venerdì, novembre 08, 2013

Matia Bazar 1



Prosegue la rubrica GLI INSOSPETTABILI ovvero una serie di dischi che non avremmo mai pensato che...
Dopo Masini, Ringo Starr, il secondo dei Jam, "Sweetheart of the rodeo" dei Byrds, Arcana e Power Station, "Mc Vicar" di Roger Daltrey, "Parsifal" dei Pooh, "Solo" di Claudio Baglioni, "Bella e strega" di Drupi, torniamo al 1976 e all'esordio soul pop disco funk dei MATIA BAZAR.

Le altre puntate de GLI INSOSPETTABILI qui
: http://tonyface.blogspot.it/search/label/Gli%20Insospettabili

L’esordio del quintetto genovese (nato dall’unione di memebri del gruppo prog Museo Rosenbach, Giancarlo Golzi e dei Jet), datato 1976, lancia subito la band di Antonella Ruggiero (già con una voce spettacolare) ai vertici delle classifiche italiane.
Il singolo trainante (uscito l’anno precedente) è il famoso “Per un’ora d’amore”, un funk pop che percorre i sentieri cari agli Steely Dan di Donald Fagen e che rimane un classico della canzone italiana.
“Cavallo bianco” è una canzone pop in cui si inseriscono vampate prog e dove la voce di Antonella spazia senza ostacoli.
E se “Ma che giornata strana” rincorre i peggiori Pooh melodici, “Blue” torna invece tra i suoni di un discofunk soul raffinatissimo che occhieggia ai colori cari all’epoca a Sister Sledge, Pointer Sisters, Diana Ross.
Brano elegantissimo e con un gran groove.
Di nuovo una pausa poco significativa con “Un domani sempre pieno di te” ma che anticipa il pop soul di “Stasera che sera” dai sapori brasiliani con un Fender Rhodes alla Stevie Wonder (a cui il brano non disdegna di accostarsi) che tesse la ritmica.

“Suffering fron memories” è un altro omaggio al pop soul d’Oltreoceano, una ballata sofisticata con un buon uso dei fiati, mentre “Limericks” è un divertente disco bubble pop che fu anche sigla di un programma della “TV dei Ragazzi” (firmato anche dal Mago Zurlì Cino Tortorella...in realtà una consuetudine dell'epoca poi abbandonata, autorizzava registi e/o autori della trasmissione a co-firmare il testo del brano).

La conclusiva “Gente di ogni età” è una lunga ballata di 7 minuti, preceduta da uno splendido brano strumentale, “Io Matia” tra sventagliate prog, fusion, bluesy in cui viene esaltata l’incredibile vocalità di Antonella Ruggiero (e che fu il suo esordio solista nel 1974).
I Matia Bazar di “Solo tu” e “Mister mandarino” sono lì a venire ma in questo esordio conservano ancora la capacità di affrancarsi dal pop da classifica e di consumo.
La carriera proseguirà tra alti e bassi, successi e oblìo, cambiamenti e nuovi ottimi progetti, ma “Matia Bazar 1” è un album di grande eleganza e gusto e merita attenzione.

39 commenti:

  1. e che sorpresa questi Insospettabili..

    Aggiungo il duetto Ruggiero/Subsonica in "Per un'ora d'Amore" 1997,momento topico per le carriere di entrambi,

    C

    RispondiElimina
  2. beh, dai... ma i Matia Bazar non sono insospettabili. Sono sempre stati (fino alla dipartita di Marrale) una grande band.

    RispondiElimina
  3. "Mister Mandarino" e (soprattutto) "Solo tu" non li sottovaluterei. Erano pezzi electropop ante litteram.

    RispondiElimina
  4. Grande disco, magari in "Per un'ora d'amore" l'accostamento con gli Steely Dan suona un po' azzardato, è comunque un pezzo che vive di luce propria.

    RispondiElimina
  5. Grandi! C'è metà di sto ellepì nella collezione 'L'oro dei Matia Bazar' che ho, vecchissimo disco di vinile, canzoni davvero belle le ho riascoltate in questo periodo di riesumazione del giradischi vista la ristrettezza dell'assortimento.

