lunedì, gennaio 20, 2025

Lou Reed - Street Hassle

Il migliore brano di Lou Reed in assoluto, a mio parere e per i miei gusti, e tra i più originali, particolari, iconici nella storia del rock (degli anni Settanta soprattutto), per quanto scarsamente ricordato e considerato.

Un brano in cui troviamo tutta la carriera artistica di LOU REED, dai Velvet Underground alla fine.

Undici minuti crudi e minacciosi, una suite divisa in tre sezioni distinte (il cui titolo gioca sull'assonanza di hassle con asshole): Waltzing Matilda, Street Hassle e Slipaway.
Un intreccio di storie di prostituzione (maschile a favore di una donna), droga, amore, morte.

"Volevo scrivere una canzone che avesse un grande monologo rock al suo interno. Qualcosa che avrebbero potuto scrivere gente come William Burroughs, Hubert Selby, John Rechy, Tennessee Williams, Nelson Algren o Raymond Chandler. Mischiandoli tutti insieme, ecco Street Hassle". (Lou Reed)

Brano prevalentemente orchestrale, registrato nell'autunno del 1977 al Plant Studios di New York e pubblicato nell'omonimo album del febbraio 1978.
Il chitarrista Jeff Ross fotografa bene il momento:
"C'era un'enorme quantità di scotch e di anfetamine.
La combinazione poteva causargli una rabbia tremenda.
Lou aveva un'anfetamina preferita, la Desoxyn, che viene usata per far ripartire il tuo cuore quando muori, quindi puoi immaginare".


STREET HASSLE (tratto dall'omonimo album) è una mini sinfonia brutale, malata, infetta, figlia di un periodo drammatico per una New York in bancarotta, allo sbaraglio, culla del vizio più estremo.

https://www.youtube.com/watch?v=4LK9JjW2noo

Il fotografo Bob Rock è drammaticamente chiaro:
"Lou mi ha fatto entrare New York nel cranio alla fine degli anni '70. Mi ha mostrato cose che nessun altro avrebbe mai potuto mostrarmi. Ogni tana di dissolutezza e peccato...
Lou conosceva club underground come quelli che sicuramente non troveresti a Londra. Lou conosceva preti. Lou conosceva criminali. Lou conosceva il più gay dei gay.
Dimentica il punk. Quello era roba da dilettanti".


Dopo un disastroso tour in Europa, la dissoluzione della band, la fine della relazione con la compagna Rachel Humphryes, enormi problemi economici, la dipendenza dalle sostanze, Lou si tuffa in "I wanna be black", quello che diventerà "Street Hassle".

Un album costituito utilizzando brani scartati e parti registrate dal vivo con successive sovraincisioni in un assemblaggio caotico e non particolarmente coerente e riuscito.
Ma è "Street Hassle" che lo rende indimenticabile, iconico, unico.

Le radici erano in una sorta di improvvisazione basata su un solo riff suonata nel tour europeo, intitolata "Affirmative Action (PO#99)" (https://www.youtube.com/watch?v=_STLs40P4U8), in cui si sente spesso il futuro titolo "Street Hassle" poi rielaborato in un brano di due minuti che fu convinto ad ampliare e che diluì in 11 minuti di canzone.

Il fonico Rod O' Brien ne ricorda bene la genesi:
Il giorno in cui abbiamo iniziato a mixare la traccia stavo ascoltando gli archi sulla base e c'era qualcosa in quegli archi. Suonavano così bene, davvero belli.
Così ho detto all'assistente ingegnere, 'Fammi un favore, premi semplicemente registra sul due tracce, voglio solo registrare questo, mi piace molto il suono di queste parti di archi.' Così le ho registrate, tutte da sole, e poi le ho riascoltate, solo per assicurarmi di aver ottenuto il nastro a posto.
E mentre la stavo riascoltando, entra Lou e dice, 'Cos'è quello!?' Ho detto, 'Oh, stavo solo scherzando con qualcosa...' E Lou dice: 'Usiamolo come intro...'
E da lì è andato tutto.

"Ci siamo seduti lì a lavorarci per due giorni e mezzo, tre. E poi Lou ha scoperto che avevo conservato tutti e tre i suoi pezzi vocali.
E lui: "Oh, è fantastico. Okay. Facciamolo in questo ordine. No, no, spostiamo questa parte qui..." E così abbiamo dovuto capire come far combaciare tutte queste sezioni e storie. E a quei tempi non c'era il computer, dovevi letteralmente tagliare il nastro, metterlo insieme, fare un cross-fade con due macchine e poi...
"Ah, no, non funziona". E poi riprovare. Sono stati due giorni e mezzo o tre di questo genere di cose, in cui abbiamo continuato a cercare di far fondere e scorrere le cose.
E proprio alla fine, Lou mi ha fatto un bel complimento.
Disse "Sai, hai scritto questa canzone tanto quanto me".


Per un passaggio di spoken-word tardivo, temendo che la sua sincerità sarebbe stata presa per un'ironia se l'avesse pronunciata lui stesso, Reed si avvicinò a un altro cantante e gli chiese se l'avrebbe eseguita: Bruce Springsteen, che quell'autunno era al Record Plant, lavorando a Darkness On The Edge Of Town.

La presenza del Boss è nella sezione Slipaway, (dal minuto 9:02 a 9:39), non accreditata per motivi contrattuali.

L'album non ebbe particolare successo (89° in USA)

FONTE per il post: https://damienlove.com/writing/babe-im-on-fire-the-making-of-lou-reeds-street-hassle/

Street Hassle

Waltzing Matilda whipped out her wallet
The sexy boy smiled in dismay
She took out four twenties 'cause she liked round figures
Everybody's a queen for a day
Oh, babe, I'm on fire and you know how I admire your
Body why don't we slip away
Although I'm sure you're certain, it's a rarity me flirtin'
Sha-la-la-la, this way
Oh, sha-la-la-la-la, sha-la-la-la-la
Hey, baby, come on, let's slip away
Luscious and gorgeous, oh what a hunk of muscle
Call out the national guard
She creamed in her jeans as he picked up her means
From off of the formica topped bar

And cascading slowly, he lifted her wholly
And boldly out of this world
And despite people's derision
Proved to be more than diversion
Sha-la-la-la, later on
And then sha-la-la-la-la, he entered her slowly
And showed her where he was coming from
And then sha-la-la-la-la, he made love to her gently
It was like she'd never ever come
And then sha-la-la-la-la, sha-la-la-la-la
When the sun rose and he made to leavev You know, sha-la-la-la-la, sha-la-la-la-la
Neither one regretted a thing
Street hassle
Hey, that cunt's not breathing
I think she's had too much
Of something or other, hey, man, you know what I mean
I don't mean to scare you
But you're the one who came here
And you're the one who's gotta take her when you leave
I'm not being smart
Or trying to be cold on my part
And I'm not gonna wear my heart on my sleeve
But you know people get all emotional
And sometimes, man, they just don't act rational
They think they're just on TV
Sha-la-la-la, man
Why don't you just slip


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