lunedì, novembre 17, 2014

Le recensioni negative e il diritto all'oblìo



Come segnalato dal sito Rockit.it il pianista classico DEJAN LAZIC ha minacciato di rivolgersi a Google per esercitare il suo diritto all'oblìo (ovvero la cancellazione dal motore di ricerca) in relazione ad una RECENSIONE NEGATIVA ricevuta sul Washington Post (questa: http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/12/05/AR2010120503272.html ) ritenuta diffamatoria (in realtà non è sicuramente positiva ma nemmeno si avvertono gli estremi di una diffamazione).

Lazic spiega, in maniera pacata, le motivazioni della sua richiesta sul proprio sito (http://www.dejanlazic.com/).
Alla fine, in pratica, non è successo nulla e la recensione è facilmente recuperabile on line.

Al di là del caso specifico, è dunque possibile far cancellare una recensione negativa dal web ?
Si può far apparire la propria "arte" (o il proprio profilo) solo positivamente distorcendo così la realtà ?
E' una pratica ipotizzabile per il prossimo futuro ?
L'artista ha il DIRITTO di DIFENDERSI da recensioni che reputa scritte da incompetenti o faziosi ?

8 commenti:

  1. E' evidente che la pagina se l'è scritta lui stesso e qualcun'altro ha fatto l'aggiunta non gradita, il tipo usa la pag. wikipedia per scopi pubblcitari perciò le critiche negative non gli stan bene, nulla di strano.
    Questioni personali sul web.
    Chi se ne frega!

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  2. rispondo in sintesi alle domande finali:
    -Non lo so e non mi interessa
    -Non bisognerebbe (chi si loda s'imbroda)
    -Boh
    -Si. vai sotto casa del giornalista e lo mazzuli
    C

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  3. Non è da escludere,infatti,che sia proprio una forma di "pubblicità rovesciata"...il motto di ogni pubblicitario è sempre stato "Non importa COME se ne parla,purchè se ne parli".
    A mio parere ognuno ha diritto di scrivere cosa gli pare (purchè si resti nei limiti della legalità,chiaramente) e se un musicista,scrittore o regista trova da fare obiezioni può sempre rispondere,come è possibile fare oggi (in maniera molto più facile di prima).
    A volte ho l'impressione che molti rimpiangano i tempi di quando sulla carta stampata uscivano le recensioni fatte su misura (più per i produttori che per gli artisti stessi)...onestamente ritengo che quello sia uno dei pochi aspetti del passato da rigettare totalmente e che quel tipo di critica ha fatto solo danni da che al mondo venne (peggio di Gian Burrasca) :-))))))

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  4. Sono d'accordo che la critica vada accettata e stop. Suoni ? Scrivi ? Proponi qualcosa ad un pubblico ? Può piacere o no. Fine.

    Il problema si pone se la critica è faziosa o semplicemente superficiale.
    Esempio/ipotesi : "Rock n Goal" . Un altro libro sul calcio, ma ce n'era bisogno ? Perchè non occuparsi di cose più importanti?"
    Ovviamente me ne fregherei e amen ma sarebbe evidente che lo ha scritto un oche non ha letto il libro, cioè uno fazioso o superficiale...

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    1. Appunto ! Però tu ribatti al suddetto pirla e gli esponi il tuo punto di vista...secondo me questo è assolutamente lecito e costruttivo.
      Ma pretendere che tutti scrivano cosa ci fa comodo è roba da pazzi !
      Tempo fa lessi sul web un articolo sul libro "Eighties Colours" di Roberto Calabrò,tutt'altro che negativa (anzi...) ma scritta in un modo talmente ridicolo a cui non ho potuto fare a meno di rispondere,magari anche un po' affrettatamente (lo riconosco).
      Il risultato fu che la mia replica rimase del tutto isolata,malgrado che TUTTI coloro che avevano letto la recensione la giudicassero malissimo...questo da già l'idea di quanto poco onesto e trasparente sia l'ambiente di chi FA e di chi scrive di musica : persino nei nostri piccoli ghetti autoreferenziali,con cui se ti va bene ti ripaghi le spese ed in cui di guadagni reali ne girano pochissimi (ma c'è tanta ambizione di apparire,quella non manca mai).

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    2. e' Galletti che tiene su la baracca

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