    RispondiElimina
  6. Però a sentirlo adesso (che conosco bene Steely Dan e Donald Fagen) uno sforzo verso quello che era il trend Groove dell'epoca glielo si può tranquillamente riconoscere, poi oh, rimangono un gruppo italiano, ma l'analisi del Boss mi pare calzante.

    RispondiElimina
  7. Infine esalto il maestro Piero Cassano, grandissimo genoano, cuore che soffre e orgoglio del popolo rossoblù, un saluto maestro.

    RispondiElimina
  8. Io gli Steely Dan ce li sento e anche certo Wonder mid 70's. Poi è chiaro che è filtrato in un'ottica italiana dove tutto è sempre stato edulcorato e spesso banalizzato.

    Insospettabili perchè fino alla svolta "elettronica" di "Berlino, Parigi, Londra" e "Tango" i Matia Bazar son osemrpe stati considerati musica leggera/commerciale/da classifica.
    Sinceramente non li ho mai seguiti più di tanto ma questo album è pregevole.

    RispondiElimina
  9. Curiosa la storia del nome..
    Matia e' "matta" in genovese ed era il nome d'arte della Ruggiero..

    Gallo te lo immagini il Cortez ragazzino coi riccioli d'oro in bici per genova che canta già col vocione Tuuu Semplicitaaaaa Sei la mia Felicitaaaaa...e giù beliiiiiinnnn!!

    C

    RispondiElimina
  10. ha ha ha ha ha si su è giù per le strade di Sampierdarena, aho mejo de San Fransisco, dove non si gioca a pallone e non si appendono i panni fuori dalle finestre.
    Ma non so se gli piacessero, all'epoca lui era per i Genesis.

    RispondiElimina
  11. Ehi Zebra, il Maestro scrisse pure l'inno della Juventus del 1972, insieme ad altri (Seymandi, Cochis, Paolo Limiti...)

    RispondiElimina
  12. well io ho 2-3 45 dei Matia mid-70s che mi vennero dati da un mio vecchio compagno di squola che doveva traslocare,...a me piacciono,..poi lei ha una voce fantastica:), poi c'ho anche un ciddì AAVV beccato da quel negozio in centro a Bologna (come cazzo si chiamava?? Nannucci?? nannini??,,, Nanni Loy? :)) ,...con appunto loro, il già succitato et Mitico DRUPI e l'Equipe 84 (ma quella anni '70, non beat.)

    ...ah, venivano dai Museo Rosenbach?? questa non la sapevo:),..un mio cuggggino c'aveva l'lp e me lo reigistrò tanto tempo fa,..bravi i Museo Rosenbach

    RispondiElimina
  13. Grande Gallo!
    Un tuffo al cuore vedere sta copertina....e la Juventus!!!

    http://ilnegoziodieuterpe.blogspot.it/2012/05/juventus-inni-1964-1972.html

    C


    (Cortez era per i Genesis,come oggi d'altronde ehehe, ma figurati se non gli piacevano i Matia...Oe oe mister mandarinoooo...beliiiinnn non vanno i freeeeniiiiiiiii !!!!!!!!)

    RispondiElimina
  14. Mich il negozio era Nannucci..io e sisters abbiamo preso un sacco di roba (fine 70,annunci su Ciao 2001)
    C

    RispondiElimina
  15. Io non me li ricordo molto ma la Ruggero sentita cantare diverse volte ha una voce da fuoriclasse.
    Ah ma che ci fa Cortez in giro per Sampierdarena, sarà mica ciclista?

    Charlie

    RispondiElimina
  16. eheheh Charlie..in effetti in giro in bici (da cross) x Sampierdarena sarebbe sospetto x Cortez...mi sa che sarebbe andato x provocare gli altri ciclisti per poi darsela a gambe...beliiiiinnnnnnnnn!!!!!!!!!!!!

    c

    RispondiElimina
  17. E' cresciuto nel grande sobborgo nell'unica via di genoani, circondato da ciclisti su ogni fronte, stando dietro dalla collinetta poteva comunicare con gli alleati inglesi che bombardavano le rumente dalla baia, ha hahahahahahahahahaaabbassooooooooooooooole rumenteeeeeeeeeeeeee

    RispondiElimina
  18. bisogna iniziare a scrivere una biografia del Cortez..!
    C

    RispondiElimina
  19. Santa Giuletta (PV) un lontano giorno dell'immediato dopoguerra......

