è un'incredibile versione soul di "Changes" dei BLACK SABBATH (da "Vol. 4" del 1972).
Poco da dire, voce super, atmosfere 60's Stax, southern soul.
9)
LADY WRAY - Queen alone
Splendida voce (un’Aretha più soft) e grande album di classico rhythm and blues / soul “come una volta”. Nessuna ricerca del suono vintage a tutti i costi ma un groove di sapore 60’s perfettamente calibrato e di gusto raffinato.
10)
MAVIS STAPLES - Living on a high note
Grande ritorno per una delle migliori voci black in circolazione. Ad aiutarla brani di Nick Cave, Benjamin Booker, Niko Case e altri. Soul, funk, blues, gospel, rhythm and blues.
Come sempre una garanzia.
DA SEGNALARE IN ORDINE SPARSO:
MARTA REN and the GROOVELVETS - Stop, look and listen
La soul star portoghese all’esordio per la nostra RecordKicks con un funambolico album di soul, funk, rhythm and blues. Voce strepitosa, grooves anfetaminici, un tiro pazzesco.
Un album che spande scintille ad ogni solco e se la matrice è indubbiamente 60’s/70’s, l’approccio è assolutamente attuale e modernissimo.
JAMES HUNTER SIX - Hold on
Grande voce per il non più giovane SOUL MAN inglese alle prese con un sound molto particolare che scava nei tardi 50's/primi 60's del rhythm and blues tra Sam Cooke, Arthur Alexander, Smokey Robinson and the Miracles, il primo Georgie Fame.
Riferimenti particolari e molto specifici per un sound unico in circolazione.
LYLE DIVINSKY - Uneven floor
Delizioso nuovo album di questa nuova VOCE SOUL.
Viene dal Maine, estremo nord Usa ma canta come Marvin Gaye, Stevie Wonder, Bill Withers su un tappeto di raffinatissimo ed elegante SOUL FUNK.
"Uneven floor" è molto soft e "educato" ma lui è talentuosissimo e l'ascolto di altissimo livello.
DEEP STREET SOUL - Come alive
Nuovo album su Freestyle (una garanzia a prescindere) e un'esplosione di FUNK, SOUL, GROOVE di rara potenza e grande qualità.
La voce di May Johnston graffia e avvolge, la band spara raffiche di black music potentissima.
THE RELATIVES - Goodbye world
Nei primi 70’s il Rev. Gean West e il fratello Tommie formarono i Relatives, band pazzesca che assemblava gospel, funk e psichedelia.
Tre 45 giri e lo scioglimento.
Sono tornati recentemente insieme per registrare questo album in cui il gospel va a braccetto con Temptations, Chambers Brothers e Sly and the Family Stone.
Il Reverendo ci ha lasciati durante le registrazioni con un superbo epitaffio sonoro.
MARTHA HIGH - Singing for the good times
Fu vocalist di James Brown, Maceo Parker, scoperta con i suoi Jewels da Bo Diddley), ha debuttato solo pochi anni fa con uno stupendo lavoro e ora torna con una nuovo ottimo album di southern soul, prodotto dal nostro Luca Sapio, cantato in maniera superba e con un groove di qualità eccelsa.
DURAND JONES and the INDICATORS - s/t
Viene dalla Lousiana e dal mondo gospel, canta con un timbro alla Otis e tira fuori un esordio di grande gusto e levatura.
Southern soul, funk, gospel soul.
Il tutto molto sporco, crudo, live in studio, senza tanti revivalismi o sguardi al passato.
BEVERLY KNIGHT - Soulville
All’ottavo album la soul singer inglese affina il suo stile oscillando tra una black music viscerale che attinge da gospel, soul, funk e blues e una dimensione più soft e mainstream.
Ci sono anche Sam Moore (nella solita “Hold on I’m Coming”), Jamie Cullum e Jools Holland tra gli ospiti.
Risultato finale molto gradevole.
