martedì, aprile 21, 2015

Almanacco del calcio Panini



Uno scritto che ci regala GIANCARLO FRIGIERI (http://www.miomarito.it/)

La prima volta che ho visto un almanacco del calcio Panini era il 1979.
Mio fratello lo portò a casa e in copertina c’era Paolo Rossi, il calciatore del Lanerossi Vicenza, fresco reduce dall’essere stato la rivelazione del mondiale in Argentina.
Dentro all’almanacco c’era tutto quello che era successo l’anno prima e anche prima ancora, fino all’inizio del calcio in Italia.
C’erano i risultati di tutte le partite di calcio di serie A a girone unico del dopoguerra.
Di quelli prima c’erano le classifiche.
Di quelli prima del girone unico, c’erano un sacco di dati. Del campionato1977-78, che era l’ultimo, c’erano anche i tabellini di ogni partita. C’erano tutte le partite della nazionale, ognuna con il suo tabellino, dalla prima del 1910 contro la Francia vinta per 6-2 fino all’ultima di quella stagione. C’erano anche tutti i tabellini delle partite del mondiale.
Non solo quelle dell’Italia, ma tutte, proprio tutte. Brasile-Austria 1-0 gol di Roberto Dinamite al quarantesimo minuto.
Germania Ovest – Tunisia 0-0, e via così. E tutti i risultati delle coppe europee, con i tabellini delle partite delle squadre italiane e delle finali.

Ma il colpo di fulmine da bambini erano le “disegnate” di Carmelo Silva, che facevano rivivere le azioni salienti e i gol dell’ultima stagione della nazionale italiana. Le avrei amate alla follia, una specie di imprinting.
Oggi, se nelle bancarelle del riuso trovo un almanacco, sfoglio subito andando a vedermi un paio di “disegnate”, come un tossico.
Io ci ho passato l’infanzia sugli almanacchi Panini, leggevo tutto, anche il torneo anglo-italiano, anche il premio “seminatore d’oro”, tutto, anche le statistiche.
Spesso arrivavo a fantasticare immaginando cosa fosse successo, cercando indizi che potessero spiegarmi meglio gli avvenimenti che leggevo consultando freddi tabellini e statistiche delle partite.
Arrivai persino a guardarmi gli elenchi dei giocatori che avevano giocato in nazionale e le loro statistiche personali e ricordo che una volta mi misi in testa di cercare un giocatore che avesse giocato una sola partita in nazionale, segnando, e poi non avesse giocato più.
Arrivai a scoprire che, a parte quelli delle Olimpiadi, dove fino a diversi anni orsono si mandava una compagine universitaria ma le partite erano indicate come partite della nazionale maggiore, ce n’era uno che aveva segnato una doppietta all’Austria al suo esordio e poi non era mai più stato convocato, chissà perché.
Si chiamava ANGELO LONGONI e il nome me lo ricordo ancora.
Oggi che c’è Youtube, per dirvi il livello di malattia, ogni tanto vado a vedermi delle partite del passato che si trovano integralmente per vedere con i miei occhi l’autogol di Perfumo durante Italia-Argentina nel 1974 oppure il 6-1 contro la Finlandia a Torino del 1977, dove oltre ai quattro gol segnati da Bettega io sono andato anche a posizionare il cursore sul tiro di Toivola al quarantottesimo parato da Zoff con il piede e sul gol della bandiera dei nordici, segnato da un certo Haskivii che io non so chi sia e cosa faccia adesso, ma vorrei tanto conoscerlo e berci una birra insieme.

