giovedì, agosto 01, 2019
Intervista a Edda
Nell'imminenza del BLEECH FESTIVAL (tutti i dettagli qua: https://www.bleechfestival.it/) ho raggiunto per una veloce (e come surreale) intervista uno dei partecipanti, EDDA.
Il recente album è "Fru Fru":
Edda goes disco.
Un sorprendente cambio di sound, dall'aspro cantautorato minimale precedente a brani dove si abbracciano ritmi funk disco. La lirica di Edda rimane la stessa, testi in costante bilico tra nonsense e disperato sarcasmo, brani armonicamente particolarissimi, elettronica a profusione, voce inconfondibile.
Album come sempre particolare e originale.
Utilizzi spesso l’ironia nelle tue affermazioni e risposte. Un particolare che in tempi di Politically Correct estremo e social impazziti non sempre viene capito e colto in pieno.
Hai mai avuto problemi in questo senso?
Al momento ho problemi solo con la mia incipiente pinguedine.
È per me motivo di un certo malcelato imbarazzo soprattutto durante i concerti.
Poi un altra cosa che mi ha dato tanto fastidio è stata la Brexit. Ero sicuro che ci avrebbero mandati a cagare appena gli avessimo fornito anche la pur minima occasione e così è stato. Speriamo che ai tedeschi non gli venga in mente di volere Danzica.
La storia si ripete prima tragedia e poi farsa.
Non ho risposto alla tua domanda ma tra poco e ferragosto e Milano si svuota.
Con “Fru Fru” hai avuto un inaspettata svolta dance. Come mai?
Ma fermiamoci un secondo.
Diciamo che forse due canzoni sono un po' ballabili ma il resto del disco è pop.
Il mio sarto personale il poli strumentista Luca Bossi ha arrangiato le canzoni. Chissà cosa gli passa nella mente quando scende dal muletto e si mette al pentagramma? Bisognerebbe chiederglielo ma secondo me ha dato prova di essere molto bravo e lo convocherò anche per il prossimo disco.
Gli avevo dato due coordinate per aiutarlo ad orientarsi.
Fammi una cosa un po' alla Black Flag e se proprio non puoi tieni presente l'incrollabile bellicismo della CARRÀ o in seconda istanza va bene anche una Rita Pavone d'annata.
I tuoi testi sono tra i più particolari se non I PIU’ particolari in circolazione.
Molto coraggiosi, espliciti. Sei d’accordo che quello che manca spesso alla musica cosiddetta indie sia un certo coraggio ad esprimersi “liberamente” senza troppe autocensure ?
Quello che fanno gli altri e perché lo fanno è affar loro.
Io prediligo la melodia poi arrivano le parole. Non mi interessa essere un cantautore, le prime parole che mi vengono in mente le metto giù. Probabilmente avendo una mente che è una cloaca ecco spiegati i testi un po' audaci ma non cerco a tutti i costi la provocazione, voglio solo togliermi dalle palle la questione testo il più presto possibile.
Hai detto che hai nostalgia del vecchio lavoro in cui costruivi ponteggi.
Si perché per la prima volta nella mia vita mi sono sentito Homo, adultoso et indipendente.
Avere uno stipendio ti dà sicurezza, puoi comprare birra, scopare puttana e sparare khalashnikof. Disperato ho dovuto fare una scelta tra essere pupazzo su un palco o schiavo in cantiere. Se potessi tornare indietro non rinascerei, oppure resterei a Londra fare l'Hare Krishna. Ma sarebbe stato anche bello iscriversi al conservatorio.
Si riesce a vivere facendo il musicista a tempo pieno in Italia?
Quelli bravi ci riescono io no. Così imparo.
Ti piacerebbe, sinceramente, diventare una rockstar che riempie palazzetti e stadi?
Certo che mi piacerebbe. Mi piacerebbe anche essere fistato da giovani fans in delirio e poi vorrei essere bellissimo e suonare la chitarra coi denti.
Al momento sono soltanto un loser ma come dice mio papà "non sono gli altri che sono più bravi di te, sei tu che non vali un cazzo"
Cosa ascolti abitualmente quando sei a casa o sul furgone in tour?
Sul furgone di solito parliamo di politica sesso e religione; chi può si droga tantissimo e cantiamo le canzoni di Battisti (Cesare).
Comunque i PUTTY BOYS (nome della band) sono tutti musicisti col pedigree e ascoltiamo la trap. C'è un bel clima si possono fare delle cose, basta aspettare l'occasione.
Stai preparando qualcosa di nuovo oltre al tour per l’album ?
Si ho scritto delle belle canzoni che vorrebbero essere cucite dal maestro Bossi.
Devo solo aspettare la luce verde del semaforo. Intanto buon estate a tutti.
Prendete nota.
W le Falkland!!!
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Ahahah genio assoluto!
RispondiEliminaIl suo disco graziosa utopia per me è un capolavoro.
Tra l'altro l'ho scoperto, come mille altre cose, grazie a questo blog, per cui grazie Tony
Tutti i suoi dischi sono pregevoli. Anche l'ultimo "Fru Fru" merita.
RispondiElimina