lunedì, novembre 30, 2020
Novembre 2020. Il meglio
Ultimi fuochi del nefasto 2020 piuttosto proficuo, nonostante tutto: Bob Mould, Bob Dylan, Gil Scott Heron/Makaya McCraven, Fuzztones, Paul Weller, Fantastic Negrito, Pretenders, Sault, Igorrr, X, The Ranch, Liam Gallagher, Jayhawks, Suzanne Vega, Fontaines DC, Toots and the Maytals, Lux Hotel, Real Estate, Gerry Cinnamon, Christian McBride, Lightning Orchestra, Devonns, Soul Motivators, Isobel Campbell, Monophonics, Tibbs, Songhoy Blues, Black casino and the Ghost, Martha High and the Italian Royal Family, Crowd Company, Ben Watt. Moses Boyd, Shabaka and the Ancestors, Jazz Sabbath, Field Music.
Per l'Italia Calibro 35, Ritmo Tribale, JSP Crew, Wrong Ninna Nanna, Lilac Will, Mother Island, Rosalba Guastella, Dining Rooms, Dalton, Puglia, Paolo Doen's play with us, Era Serenase, Ok Bellezza, Caltiki, Cristiano Godano, Aspic Boulevard, Handshake, Buebeaters, Post Nebbia, Warm Morning Brothers.
STONE FOUNDATION - Is love enough?
Suadente e groovy funk soul disco nel sesto album della band inglese. Arrangiamenti dei fiati sontuosi e ospiti super cool come Paul Weller alla voce in un brano e alla chitarra, Durand Jones e Laville alle voci oltre a Mick Talbot e Steve White in parecchi brani.
THE TIBBS - Another shot fired
La band olandese si conferma tra le regine della scena new vintage soul mondiale con un nuovo eccellente album, targato RecordKicks.
Funk, soul, rhythm and blues, ska, blues, grandi arrangiamenti, voce di primissima qualità, un lavoro di grandissimo livello.
ELVIS COSTELLO - Hey clockface
Della classe e versatilità di Costello ben sappiamo. Nel nuovo album spazia tra profonde ballate, momenti vaudeville jazz, duri brani di power pop, umori soul New Orleans, spoken word. Un bel disco di altissimo livello.
LITTLE BARRIE & MALCOM CATTO - Quatermass Seven
Un viaggio super psichedelico tra fuzz, freakbeat e un groove funk dal drumming di Catto (Heliocentrics e mille altre cose), acui si unisce il tipico taglio Hendrixiano della band inglese.
Lisergicamente crudo e sinuoso.
THE CADILLAC THREE - Tabasco and sweet tea
Chitarra, basso, batteria, un groove funk torrido, cattivo, ruvido, nero fino all'osso, con quelle ritmiche rubate ai maestri Meters ma che è figlio degli Stones della prima metà dei 70 e sicuramente debitore ai primi Black Crowes e dei Red Hot Chili Peppers. Suonano con una facilità e una consapevolezza da veterani. Brani brevi che non arrivano ai tre minuti.
SONGHOY BLUES - Optimisme
Terzo album per la band di Timbuctu, Mali. Un sorprendente intreccio di desert african sound e un approccio punk rock, durissimo, diretto, abrasivo. Le chitarre sferzano riff acidissimi su ritmiche spezzate e melodie di sapore "antico" e sciamanico.
Roba nuova.
KING GIZZARD AND WIZARD LIZARD - KG
Sedicesimo album in pochi anni, più vari dal vivo. Il nuovo è stato registrato a distanza (concetto piuttosto ampio in Australia) ma non risente affatto di una condizione diversa dal consueto approccio "live in studio". Psich rock, con tinte funk, meno violento e schizoide del consueto (che li aveva spinti fino alle soglie dell'hard), tonalità orientaleggianti, sinuose, "misteriche". Come sempre dsitintivi, originali, unici.
DIRT ROYAL - Great expectations
Nostalgia di quel sound power pop/mod '79/punk rock di Purple Hearts, Chords, primi Jam, Buzzcocks, Jolt, Small World? La band di Brighton è in grado di proporci un perfetto sunto di quelle atmosfere in dodici nuovi brani originali, caratterizzati da una freschezza, un'urgenza, una "youth explosion" rara da trovare in circolazione.
Un album di incredibile potenza ed efficacia.