    RispondiElimina
  20. ""Stasera che sera" con un Fender Rhodes alla Stevie Wonder"... perdonate il puntacazzismo, ma il Rhodes non mi pare proprio che ci sia. Quello che a un certo punto entra, e pesante, è un clavinet che può in effetti ricordare quello di Superstitious. È a quello che si alludeva?

    Stefano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A quello si alludeva. L'ho scambiato pr un Fender Rhodes.
      Fa lo stesso. Mi ricorda cmq Wonder

      Elimina
  21. http://calcio.befan.it/files/2012/09/wanda-nara-maxim-hot-2012-261.jpg

    va che amiche il Cortez...

    RispondiElimina
  22. eheheheh Stefano..hai appena conosciuto il celebre pressapochismo Casula,secondo solo al ben noto cerchiobottismo.
    Ultimo nato nella grande famiglia, il Michelismo

    C

    RispondiElimina
  23. Ahahaahaahhaha! Casula!

    W

    RispondiElimina
  24. scherzi a parte..
    qui un bignami di clavinet..enjoy

    https://www.youtube.com/watch?v=vlLxAULuq9Y

    C

    RispondiElimina
  25. Sono venuto da
    sono venuto da molto lontano
    e adesso eccomi qua!

    Beliiiin ma questo blog continua a riesumare il meglio della canzone italiana

    Ho giusto preso un caffè pomeridiano a Sampe in un bar con padrona con tette XXL rifatte che si è straripagata con i caffè dei clienti of course

    Ma quale bici da cross, quella gialla custom era la bici di campagna dell'oltrepò, in città niente bici e i ciclisti brutta razza! Ai tempi di Mr.Mandarino si giocava con i carri in legno con i cuscinetti, manovrati con i piedi, i più fighi e sicuri avevano il freno posteriore manovrato a pedale si gareggiava lungo una discesa di una strada chiusa di un complesso scolastico, produzioni fatte in officina dai nostri padri

    Era dell'età dell'Oro, un sobborgo con otto sale cinematografiche, due teatri. Al Teatro Massimo ci suonarono tra gli altri Battiato, Area, Nannini, Kraftwerk, Elio e le storie tese

    beliiin oggi è tristissima, invecchiata, impoverita, capitale della comunità equadoriana più popolosa d'Italia, che lavora si inciucca e di musica non capisce un cazzo

    C'è tutto un mondo intorno
    che gira ogni giorno
    e che fermare non potrai......

    Antonella voce galattica!!!

    Zebra, Selling england.... è un capolavoro forever and ever

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per quest'ultima frase gradirei spiegazione tecnico-critica argomentata,elaborata, e soprattutto convincente, diciamo almeno un paio di fogli di protocollo...

      Elimina
    2. Per me è come la focaccia pucciata nel cappuccino, combinazione dolce-salato che funziona, premesso questo è un disco di buona musica piaccia o meno il genere sinfonico dei primi 70's.
      C'è molto di tutto, molte chitarre, molto piano e tastiere, molti tempi dispari alla batteria, una voce con un'estensione da paura del frontman del gruppo, all'epoca Peter Gabriel. Tutto questo "molto" di strumenti è in equilibrio, nessuno schiaccia nessuno, i brani non sono lunghissimi non ci sono suite e seguono una linea melodica con soli di chitarra e piano che prendono il largo ma poi si ricongiungono alla partitura iniziale. Sono molto affezionato al disco che mi prestò la prima volta un compagno di scuola metallaro (nooo?!), mi fece spaziare al primo ascolto, perciò lo considero uno dei miei preferiti, cercai di avvicinarmi al prog ascoltando altri gruppi ma il genere (molto complesso e ambizioso tra l'altro) risulta piuttosto noioso e alla fine virai sui Devo e i Madness. Tornando al disco ci sono almeno tre-quattro brani che ti invito ad ascoltare, Firth of Fifth, Cinema Show, The battle of Epping Forest (molto arancia meccanica nel testo), Dancing with the moonlit knight. E' un disco inglese un po' invecchiato, suonato da ventenni della middle class londinese che a loro modo deliravano come i loro coetanei working class, ma su altre lunghezze d'onda, più oniriche, quasi psichedeliche (mi scuserà Ursus per l'accostamento), ecco c'è dell'impressionismo volendo tirare in ballo le arti pittoriche. Anche tra gli esponenti dell'impressionismo c'è chi mi piace e chi no.