Quando l’Italia vinse il mondiale del 1982 io avevo quasi 10 anni ed ero in piena overdose calcistica.
Uscì un numero speciale del Guerin Sportivo dove Carmelo Silva, l’autore delle disegnate degli almanacchi, disegnava uno per uno tutti i gol del mondiale. Non tutti i gol delle partite dell’Italia, ma tutti i gol di tutte le partite, tutte tutte tutte.
Lo comprai subito. Guardai quelle disegnate per circa tre o quattro mesi in maniera compulsiva, così come guardavo le disegnate presenti sugli almanacchi fantasticando sulle partite.
Tenevo il giornale davanti al cesso, che è il posto dove un uomo impara le cose a memoria.
Tra me e me cominciavo a chiedermi chissà cosa dovesse essere l’almanacco del calcio seguente, visto che avrebbe riportato tutti i dati del mondiale spagnolo appena trascorso. Mi creai un’aspettativa enorme. Dovevo averlo.
Ricordo che nelle confezioni di figurine, le bustine delle figurine, ogni tanto in mezzo alle figurine saltava fuori un buono per l’almanacco.
C’erano dei ragazzini che quando vedevano il buono per l’almanacco pensavano di aver preso una fregatura, perché invece di un figurino avevano il buono per l’almanacco. Con 10 buoni ti davano l’almanacco.
Io ricordo che a me di finire l’album non me ne fregava niente e quell’anno decisi che dovevo assolutamente trovare dieci buoni. Lo pianificai dall’estate. Ne trovai qualcuno, ma non era facile.
Quindi gli altri buoni li scambiavo con quelli che avevano trovato i miei amici. Loro mi davano il buono, io gli davo le figurine. Al primo compagno di classe che finì l’album quell’anno ricordo che mancava solo Ugolotti del Pisa.
Ebbene, io lo trovai in una bustina e glielo cedetti subito a patto che lui mi avesse aiutato nella caccia ai buoni per il resto dell’anno.

Alle donne questa cosa non dirà probabilmente niente, ma i maschi hanno capito il livello della pensata.

Comunque, l’accordo era che visto che ogni anno ti trovi un sacco di figurine doppie sul groppone, lui le avrebbe usate per cercare dei buoni dell’almanacco.
In due facemmo relativamente presto e io collezionai i miei dieci buoni, spedendo in busta chiusa il tutto a Modena, che anche se io stavo a 17 km di distanza, mi sembrava di spedire il tutto a Vladivostok, che ero un bambino di dieci anni ed era il 1982.
Non c’era mica l’e-mail. Manco il fax, c’era nel 1982. Manco la tangenziale. A Modena ci arrivavi dallo stradello di Cognento, con i fossi ai lati a dirti di stare attento.
Ricordo che il giorno che arrivò l’almanacco a casa, presi l’album delle figurine, ancora incompleto, e lo buttai via.
Non mi interessava, ora avevo IL SACRO TESTO.

Iniziai a consultarlo, il sacro testo.
Dentro c’era tutta la stagione calcistica 1981-82, quella dello scudetto della seconda stella della Juventus che iniziava con un 6-1 al Cesena e finiva con un 1-0 contro il Catanzaro, Brady su rigore al 76’. Quella della retrocessione sul campo del Milan in serie B in compagnia del Bologna e Como per via del gol di Faccenda all’ottantacinquesimo minuto contro il Napoli all’ultima giornata, quello della coppa dei campioni dell’Aston Villa contro il Bayern Monaco con gol di White al sessantasettesimo minuto, della coppa Intercontinentale al Flamengo di Rio de Janeiro che vinse 3-0 contro il Liverpool con doppietta di Nunes e gol di Adilio. Questo per dirvi il livello.

Comunque, l’inverno passò più o meno così e arrivò l’estate del 1983.
Era l’estate dello scudetto della Roma e del Calippo.
Come tutti gli anni io me ne andai in vacanza a Viserbella, Bagno Stefano, insieme ai miei nonni e ai miei cugini. A Viserbella c’era un ragazzo che aveva qualche anno di più di noi, ma con il quale andavamo d’accordo.