LONG TALL SHORTY - Take it easy
La leggendaria mod band prosegue una carriera infinita con un nuovo ep di quattro brani.
"I'm with stupid" è un potente mod rock (tratto dall'ottimo albumn del 2018 "Lottsappopaz") seguito da una scarna versione del classico blues di Robert Johnson "Love in vain", la durissima mod punk song "Turn it up" (da "The sound of Giffer city" del 2009) e la splendida e travolgente "I wish you had bled" (una "Jumpin Jack Flash" punk rock). Tony Perfect ora Feedback e Derwent Jaconelli sono rimasti gli stessi, per fortuna.
THE RIOTS - The night before / The morning after
La band moscovita prima di sciogliersi aveva pianificato un nuovo album, rimasto inedito. Da cui sono estratti due grandissimi brani, tra Jam e i Secret Affair "Behind closed doors", con parti orchestrali. Un piccolo gioiello di classe ed energia.
THE GIFT - Beat the straim / Emily
Ottimo nuovo 45 per la band francese. Classico sound 79, chitarra, basso, batteria, vena melodica malinconica ma grande tiro elettrico. Immediati e diretti.
JOE AND THE SHITBOYS - The Reson For Hardcore Vibes
Vengono dalle Far Oer e suonano come i primi gruppi hardcore americani (tra Circle Jerks e Zero Boys). Dieci brani da un minuto, violenti, cattivi e disperati. Perfetti.
THE GREYBOY ALLSTARS - Como de Allstars
Attivi già negli anni 90 tornano dalla West Coast Usa con un album super groovy a base di un sound strumentale che pesca da Meters, JB All Stars, Booker T con l'Hammond che vola e un sax solista di altissimo livello. Molto divertente.
J.S.P. CREW - Lotto con me stesso
L'esordio della crew romana è una clamorosa dimostrazione di come si possa ancora creare del NUOVO, partendo dalle radici. In questo caso rap old school, tra Assalti Frontali/Onda Rossa Posse e Beastie Boys con un'attitudine alla Rage Against the Machine. Il tutto supportato da un groove jazz e funk, con tinte soul blues, una band che suona, una voce che rappa testi crudi e diretti, arrangiamenti moderni e attuali come arriva dal melting pot sonoro che insegna la nuova scena jazz inglese (da Shabaka Hutchings agli Ezra Collective). Bravi, bravissimi, stimolanti, tra i migliori album italiani del 2020.
GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO - Venti
CCCP, CSI, PGR, la produzione e la collaborazione con i principali nomi dell'alternativa rock italiana, una lunga e prestigiosa carriera solista nel curriculum. Il nuovo album, come sempre incurante delle regole commerciali, è doppio, con venti brani composti e realizzati, a rigorosa e inevitabile distanza, durante il primo periodo di chiusura totale, contrariamente alla consuetudine che vedeva la band alle prese con un lavoro collettivo. Il sound non perde però di efficacia, violenza, cattiveria, aggressività, anche quando indulge in momenti di disperata malinconia. Nel suo estremismo lirico e sonoro rimane un personaggio unico e indispensabile per la nostra musica e le nostre coscienze.
ALISON RUN - Walking on the bridge (Opera omnia 1985-1990)
L'opera omnia (raccolta da Federico Guglielmi) della breve carriera degli Alison Run dimostra un esempio di maestria compositiva e, soprattutto, capacità nell'incredibile cura degli arrangiamenti che riuscivano ad affiancare i Pink Floyd della fine 60, gli XTC, gli ultimi Beatles. In questo box ci sono tutte le pubblicazioni ufficiali, un album di demo e uno dal vivo. Indispensabile per i cultori del genere.
BLUEDAZE - Skysurfers
Sono giovani e bravissimi i quattro varesini in questo frizzante e fresco esordio. Dream pop, psichedelia, un groove sempre intenso e pulsante che riporta a certe esperienze semi retrò di Cardigans, Primitives e Transvision Vamp oltre ai quasi mai citati Blondie. Compongono bene, Elisa canta alla perfezione, la band gira nel modo giusto. Brillante partenza.
RICCARDO JOSHUA MORETTI & ALEX EZRA FORNARI – 12
Un connubio anomalo tra un compositore classico come Riccardo Joshua Moretti e Alex Fornari già voce di uno dei primi gruppi new wave italiani, i Pale Tv (poi Pale) e poi dedito a un’interessante carriera solista su base cantautorale ma con riferimenti a post punk, Bowie e tanto altro. Il risultato è particolarmente interessante e stimolante, tra poesia, brani sospesi tra neo classicismo e cantautorato con testi recitati e improvvise quanto spiazzanti incursioni nella trap. Disco più che originale e personale.
