lunedì, luglio 05, 2010

Cultura Sixties: gli amplificatori Davoli






Negli anni Sessanta nasce la ditta di impianti di amplificazione più usati nel nostro paese fino a non tanti anni fa.
Li usarono anche Beatles, Rolling Stones, Jimi Hendrix, Caterina Caselli, Patty Pravo etc etc

Wilder il figlio di Athos Davoli così ne parla sul sito www.wilderdavoli.it:


"La nostra storia ha inizio con Athos Davoli che nel 1943, a 17 anni, lavora ai sistemi di comunicazione radio su un aereo da guerra Savoia Marchetti presso le officine Reggiane come apprendista.

Nel 1957 fonda l'azienda Krundaal Davoli, a Parma .

Negli anni '60 Davoli produce amplificatori per strumenti musicali e per voce e conquista notorietà sempre più vasta. La maggior parte delle band musicali italiane (allora chiamati "complessi"), ed anche quelle straniere in tournée nel nostro paese, utilizzano gli impianti di amplificazione Davoli-Krundaal.
Dalla fine del 1965 prendono il via i concorsi organizzati dalla Davoli per promuovere i propri prodotti, che premiano i migliori gruppi musicali e cantanti dilettanti, con selezioni su tutto il territorio nazionale. Al "RAPALLO DAVOLI" si succedono, negli anni seguenti il torneo ITALIA BEAT ed infine il concorso EURODAVOLI nei prini anni '70. Da questi spettacoli iniziò la scalata alla popolarità di moltissimi "big" degli anni a venire.
L'azienda raggiunge il suo massimo sviluppo dal 1969 al 1972 quando impiega ben 220 tra operai, tecnici ed amministrativi.

La sua ampia produzione ha ottima penetrazione in tutti i mercati europei... e non solo: il DAVOLISINT (mini sintetizzatore brevettato a 2 oscillatori) viene distribuito con successo negli Stati Uniti ed in Australia.
I mixer e gli impianti voce Davoli sono popolari in tutta l'Europa e vengono richiesti in alcuni Paesi africani e del medio-oriente. In particolare un mega mixer a 32 canali verrà venduto, nel 1980, in Nigeria per uno studio di registrazione.
Athos Davoli ha inventato instancabilmente e spesso brevettato i suoi prodotti innovativi, in tutti i settori dell'elettronica musicale: pianoforti elettrici, organi elettronici, impianti per radio, per discoteche, impianti luce elettronici, sistemi di controllo dell'inquinamento acustico, tanto che, alla fine della sua carriera di imprenditore, un'Università americana del Rhode Island gli ha conferito il titolo di: Dottore in Ingegneria Elettronica - Honoris causa.
Tutti coloro che hanno conosciuto Athos Davoli sanno che ha sempre avuto al suo fianco la moglie Elide infaticabile coordinatrice del comparto amministrativo, durante tutta l'epopea della Davoli; nonché mamma, dal 1952, del pargolo che inizierà l'attività della WILDER Sas. Il figlio maggiore di Athos Davoli, per tutti Willy, ma per l'anagrafe Eolo, era cresciuto assistendo dal retro-palco i concerti italiani dei Beatles, dei Rollins Stones, degli Animals, di Brian Auger ed aveva contratto l'insana passione che lo avrebbe portato, adolescente, al mega raduno dell'Isola di Wight. Là ascoltò per la prima volta Jimi Hendrix, Rory Gallagher... e rimase folgorato !


A 18 anni inizia a lavorare nell'azienda di famiglia e nel 1973 si trasferisce a Londra dove segue i primi passi della filiale inglese Davoli UK Ltd. Negli anni successivi, rientrato a Parma, fonda la Wilder: Willy Davoli Equipements Rental per occuparsi del noleggio degli impianti di amplicazione per grandi (e piccoli) spettacoli dal vivo.Moltissimi sono i palchi che la Wilder amplifica: L'Umbria Jazz, il Festival d'avanguardia e nuove tendenze a Roma, il Raduno di Licola, Palermo pop, nonché festival Jazz in Francia: quello di Nimes e quello de "La Grande Motte" dove si esibiscono Charlie Mingus, Max Roach, Muddy Waters, Dizzy Gillespie...
C'è anche una duplice esperienza in Africa: il Tour con il Canzoniere del Lazio in Somalia, Tanzania, Kenya, Mozambico e Zambia e quello di Eugenio Bennato in Nigeria.

All'inizio degli anni '80 Willy Davoli trasforma la sua Wilder in un'attività di import e rivendita ai negozianti di strumenti ed accessori musicali ad implementare la rete distributiva della Davoli-Krundaal.
"

L'attività di famiglia ci ha contagiati tutti. Simona, che è il mio socio principale nella Wilder ed è il mio punto di riferimento nel sociale, si è laureata in lettere, ha viaggiato tutto il mondo (e non ha ancora finito) ma poi ha avvertito il richiamo della Jungla musicale e da alcuni anni dirige il glorioso Hi-Fi Music Center, il negozio Davoli che aveva inaugurato a Parma nel 1966... al fianco di Little Tony".

12 commenti:

  1. Ne ho suonati tanti, Simone ne aveva 5 o 6 ereditati da un amico di suo zio che aveva un "complesso" nei 60's.
    Uno in particolare, credo si chiamasse Led 1964 ma non sono sicuro, era ottimo. Hanno questo bel suono originale e caldo, mi piacevano davvero molto.