Si chiamava Nino, come quello della canzone di De Gregori che non deve aver paura di tirare un calcio di rigore e, per scendere più nei particolari (dai quali peraltro non si giudica un giocatore), Nino era un tipo dalla carnagione olivastra ed era alto alto e con una specie di caschettino moro moro. Aveva uno sguardo con gli occhi un poco chiusi, come chi sa che sta per ricevere una piccola sberla e si prepara psicologicamente.
Diceva spesso la parola “invornito”, che io non sapevo cosa volesse dire, che quando poi anni dopo c’è stato il comico di Zelig che diceva “invornito” mi veniva in mente che Nino lo diceva sempre, pensa te.
Nino parlava con un’inflessione romagnola molto marcata e di più non saprei dire. A dire il vero ricordo anche che parlava sempre di uno che giocava nel Rimini, una giovane promessa che si chiamava Nando De Napoli.
Diceva che dovevo ricordarmi il nome e io me lo ricordai, diceva che tra qualche anno lo avremmo visto in nazionale perché era bravissimo e infatti, quando poi De Napoli fu titolare della nazionale ad Italia 90, ricordo che durante quelle partite io spesso pensavo a Nino, che chissà dov’era finito, magari in qualche bar a dire agli altri “Avete visto? Io l’avevo detto” con qualcuno che magari gli dava una piccola sberla affettuosa sul caschetto moro moro, che tanto lui aveva la faccia come se si aspettasse di prenderla da un momento all’altro.
Comunque, un giorno, mentre ero al bar a prendere un Calippo, Nino stava parlando di calcio con un altro tipo e disse:
“Dai, Graziani al mondiale a parte aver fatto gol contro il Perù non é che abbia fatto tanto”.

Mi corsero i brividi lungo la schiena come quando uno tira la puntina del vinile e la fa scricchiolare mentre va. Non potevo esimermi dal correggerlo, all’epoca per me era una specie di dovere sociale.
Quindi replicai che Graziani non aveva segnato il suo peraltro unico gol del mondiale 1982 contro il Perù, ma lo aveva segnato al Camerun. Contro il Perù aveva segnato Bruno Conti.
Ne nacque una discussione; io ero sicurissimo e lui si diceva sicuro a sua volta, con un paio di avventori del bar che non sapevano bene a chi dare ragione, anche se iniziavano a pensarla come me, che descrivevo il gol e aggiungevo particolari sulla partita.
Vi ricordo che nel 1983 a Viserbella non c’era mica internet, non c’era l’e-mail, non c’era neanche il fax. Con un dubbio del genere ti eri risolto la mattina.
Comunque, Nino, insisteva. Diceva che aveva ragione lui, con toni piuttosto accesi.
Ad un certo punto io cercai quasi di metterlo in guardia, come se lo stessi avvertendo di non mettersi contro una forza che poi non avrebbe saputo controllare.
Dissi “Guarda Nino, io i gol del mondiale me li ricordo. Me li ricordo tutti. Sono sicuro”.
Nino replicò che era estremamente improbabile che un ragazzino di 10 anni, quasi 11, si ricordasse chi avesse segnato tutti i gol dell’Italia al mondiale e mi prese anche un poco in giro.
Come mi fa incazzare la gente quando non vuol capire…
“Nino, guarda che io non dico tutti i gol dell’Italia. Io voglio proprio dire TUTTI I GOL DEL MONDIALE. Dalla prima all’ultima partita. Di tutte le squadre. Dico che se tu mi chiedi quanto è finita, ALGERIA-GERMANIA OVEST io ti dico subito il risultato e i marcatori (2-1 per l’Algeria, gol di Madjer, pareggio di Rummenigge, gol della vittoria di Belloumi, per la cronaca). E questo, Nino, per tutte le partite. TUTTE. Da Italia-Polonia 0-0, prima partita del girone A allo stadio Balaidos di Vigo, poi tutti i gironi, i gironcini del secondo turno, le semifinali, la finale terzo e quarto posto e fino a Italia-Germania Ovest 3-1”
Così dissi, preciso. Nino si mise a ridere. Di quelle risate un poco isteriche, a dirla tutta. Ma rise. E oltre a ridere, probabilmente per fare il grosso davanti agli altri del bar, continuò a canzonarmi.
Io rincarai la dose. “Guarda Nino, non sto scherzando. Tutte le partite, tutti i marcatori. Tutte. Anche Ungheria –El Salvador, che è finita 10-1. Dimmene una e io ti dico risultato e marcatori. TUTTE”.
Nino continuava a ridere e disse che l’avevo sparata proprio grossa, stavolta. Disse che qui non eravamo nel campo dell’improbabile, ma dell’impossibile. Io arrivai a ribattere convinto, fino a fargli dire la parola magica, che in questi casi è:

“Scommettiamo?”