DEADBURGER FACTORY - La chiamata
Uno dei gruppi di lavoro musicale e artistico più particolari e originali in circolazione, da oltre venti anni, in Italia. Il sesto album è un nuovo imprevedibile viaggio sonoro tra impennate post core, sprazzi avant-jazz, sperimentazione, psichedelia, elettronica, poliritmi accentuati dal costante uso di una doppia batteria che rende il tutto caratterizzato da un potente pulsare ritmico. Un lungo stuolo di ospiti, una confezione grafica ricchissima ed elegante (finalmente!) rendono "La chiamata" un album multimediale e semplicemente eccellente.
NERO KANE – Tales of faith and lunacy
Un secondo album che conferma tutte le qualità e l’originalità dell’autore, che sposta la sua visione blues dai polverosi deserti americani a una dimensione mitteleuropea, grazie alla voce di Samantha Stella, che rievoca in modo inquietante il fantasma vocale di Nico e ci immerge spesso nei Velvet Underground più cupi o nelle apocalittiche atmosfere degli album solisti della cantante tedesca. Album molto intenso, a tratti addirittura minaccioso, l’ideale nel mondo sonoro ormai liofilizzato che ci circonda. Finalmente un sound vero.
ASCOLTATO ANCHE:
BRUCE SPRINGSTEEN (a chi piace, piacerà), JARROD LAWSON (jazz soul di grande classe e raffinatezza), LEDISI (pop soul slow and mellow, molto cool), GILLIAN MARGOT (jazz soul raffinato e cool)
LETTO
FERRUCCIO QUERCETTI, ODERSO RUBINI - Bologna 1980 - Il concerto dei Clash in Piazza Maggiore nell’anno che cambiò l’Italia
Un evento che ha cambiato tante cose, in un'Italia che stava mutando vorticosamente, in un caos socio politico inimmaginabile tra terrorismo (di stato e non), stragi, rivoluzioni implose.
Il concerto bolognese dei CLASH fu un concentrato di significati e significante di portata unica.
Incluso il primo seme della divisione italiana tra l'ala punk più militante (quella "Crassiana", anarco estremista dei Raf Punk che contestarono il concerto) e quella "tradizionale", legata al concetto primigenio del punk.
Il libro (corredato da stupende foto) analizza l'aspetto artistico, anche attraverso moltissime testimonanze dirette, articoli (quello al vetriolo e reazionario di Michele Serra spicca per la clamorosa incapacità di comprensione di ciò che stava accadendo), recensioni, interviste a Joe Strummer e soci.
Ma la parte più importante e profonda è quella che precede e conclude il libro: un'attenta, lucida, colta e perfetta analisi del clima dei tempi, della fine del Movimento, l'eroina, il PCI al massimo splendore elettorale ma che già lasciava intravedere il successivo rovinoso declino, un cambiamento radicale del mondo giovanile, in quella Bologna, laboratorio unico di un potenziale "mondo nuovo", abbattuto due mesi dopo dalle bombe fasciste in stazione.
Un libro bello, curato, attento.
RAFFAELE M. PETRINO - Amore alzati che passa la cummedia di Cesare Basile
CESARE BASILE è tra i CANTORI (non apprezza il termine cantautore) più rappresentativi della canzone d'autore italiana.
Il libro di Petrino ne racconta la storia, dettagliatissima, dalle origini punk, al ritorno alla tradizione folk blues mediterranea della terra natìa, la Sicilia, in cui nasce, fugge e con cui si riappacifica.
Il racconto parte dall'adolescenza, con le sue scelte contraddittorie, passa per le esperienze estreme a Berlino e Milano, fino al ritorno a Catania, dove diventa soggetto attivo della scena musicale e artistica.
In mezzo una trasformazione umana e personale, profonda, colta, matura in cui Basile si fa filosofo di sé stesso e trasporta i sui concetti sul palco e nei dischi.
Un percorso intimo che diventa pubblico, nonostante i contenuti spesso (e volutamente) ostici e senza compromessi.
Sullo sfondo una lunga serie di esperienze, personaggi noti e meno noti della nostra scena musicale, tracce di una dimensione che, alla luce di ciò che sta accadendo, sembra un racconto del secolo scorso.
