domenica, gennaio 26, 2020

Curon, Val Venosta - Il campanile nel lago



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

Il Campanile di CURON, che svetta in mezzo a un lago, è diventato da tempo il simbolo della Val Venosta e faro di attrazione per molti turisti.
Ma con una storia drammatica di soprusi alle spalle.

Il progetto di un bacino artificiale per la produzione di energia elettrica nasce già durante l'impero austro - ungarico ma viene ripreso nel 1920 dal governo italiano, nonostante l'evidenza che avrebbe messo in pericolo l'esistenza dei paesi Curon e Resia.

Nel 1939 lo Stato concesse al consorzio "Montecatini" la costruzione di una diga con un ristagno d'acqua fino a 22 metri cancellando di fatto i due paesi.
La seconda guerra mondiale sospese il progetto.
Ma nel 1947 la "Montecatini" annunciò la prosecuzione della costruzione del lago artificiale.

Nell’estate del 1950, nonostante le numerose e inascoltate proteste, furono sommersi 677 ettari di terreno, 150 famiglie persero i loro averi, con risarcimenti molto modesti.
Gli abitanti furono sistemati in baracche di fortuna all’inizio di Vallelunga, in molti lasciarono per sempre il luogo.

Dalla vicenda è stato ricavato uno spettacolo teatrale:
https://www.triennale.org/eventi/oht--office-for-a-human-theater/

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