martedì, gennaio 31, 2023

Gennaio 2023. Il meglio


Si parte bene nel 2023 con gli album di Iggy Pop, John Cale, Joel Sarakula.
Tra gli italiani Senzabenza, Forty Winks, Pitchtorch


IGGY POP - Every loser
Iggy ha sempre vissuto di una sorta di rendita del glorioso passato, grazie anche a dei live act esplosivi e unici.
Della lunga carriera solista si segnalano i classici "The idiot" e "Lust for life" (farina del sacco di David Bowie) e lo splendido "Post Pop Depression" (con Josh Homme a fianco).
Il resto è sempre stato dignitoso e godibile ma mai indimenticabile.
Torna ora con "Every loser" in cui si destreggia molto bene tra brani duri e violenti, ballate decadenti, qualche inutile bizzarria, realizzando però un ottimo album, molto godibile, energico e potente.
Stuolo di ospiti: Taylor Hawkins, il bassista dei Guns N' Roses Duff McKagan, il batterista dei Red Hot Chili Peppers Chad Smith, Travis Barker dei Blink 182, Stone Gossard, Josh Klinghoffer e Dave Navarro ed Eric Avery dei Jane's Addiction.

JOHN CALE - Mercy
Torna l'ormai 80enne polistrumentista gallese con un album solenne, oscuro, ipnotico, glaciale, severo, in cui si avvale della collaborazione di vari esponenti della scena più avantgarde dagli Animal Collective ai Fat White Family a Weyes Blood, tra i tanti. L'impostazione è quasi esclusivamente elettronica, sorta di ambient music filtrata in chiave post wave e sperimentale. Omaggi a Nico e Bowie e a un mondo interiore pieno di cicatrici, incubi, fantasmi.
Importante.

GAZ COOMBES - Turn the car around
Ferma la reunion dei Supergrass, Gaz Coombes torna, dopo cinque anni, con il quarto album solista, ancora una volta eccellente dimostrazione delle sue capacità compositive ed espressive, tra malinconiche ballate, ottimi sguardi alla band madre, sapori 60's e Brit pop, una maturità solida e consolidata. Sempre una garanzia.

DAVE ROWNTREE - Radio songs
Esordio solista per il batterista dei Blur. Sonorità elettroniche, atmosfere intimiste e sospese che riportano alla mente le prove solitarie del compare Damon Albarn. Il tutto ben fatto anche se eccessivamente letargico.

THE REYTONS - What's rock 'n' roll
Sono balzati subito in testa agli album più venduti in Inghilterra.
I nostalgici dei primi Arctic Monkeys troveranno consolazione perché talvolta siamo ai limiti del plagio ma alla fine la formula funziona, tra la nuova ondata post punk (Fontaines DC e compagnia varia), Blur, Brit Pop e un po' di altri saporiti ingredienti.

AA.VV- Jem Records Celebrates Pete Townshend
Le compilation tributo sono ormai quasi sempre scontate e prevedibili. Fa eccezione questo omaggio a Pete Townshend (in realtà tutti ibrani, eccetto "Let my love open the door" sono degli Who), riuscitissimo e più che interessante con versioni sempre molto belle, originali (vedi lo swing vocalese di "Can't explain" di Lisa Mychols & Super8 o il folk rock di "Let's see action"), potenti (stupendi i Grip Weeds alle prese con "I'm free" e "A quick one"). Consigliatissimo.

BILLY NOMATES - Cacti
Avevo riposto molte aspettative su Billy Nomates dopo il primo album e la collaborazione con gli Sleaford Mods.
Il nuovo "Cacti" è un buon lavoro ma che perde parte di quella personalità che aveva caratterizzato le precedenti esperienze. Più levigato e pop, meno aggressivo, più "normalizzato". Sufficiente ma non di più.

ANTI-FLAG - Lies they tell our children
Tredicesimo album per la band americana, come sempre caratterizzato da una forte impronta politica con tematiche contro guerra, capitalismo, disinformazione. A cui affiancano un potentissimo e ruvido punk rock dalle marcate linee melodiche, in cui la violenza sonora è temperata da una produzione che ne alleggerisce l'impatto.

