lunedì, novembre 23, 2020
Oderso Rubini, Ferruccio Quercetti
Bologna 1980 - Il concerto dei Clash in Piazza Maggiore nell’anno che cambiò l’Italia
Un evento che ha cambiato tante cose, in un'Italia che stava mutando vorticosamente, in un caos socio politico inimmaginabile tra terrorismo (di stato e non), stragi, rivoluzioni implose.
Il concerto bolognese dei CLASH fu un concentrato di significati e significante di portata unica.
Incluso il primo seme della divisione italiana tra l'ala punk più militante (quella "Crassiana", anarco estremista dei Raf Punk che contestarono il concerto) e quella "tradizionale", legata al concetto primigenio del punk.
Il libro (corredato da stupende foto) analizza l'aspetto artistico, anche attraverso moltissime testimonanze dirette, articoli (quello al vetriolo e reazionario di Michele Serra spicca per la clamorosa incapacità di comprensione di ciò che stava accadendo), recensioni, interviste a Joe Strummer e soci.
Ma la parte più importante e profonda è quella che precede e conclude il libro: un'attenta, lucida, colta e perfetta analisi del clima dei tempi, della fine del Movimento, l'eroina, il PCI al massimo splendore elettorale ma che già lasciava intravedere il successivo rovinoso declino, un cambiamento radicale del mondo giovanile, in quella Bologna, laboratorio unico di un potenziale "mondo nuovo", abbattuto due mesi dopo dalle bombe fasciste in stazione.
Un libro bello, curato, attento.
"I Clash non avranno condotto le masse alla rivoluzione né hanno distrutto l'industria discografica, ma sicuramente hanno cambiato la vita e aperto la mente di molti, sia da un punto di vista politico che culturale".
"I Clash si stavano trasformando in quello che la stampa rock inglese teme e odia di più, una people's band: un gruppo che gestisce il rapporto con il proprio pubblico senza passare attraverso la mediazione di quelle riviste musicali che orientavano il gusto degli appassionati di rock e, di conseguenza, determinavano il successo o il fallimento di band, artisti ed etichette dell'underground."
"In barba alla narrativa del riflusso, alla violenza della repressione e nonostante il dilagare dell'eroina, Bologna continuava a sprigionare forze espressive che ne stavano accrescendo quello status di città guida della controcultura italiana che l'avrebbe accompagnata per qualche decennio ancora".
Nel libro c'è un estratto di un'intervista in cui spiega la famosa maglietta con il simbolo delle Brigate Rosse, argomento molto sensibile ai tempi:
"Vedevo ciò che facevano le BR e capii subito che io non avrei mai potuto farlo.
Io non voglio uccidere e non voglio essere ucciso.
E mi dissi: "Tu non lo farai mai Joe, il tuo compito è unire i ragazzi e farlo con il rock 'n' roll".
Non potrò mai stare dalla loro parte ma mi affascinava, mi spaventava e mi affascinava anche la loro capacità di inpugnare un'arma e farsi ascoltare.
Perché in Inghilterra nessuno ha il coraggio di farlone il forse poteva essere un esempio.
Quanto alla maglietta la misi esclusivamente come provocazione. Suonavamo a una manifestazione di "Rock against the racism" e benché fosse un movimento giusto cui aderimmo per un po', avevo capito che c'era del marcio, gelosie politiche e strumentalizzazione della EMI che aveva sotto contratto la Tom Robinson Band e stampava tutte quelle magliette e spille con la stella e il simbolo R.A.R.
Così volli provocarli e mettere quella maglietta con una stella simile ma assai diversa.
Ci rimasero male, poi rompemmo con loro....prima pensavo che le BR o la RAF o l'IRA rappresentassero un modo, sia pure che io non condividevo, di ribellarsi.
Ma oggi non lo credo più e vedo che il terrorismo semina solo sangue. So che da voi si continua a uccidere e qualche giorno fa è stato ucciso un giornalista (Walter Tobagi) e questo è un maledetto modo di vivere. Lo capisco ora, non lo capivo prima."
Oderso Rubini, Ferruccio Quercetti
Bologna 1980 – Il concerto dei Clash in Piazza Maggiore nell’anno che cambiò l’Italia
Goodfellas
25 euro
La registrazione del concerto di Bologna è qua (pessima qualità):
https://www.youtube.com/watch?v=PrgI6KTbdqU&fbclid=IwAR2THPhc_jZdAAZKfTUQc4oj26-3m_Fk0Ith9h94u1picqVyV2rBGnczpPc
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento