venerdì, agosto 31, 2018

Agosto 2018. il meglio



Si corre verso la fine del 2018 un bel po' di ottime cose come gli album di Fantastic Negrito, Kamasi Washington, Arctic Monkeys, Gaz Coombes, Jimi Tenor, Tony Molina, Tenderlonious, Michael Rault, The Sea and cake, Ray Davies, New Mastersounds, Belly, Wilko Johnson, Bellrays, Jack White, Sons of Kermet, Buttshakers, Anderson East, Ray Davies, James Hunter Six, Orgone, Tracey Thorn, Laissez Fairs, Ruby Rushton, e tra gli italiani Nicola Conte, Calibro 35, Iacampo, New Colour, Mads, Evil Knievel, Mamuthones, Sick Rose, Guignol, Mina, Blue Giants, Red Lines, Paolo Fresu, Savana Funk.

MICHAEL RAULT - It's a new day tonight
Secondo album (per la Daptone, una garanzia...) per il cantautore canadese che ci riporta nei primi anni 70 tra pop rock alla ELO e Wings ma proposto con minimalismo e piglio essenziale, suoni vintage e crudi, melodie deliziose, talvolta zuccherose (ma al punto giusto). Ci vuole talento a riprodurre certe atmosfere senza plagiarle.
Come se i Beatles si fossero riuniti nel 73/74 con un paio di membri dei Big Star a dare una mano e Ray Davies qualche consiglio.
Notevole.

RAY DAVIES - Our Country: Americana, Act 2
Secondo capitolo dell'omaggio di Ray alla cultura (musicale e non) americana, sempre accompagnato dai Jayhawks.
Di gran lunga migliore del precedente, più ispirato e variegato con tocchi di classe qua e là che lo nobilitano ancora di più.
Ray gira tra country, swing, jive, rock blues, sound da big band, spoken word e tanto altro. C'è un mondo normale e poi c'è quello di Ray Davies, un "luogo" tutto suo, da capire e da vivere, QUELLA voce, QUELLO stile.
Commovente, intenso, agrodolce, amaramente sarcastico.
Molto bello.

STONE FOUNDATION - Everybody, anyone
Un parterre di SUPER ospiti (Paul Weller, Mick Talbot, Steve White - ricorda qualcosa? - ma anche Dr Robert (The Blow Monkeys), Hamish Stuart (Average White Band) e Kathryn Williams per l'ottavo album del quintetto inglese.
Un ottimo lavoro di sofisticato e caldo soul pop, condito dalle consuete note funk e bluesy e tanto groove ma che purtroppo spesso stenta a decollare, restando nel risaputo e nel "gradevole".
Non male ma era lecito aspettarsi di più.

THE 16 EYES - Look
Orin Portnoy è uno che ha messo a ferro e fuyoc ola scena garage degli 80's con gli Outta Place e Optic Nerve tra i tanti.
Torna affiancato da altri transfughi della scena più recente con un album di 14 brani che abbracciano tutta la gamma del genere, da momenti vicini ai Fuzztones e Miracle Workers più cattivi ad aperture psichedeliche e jingle jangle.
Sound old school corroborante e elettrizzante.

MILES KANE - Coup de grace
Abbastanza massacrato dalla critica anglosassone, il terzo album solista dell'"altra metà dei Last Shadow Puppets" non è in realtà così male.
Miles spazia da brani sparati alla Arctic Monkeys a citazioni evidenti di Marc Bolan, un po' di Bowie, di punk pop (che fu farina del sacco dei Supergrass - vedi "Cold light of the day" e Jam - vedi "Something to rely on"), modern funk, varie sorsate di Beatles.
Non un capolavoro ma c'è energia da vendere, onestà, freschezza, tiro.
Non poco di questi tempi.

AARON LEE TASJAN - Karma For Cheap
Il cantautore americano, dopo una lunga serie di esperienze, tra cui qualche anno con i nuovi New York Dolls, approda al terzo album dove concentra un saporito minestrone di influenze, da Bowie al classico glam rock, un po' di psichedelia, Tom Petty e George Harrison, il primo Lenny Kravitz e tanto altro.
Divertente, energico, ben fatto.

WHITE DENIM - Performance
La band di Austin, Texas, si diverte a spaziare tra rock, psichedelia, robusti pop punk, power pop, glam, cambi di ritmo, addirittura momenti di gusto prog.
Bizzarri ma molto interessanti.