Io dissi che scommettevo tranquillamente tutto quello che voleva e lui, per scoraggiarmi e abbassarmi la cresta, mi disse qualcosa del tipo “50 MILA LIRE.
Io oggi pomeriggio vengo qui con l’almanacco e se le sai tutte te le metto in mano. Ma se ne sbagli uno, anche solo uno, allora me li dai”
.
Non lo feci quasi nemmeno finire di parlare. Senza nemmeno battere ciglio io dissi che per me andava bene, che vai a casa adesso a prenderlo l’almanacco e lo facciamo anche subito.
Io avevo 10 anni, non le avevo cinquantamila lire.
Non le avevo mai viste cinquantamila lire, se non ogni tanto quando i miei genitori compravano qualcosa di grosso o pagavano delle sberle di tasse o di bollette, cose che un bambino di dieci anni non capisce.
Se avessi perso la scommessa, avrei dovuto chiederle a mia nonna, visto che ero al mare con i nonni.
I quali avrebbero poi dovuto telefonare ai miei genitori, che d’estate lavoravano in cava a volte anche 14/15 ore al giorno sulla ruspa, per dire loro “Vostro figlio è un deficiente”. Credo che mio padre avrebbe preso l’A14 con la ruspa, senza nemmeno scendere, brandendo una chiave inglese del 24 da darmi in testa.
Il fatto è che ero sicuro. Sicuro che non ne avrei sbagliato nemmeno uno. Sicuro. Garantito. Anche oggi, quando ci ripenso, mi sembrava l’unica decisione possibile.
Penso che sia stata la volta che sono stato più sicuro di non sbagliare qualcosa in tutta la mia vita.
Il pomeriggio Nino arrivò con l’almanacco Panini del 1983, l’ultimo pubblicato, dove c’erano tutti i tabellini delle partite del mondiale.
In copertina di quell’almanacco c’è l’immagine di Bearzot che alza la coppa e tanti piccoli quadratini con i ventidue convocati campioni del mondo. Lo sfondo è, manco a dirlo, azzurro.
Nino pensava di risolvere la pratica in una decina di minuti, poi magari saremmo andati a giocare a pallone o a fare il bagno.
Al primo errore del ragazzino sbruffone di Sassuolo, magari dopo la quarta o quinta partita, avrebbe probabilmente mostrato la sua magnanimità lasciando cadere la scommessa.

E invece fu una roba lunga, ma lunga.
Talmente lunga che mentre il tempo passava e il ragazzino elencava dati come un computer, il bar cominciò a riempirsi di adulti e ragazzi che osservavano con sempre crescente incredulità quella specie di puntata di telequiz in versione balneare.
C’erano uomini ai quali si scioglieva il Calippo in mano, con le mogli che li venivano a pescare al bar gridandogli “Dove cavolo eri finito? Beatrice vuole il gelato” e loro le zittivano secchi con un “Shhhh, senti questo qui”, oppure dicevano “Arrivo, arrivo”, che tradotto in marito/moglie significa che mi devi lasciar stare.

E fu così, che in un afoso pomeriggio di Luglio al Bagno Stefano di Viserbella, un ragazzino di Sassuolo, evidentemente non così sbruffone, si mise a snocciolare in fila, con la stessa naturalezza con la quale un cane mangia una polpetta, tutti i marcatori del mondiale spagnolo del 1982, partita per partita.
Accadeva che spesso il ragazzino aggiungesse anche il minuto esatto della marcatura oppure dettagli sulla dinamica del gol, come un violinista aggiunge un trillo o una fioritura, giusto per una questione puramente estetica.
Fu un lungo pomeriggio, alla fine del quale qualcuno degli adulti lo guardò anche con una certa preoccupazione.
La cosa allucinante di tutto questo è che in mezzo a questo mare di ricordi, alla fine il ragazzino probabilmente si accontentò di un Calippo al posto delle cinquantamila lire.
Dice probabilmente, perché quel ragazzino oggi, paradosso dei paradossi, non si ricorda se riscosse la vincita o no.
Perché nella vita i soldi contano il giusto.
Quello che conta davvero è sapere le cose.


72 commenti:

  1. Grande! Io conservo ancora quello del 1978 con Bettega che infila i crucchi (no forse non segna ma mi faceva sognare)

    http://www.jcmelegnano.net/e107_plugins/autogallery/Gallery/GLI%20ALMANACCHI%20DEL%20CALCIO/pv_ALMANACCO_DEL_CALCIO_1978.jpg

    C

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    1. Secondo me è proprio uno dei quattro gol alla Finlandia.
      Pantaloncino blu. I crucchi hanno il pantaloncino nero.

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    2. A meno che non sia la DDR ma non vedo lo stemma che era bello grosso.

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  2. Grandissimo!
    Praticamente uguale a me medesimo, solo ho qualche anno in più.
    Mi feci comprare l'Almanacco del 1980 (Albertosi mi pare) da mio padre, e poi feci su i buoni per quello del 1984 (Bruno Conti).
    Condivido e ancora ricordo la sensazione di quando ebbi in mano la copia del Panini 1980 'finalmente tutto il sapere che volevo era lì' una sorta di scrigno magico.
    Non vi dico poi quando riuscii a comprare per corrispondenza il Rothmans Football Yearbook 1989/90 perché ormai lavoravo e avevo i soldi per comprarlo.
    Il bambino di undici anni ha tutta la mia solidarietà, mentre leggevo sapevo che non avrebbe MAI sbagliato (mi ricordo anche io che Graziani fece gol al Camerun e solo perché Nkono scivolò nel tentativo di indietreggiare), ne ho smerdati parecchi anche io a quel modo e anche più grandi, e poi dicevano, ma si è uguale; non è uguale un cazzo.
    E' vero quello che conta è saperle le storie. Purtroppo internet ci ha rovinato l'esclusiva e ha banalizzato il nostro sapere fino a ridurlo ad una ridicola mania superata.
    Ma io ti abbraccio comunque Giancarlo Frigeri perché in fondo io sono ancora così, e spero anche tu.

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  3. Ci ho speso giornate, mesi, ore ed ore su questi almanacchi (ne conservo ancora un po') a guardare, allo stesso modo, le formazioni, i risultati di partite lontane.
    Soprattutto IMMAGINANDO come potevano essere quelle partite, quei colori, quei sapori esotici di un'Ungheria-El Salvador 10-1 che al solo leggerlo era pura e semplice leggenda.

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  4. Ha sempre avuto un grande difetto il Panini comunque, mancavano le classifiche finali della serie B (almeno)

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  5. Vero Albe mancavano..!
    C

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  6. Peccato capitale perchi come me, Frigeri, probabilmente tu e sicuramente Clodoaldo si nutriva di statistiche calcistiche.
    Questo da l'idea di quanto fosse 'difficile' reperire informazioni. Io l'ho sempre trovato strano, oltre che deludente, anche le classifiche dei campionati di serie C avrebbero dovuto starci.

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  7. Racconto bello bello, bello davvero, mi unisco al giubilo gallettiano per l'autore, d'altronde uno che cita il gol di Peterone contro i bavaresi non può che essere un grande.
    Ps: da piccolo, ma un pò pure ora, ero un autistico del calcio pure io ma mai come Frigeri. :-)


    Charlie

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  8. Ah dimenticavo, di quel mondiale ho un ricordo nitido del gol dello scozzese Narey contro i brasilionzi....marcatura fantastica che illuse una Scozia dalla maglietta meravigliosa. Poi finì 1-4 perchè la vita, si sa, è sofferenza

    Charlie

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  9. Ad ogni modo anche nel Rothmans non comparivano, solo quelle della stagione precedenti più le promosse e le retrocesse delle altre divisioni, come qua.
    Certo quando scoprii tutte le finali di FA Cup sul servizio di presentazione del Guerin Sportivo della finale di FA Cup del 1980 (mi pare o forse 79), fu veramente LA rivelazione, altro che vangeli! Lo conservo ancora.

