martedì, maggio 20, 2014

Piero Scaruffi



Piero Scaruffi è tra i personaggi più controversi, discussi e, soprattutto, criticati del web.
Vive in California dal 1983, dove fu chiamato per dirigere il Centro di Intelligenza Artificiale dell’Olivetti.
Dopo aver creato la sua azienda di consulenza informatica Omniware, si è dedicato all’insegnamento universitario, cominciando a occuparsi di critica musicale, scrivendo per alcune riviste e pubblicando una Storia del Rock in quattro volumi per Arcana.
La sua attività e competenza in ambito informatico lo hanno reso un pioniere in Internet e il suo sito www.scaruffi.com (nato nel 1995) ha anticipato di qualche anno la struttura di Wikipedia e dei Blog (già nel 1985 distribuiva via mail, a 15 persone !, non essendo il web minimamente sviluppato e ad appannaggio di pochissimi, una webzine !), creando nel 1986 il suo primo database on line scaricabile via ftp, anni ed anni avanti rispetto a quello che diventerà la normalità.

Il sito raccoglie recensioni di dischi e schede di autori e musicisti di musica rock, jazz, classica e contemporanea (oltre 8.000 con le intere discografie commentate e corredate di voti per ogni album) vi sono sezioni dedicate al Cinema, ai suoi viaggi in 130 paesi nel mondo, alla Politica, alla Storia, all' Arte, alla Filosofia ed alla Scienza.
Sono soprattutto i suoi (perlomeno discutibili) giudizi in ambito musicale che lo hanno reso “famoso” con le stroncature di Beatles, Bowie, U2, Elvis etc e l’esaltazione di oscuri dischi o bands che gli hanno attirato critiche di ogni genere (oltre al sospetto di un ascolto se non altro superficiale del materiale recensito, trattandosi di decine e decine di migliaia di dischi, libri, film, numericamente, si dice, incompatibili con i suoi 59 anni di vita, un lavoro impegnativo e i 130 paesi del mondo visitati, accuratamente recensiti.....).
Al di là delle critiche il suo sito (dalla grafica spartana e minimale, scritto in inglese e italiano e che il NY Times ha definito come il “più grande sito di sempre”) rimane un punto di riferimento imprescindibile per chi vuole muoversi nel web alla ricerca di nuovi e vecchi album ed artisti.



 Spulciando nel sito:
I Beatles ebbero la funzione storica di paladini della reazione.
I loro sorrisi e i loro ritornelli tennero nascosti i fatti rivoluzionari di quell'epoca per la borghesia che non voleva sapere nulla dell'insofferenza dei giovani e dell'underground emergente.
Non avevano nulla da dire, e infatti non lo dissero.

Laddove i Beatles avevano arginato le istanze di rivolta e le avevano assimilate all'ideologia qualunquista e borghese, i Rolling Stones le amplificarono a dismisura e le sposarono a una nuova ideologia anarchica, ribelle e sottoproletaria.


Grazie a questa estetica alternativa, gli Who furono i primi cultori del caos, i primi consapevoli profeti dello "stato brado", i primi rumoristi intransigenti, le prime stelle del rock amatoriale (che diventera` poi garage-rock e punk-rock).

Grande personaggio, ma povero musicista: dire che Bowie e` un musicista e` come dire che Nerone era un suonatore di lira (fatto tecnicamente vero, ma fuorviante). Bowie incarna la quintessenza dell'arte artificiale, innalza la futilita` a paradigma, esalta il fenomeno invece che il contenuto, rende irrilevante il rilevante, e, pertanto, e` l'epitome di tutto cio` che e` negativo nella musica rock.

Personaggio debole e confuso, Weller rimane comunque uno dei cantautori che meglio hanno saputo interpretare le ansie della sua generazione.
Weller è un songwriter intelligente, serio e maturo, ma niente più che un autore di canzoni pop dotato di mediocre ispirazione.


36 commenti:

  1. I commenti sui Beatles, Weller e Bowie mi basta e avanza per non leggere il suo sito.

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  2. Per me il suo sito è stato una manna dal cielo: sono venuto a conoscenza di decine e decine di gruppi fantastici e un po' oscuri.

    La sua filosofia musicale è chiara fin da subito: basta guardare le "classifiche" dei migliori album, eccetera.
    Quindi, una volta stabilito questo punto, non resta che muoversi di conseguenza.

    Io stesso mi trovo spesso in disaccordo con i suoi voti.
    E' anche vero che non sempre è lui a scrivere le recensioni - ho due maici, fra parentesi, che ci scrivono o ci hanno scritto.

    Personalmente ho avuto solo qualche contatto via mail e devo dire che è gentilissimo.

    Altro non so.

    AndBot

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  3. Anche per me è stato un riferimento importante per orientarmi in certi meandri e per scoprire nuovi nomi.
    I suoi giudizi tranchant ovviamente non mi trovano d'accordo…..

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  4. ma dai, è solo un coglione che le spara grosse

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  5. Basta usare il sito di Scaruffi al contrario, quello che fa cagare a lui piace a me.

    Mr R.

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  6. Lo conosco molto poco,a dire il vero...ma mi sembra che lui le spari grosse per far palare di se : la crisi della "critica musicale" è talmente evidente,per cui andando a molestare gli "intoccabili" compie una operazione di marketing come altre.
    La cosa che più mi ha colpito è che il 90% delle persone che lo seguono e lo leggono,più o meno costantemente,ne parlano male (alcuni addirittura lo insultano)...alla fine è la solita storia del "tutto quanto fa spettacolo",anche uno che da giudizi perentori su cose che,probabilmente,ha ascoltato di fretta sotto la doccia o radendosi la barba.
    URSUS

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  7. è quello che scrisse: 'Graham Parker(.) i primi album ne misero in mostra il bieco romanticismo''(??) o che Joe Jackson' è l'inventore del rock melodico degli scansafatiche che vivono di espedienti' (???) ,..o che Simple Minds avevano un 'sottofondo obliquo'??,..ahoooo, arridatece er Folengo e er Gadda:)

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  8. Beh, magari per cavarci fuori qualche informazione può servire.
    Comunque una bella testa niente da dire, poi ognuno si tiene i suoi giudizi, ma ogni tanto può essere anche utile e/o divertente leggerne di diversi.

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  9. In realtà scriveva anche sulle riviste, portando alla luce parecchi dischi (negli anni novanta) che all'epoca non venivano considerati - e che oggi tutti osannano come pietre miliari.

    Non mi sembra un tipo a caccia di successo mediatico, anche perchè nella vita fa tutt'altro e si occupa di tutt'altro.
    Molte recensioni sono comunque accurate, molto accurate.

    Boh, immagino la solita solfa: mi stronca la mia band preferita quindi è uno stronzo a priori, non capisce niente di musica, eccetera.

    Poi quelle stesse persone che lo criticano sul piano personale (e mai sui contenuti) magari scrivono sulle webzine oppure hanno un blog nel quale straparlano di tutto - perchè in genere è così.
    Se lo faccio io va bene, se lo fa Scaruffi è autoreferenziale,,,

    Ma niente di nuovo sotto il sole, tutto già (fin troppo) visto.

    AndBot

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  10. Infatti credo che l'accusa di "far parlare di sé" sia ingiustificata.
    Ha semplicemente messo sul web le sue opinioni in fatto di musica (e tanto altro) ma lo ha fatto in maniera tanto estesa da diventare un riferimento (nel bene e nel male)

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    1. Ma infatti ho mica detto che abbia fatto male...è un modo di pubblicizzarsi anche quello e probabilmente non lo fa nemmeno apposta.
      E' uno di quelli che ci crede sul serio...fatto sta che IN TUTTI i siti od i blog,le pagine facebook ecc... in cui si parla di Beatles o di Bowie io lo vedo nominato e preso di mira : se la cosa non l'ha pianificata,vuol dire che comunque gli è riuscita bene. URSUS

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  11. sì ma poi considerava anche the Modern Dance dei Pere Ubu come un grandissimo disco (e lì concordo con lui,..anche il 2° , per me),,..oppure parlava di Bizarros, Bush Tetras o Db's o tanti altri misconosciuti ( e lì mi va bene),...però certe sparate stilistiche mi parevano un pò eccessive o ridondanti

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  12. Di lui conoscevo le teorie quantomeno originali sui Beatles, ma non avevo quasi mai visto il suo sito. Grazie a questo post mi ci sto facendo qualche giretto: è interessantissimo e pieno di dati, ma... vedo le classifiche anno per anno e per il 1962 la migliore band qual è? I Beatles! Ma allora?..

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  13. Alla fine il sito è il suo, i gusti sono i suoi quindi amen. Io ci ho fatto un giretto e o trovato qualche spunto per ascolti di band che non conoscevo assolutamente. Alla fine è pure pretestuoso pensare che tutti abbiano gusti simili ai tuoi, detto ciò la sparata sui Beatles secondo me è stata fatta per darsi un tono snob anche perchè altrimenti come dice Paolo Jeff gli scarafaggi non sarebbero stati nominati la miglior band del 1962.

    Charlie

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  14. Spesso molti critici si lasciano un po' "andare" sui giudizi e cos' ti ritrovi i Beatles o Bowie stroncati con Revolver che si prende un 5 o un 6 e dalla stessa persona un 8 o un capolavoro a Teatro degli Orrori o Carmen Consoli…che, con tutto il rispetto…...

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  15. Ricordo che era un grande fan della No Wave di NY, Scaruffi...
    gusti molto radicali...
    Sono appena tornato dall'Inghilterra, quest'anno è stata una botta tremenda dall'inizio alla fine...ahhhh, che bello...

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    1. ma il Sig. SCARUFFI , che da quanto si dice è un imprenditore , non poteva aprire una casa discografica indipendente (BLAH BLAH ) ... una bella retrospettiva su GARRY BUSHELL o GIULIO TEDESCHI

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    2. Mica scemo Scaruffi…con una casa discografica ci rimetteva un sacco di soldi e basta.
      Con il suo sito si diverte e si gode i soldi che prende con il suo vero lavoro

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  16. Pibio raccontaci dai.......

    Charlie

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    1. Tutto al meglio ragazzi!!
      set indiavolati, un botto di gente e (per la prima volta in 7 anni di trasferte) 4 giorni di sole ininterrotti!! neanche una nuvola! che, per posti tipo Manchester e Liverpool è un bel record, mi sa....
      Tra un concerto e l'altra stavo riuscendo a mettermi nei guai con l'autorità per colpa di una che è svenuta...ma all'ultimo momento sono riuscito a sparire dalla scena tipo ninja... :-) e in effetti io non c'entravo proprio niente...

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    2. Beh, avresti sempre potuto appellarti al tuo ruolo di rockstar, con annessi e connessi del caso......

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    3. Albert, è proprio come dici nei tuoi commenti....la upper class, la middle class più agiata...e la polizia se ne fregano proprio del R&R!! :-)
      però sono gentilissimi, tentano di arrestarti col sorriso sulle labbra, buone maniere e una certa dose di fatalismo!!

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    4. Difatti, sono inglesi prima di tutto.

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    5. però, lamadonni cos hai combinato?

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    6. quasi niente...infatti mi hanno "lasciato sparire", secondo me!! :-)

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  17. Va bene è ricco ... ma si diverte a scrivere sul blog , i soldi sono fatti per essere spesi ... io non sono ricco ma sicuramente non invidio SCARUFFI ... SCARUFFI lo conosci per il BLOG ... TEDESCHI esiste fisicamente , ma se si diverte più di SCARUFFI ?

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  18. Buon per lui.
    Ma credo che si diverta pure Scaruffi, ovviamente a modo suo.

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  19. In merito al commento sui Beatles comunque un po di verità c'è nella descrizione delle circostanze.
    Non ha molta dimistichezza con la società inglese dell'epoca ovviamente. Le classi alte inglesi sono passate senza problemi sopra a Beatles, Stones e chiunque sia venuto dopo, stanno ancora li.
    Il resto è una questione di gusti, certo li sminuisce ma è un opinione, vale tanto la sua come la mia, lì stà secondo me il suo divertimento, è uno che provoca, e scommetto che ha una risposta pronta per tutto.
    Revolver il miglior disco degli scarafaggi, rovinato dai discografici, la borghesia, ma meglio la upper-class del 1966 probabilmete non sapeva neppure cosa fossero.

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  20. Mah, i sorrisi e i caschetti dei Beatles finiscono più o meno nel 1966. Da lì in poi incominciano a sperimentare e a farsi crescere i capelli. Nel momento in cui (e qui ci sarebbe da dibattere se lo hanno fatto per convenienza o per sincerità) nel mondo nasce la "protesta" etc etc
    Dove gli Stones, gli Who etc raggiungevano solo una "piccola" parte dei giovani inglesi, i Beatles arrivavano in TUTTO il MONDO, con un'immagine che per i tempi non era rassicurante ma sovversiva (anche se oggi fa ridere).
    E furono una delle chiavi per scardinare un certo sistema, a livello di costume e di estetica.
    E cambiarono un sacco di cose, radicalmente, molto tempo prima che arrivassero gli Stones, gli Who e il resto.
    Bands che esplosero nel 1965, quando i Beatles avevano già conquistato il mondo e fatto due film.

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  21. Sono d'accordo.
    Ma questo qui mi sembra uno molto più radicale, quindi ovviamente li considera poco più dei Take That,è uno che fa il difficile, il no han detto niente si riferisce ovviamente a messaggi sociali-politici, ma si sbaglia perché a loro basto molto meno per ribaltare il mondo giovanile.
    L'impatto è l'influenza dei Beatles su tutto quello che è venuto dopo di loro fu enorme, certamente. Ma la classe interessate al cambiamento/sconvolgimento o rivoluzione che dir si voglia fu solo quella bassa e parzialmente quella media, lower-middle class direi, dalla upper-middle in su credo abbiano dato più o meno lo stesso fastidio delle zanzare la provà è che quando il direttore della Royal Bank of Scotland con ufficio di fronte alla Apple infastidito dal frastuono chiamò la polizia per tirarli giù dal tetto, li tirarono giù.

    Non intendo comunque sminuirli, come sai per me sono il top e Don't let me down rooftop version è per me la loro espressione migliiore.

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  22. boh, secondo me Revolver è il più grande disco della storia del rock e un capolavoro del (pre)power pop,..poi se lo Scaruffi preferisce i DNA ,va bén:)

    Badfinger siempre !!

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  23. Noi abbiamo Allelimo
    Tiriamoci i coglioni di conseguenza

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  24. Lo trovo interessante e mai scontato, apprezzo la sua audacia anche se non condivido appieno le sue critiche, scrive in maniera efficace e piacevole. Grazie Piero!

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