ANDREA RIGANO - #westand
Andrea Rigano ha speso sette anni, dal 2003 al 2010, nelle curve, a cogliere attimi di vita, raffigurando "gli Ultras per quello che sono davvero. Secondo alcuni l'ultima cosa bella, o perlomeno sincera, rimasta nel calcio."
Nessun discorso sociologico, nessuna morale.
Immagini.
In queste immagini non ci sono ultras buoni e cattivi, belli e brutti, onesti e disonesti, di destra e di sinistra. Ci sono ultras, e basta.
Che piaccia o meno quella è la realtà Ultras.
E questo un libro che la fotografa per quello che è.
Non è poco.
IAN PLENDERLEITH - The quiet fan. Il tifoso tranquillo
Chi ha apprezzato "Febbre a 90" di Nick Hornby ritroverà molte affinità in questo racconto.
Dove al posto dell'Arsenal c'è la passione per il Lincoln City, terza o quarta divisione inglese, alle prese, sul prato del Sincil Bank, con (poco) epici scontri con Scunthorpe United, Leyton Orient, Wrexham, Exeter City.
Ma il protagonista è soprattutto un amante del calcio e così lo ritroviamo in giro per il mondo a seguire l'Arminia Bielefeld in Germania o in Scozia al derby Celtic-Rangers, in Svizzera con lo Zurigo di fronte al Grasshopers o al San Gallo.
Un racconto divertente, leggero, auto ironico, disincantato, spesso malinconico ma decisamente piacevole
CREPAX A 33 GIRI
Un libro di grande pregio estetico e contenutistico, di elegante e raffinata fattura che raccoglie quasi 300 copertine di dischi di GUIDO CREPAX, celeberrimo autore di "Valentina".
Particolare non molto noto, Crepax iniziò la carriera proprio come disegnatore di copertine discografiche, grazie al fratello maggiore Franco, manager prima a La Voce del Padrone, poi alla Ricordi e CGD.
Fanatico di JAZZ, sarà l'autore di molti dischi italiani di Louis Armstrong, Fats Waller, Charlie Parker, Gerry Mulligan ma anche dei genitori degli audiolibri, dischi parlati in cui si raccontavano romanzi e storie.
Tra i suoi lavori più conosciuti "Nuda" del gruppo hard prog dei Garybaldi.
Un libro gustosissimo e interessantissimo per gli appassionati di grafica, fumetti, musica, storia della CULTURA ITALIANA.
MATTEO TORCINOVICH - Grafika 80!
Gli anni 80 italiani dell'esplosione del primo punk e della new wave, non furono solo musica ma anche tanta GRAFICA.
Creativa, geniale, stimolante nella sua capacità di sapere produrre immagini d'avanguardia e sperimentali con pochissimi mezzi (fotocopie o poco più).
"Grafika! 80" raccoglie centinaia (più di 800) di immagini dell'epoca, dalle copertine di dischi e cassette, alle fanzine, volantini, pubblicità, elaborazioni grafiche di ogni tipo, corredati da alcuni scritti esplicativi.
Non c'è alcuna pretesa enciclopedica o di completezza, anzi, la modalità di raccolta a 360 gradi è ancora più interessante e vivace.
Uno spaccato di un'epoca unica e finita.
Importante da conservare in memoria e archivio.
MARA SURACE - Inglan is a bitch
LINTON KWESI JOHNSON ha sempre avuto un'inaspettata considerazione in Italia, tra articoli, libri, concerti. Inusuale per chi ha sempre parlato di una realtà molto specifica (quella inglese in cui è cresciuto), in un linguaggio incomprensibile (un creolo giamaicano broken english).
Ma la fascinazione che ha sempre esercitato il suo profilo ha superato facilmente ogni incomprensione, unita all'apporto musicale di Dennis Bovell.
MARA SURACE ripercorre la sua storia, intransigente e cristallina, attraverso una lunga serie di citazioni da interviste e, soprattutto, i suoi testi. Un libro perfetto per conoscere a fondo un personaggio spesso trascurato e dimenticato ma basilare e seminale nell'economia della musica inglese degli anni 80.
LUCA D'AMBROSIO - Musica per cani
Luca D'Ambrosio ha una storia molto intensa con i compagni Harry e Pallino, ai quali ha affidato la selezione di sedici brani rock (e affini) dedicati espressamente ai CANI.