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  10. A proposito di finale di FA Cup!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  11. Si scoprivano robe tipo il Piombino in Serie B ne 51/52, ma non si sapeva quando era salito perché la C unica partiva dal 60/61 e il dettaglio delle promozioni e retrocessioni partiva da lì.

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  12. Quindi non si poteva venire a sapere che il Piombino in campionato aveva battuto la Roma 1-0, e ovviamente anche il Genoa che quando è in B perde in tutti i posti come Piombino, Casteldisangro o Matera.
    A Pizzighettone 3-3 ma per me solo perché si gioco a Cremona (c'ero, si vinceva 3-1)

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  13. In uno degli anni in cui ero in vacanza a Campiglia Marittima lo andai a cercare lo stadio Magona d'Italia di Piombino, entrata super fascia (architettonicamente) e ex gradinate tutte intorno ormai tristemente in disuso, ma un tempo eran piene.

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  14. Nell'82 il Bologna era la prima volta che andava in B

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  15. Favoloso il poker di Bettega alla Finlandia (al Comunale), uno dei quali in tuffo di testa.

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  16. Beh si anche se da un certo punto in poi il mio spaziomemoria e' stato riempito piu con la musica e derivati..
    Anyway grande Frigeri,Gallo e Clodoaldo.

    Propongo un triangular Casula Frigeri vs Gallo/Clodoaldo a suon di statistiche,gol e tutto il resto

    C

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  17. Forse è meglio se canta, questa è roba per gente poco normale....

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  18. 13 campionati di Serie B per il Fanfulla!
    Ma non riuscivi a scoprirlo sul Panini perché c'era solo l'anno in cui retrocedevano.

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  19. Piombino in serie B????? Il Fanfulla in C1 è stato uno dei miei primi ricordi dei tempi in cui facevo l'album delle figurine, mi pare ci fosse pure la Rhodense, con maglie arancio-nere, e il Sant'Angelo Lodigiano con maglie proto-Milan. Via libera all'autismo casula......
    Ah dimenticavo There's only one Ben10!!!!

    Charlie

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    1. stagioni dal 51/52 al 53/54.
      La stagione 51/52 era la prima in B sia per la Roma che per il Piombino ovviamente per motivi opposti.
      Al Magona d'Italia rettifico, fini 3-1 per i nerazzurri toscani che chiusero il campionati con un'eclatante 6° posto un punto dietro al Genoa quinto.

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    2. Un campionato solo di C2 sia per la Rhodense che per il Fanfulla 80/81 mi pare i primi, 83/84 sicuramente per i lodigiani. Andai alla prima un incredibile 2-3 col Bologna (che era retrocesso ancora) davanti ad un'ancora più incredibile pubblico di 7000 spettatori letteralmente accalcati nella vecchia Dossenina.

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  20. Comunque il racconto fa il paio con l'affermazione di Byrne del post di ieri.

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  21. A proposito di calcio scozzese, Gallo guarda un pò in che hanno il Falkirk (quest'anno finalista) ha vinto la Coppa di Scozia e poi vedi te nello stesso anno chi ha vinto la Coppa d'Inghilterra.......hai visto mai che.......

    Charlie

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  22. Io mi ricordo il Derthona in serie C. Mi piaceva tantissimo quel nome strano lì

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    1. Denominazione latina della vecchia Tortona.
      Squadra gloriosa, qualche presenza in Serie B nell'ante-guerra.
      Completo nero, completo bianco in trasferta.

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    2. Carlo può dirci qualcosa l'allenò l'Ambrogio nel suo periodo migliore, promozione in C1 con permanenza di qualche stagione.

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    3. So che andai a vedere un Piacenza Derthona proprio per vedere questa squadra dal nome esotico. Se non sbaglio in quell'occasione aveva una maglia per metà nera e per metà bianca, due grandi strisce verticali. Ma forse è solo una pessima memoria

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    4. Può essere benissimo le maglie non son mai uguali, neanche ai tempi...