JOEL SARAKULA - Island time
Delizioso album di soft rock anni 70/80 dalle movenze soul funk tra Steely Dan, Hall & Oates, Jamiroquai, Earth Wind and Fire, con influenze caraibiche e reggae. Piacevolissimo, super raffinato.

CHRIS BANGS - Firebird
Pubblicato dalla Acid Jazz torna Chris bangs con un album di latin soul, intriso di ritmo caraibici e salsa ma che non disdegna episodi disco funk. Con lui uno stuolo di collaboratori di altissimo livello per un album godibilissimo.

ERNIE VINCENT - Original dap King
Da New Orleans l'83enne chitarrista e vocalist impartisce ancora lezioni di torrido funk, blues e rhythm and blues.
Roba cruda e scarna, piena di sincero, antico e genuino groove.

SENZABENZA - Pop punk dilemma
La storica punk band di Latina raggiunge il traguardo del decimo album in una carriera ormai trentennale, con un lavoro che ne conferma lo spessore di ampio respiro internazionale acquisito da tempo. Punk rock, ai confini con l’hardcore ma che assimila, come tradizione, melodie di sapore 60’s, brani psych rock (“St.George”) alla XTC ma anche ritmi ska in levare (“Money, drugs and girls”) e una ballata finale vaudeville di gusto Kinks (“Never ending sunday”). Un altro grandissimo album.

FORTY WINKS - Kids
Dopo dieci anni di silenzio torna la band bolognese con un formidabile ep di cinque brani, super energico, mirabile miscela di punk rock e power pop, di Buzzcocks e Dandy Warhols, Radio Days e i primi Elvis Costello e Joe Jackson. Unico difetto: troppo breve!

PITCHTORCH - I Can See The Light From Here
Trio formato da elementi di The Gutbuckets, Guano Padano e The Vickers, con un album di grande e semplice bellezza, percorrendo i sentieri americani di Dream Syndicate e R.E.M. Registrato in presa diretta, riproduce il mood perfetto per queste sonorità genuine e spontanee, puro folk rock, intenso e diretto. Un album al limite dell'eccellenza.

CAMILLA GEORGE - Ibio-Ibio
Dalla scena brit jazz un album di classe, sperimentazione, contaminazione. Il modern jazz alla base ma con insert hip hop, funk, free. Molto interessante e stimolante.

MANESKIN - Rush
Non che ci aspettasse qualcosa di diverso ma il nuovo dei Maneskin è il vero prototipo del "disco rock dei 2000", costruito alla perfezione, con tutti gli ingredienti necessari in parti eguali, i suoni calibrati per gli ascolti radiofonici e da smartphone, la "trasgressione" a un tanto l'etto, canzoni impalpabili ma immediate e indolori. Il loro lavoro (e chi per loro) lo sanno fare bene.

DYSMORFIC - Movements
La band lombarda massacra orecchie e cervello con un devastante ep di cinque brani, diviso in altrettanti movimenti strumentali, a base di una dose di grindcore, pause jazz che guardano ai Primus e John Zorn, ritmiche impazzite, noise assordante, i Bologna Violenta nel cuore. Tecnica di primissima qualità, idee a profusione per un lavoro che sarà sicuramente apprezzato dai cultori del genere.

DUCK BALENO - Popa's nightmare
L'esordio del quartetto veronese (che si avvale della presenza di Ambro, componente del collaudato e prestigioso collettivo folk-rock C+C=Maxigross) è un eccellente condensato di influenze che attingono da moderna psichedelia, funk, elettronica, frullati con inventiva e personalità. L'album scorre all'insegna della creatività, arricchito da una notevole cura per suoni e arrangiamenti e si arrampica alle soglie dell'eccellenza.