Si va dalle conosciute "Martha my dear" di Paul/Beatles, "Bron Y Aur stomp" dei Led Zeppelin e "Seamus" dei Pink Floyd alle meno note "The day that Lassie went to the moon" dei Camper Van Beethoven o "The Marvin boogaloo" di Giuliano Palma & the Bluebeaters.
Schede veloci, lettura leggera, molto gradevole.
MELISSA ANNE PETERSON - I ragazzi di Cota Street
Un esordio fulminante e abrasivo, schiaffi di Raymond Carver e Hubert Selby Jr., crudo realismo in un'America abbandonata e allo sfascio, tra le cittadine dimenticate dello stato di Washington nell'estremo nord ovest degli States, con cenni presumbilmente autobiografici.
Mentre, poco distante, Seattle esplode all'insegna del nuovo trend grunge, a Cota Street i giovani si sfasciano di alcol e droghe, senza prospettive future, lasciandosi andare al degrado.
La protagonista, Vera, fuggirà a St.Louis, senza trovare però il paradiso.
Stile secco, frasi brevi, un racconto tanto realistico quanto angosciante.
Per chi ama il genere, una prova di grande stile e maturità.
No Future!
VISTO
PAUL WELLER - Mid Sommer Musik
“For all of us to get back together was such a joy, and I didn’t realise how much I’d missed it until we started playing together again.”
PAUL WELLER ha registrato, la scorsa estate, un piccolo show, live nei suoi studi di registrazione Black Barn Studios, accompagnato dall'abituale band e Jacko Peake ai fiati.
MID-SÖMMER MUSIK è stato trasmesso (a pagamento, scelta discutibile) pochi giorni fa in streaming.
Dodici brani tratti dalla recente produzione e TRE INEDITI destinati al nuovo album, previsto per il 2021.
Set spettacolare, band affiatatissima e che spesso improvvisa, Paul in splendida forma vocale, Andy Crofts al basso con un suono di stampo "Abbey Road", Jacko Peake stupendo con vari sax, clarinetto, flauto, Steve Cardock superlativo.
Ogni brano introdotto da brevi intro da parte di Paul a cui si uniscono immagini del backstage (con tanto di toppe e spille mod e soul, foto dei Beatles, bandiera del Chelsea).
Brani da "On sunset" (inclusa "Failed" disponibile solo nell'edizione giapponese) e "True meanings" e i tre inediti caratterizzati da un grande tiro soul rock ("Moving canvas" e "Testify") e da un sentita ballata pianistica ("Still glides the stream").
Emozionante, freschissimo, pulsante, sensazionale.
Set List:
On Sunset
Old Father Tyme
Moving Canvas (New Song)
Failed (On Sunset - Japan Bonus Track)
Village
Gravity
Aspects
More
Testify (New Song)
Still Glides The Stream (New Song)
Rockets
Mayfly
Paul Weller 🎸🎹
Jacko Peake 🎷
Andy Crofts 🎸
Steve Pilgrim 🎸🥁
Ben Gordelier 🥁
Tom Van Heel 🎹
Steve Cradock 🎸
Long Hot Summers - The Story of The Style Council - Documentary
Gli ultimi quattro minuti (di cui preferisco non rivelare il contenuto) del documentario sulla storia degli STYLE COUNCIL, trasmesso su Sky Arte UK, sono pura emozione e valgono l'intera visione.
La storia di una delle migliori band degli anni 80 viene rivista nell'arco di un'oretta, con l'intervento diretto di Paul Weller, Mick Talbot, DC Lee, Steve White, altri collaboratori della band e una serie di fan e personaggi, da Boy George a Martin Freeman, Billy Bragg, Eddie Piller.
Prima parte della carriera ben dettagliata, ultimi album poco approfonditi e trattati molto velocemente.
Ovviamente tutto molto interessante pur se, per i fan, più che noto e un po' scontato (anche a causa della mancanza di materiale inedito e di tanti video e contributi essenziali per approfondire meglio la storia).
Ideale per un pubblico generalista, prevedibile per i cultori.
Ma i famosi ultimi quattro minuti riscattano tutto.
COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".
Appena usciti:
Antonio Baccciocchi
PUNK. Born to lose
Diarkos Edizioni
18 euro
Antonio Bacciocchi MOD GENERATIONS Musica, rabbia, stile e altre storie Interno4 Edizioni 18 euro
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