mercoledì, novembre 05, 2014
Il giorno che asciugarono i pub
A cura di ALBERTO GALLETTI
Si apre sabato la stagione dei test autunnali, benchè il rugby goda ancora di un'immeritata fama di gioco 'pulito' o che va bene contro il 'demonio' calcio, si deve ammettere che alcune delle partite giocate sono davvero di alto livello anche nell'era del professionismo più esasperato.
Mi piaceva introdurre questa serie di partite con il ricordo di un episodio lontano (ma neanche troppo), in cui i test match scandivano un ritmo del calendario internazionale cadenzato e solenne e il dilettantismo permetteva agli appassionati di godere di quello che è sempre stato il lato umano di un gioco che era davvero a portata di mano.
Il calendario è fittissimo ma questi sono gli appuntamenti irrinunciabili.
Sabato 8 Novembre: Inghilterra-Nuova Zelanda; Galles-Australia
Sabato 15 Novembre: Inghilterra-Sud Africa; Francia-Australia
Sabato 22 Novembre: Galles-Nuova Zelanda
Sabato 29 Novembre: Galles- Sud Africa
THE DAY PUBS RUN DRY
Ci sono stati molti momenti e molte partite storiche nel corso della gloriosa storia del gioco del rugby, ma sicuramente quella di mercoledì 31 ottobre 1972 rimane scolpita nel granito della storia ovale, i potentissimi All Blacks capitanati da Ian Kirkpatrick vengono sconfitti dal Llanelly, piccolo, grande, forte e orgogliosissimo club gallese.
L’incontro, inserito nel tour neozelandese delle Isole Britanniche, celebrava i 100 anni della fondazione del club e gli Scarlets avevano una delle loro migliori squadre di sempre, allenata da Carwyn James che alla guida dei British Lions nel tour dell’anno precedente aveva vinto la serie di test-match contro gli stessi all-blacks.
L’attesa per la partita e le aspettative del pubblico erano enormi, ma i favori del pronostico erano tutti per gli All Blacks.
Il mattino della partita Llanelli era una città in preda ad uno stato di euforia collettiva, oltre 20000 persone si riversarono all’interno di Stradey Park, gli ingressi furono chiusi per tutto esaurito ore prima del calcio d’inizio.
Le fabbriche chiusero in anticipo per permettere agli operai di recarsi alla partita, l’intera città chiuse per mezza giornata, gli unici che avevano qualcosa da fare, ricorda qualcuno, erano i dottori sommersi dalle richieste di un giorno di malattia, scene incredibili ovunque e aspettative alle stelle, il mediano di mischia neozelandese Chris Laidlaw , studioso e poi diplomatico scrisse un anno dopo a questo proposito
“Il club rugbistico gallese è l’incarnazione vivente dell’istituzione sportiva che funge da fulcro centrale per la vita dell’intera comunità. Per questo motivo la devozione verso il gioco è piu profonda e durerà più a lungo in Galles che non in Nuova Zelanda”.
Con l’avvicinarsi del calcio d’inizio l’atmosfera all’interno dello stadio, un autentica cattedrale della palla ovale si fece elettrica, i canti salivano possenti al cielo, in contrasto l’atmosfera nello spogliatoio degli Scarlets si manteneva tranquilla, con il capitano Delme Thomas che fece il suo discorso, dopo aver ingurgitato la sua dose prepartita di uova crude accompagnate da un buon numero di bicchierini di sherry: ‘Oggi portiamo la maglia rossa, rappresentiamo la nostra comunità, la nostra città, la nostra contea, il nostro paese, e abbiamo la possibilità di scrivere la storia’. Quando ebbe finito davanti ai suoi giocatori quasi commossi Carwyn James riprese in mano la situazione ed esortò: ‘ dovete pensare, pensare e ancora pensare, è un gioco mentale, state concentrati e pensate’, lo ascoltarono.
La partita cominciò bene per gli Scarlets che guadagnarono un calcio di punizione dopo cinque minuti, ma il tiro finì sulla traversa, il mediano All Black Colling raccolse il rimbalzo e calciò in touche per liberare fuori dai 22 metri, l’occasione per gli Scarlets di portarsi subito in vantaggio sembra sfumare, ma Bergiers partì a razzo da centrocampo, intercettò il calcio prima che uscisse, e corse a tutto gas verso l’area di meta, dove si tuffò schiacciando per il 4-0, la trasformazione del grande Phil Bennett mandò il parziale sul 6-0, da non credere!