CRISTIANO PUCCI - Madness in heaven
L’artista toscano, residente a Londra, si immerge in un calderone psichedelico che guarda ai Beatles e al Lennon solista ma anche alle atmosfere care ai Verdena di "Wow". I cinque brani dell'ep sono crudi e selvaggi, con uno spirito di fondo lo-fi, eseguiti con la giusta attitudine e con grande creatività.

ASCOLTATO ANCHE:
VIGRO DEEP (house, funk, elettronica, soul dal Sud Africa. Interessante), SPECIAL INTEREST (funk punk da New Orleans, non particolarmente a fuoco), FOR TRACY HIDE (shoegaze al femminile dal Giappone con buoni tratti psichedelici), BELLE AND SEBASTIAN (non male anche se rimane nel limbo della mediocrità), THE ARCS (side project di Dan Auerbach dei Black Keys tra pop e influenze soul, carino)

LETTO

GUIDO VIALE - Niente da dimenticare. Verità e menzogne su Lotta continua
"Che cosa è stata Lotta continua? Uno stato d'animo".
Guido Viale, uno dei dirigenti del movimento extraparlamentare nato nel 1969 e scioltosi nel 1976, ripercorre le origini di Lotta Continua e le ragioni che portarono alla sua formazione, spontanea e anti autoritaria, derubricata poi frettolosamente e speciosamente nel calderone degli "anni di piombo".
Anni in cui operai e studenti si unirono in funzione anti capitalista, per diritti ed equità sociale.
"La verità è che l'assemblea operai-studenti di Torino, come Lotta continua, come alcuni gruppi della sinistra radicale di quegli anni, sono state, nonostante le molte contraddizioni, grandi scuole di libertà di pensiero, morale, sessuale e no, di educazione al rispetto reciproco, di valorizzazione dei rapporti paritari.
Nasceva una figura sociale che non lottava per vivere ma che viveva per lottare.
Viale si addentra nella strategia della tensione, i preparativi accurati e l'esecuzione di attentati e omicidi, che fecero precipitare l'Italia in uno dei periodi più bui dal dopoguerra.
Parla dell'omicidio di Rostagno, palesemente mafioso ma che venne infiltrato da false motivazioni, che avrebbero rimandato a una presunta vendetta degli stessi componenti di Lotta Continua e soprattutto smonta il processo farsa per l'omicido Calabresi per cui furono condannati Sofri, Bompressi e Pietrostefani.
Un libro amaro ma preciso, circostanziato, dettagliato e importante per chi vuole aggiungere un ulteriore tassello a un'epoca mai chiusa, tutt'ora nebulosa, irrisolta, misteriosa.
Interessante il lapidario giudizio sugli ultimi anni, da "Mani pulite" in poi:
La delega concessa al giustizialismo, per fare piazza pulita di quello che la lotta politica non era riuscita ad affondare, non sarebbe più stata ritirata, né avrebbe più potuto esserla.
Avrebbe sancito un passaggio epocale: dal protagonismo della lotta collettiva di un tempo alla passività della politica-spettacolo dei nostri giorni....
Quel disprezzo per le regole del diritto stava trasformando non solo l'amministrazione della giustizia ma anche gran parte della società, in qualcosa che assomiglia a una guerra in cui diventa giusto e legittimo schierarsi sempre dalla parte del più forte.

STEVE JONES - Lonely boy
L'autobiografia di Steve Jones, da cui è stata tratta la sceneggiatura della deludente serie "Pistol" di Danny Boyle, ben tradotta in italiano da Alessandro Apreda.
Infanzia e adolescenza disastrate da cui esce un teppista con l'ossessione del furto e del sesso, che si ritrova nella band più famosa del mondo e che dopo lo scioglimento si proietterà nell'alcolismo e nella tossicodipendenza pesante, da cui si è salvato a stento.
Le avventure soliste, le collaborazioni, da Iggy a Bob Dylan, le disastrose (sia umanamente che economicamente) reunion dei Sex Pistols, aneddoti gustosi e altri drammatici.
Il tutto scritto con una grande ironia, il libro è spesso graffiante, impietoso e urticante.
Tanta umanità (vedi il "ritrovamento" del padre che lo aveva abbandonato alla nascita) e nessun particolare rimpianto (a parte la tragica fine di Sid Vicious - "se lo avessimo chiamato "Sid il gentile o "Sid il buono" magari avrebbe provato a comportarsi in quel modo" - e "la sensazione di essere una vera band venne spazzata via da un'ondata di stronzate da tabloid").
Divertente e frizzante.

JOEL SELVIN - Sly & the Family Stone: An Oral History
E' di nuovo disponibile la biografia "orale" di SLY AND THE FAMILY STONE, una delle più innovative, geniali, futuriste band di sempre, frutto delle visioni del leader Sly Stone che riuscì a creare una miscela unica di soul, funk, rock, psichedelia, unendola a un rivoluzionario act che, in tempi di ancora feroce segregazione razziale, metteva insieme in una band, bianchi, neri, uomini, donne.
Album e concerti epocali, suoni di anni in anticipo sui tempi.
Il libro raccoglie le testimonianze, fino al 1998, di buona parte di coloro che furono partecipi di quell'esperienza: musicisti, manager, fonici, roadie, crew, la moglie di Sly, Kathleen Silvia, con la partecipazione straordinaria di Gun, il feroce pittbull di Sly, partner malvagio della corte di spacciatori e consumatori che lo portarono alla fine e al delirio.
Un talento sconfinato, distrutto e annientato dalla cocaina, trascinato nel degrado più totale tra concerti annullati, follia, devastazione umana e morale.
Un libro drammatico e spietato.
Ancora più perché manca la voce del protagonista, ormai 80enne, tutt'ora perso nella sua palude mentale.

LUCA FRAZZI - 50 + 50 Radio Libere… Ma Libere Veramente. Emittenti Rock Italiane in FM
Nella nuova guida allegata a "Rumore" LUCA FRAZZI si fa carico di un consueto oneroso compito: scegliere cento radio libere (successivamente in tante diventate "private", cosa piuttosto diversa) rappresentative di un'epoca (da metà degli anni Settanta in poi).
"Voci di paese, talvolta di quartiere, che per la prima volta raccontavano di un mondo che conoscevi, di fatti che ti riguardavano da vicino.
Un mondo più piccolo ma libero e soprattutto nuovo, svincolato dalle convenzioni e dalle strutture rigide dell'informazione di stato, alla metà degli anni 70 ancora modellato su una logica arcaica della comunicazione...per la prima volta la comunicazione usciva dai recinti istituzionali".
Un'epoca in cui non tutto era asservito al diodenaro/profitto.
Di quegli anni resistono ancora parecchie emittenti, chi a fatica, chi con maggiore tranquillità, con il web che ha fagocitato buona parte di quello spirito pionieristico.
I 100 nomi elencati nel libro (che si avvale anche di interventi di Eugenio Finardi, Arturo Compagnoni, Ernesto De Pascale), sono frutto di un criterio di fondo: "non spudoratamente commerciali".
"La voce delle radio libere ha salvato parecchie vite".
Contento di avere avuto un piccolo spazio in questa epopea con i dieci anni a Quarta Radio a trasmettere nei primi 80 mod, ska, punk, hardcore, precedentemente a Studio Delta, poi a Radio Inn e Radio Live.