      I Know what I Like - Genesis

      Elimina
  26. sì sì Cris era Nannucci,è vero,...poi visto che citavate Stevie Wonder,..well certi dischi anni '70 dello Stevie erano grandiosi,...mi ricordo che nella biblio-nastroteca del mio rural village avevano la ' doppia musicassetta' del doppio lp anni 70( ora non ricordo il 'titulo'),...poi anche gli altri tipo Innervisions etc. grande Stevie

    RispondiElimina
  27. http://en.wikipedia.org/wiki/Stevie_Wonder's_Journey_Through_%22The_Secret_Life_of_Plants%22

    ah ok questo qua ,..
    .cmq Innervisions davvero gran bel disco

    RispondiElimina
  28. Per Mich : del Museo Rosenbach nei Matia Bazar confluì solo il batterista Giancarlo Golzi , mentre gli altri provenivano dai J.E.T. , che incisero un album molto mistico nel 1972,cioè "Fede speranza carità" (il trend era quello di Jesus Christ Superstar e seguiva il filone delle precedenti messe beat)...discreto,ma secondo me nulla di eclatante,infatti la voce di Antonella è appena accennata in alcuni cori,ma nel contesto non era neppure considerata parte del gruppo.
    Per Andrea Cortez : l'accostamento Genesis / psych è formalmente giusto,perchè anche loro provenivano da quella scuola (basta ascoltare il primo album "From G to revelation") o i vecchi Flaming Youth di Phil Collins...
    tra l'altro io vidi al palasport proprio il concerto del tour "Selling England" e rimasi sconvolto dallo show multicolorato e teatrale che riuscivano a mettere in scena...ma non sono rimasto loro fedele ascoltatore,perchè subito dopo mi venne il trip kraut-cosmico e da lì fondai il mio primissimo gruppo musicale (ci chiamevamo RA GEBEL) insieme ad Alberto Ezzu,che è tuttora mio compagno di viaggio..........una collaborazione che dura da 40 anni,pensa un po' che roba !

    URSUS

    RispondiElimina
    Risposte
    1. limitatamente ai tour 72-75 per me la definizione di rock theatre è azzeccata e resta irripetibile nella storia della Pop music per ragioni anagrafiche me la sono persa, in Italia funzionò (mentre in Uk non venne cagata) perchè trovò il substrato culturale adatto nella tradizione del Bel Canto e del Teatro popolare di strada

      Elimina
    2. 'azzo tre dei Genesis (tranne Collins) sono andati a Charterhouse, la più cara ed esclusiva Public School del Regno Unito, altro che middle-class caro Cortez...

      Elimina
  29. ah yeh,i J.E.T. , sempre grande Ursus,...cmq, per la serie 'film d'essai inteletuali(lol) ' mi sono visto prima 'Miami Golem' (1985) ,..se non l'hai ancora visto guardatelo ,...hahaha:) , ....fantascienza di serie C2,...or D4??,...in parole povere un capolavoro

    RispondiElimina
  30. c'è tambien l'annunciatrice rai,...non ricordo il nome,...grandissima interpretazione,...per la serie arridatece Bette Davis:)

    RispondiElimina
  31. un capolavoro del 'barocco' indubbiamente:)

    RispondiElimina
  32. Cortez: mi trovi comunque d'accordo su Selling England..per me (un po come dicevo x i Pink Flyd) le famose "basi" su cui sono cresciuto..forse con Supper's ready (il pezzo) e tutto The Lamb lies down on Broadway (e qui c'e' forse una vetta Genesis: Back in NYC dove Gabriel anticipa un certo mood che avrebbe sviluppato da solista).
    Buone cose at last,caro Cortez

    C

    RispondiElimina
  33. i primi dischi di Gabriel solista erano molto validi,veramente,..me li ricordo in cassetta un biblioteca , veramente belli,..poi comprai il terzo in lp,...poi all'epoca comprai anche Duke dei Genesis ma (per i miei gusti) preferivo Gabriel solista,...poi certo i primi Genesis meritano,...ma riascoltando il tutto ora, i primissimi Yes erano ancor meglio,..fantastici anche i primi King crimson e il primo lp solista di Brian Eno

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails