giovedì, ottobre 29, 2015

Get Back. Dischi da (ri)scoprire



Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back

PLASTIC BERTRAND - AN 1
Uno dei personaggi più “plastici” della storia della musica. Il belga Plastic Betrand nel 1977 venne lanciato come nuova star “punk”, sfruttando la “nuova moda” che arrivava da Usa e Uk.
Lou Deprijck, il suo produttore, confezionò il primo album e soprattutto il singolo Ca plane pour moi che addirittura (si seppe anni dopo) era lui a cantare (Plastic, vero nome Roger Allen François Jouret, prestava solo l’immagine di divertente e macchiettistico “punk”).
Il brano, al di là di tutto IRRESISTIBILE, si piazzò in alto in varie classifiche europee fu apprezzato da personaggi come Joe Strummer e venne successivamete coverizzato da Sonic Youth. Presidents of the Usa, Thee Headcoats.
L’album ricalca le stesse coordinate: pop punk minimale dai ritornelli facili e sbarazzini, inclusa una versione di “Sha la la lee” degli Small Faces e una “Wha Wha!”, cinque minuti di un solo accordo o quasi, molto particolare.
Ovviamente poco significativo con il senno di poi, perfettamente contestualizzato al periodo e documento interessante del 1977 europeo.

EZY & ISAAC - Soul Rock
Recentemente ristampato questo prezioso lavoro del duo nigeriano che nel 1974 arrivò in Italia dove registrò un torrido album di afro soul con James Brown, Fela Kuti (nella cui band Hi-Life avevano suonato) , Parliament, Sly and the Family Stone a fare da riferimento.
A produrre il Maestro Ezio Leoni (già collaboratore di Celentano e a lungo con la Zanicchi e Fausto Papetti) con una band di 12 elementi che tira fuori il meglio tra infuocati funk, ruvide ballate soul, brani proto disco oltre all’incredibile “Bawagbe” puro afro funk, suonato da paura .
Il duo girerà Italia, Svizzera e Montecarlo, inciderà altri due album e nel 1976 chiuderà l’esperienza con il singolo “I’m ready for you” Un grande album da riscoprire.

MOTHER EARTH - People Tree
La band di Matt Deighton in uno dei punti più alti della sua carriera, con il secondo album del 1993 in piena epopea Acid Jazz.
Ma qui si parla un linguaggio funk soul, quello caro a Curtis Mayfield, a Isaac Hayes, allo Stevie Wonder mid 70's, ai contemporanei Jamiroquai.
Album di raffinatezza squisita e d eccelsa con sua maestà Paul Weller che contribuisce qua e là con discrezione.

18 commenti:

  1. The People Tree!
    Uno dei dischi più belli che abbia mai ascoltato, ne ricordo l'uscita. Ascoltato (tuttora) un milione di volte suona tuttora bellissimo.
    Bella Tony!

    RispondiElimina
  2. Imbarazzante il pezzo di Plastic Bertrand, o meglio lui mentre la canta o finge di cantarla.
    Ad ognuno il suo, il punk/rock è roba per underclass di metropoli britanniche.
    Meglio Charles Trenet.

    RispondiElimina
  3. People Tree ce l'ho sempre in auto. Un odi quei CD che metto su regolarmente e continua stupirmi per freschezza e spessore. Sempre bellissimo. E suonato incredibilmente bene, strumentisti eccellenti.

    RispondiElimina
  4. Bravo Tony!
    Uno di quei cd che puoi avere in macchina per un mese intero (solo quello) e ascoltare di continuo senza stufarsi.
    Evergreen!

    RispondiElimina
  5. Io ne ho una piccola serie che ascolto in continuazione: Mother Earth, Oasis "Don't believe the truth", un mio best di Curtis Mayfield, di Gil Scott Heron, il nuovo dei Selecter.
    E guido che è un piacere

    RispondiElimina
  6. Infatti, la discografia 'scelta' è importantissima per guidare bene.

    RispondiElimina
  7. Compila personale dei Pearrlfishers
    Compila personale del maestro Jobim
    Compila personale dei Blur
    Compila personale di acid jazz
    altre a rotazione, l'ascolto con l'età diventa 'stagionale'.

    RispondiElimina
  8. Ora sto ascoltando in macchina il nuovo Joe Jackson, bel disco.

    GMV

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hey GMW il 14 novembre stiamo organizzando un pranzo o cena del blog nel piacentino. Sei convocato.
      Anche chi vuole partecipare e ancora non è stato convocato. Porte aperte

      Elimina
  9. Delinquenti!!!!!
    A Centenaro il pranzo vuol dire........scendere in seconda!!!!!!

    RispondiElimina
  10. La mia compila della settimana in macchina:
    Gnola blues band Down the line;
    Anderson East Delilah;
    The Preacher di Bobby Womack e
    Fresh Fruit from rotting Vegetables dei Dead Kennedys!!!!!!

    RispondiElimina
  11. Piaccia o no Ca Plane pour Moi e' un piccolo classico..
    Il pezzo che e' una cover e' stato per anni centro di una disputa su tutto..autore,credits,vocals,cover ecc ecc
    Di sicuro e' che l'originale inglese si intitolava Jet Boy Jet Girl by Elton Montello ed aveva un testo decisamente audace che fu censurato.
    In rete si trova tutta la storia e seguito.
    Rifatta anche da Damned,Red Hot Chili Peppers dal vivo, se non sbaglio pure dai Presidents of USA.
    Un piccolo classico insomma..

    (weekend 14/11 off per me..Foo Fighters a Torino e manifestazione ANPI)

    C

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per l'informazione. Per motivi anagrafici non conoscevo questo Plastic Bertrand, era solo un nome che mi diceva poco. Ma appena ho letto Jet Boy Jet Girl mi sono illuminato... La versione dei Chron Gen è una bomba che ho fatto detonare milioni di volte

      for the lazy:
      https://www.youtube.com/watch?v=smsGjCkaA4A

      Elimina
    2. La storia di questo brano mi ha sempre incuriosito e anche dalla rete non ho trovato la risposta.
      Senz'altro la incise lo sfigato Montello (che aveva qualcosa da dire in area punk/wave) con altro titolo e testo, ma non ho mai capito di chi fosse la primogenitura: probabilmente del produttore di Bertrand, chi sa!

      Elimina
    3. La storia di questo brano mi ha sempre incuriosito e anche dalla rete non ho trovato la risposta.
      Senz'altro la incise lo sfigato Montello (che aveva qualcosa da dire in area punk/wave) con altro titolo e testo, ma non ho mai capito di chi fosse la primogenitura: probabilmente del produttore di Bertrand, chi sa!

      Elimina
    4. La storia di questo brano mi ha sempre incuriosito e anche dalla rete non ho trovato la risposta.
      Senz'altro la incise lo sfigato Montello (che aveva qualcosa da dire in area punk/wave) con altro titolo e testo, ma non ho mai capito di chi fosse la primogenitura: probabilmente del produttore di Bertrand, chi sa!

      Elimina
    5. e anche sulla sua performance vocale vi e' sempre stata controversia..ma in rete queste info si trovano!
      C

      Elimina

Related Posts with Thumbnails