La folla che gremiva il campo impazzì di gioia.
Chico Hopkins in azione
La partita fu durissima, la reazione dei neozelandesi rabbiosa, condotta con una fisicità tremenda.
Qualche minuto dopo riuscirono a conquistare una punizione e accorciare sul 6-3, i giocatori del Llanelli comunque resistettero e, ispirati dal capitano Delme Thomas e dal loro leggendario mediano d’apertura Phil Bennett che gesti un’enorme pressione con audacia e maestria, riuscirono a contenere gli attacchi all black, gli sforzi della mischia furono enormi,nel secondo tempo riuscirono a conquistare persino un'altra punizione che Andy Hill segnò dalla lunga distanza fissando il risultato sul 9-3, punteggio sul quale si chiuse la partita.
Un pezzo di storia del rugby era stato scritto, i giocatori vennero portati in trionfo dalla folla che si riversò sul campo intonando i tradizionali cori che sfondarono il cielo plumbeo di quel piovoso pomeriggio e salirono alti nel cielo.
La partita maschia e brutale fece storcere il naso ai puristi dell’estetica ovale, ma diede ai tifosi degli Scarlets a tutti i tifosi gallesi e agli appassionati ovunque essi fossero, qualcosa da ricordare per sempre.
“E’ stata la partita più dura che mi sia mai capitato di giocare” disse anni dopo il terza linea Gareth Jenkins.
Quella sera l’intera popolazione della città si riversò nei pub per celebrare la storica vittoria e i festeggiamenti continuarono fino alle ore piccole quando i locali cominciarono a chiudere per aver esaurito qualsiasi tipo di bevanda alcolica disponibile, la sbronza collettiva, se possibile, fu ancora più colossale della vittoria ottenuta dai beniamini locali.
Purtroppo oggi nell’epoca del professionismo le squadre in tour non giocano più contro i club, il rugby moderno non ha più tempo per l’epica romantica, i ritmi sono cadenzati da un calendario iper-funzionale e inflessibile, ma le immagini di quella partita e le testimonianze di chi ne prese parte non sembrano essere intaccate dal tempo e mantengono intatto la loro grande carica emotiva, come l’immortale foto del tabellone segnapunti con la scritta in gallese.
LLANELLI 9
SELAND NEWYDD 3
Quel giorno, mercoledì 31 ottobre 1972, passò alla storia come “il giorno che asciugarono i pub”.
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Aspettando il mondiale di Rugby 2015
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Storie fantastiche !
RispondiEliminaIntanto noi ci becchiamo Samoa nel primo test e saranno legnate
Le famose spese di viaggio.....
RispondiEliminaGrande storia, epica narrazione: complimenti Albe! dam1
RispondiEliminaUna chicca che allieta una mattinata fiorentina che più gallese non si può dal punto di vista meteo.
RispondiEliminaThanks mr Gallo.
Charlie
Voglio asciugare i pub!!!!
RispondiEliminaC
Nel week-end su Fox Sports ci sono la sfida tra Liverpool e Chelsea, in diretta sabato 8 novembre
RispondiEliminaalle ore 13.45 con il commento tecnico di Paolo Di Canio, e Le Classique tra Paris Saint-Germain e Olympique Marsiglia, live domenica 9 novembre alle ore 21.00 con il commento tecnico di Fabrizio Ravanelli.
si parlava di rugby......
Elimina.azz,..peccato non ce sia er commento tecnico de Bea69 or 78??,..sennò quasi quasi(????) me lo guardavo!!!,..a new Galéazz??
EliminaBenétt , cognome che esiste anche da noi,..vedi anche Romeo Benétt perlappunto:)
RispondiEliminaQuello che non ti aspetti, l'Irlanda batte il Sud Africa 29-15 con una grandissima prestazione. Johhny Sexton magistrale dietro una mischia che ha penato per lunghi tratti e sudafricani puniti dalla loro stessa presunzione, spesso sconfinata in scorrettezze e fatale mancanza di disciplina. Bellissima partita.
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