venerdì, novembre 29, 2013

Novembre 2013. Il meglio.



George, Marlene, Ringo, Paul, John.

Tra i nomi che potrebbero finire nella top 10 di fine anno Excitments, Miles Kane, Franz Ferdinand, The Strypes, Charles Walker & the Dynamites, Moment, Willis Earl Beal, Beady Eye, Midlake, My baby, Sweet Vandals, Mudhoney, Nicole Willis, Ocean Colour Scene, Mavis Staple, Nick Cave, Johnny Marr , Willie Nile, Jimi Hendrix, Jesse Dee, Lilian Hak, Impellers, Liberators e tra gli italiani Statuto, Raphael Gualazzi, Giuda, Calibro 35, Temponauts, Santo Niente, Julie’s Haircut, Lord Shani, Mauro Ermanno Giovanardi, Petrina, Zamboni/Baraldi, Cut/Julie’s Haircut, Valentina Gravili, Cesare Basile e Andrea Balducci, Electric Shields, Svetlanas, Stella Maris Music Cospiracy, Actionmen

ASCOLTATO
GIUDA - Let’s do it again
Con una miscela esplosiva fatta di rock n roll, glam, pub rock, street punk,  i romani Giuda hanno conquistato le platee e i cuori di migliaia di fans in Italia e all’estero.
Con il secondo “Let’s do it again” non si discostano dalle coordinate originarie ma affinano il tiro, con una maggior varietà nella proposta, introducendo anche una componente pop più marcata che avvolge i 10 brani (condensati nell’immediatezza e nell’urgenza di poco più di mezzora di musica).
Ogni brano è un condensato di energia, elettricità, contagiosa vitalità, gioioso divertimento, ironia, arrogante sfacciataggine.

MIDLAKE - Antiphon
Senza più l’anima della band Tim Smith i Midlake tornano comunque con un grande album, intensamente psichedelico, dove accennano ai Pink Floyd, primi Procol Harum, Tame Impala, varia psichedelia tardo 60’s e a quella che infarciva gli album di band come Spacemen 3 o Loop oltre a tocchi di primo prog e accenni al Canterbury sound.
Lavoro superbo, ottimi brani, energia, perfetto equilibrio tra antico e moderno.

THE PEPPER POTS - We must fight
Dalla Spagna con 10 anni di attività e sei album alle spalle, tornano i Pepper Pots con un nuovo fresco, solare, raffinato album in cui si mischiano soul, northern soul, Motown (frequenti e palesi i riferimenti alle Supremes, grazie alle due ottime voci femminili), 60’s pop. Il tutto ben prodotto, arrangiato e suonato.

MY BABY - My baby loves voodoo
Terzetto olandese/neo zelandese di grandissimo impatto.
Suonano un blues minimale, molto grezzo ma modernissimo, fresco, con influenze southern funk (Swamp Dogg, Rufus Thomas), spesso molto cool (si sentono addirittura i Gossip, Staple Singers, Al Green, Erykah Badu, Joss Stone), melodico e ballabile.
Grande disco.

LIBERATORS - Power struggle
Splendido mix strumentale di AFROBEAT (remember Fela Kuti e Tony Allen ?), ETHIOJAZZ, FUNK e una grande soul song finale con Roxie Ray dei Dojo Cuts alla voce per l’affollata band (9 elementi) australiana, a cura di Record Kicks.

JAKE BUGG - Shangri-La
La giovanissima nuova brit star arriva ad u nseocndo buon album dove si mischiano Bob Dylan in tutte le salse, una certa irruenza figlia dei Clash, un approccio compositivo non distante da quello di Noel Gallagher o dei primi Arctic Monkeys, ottime songs.
Non tutto è riuscito, c’è ancora un senso di incompletezza e di immaturità che aleggia ma il futuro gli appartiene.

BLACK FLAG - What the
Il ritorno dei Black Flag con il primo album i nstudio dal 1985 sarebbe un avvenimento importante se questi fossero i Black Flag e non il gruppo di Greg Ginn con Ron Reyes alla voce (che cantò solo in “Jealous again” nel 1980).
Una copia sbiadita e pallida degli originali, brani ripetitivi, senza la benchè minima intensità, forza e violenza che caratterizzò quegli anni.

DIAFRAMMA - Preso nel vortice
L’immarcescibile Fiumani aggiunge l’ennesimo capitolo alla corposa discografia dei Diaframma.
Lontani gli anni new wave, siamo in ambito del rock d’autore, in questo caso più abbordabile rispetto alle ultime prove, tinteggiato di venature pop che ben si innestano su basi scarne ed essenziali. Ottimi come sempre i testi, disco ben suonato, un po‘ di ospiti interessanti e alla fine, pur non essendo il miglior episodio della carriera, promosso a pieni voti.

ACTIONMEN - Dama rama
Dalla Romagna un furibondo album di 22 brani tra HC, metal, Primus, rock duro, lo speed funk dei primi Peppers. Il tutto suonato a livelli mostruosi.
Ottimi !

TESS PARKS - Blood hot
Ci sono l'incedere indolente di Jesus and Mary Chain e Velvet Underground, la vocalità soft e malata dei Mazzy Star e Opal, un po' di Pixies e ballate decadenti e ipnotiche.
Un bel disco.

GENTLEMENS - Less, said, the better
Il trio marchigiamo approda al terzo album con una classica formula di sicuro effetto: è rock n roll.
Nel calderone confluiscono i Rolling Stones abrasivi e rhythm and blues dei primi 60’s, il riff rubato a “Louie Louie” in “Tonight”, il tiro alla Fuzztones in “Cry lover” ma anche l’incedere malato dei primi Cramps di “Gravest hits”, rockabilly, Link Wray, “Nuggets”, garage, beat.
Rock n roll, nient’altro. E nient’altro serve.

ASCOLTATO ANCHE:
JULES NOT JUDE (un buon dai bresciani, tra Beatles, Franz Ferdinand, indie pop e varie suggestioni distampo 60‘s), BRUUT! (dall’Olanda una buona band tra JTQ, acid jazz, Hammond beat, ethio jazz...un po’ dispersivi ma interessanti), CATE LE BON (cantautrice gallese che oscilla tra Nico e Television, decisamente interessante), HOWE GELB (gradevole solita zuppa di alt rock, country, bluesy anche se un po’ troppo riscaldata), MELVINS (nel 19° album si dividono tra grunge, brani da ubriachi e scazzate, mazzate metalliche...mah), GIANT TIGER HOOCH (buon blues e R&B dall’Olanda un po’ Black Keys), BRENDAN BENSON (una spalla di Jack White nei Raconteurs con un brutto album).

LETTO
MASSIMO COTTO - Pleased to meet you
un divertentissimo sunto di una vita passata da un palco ad un backstage, da un’intervista ad un incontro con alcuni tra i più grandi nomi della musica internazionale (da Lou Reed agli U2, da McCartney a Jagger, Ray Charles, James Brown e mille altri) e italiana.
Il tutto attraverso brevi, sintetici, talvolta fulminanti flash che immortalano i vari protagonisti in episodi divertenti, surreali e leggeri o tremendamente profondi, talvolta irritanti.

CESARE RIZZI - Progressive & Underground
Ottima enciclopedia, essenziale, molto curata, soprattutto graficamente, esaustiva nel coprire tutto l’arco prog psichedelico da fine 60’s a metà 70s’.
C’è tutto il meglio, le realtà meno conosciute, discografie ben documentata, consigli accurati.

VISTO
“Le vie en rose”
Riuscita ricostruzione della vita di Edith Piaf

COSE & SUONI
Uscito il 21 ottobre “Stereo Blues vol.1 : Punk collection” di Lilith and the Sinnersaints .
Un bel po' di recensioni, date, riscontri.
In concerto qui:

Venerdì 13 dicembre : Parma “Giovine Italia”
Sabato 14 dicembre : Bologna “Joe Strummer Tribute”
Sabato 21 dicembre : Verbania “Loggia del Leopardo”
Sabato 28 dicembre : Torino “United”

www.lilithandthesinnersaints.com
https://www.facebook.com/LilithandtheSinnersaints

Mie recensioni su www.radiocoop.it

IN CANTIERE
Concluso il libro sugli Statuto (in uscita a febbraio 2014) mentre prosegue la promozione di “Rock n Goal”.
Per Natale un altro progetto semi letterario e particolarmente utile (a breve more info)

8 commenti:

  1. ma i beatles con i Marlene Kuntz??

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    1. Era la primissima formazione dei Marlene, con solo una donna alla voce, tale Dietrich

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  2. Ma quello su Paul Weller (libro) è definitivamente un progetto perso?

    Alberto

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    1. Forse no...a breve news.
      Non per colpa mia comunque.
      Appena ci saranno conferme magari ne parlo più diffusamente facendo nomi e cognomi

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  3. minchia dite a Frazzi di smollarsi il culo!!!!!!!!!

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  4. Frazzi è un gooner, c'è poco da sperare!
    :-)

    Charlie

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  5. Ascoltato i Pepper Pots: davvero molto divertenti.

    Charlie

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