A cura di FABRIZIO BARILE - Nabat - Sopra e sotto i palchi
Immagini, flash, testimonianze di un'epoca.
Tante facce conosciute (spesso dall'"altra parte" e non sempre amichevoli, anzi...).
"Una storia di incontri e scontri, perché di questo è fatta la vita...un'energia che non può fermarsi, un'energia che deve rigenerarsi" (Marco Balestrino).
Decine e decine di foto che documentano non solo la gloriosa storia dei NABAT (a cura di Fabrizio Barile, del compianto Tiziano Ansaldi, Enrico Zanza, Elisa Piatti con due omaggi disegnati di Mattia Dossi e ZeroCalcare) ma che immortalano un momento storico, centri sociali fatiscenti, impianti discutibili, sudore, violenza, esasperazione, energia, facce giovani, sorridenti, sfacciate, dure.
Appartenenza e identità.
"Penso che la migliore lettura di un libro fotografico sia quella di osservare le foto, coglierne i particolari, studiare le inquadrature e leggere la storia che raccontano.
Per questo motivo lascerò alle immagini il compito narrativo"
.
(Fabrizio Barile).
Per chi c'era.
Per chi ne vuole sapere di più.

Lo trovate qui:
hellnation64@gmail.com

Una parte del ricavato verrà destinata al progetto VECCHIO SON https://www.facebook.com/vecchioson

MICHELE NERI- Cantautori e cantautrici del nuovo millennio. Il dizionario
Michele Neri, giornalista, autore e consulente RAI, storico della musica italiana, saggista, si è fatto carico di un compito arduo e (apparentemente) impossibile. Ovvero raccogliere un dizionario con trent’anni di storia della nostra musica attraverso 1966 biografie e altrettante dettagliate discografie con circa 10.000 dischi citati, relativi al cantautorato italiano del nuovo millennio.
Un'opera mastodontica, coadiuvato da vari collaboratori, durata anni, base portante ed essenziale da cui partire per implementare progressivamente il lavoro di catalogazione (supplendo a mancanze, dimenticanze, omissioni).
Le schede sono ovviamente brevi ed essenziali ma sempre esaustive.
Il libro è stato accolto da un'inaspettata ondata di polemiche (da social), ingiustificate e talvolta incredibilmente feroci che non tolgono però minimamente valore allo sforzo e al contenuto.

VISTO

Storia di un uomo d'azione di Javier Ruiz Caldera
Film (per Netflix) ispirato alla vita dell'anarchico spagnolo Lucio Urtubia (recentemente scomparso all'età di 90 anni), rapinatore di banca e falsario per la causa ideologica, passato attraverso mille avventure sempre sorretto dalla sua fede politica. Coinvolgente, divertente, diretto ed esplicito. Un bel vedere.

La scuola cattolica di Stefano Mordini
Le vicende del delitto del Circeo potevano essere il pretesto per descrivere la realtà socio politica romana dell'epoca (metà anni 70) da cui nacque il drammatico episodio.
Purtroppo rimane tutto in un contesto assolutamente superficiale e in cui si indulge sullo splatter finale delle sevizie.
Irrilevante.

COSE VARIE
° Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
° Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà"
° Ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
° Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
° Sulle riviste/zines "GIMME DANGER" e "GARAGELAND"
° Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".

IN CANTIERE
E' uscito per Agenzia X "Northern Soul. Il culto dei giovani ribelli soul" un viaggio di stampo storico sociologico nel difficile e non sempre agilmente esplorabile mondo del Northern Soul.

PRESENTAZIONI:

sabato 4 febbraio
Fucecchio (FI) "La Limonaia" Parco Corsini ore 21

sabato 11 febbraio
Imperia "Tuttomusica" Piazza Unità Nazionale 1 ore 17
https://www.facebook.com/events/738050037587507

sabato 18 febbraio:
Milano "Reverend" via Zuretti 9 ore 19

venerdì 24 febbraio
Bologna "Hellnation Store" ore 18, via dell'Artigiano 17b presentazione di "Soul"
Bologna "Buccia via Fratelli Rosselli 10 presentazione di "Northern Soul"

sabato 4 marzo
Faenza "Clandestino" via Baccarini 21 ore 21

domenica 12 marzo
Torino "Jazz Club" via Valdo Fusi ore 18

sabato 18 marzo
Viareggio "Vegas" Viale Europa ore 21

venerdì 24 marzo
Lido di Romagna (RA): "Cisim" ore 21

Sabato 1 aprile
Parma "The Clebbino" Borgo Cocconi 3/B ore 21


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