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  2. Eppure sono sempre stati sputtanatissimi.
    L'ampli o l'impianto Davoli erano sempre sinonimo di scarso o mediocre.
    In realtà suonavano dignitosamente.

    Un (noto) affitta impianti locale soleva mettere l'involucro Marshall su dei Davoli e spacciarli come tali .... e nessuno se accorgeva...

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  3. Non so, i Davoli hanno un suono affine ai miei amatissimi Fender Silver, che è un altro ampli abbastanza sputtanato da quelli che la sanno lunga...forse un tantino più caldo e crepitante.
    Io credo che spesso la fortuna/sfortuna di un marchio sia dovuto più che altro all'ignoranza di "quelli che sanno lunga". Si prenda il Vox AC 30.
    Si può parlare male del Vox AC 30 ed uscirne indenni? Difficile. L'accoppiata Vox+Rickenbacker ha fatto la storia del garage. Ma se arriva uno con un Selmer e attacchi una Rick o una Tele in un Selmer ti accorgi subito di quanto sia superiore. (i Beatles usavano gli AC 75, se non erro)
    Per esempio, si possono alzare muri di Marshall più alti della torre di babele, ma se hai degli Hi-Watt (o anche solo sound-city) non c'è storia. Fino al pacco totale dei costosissimi Orange (specie le riedizioni) Ad 30. Belli, colorati e senza attacco, nè presenza. Ovviamente sto parlando da ascoltatore, se c'è suonare a me va benissimo un bel Montarbo...

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  4. Qui le scuole di pensiero sono tantissime.
    Si entra in un labirinto senza uscita.
    A.

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  5. Ho visto le migliori menti (?) della mia generazione accapigliarsi sul suono del Marshall rispetto a quello del Vox o quello dell' Hi Watt.
    Ho visto chitarristi dei miei gruppi proni ad un Marshall che vomitava suoni alla Iron Maiden e altri attaccare un Fender ad una Strato e tirare fuori suoni mai più sentiti, altri attaccare una Rickenbacker ad un AC30 e farmi sognare al primo accordo.

    E i Davoli ? Sempre la loro porca figura.

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  6. Anche se...è pur sempre roba di Parma. Meglio che di Cremona o Pavia, ma pur sempre di Parma è....

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  7. Al primo torneo RAPALLO DAVOLI,con centinaia di gruppi partecipanti da tutta Italia,il podio d'onore infatti venne conquistato da un gruppo di Parma (infatti qualcuno storse un po' il naso,fiutando un eventuale raccomandazine) ma i CORVI arrivarono al secono posto,battuti in zona cesarini dai MAT 65 e tallonati di poco dai COCKS di Torino...quindi al photo phinish BERGAMO battè PARMA e per un pelo non la spuntò anche TORINO (a noi ci fanno sempre andare ai supplementari,cazzzz!)

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  8. L'Albo d' oro del Rapallo Davoli

    Tutti nomi (a parte i Corvi e un paio di altri ultra scomparsi...)

    1966
    Classifica finale:
    Mat 65 di Bergamo (Ri-Fi) - 474 voti (360 dalla giuria e 114 dal pubblico)
    I Corvi di Parma (Ariston Records) - 454 voti (399 dalla giuria e 55 dal pubblico)
    I Trolls di Genova (Columbia) - 452 voti (260 dalla giuria e 142 dal pubblico)

    1967
    Classifica finale:
    Franco & i Monaci di Bergamo (Davoli Records)
    The Hippies di Caorle (Ariston Records)
    I Condors di Verona (Tiffany, ex aequo con i Nati Stanchi di Cagliari

    1968
    Classifica finale sezione complessi:
    Gens di Messina (Det)
    Gli Eremiti
    Le Soddisfazioni
    Classifica finale sezione cantanti:
    Olla Pinella
    Duo Gaby
    Maria Grazia Bonaretti

    1969
    Classifica finale sezione complessi:
    Top 4 di Parma (Victory)
    Quelli delle stelle nere di Macerata
    i Woom
    Classifica finale sezione cantanti:
    Lucia Camarca di Torino
    Gianni Ulisse
    Emma Armetta

    1970
    Classifica finale sezione complessi:
    Edipo Band di Catania
    I Black Birds di Bari
    La Santa Alleanza di Catania
    Classifica finale sezione cantanti:
    Isoletta di Fondi (Ariston Records)
    Giuseppe Pupella di Torino
    Giulia Fasolino di Campobasso

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  9. Anche se nella prima edizione tra i 12 finalisti qualche nome noto ci fu.
    I Trolls divennero poi New Trolls

    I Corvi (Parma)
    Da Polenta (Ravenna)
    I Funamboli (Vigevano)
    Kidnappers (Sanremo)
    Kites (Ventimiglia)
    I Mandrilli (Bergamo)
    Mat 65 (Bergamo)
    I Pigri (Vezzano)
    Il Quintetto Angelino (Cuneo)
    Spitfires (Ferrara)
    Gli Squali (Moncalieri)
    I Trolls (Genova)

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  10. io avrei votato OLLA PINELLA al "photo PHINISH" con GIUSEPPE PUPELLA di torino
    Cristiano

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  11. GLI SQUALI infatti era il vecchio nome dei COCKS,che divennero tali dopo l'uscita del batterista Ennio Plazzotta e l'ingresso di Piero Fanelli...vengono considerati di Moncalieri (TO) perchè la loro sala prove era di fronte alla stazioncina di Moncalieri.
    L'ex bassista Gigi Guerrieri è molto conosciuto come fonico,nell'ambiente torinese.

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