NICK PRIDE AND THE PIMPTONES – Go Deep
Torna la band inglese con un nuovo scintillante album (il terzo della carriera) che ribadisce una volta in più la capacità di affinare l’efficacia di un groove già potente e travolgente, tra 70’s funk e una dose esplosiva della miglior soul music.
Il sestetto ha nella grande voce di Beth Macari il suo punto di forza ma ha ormai da tempo sviluppato una coesione ritmica e una tecnica individuale degli strumentisti che non teme rivali.
Un altro grande tassello nel sempre più ampio mosaico della nuova soul-funk music.
AARON NEVILLE - Apache
Ottimo viaggio tra funk, soul, gospel blues.
Grandi grooves, voce, come noto, stupenda, grandi brani.
WILLIAM BELL - This is where I live
Non uno dei nomi di primo piano ma pur sempre un piccolo eroe della favola Stax Records, William Bell torna con un dignitosissimo album di sincero southern soul e rhythm and blues, ben fatto e intenso.
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Il meglio dell'anno
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Il disco di Kiwanuka è davvero bello. Myles Sanko sarà nella mia wish list da consegnare a SoulSanta.
RispondiEliminaPiccolo OT: qualcuno di voi sta guardando su Sky il racconto di Buffa sul leggendario Alì? Chi ha curato la colonna sonora che accompagna il raccondo del grande Buffa ha fatto un lavoro leggendario. Black music come se piovesse.
Charlie
L'ho registrato per prossimi giorni soulsantici
EliminaC
Può essere che sia stato lui stesso, è un grande appassionato.
RispondiEliminaWow che classifica. Conosco pochi di questi dischi. Mi tocca mettere mano al portafogli e incominciare a prendere qualcosa.
RispondiEliminaGrazie come sempre dei consigli
Sanko e Kiwanuka piaciuti tantissimo anche a me. Due capolavori contemporanei (con tutti i limiti di questa definizione, se ha ancora senso**) . Mi rammarico con me stesso per essermeli persi entrambi live a Milano quest’anno. In verità su livelli diversi mi sono piaciuti tutti quelli che hai listato salvo 2 o 3 che non conosco e quindi grazie per le dritte :)
RispondiElimina**Purtroppo nel Soul attuale, come in tutti i generi, si cade nel cliché, un album piacevole e persino eccitante è la copia carbone di 100 altri, che erano già copie di altri...Nella scena "Funk" anche peggio.... Ho provato a “esplorare” zone di Soul più spurio, mescolato, più geniale, e ci sono degli esempi clamorosi anche quest’anno, sia come apprezzamento degli appassionati o come vendite, mai poi non mi ci ritrovo, non mi danno la “botta” di sensazioni che il Soul mi dà, o sono troppo cerebrali, o sono troppo vecchio per assimilare queste nuove direzioni, quindi alla fine mi ritrovo ad amare i vecchi clichè… insomma il solito gatto che si morde la coda...
Buon lunedì F
Kiwanuka è saltato perchè malato, Sanko ancora non lo conoscevo bene e l'ho snobbato (anche se al Blue Note i prezzi di ingresso sono sempre da brivido...).
RispondiEliminaConcordo. Cerco anch'io il soul "nuovo" e contaminato e qualche volta incappo nel "capolavoro" ma alla fine torno sempre ai suoni più classici che però, coe giustamente dici, sono una copia di Sharon Jones (che a sua volta è una copia del 60's soul etc).
A quanto pare sono l'unico che ha trovato il disco di Kiwanuka (singolo a parte) una palla infinita :)
RispondiEliminaAmo distinguermi!
diobono.
RispondiEliminavedere tutto questo armamentario di soul mi ha ricordato che....ne ho ascoltato poco. almeno poco di nuovo. poi non passa giorno che sullo stereo non giri soul. quindi...per me mavis e william bell su tutti. poi st.paul a manetta e il disco stax di melissa ethridge pieno di cover abusate e strabusate ma suonato fa dio.
altro? mah.....ho ascoltato una barca di country alla ricerca del.....soul.
e alura.....dan penn e tutti i maiali che giravano dalle parti di muscle shoals.