giovedì, settembre 20, 2012

Mod Heroes: André Courrèges

André Courrèges (nato nel 1923) è un creatore di moda francese che nel 1964 (in coppia con la moglie Coqueline, enrambi provenienti dalla scuola di Balenciaga) lanciò lo stile “space age” nella moda sfruttando soluzioni assolutamente innovative, futuriste, moderniste, giovani introducendo l’uso della plastica e del PVC nei vestiti e influenzando a sua volta il design e l’arte.
Colori forti e brillanti, metallici e acidi non solo per i vestiti ma anche per accessori, borse, stivali, occhiali, cappelli.
E non è mai finita la battaglia con Mary Quant su chi “inventò” la mini gonna.
Le sue creazioni sono icone dell’estetica 60’s e tipicamente MODerniste nel concetto e nella realizzazione.
Dagli anni settanta firma anche occhiali, ombrelli, gioielli, profumi, vestiario per l'infanzia e vestiti da sposa.

20 commenti:

  1. La cosa impressionante è che allora si pensava già a progettare ed a realizzare lo stile del futuro : si guardava al 2000 come a qualcosa di estremamente dinamico e spaziale...
    ma non ci si rendeva conto che il futuro era già lì,a portata di mano e che tutto il resto,che ne sarebbe seguito,sarebbe andato nella direzione opposta.

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  2. ciao Ursus, beh proprio direzione opposta direi che è un'affermazione po' vaga ... Progressi ne sono stati fatti, soprattutto nella tecnologia. L'economia, la Kultura, ecc. ecc. hélas invece languono. Baci

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  3. infatti mica siamo devoluti

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  4. Nello stile musicale ed artistico io credo proprio di si...ciò non significa che non si possa andare controcorrente,ma è comunque un processo inverso a quello che indicavano le grandi avanguardie di allora (in tutti i campi,compreso l'abbigliamento).
    Nella pittura si è verificato lo stesso,basta vedere la differenza tra la POP art e tutto ciò che ne è seguito almeno 10 anni dopo...solo da 25 anni a questa parte si è tornati allo stile neo-classico e figurativo,proprio perchè di sperimentabile c'è rimasto ben poco.
    Ma vogliamo parlare anche del cinema ??? No,altrimenti facciamo notte.

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  5. Ma anche in ambito culturale non credo si possa parlare di direzione opposta.
    La musica, la cultura, l'arte si sono comunque evolute e hanno regalato cose eccellenti.
    Sicuramente da metà degli anni 60 alla fine del decennio c'è stata un'esplosione di creatività e soprattutto di DINAMICITA' in tutti gli ambiti (del mondo occidentale oltre che a livello sociale in Cina con Mao, particolare no nsecondario visto che un miliardo e mezzo di persone è passato dal medioevo alla modernità e i risultati li stiamo vedendo adesso).
    Ma da lì in poi abbiamo potuto assaporare un sacco di cose belle e nuove (pur in un degrado etico generale)

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  6. Anche in ambito cinematografico i 60's (e la fine dei 50's con la Nouvelle VAgue , Free cInema etc) hanno dato buona parte del meglio ma dopo sono arrivati "Taxi driver" , "Apocalypse now" , "Shining" e decine di altri piccoli e grandi capolavori

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  7. Direzione opposta,per me,significa
    interrompere la ricerca del NUOVO,come linguaggio ed espressione popolare.
    Ciò che ne è seguito ha continuato una scia che era già stata tracciata,per cui dall'esaltazione del futuro (già cominciata da Marinetti,per la verità) si è ritornati alla tradizione,anche se la tecnologia ha portato a nuovi mezzi di comunicazione visiva (tra cui internet) non c'è più stata una forza dirompente di quel livello...
    tra l'altro i registi dei film da te citati,hanno cominciato negli anni 50 e 60,quindi torniamo al discorso di prima.
    E tutta la musica che NOI amiamo e continuiamo a suonare o a vivere in qualche modo,deriva da lì...non credo che questo si possa negare, tecnologia o meno.

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  8. E' noto ai frequentatori di questo blog che le cose che amo dall'arte alla cultura, musicaa ed estetica, fanno riferimento a quegli anni lì e che li ritengo i più creativi dell'ultimo 50ennio (gli anni 20 e 30 ad esempio andrebbero riesplorati con più cura e in quanto a creatività potrebbero bagnare il naso ai suddetti).
    Però anche dopo c'è stata fior fiore di creatività, sicuramente più diluita negli anni e non in un solo decennio.

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  9. e Pistoletto?
    che mi dite?

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  10. Off topic: scusate, ma giusto trent'anni fa veniva registrato "A Taste Of Pink", il primo fenomenale album dei Prisoners. Mi è sembrato importante menzionare tale ricorrenza.

    On topic: citerei anche Paco Rabanne tra gli esponenti di spicco della "moda spaziale" dei mid 60s.

    Fabio T.

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  11. A tal proposito consiglio sempre la visione del film "La decima vittima" di Elio Petri :
    Marcello Mastroianni,Ursula Andress e la super-galattica Elsa Martinelli...provare per credere !

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  12. Buon compleanno A TASTE OF PINK!
    tanx fabio!
    C

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  13. Grande disco!
    Stasera lo ascolto così celebriamo il compleanno

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  14. Me lo "rifilò" a tutti i costi il "cinese" di Merc in Carnaby Street.
    Avevo appena comprato "Pop goes art" dei Times, stavo per tornare in Italia (l'ultimo giro con valigia in Carnaby prima dell'ultimo metro per l'aeroporto era un classico, per paura di aver dimenticato qualcosa e per spendere le ultime sterline rimaste prima del ritorno in dischi o fanzines).
    Non lo volevo, "no thanx", ma lui niente : "Fidati , è un grande gruppo, appena uscito" It's mod, real mod, trust me.
    Alla fine mi feci convincere e tornai con l'impressione di essermi fatto fregare.
    Fu l'ultimo degli acquisti londinesi che ascoltai a casa e rimasi fulminato !!!
    Entrò nella mia top 10 dei migliori dischi rock di sempre e non si è mai più mosso.

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  15. il cinese di Carnaby era più avanti dei critici rock. beh, ci vuol poco....


    m.

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  16. Il cinese di Carnaby ti avrebbe spacciato per mod anche Elvis Presely pur di vendere !
    Però mi ha fatto acquistare cose stupende (e un bel po' di bidoni...)

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  17. sulla visione futurista dei sixties vi suggerirei di leggere una tesi di laurea ( poi pubblicata) di cui non mi ricordo l'autrice e forse manco il titolo, doveva essere 'past/ forward' o qualcosa del genere. Me la fece avere il buon Fabio T., frequentatore di queste pagine nonchè sosteenitore n.1 della signora hallam. La tesi di fondo era che l'immaginario modernista prendesse le cose che riteneva migliori del passato, gli abiti da gangster, la musica etc trasportandole in un mondo futuribile, ovviamente ipotetico, migliorandole ulteriormente, creando così un qualcosa di completamente nuovo e diverso sia dal passato che dal presente che, ovviamente, dal futuro.
    Prendete ad esempio una qualsiasi immagine di shado, dovrebbe essere ambientata negli anni 80, non ha nulla ovviamente di quegli anni è solo l'estetica come sarebbe dovuta essere se le cose fossero andate per il verso giusto...

    jeanpaul

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  18. Sottoscrivo quanto detto da Jeanpaul al 100% !
    la fantascienza cinematografica (che ha avuto massima esplosione negli anni 50 e 60) è la conferma evidente di questa tendenza,mai più rivista in seguito (se non in rari casi,ma sempre un po' di riflesso).

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