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  23. errata corrige: in che anno....maledetta emozione da rivelazione biblica!!!

    Charlie

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  24. Nel 10-1 dell'Ungheria al Salvador nell'82 mattatore il nostro Nylasi eh C?

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    1. ..e Fazekas Kiss! Jugoslavia invece senza più Popivoda
      C

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  25. ...Almanacco 78 ..Bettega in goal contro la Finlandia...
    ...Gli almanacchi Panini li ho tutti da quello del 1971 ( relativo al campionato 1969/70) ad oggi ...
    ci ho studiato il mondo calcio/statistico prima di internet....l'odore della carta e della stufa a legna a casa dei nonni prima di natale nello sfogliare " la bibbia" è intensamente nostalgico...insieme agli " anvei" di mia nonna ....lo comprava mio zio Bosi di Pontetidone..detto " Herera" con una erre sola premiato nel 1965/66 come miglior allenatore di seconda categoria piacentina..naturalmente puro spirito catenacciaro...me li ha lascaiti in eredità anche se già da tempo immemore ero io l'adepto alla consultazione...lui si soffermava su strane pagine, tipo la composizione del comitato degli arbitri e la lista dei direttori tecnici ed altre amenità di questo genere....sono state parte della mia formazione calcistica....indimenticabili

    hasta luego
    Clodoaldo

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  26. Nel.Derthona ci giocò anche il "Gigia"..al secolo Armando Cecchetto da S.Cristina che pagava il biglietto del treno a mio padre per farsi accompagnare perchè da solo si intristiva...giocò anche nel Pro Piacenza..ma è celebre per un provino all'Inter...Lorenzi a fine carriera lo fece provare contro la beretti mista ad altri giocatori...il nostro da buon Cecchetto preso il pallone sull'ala salta quattro avversari ..il quinto lo stende senza tanti complimenti...Armando mentre quello gli da la mano per aiutarlo ad alzarsi salta su da buon Cecchetto come una molla e sacramentando in "lodesane"..lo stende diretto...Veleno gli si avvicina lo prende sottobraccio e gli dice.."o grullo tecnica ne hai da farne tre bigonci...ma in campo nonne puoi far di ste cose"...non sei da Inter...e detto da Lorenzi!!..scusate l.o.t. ma se ne parlava domenica a cena con certe memorie storiche..
    Hasta
    Clodoaldo

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  27. Non giocò mica anche nel Pavia che andò in B nel 52/53?

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    1. Non saprei Gallo...in quel Pavia giocò Angelo "culin"Colla..zio di Stefano..e gemello di Natale.ma il "gigia"..non saprei..è coscritto del gino e di mia mamma mi sembra..forse ne sa qualcosa il tuo genitore?

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  28. Ci ha giocato anche Narducci l'allenatore di Jack a Piacenza, che ho conosciuto un po e mi ha raccontato un qualche sua storia quando faceva il calciatore, ha giocato anche nella Sanremese.

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  29. Risposte
    1. ..già ed anche " culon" ..Natale Colla...anzi scusate mi correggo ...Natale Colla "culin" perchè era esile il fratello gemello " culon"....fonte Wiki...( ma a me Natale sembrava piuttosto robusto..) Carlon confermi??..

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  30. Ne ho uno del 1943 (per la verità è proprietà del mio babbo) con ancora la foto di "er capoccione" in alta uniforme. Già allora aveva tutte le foto delle formazioni di serie A, c'era l'Ambrosiana e il Genova 1893, la Roma scudettata,il Liguria. E' tutto ingiallito e mezzo scollato, ma è bellissimo.

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  31. Mi correggo, è del 1942. La memoria se ne va...

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  32. Cazzo, su E-Bay c'è un asta che parte da 1.450,00 Euro !!!!

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    1. Non lo dare via mai! Vale molto di più! Come dice splendidamente Frigeri i soldi contano il giusto é sapere le cose che conta davvero.

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    2. Se il pubblico e i giornalisti fossero stati di più come noi il calcio italiano sarebbe senz'altro migliore!

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    3. ..Gli almanacchi precedenti a quello del 1971 furono editi da Carcano Rizzoli---Sir Galletti sa che io da collezionista avrei voluto cercarli tutti e sa anche che a parte qualche edizione molto rovinata il prezzo si aggira ben oltre ai 100 €. ( non fidatevi di quelli a 15/20€. sicuramente hanno qcosa che non va!) fino ai 1.450. del tuo quasi introvabile 1942!!! ...infatti ho strabuzzato gli occhi ed ho pensato a cosa potevo offrirti..ma in tempi di internet in 8 secondi hai trovato il prezzo!!..ahahahah!!!!!! ma come dice Sir Galletti...non disfartene assolutamente!!!..al massimo vorrà dire che mi organizzerò per venire ad osservarlo al tuo domicilio come si conviene per certe reliquie
      Hasta Luego
      Clodoaldo

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    4. Penso che mio padre non si immagini neanche lontanamente della valutazione, ahahah. Comunque tranquilli, sia lui che il sottoscritto non daremmo via neanche le stagnole dei chewingum.

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    5. Grande Clodoaldo, organizzerò l'ostensione dell'almanacco, tipo sindone, una volta ogni 4 anni, ahahah

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  33. Il Gino Pelagalli alleno' per un bel po' il Derthona, poi fece il dirigente e anche il presidente, mi sembra.
    Era mica male come squadra....
    Dei calciatori mi ricordo il Claudio Lombardo che arrivava dalle giovanili dell'Inter e Gritti all'attacco.
    Il Gigia ha giocato anche nel Pavia. Penso fosse uno con un legno che faceva paura. Il ricordo va' al mitico torneo serale di S.Cristina, dove avra' vinto la classifica cannonieri un miliardo di volte.


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    1. ..confermo ..il vecchio mi dice che aveva una gran castagna ..anche con arti inferiori pare...ahahah!!..nel 1955 passa dal Pro Piacenza al S.Angelo..quindi improbabile fosse del 39 come avevo detto al Gallo ....la storia di Lorenzi invece è vera me la conferma "l'accompagnatore" ufficiale, ma fatte le debite indagini con le date è probabile che si trattsse sì di un provino ma con Veleno osservatore e non a fine carriera...ma il buon vecchio Senior nonostante sia in buona forma viaggia verso gli 88 ...può anche sbagliare qualche data!!
      Hasta
      Clodoaldo

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  34. Ha ha ha ha ha grande Carlo!
    Probabilmente me lo avevi detto tu

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  35. Quel "disgraziato" del mio babbo mi tiene nascoste le cose: mi ha detto che ha pure il numero de "Il Calcio Illustrato" con la fotocronaca dei funerali del grande Torino, più altri numeri della rivista. Chissà cos'altro si è imboscato...

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    1. ....Gallo!! urge scendere nell'ex Granducato Leopoldino a sequestrare Harmonica, il babbo ed eventuale progenie per assicurarci dalle donne rimaste come riscatto il materiale storico/calcistico attualmente nelle loro mani...organizza il Commnado , ( richiama anche lo scozzese) che io intanto programmo l'irruzione!!...
      Clodoaldo

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  36. he he he he he, manderanno le guardie sui passi appenninici per non farci passare, ma potremo accontentarci dell'ostensione.
    Una decina di vecchi Il Calcio Illustrato anni 30 li ho anche io, si trovano ai mercatini per circa 10 euro l'uno.
    Può darsi che vada in Toscana se il Jack becca il Prato al primo turno della fase finale mi accorderò con l' Harmonica.
    Lo scozzese meglio lasciarlo dov'è calcisticamente parlando l'aria di Firenze gli fa molto male!

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  37. La mia maglietta del Villa 87/88 (2nd division) su un sito inglese vale 160 sterline!
    Quella del Manchester United Adidas del 86/90 altrettante e quella Umbro dell'Inghilterra di Mexico 86 90 sterline!

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  38. Harmonica hai un tesoro in casa

    Charlie

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  39. Bellissimo racconto Tony, condivido tutto.
    Ma qual e' questo GS con tutti i goal del mondiale 82??????????

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