ALICE CHAINS - Rainier fog
Tra gli ultimi sopravvissuti dell'era grunge, arrivano al sesto album di una carriera che possiamo definire eufimisticamente difficile.
Lo fanno dignitosamente con un ottimo lavoro, molto classico, curato, riusciti intrecci di grandi riff di chitarra e linee melodiche vocali avvolgenti e quasi pischedeliche. Continuo a ricordarli per il capolavoro "Jar of flies" ma il nuovo album è tutt'altro che trascurabile.

OH SEES - Smote Reverser
Venti album in 15 anni, spesso con nomi (simpaticamente) diversi (The Ohsees, The Oh Sees, Thee Oh Sees, OCS) ma soprattutto con la costante di non fare mai un disco uguale all'altro: dal garage, al kraut, al noise, al punk, al fol).
Nel nuovo lavoro John Dwyer, da sempre l'anima della band, esplora i territori di una poderosa nuova psichedelia, arrembante come sanno fare abitualmente i King Gizzard, non disdegna attacchi sonori alla Hawkwind/Blue Cheer, si perde in cavalcate cerebrali tra improvvisazioni e spirali elettriche.
Ottimo!

ALEJANDRO ESCOVEDO - The crossing
Dalla scena punk californiana con i favolosi Nuns ai Rank and File (con i fratelli Kinman in arrivo dai feroci Dils) con sonorità che, tra i primi, nel lontano 1981, osarono mischiare punk rock e country blues, fino alla breve ma fiammeggiante esperienza con i True Believers sempre in bilico tra american roots e furore elettrico, la carriera di Escovedo partì sparatissima. Poi la carriera solista tra alti e bassi che culmina con questo nuovo lavoro, il primo album che registra fuori dagli States. E per farlo ha scelto l'Italia, accompagnandosi alla chitarra di Antonio Gramentieri e alla sua band del progetto Don Antonio e ospitando nomi di eccellenza come Wayne Kramer (ex Mc5), Joe Ely, James Williamson degli Stooges, Peter Perrett e Jonh Perry degli Only Ones. Un concept (dai tratti autobiografici) su due immigrati negli Usa uniti dalla passione per il punk che subiscono ingiustizie e razzismo.
Un disco forte, passionale, roccioso, rock debitore alla miglior canzone d'autore americana (da Springsteen a Tom Petty), alla tradizione country e blues, non dimenticando le origini più dure e scatenate.

LEMON TWIGS - Go to school
I fratelli new yorkesi D'Addario confermano l'amore per quelle sonorità care a musical "pop rock" come "Jesus Christ Superstar" o "Rocky Horror Picture Show" e per l'Elton John e il Todd Rundgren dei 70's. Un po' di Sparks, Bowie, qualche barocchismo della psichedelia tardo 60's e la torta è felicemente confezionata, piena di canditi coloratissimi.
Divertente.

KAI DANZBERG - Pop-Up Radio
One man band tedesco innamorato dei 60's, virati in chiave pop, tra gli immancabili Beatles, un po' di XTC, Kinks, Turtles, Marmalade, Cheap Trick, Elo, Wings, Beach Boys e tanto power pop.
Divertente, piacevole, fresco, easy.

NUF SAID - Rise
Grande groove da NYC (con la cantante di origine rumena Iona Vintu a fare scintille). Funk soul con abbondanza di tinte jazz, un gusto che riporta spesso (anche nella timbrica vocale) a Amy Winehouse, un bel disco.

CANDI STATON - Unstoppable
La grande voce black torna con un ottimo album in cui funk e southern soul si intrecciano alla perfezione in una produzione dal sound e dal gusto moderni, freschi e attuali. In questo senso riuscitissima la cover di "People have the power" di Patti Smith.
Ottimo.

BOZ SCAGGS - Out of the blues
In giro da oltre una cinquantina d'anni (il primo album risale al 1965), una carriera durante la quale ha collezionato dischi di ottima qualità e, soprattutto nei 70, un successo di particolare rilievo, quando virò verso suoni commerciali.
Nel nuovo album riscopre le origini rhythm and blues e blues, compone quattro nuovi brani, coverizza Jimmy Reed e Jimmy Mc Cracklin e propone un'intensissima versione blues di "On the beach" di Neil Young.
Un album pieno di passione, di cuore e anima. Brani in cui avverti sincerità e onestà, voglia di suonare ciò che ti piace. Nel mare di dischi preconfezionati e liofilizzati è una grande cosa.

RAT SCABIES - P.H.D.
Rat Scabies ha atteso di compiere 63 anni per l'esordio solista, dopo anni con i Damned e una lunga serie di altre esperienze (tra cui Donovan e Neville Staple).
Rat suona un po' tutto e spazia artisticamente in mille direzioni, dal rock dall'impeto punk, al reggae/dub, ad episodi grotteschi e teatrali, rock 'n' roll, psichedelia, country blues, jazz jive.
Un album che si è sicuramente molto divertito ad incidere e che restituisce la gioia e la freschezza di un approccio non troppo serioso e ambizioso.
Non finirà tra i capolavori né tra i migliori dell'anno ma merita un ascolto.

JAKE SHEARS - Jake Shears
La voce degli Scissors Sisters all'esordio solista. Che non è affatto malvagio, anzi. Un pop rock di gusto 70's, spesso vicino al miglior Elton John ma che non disdegna vari riferimenti ai Fab Four (insieme e solisti).
Un po' di pomposità qua e là (quei funk disco rock che piaceva tanto a Wings e Queen ai tempi) ma l'ascolto è piacevole.

CULLEN OMORI - The diet
Un altro a cui piace molto la dimensione mid 70's post Beatlesiana e che affonda le mani nelle produzioni soliste di Paul, John e George, attingendone melodie, riferimenti, suoni, atmosfere.
Aggiunge anche un po' (bontà sua) di attualità e modernità, mettendo piede in certo art/indie rock.
Buoni spunti e buone cose.

FIVE FACES - Mare ( sotto questo sole)
Classico singolo estivo che ci regala il quartetto genovese.
Prodotto da George Lomas (già al lavoro con Selecter e Bad Manners, nonchè chitarrista dei Sorrows) è un brano tipicamente ska / 2Tone, divertente e coinvolgente.
Disponibile in digitale e vinile.
https://www.youtube.com/watch?v=Ykxdx_vOp6g

Il gruppo ha anche donato tre copie del Picture disc con la versione dell’Inno del Genoa, autografate dalla squadra di questo anno, a questa associazione che in ogni campionato organizza aste di memorabilia per comprare abbonamenti allo stadio per istituti per disabili fisici e mentali, anziani, orfani, comunità, etc.
https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/1641364635967707/

SAVANA FUNK - Bring in the new
Terzo album per il trio bolognese. Saporitissimo minestrone di grooves funk, reggae, soul, atmosfere tarantiniane, dub, riferimenti "desert" (Tinariwen, Bombino), blues, afrofunk.
Una miscela esplosiva anche grazie ad un'esecuzione nervosa e tirata al limite che riporta ai Beastie Boys di "Check your head". Eccellente !

ASCOLTATO ANCHE:

TRUST FUND (indie pop rock brit..bah), INDRA RIOIS MOORE (ottimo soft soul), SPIDER BAGS (indie punk incolore), LUCIE SILVAS (pop rock di sapore 70's con tocchi soul), DEATH CAB FOR CUTIE (continuano solo ad annoiarmi), SANTSENECA (noioso folk noise rock), INTERPOL (continuano a dirmi niente), THIRD EYE BLIND (ep di cover di Qotsa, Babyshambles, Bon Iver...boh), NOTHING (pallosissimo shoegaze fuori tempo massimo)

LETTO

MICHAEL ZADOORIAN - Beautiful music
Quanta gente è stata salvata dal rock 'n' roll ?
Non solo Jenny di "Rock 'n' roll" dei Velvet Underground.
Milioni probabilmente.
Tante altre si sono invece perdute tra quelle spire.
Sicuramente non Danny, classico nerd (nella Detroit dei primi 70's, attraversata dalle tensioni razziali) che si affranca da una vita dura, drammatica e deludente attraverso la musica rock.
Led Zeppelin, Hendrix e perfino gli Stooges dal vivo gli daranno una dignità, una personalità, un ruolo in ambito scolastico, in quello lavorativo, nella società.
La scrittura è pulita e incalzante, il tono sostanzialmente "leggero", la colonna sonora fantastica.
Lettura fresca e corroborante (e che a molti ricorderà la propria adolescenza quando per la prima volta scoprirono il "verbo" rock).

ELSA MARTINELLI - Sono come sono
La Martinelli è stata modella e attrice.
Ha lavorato con i più grandi stilisti e con attori come Kirk Douglas, John Wayne, Robert Mitchum, Marcello Mastroianni e con "Donatella" di Mario Monicelli vinse l'Orso d'Argento per la migliore attrice al Festival di Berlino nel 1956.
La sua autobiografia, uscita nel 1995, è molto divertente e piena di curiosità e aneddoti sul mondo del cinema, della moda, del gossip (tra i suoi amori Harry Belafonte e Frank Sinatra, tra le sue frequentazioni Onassis, la Bardot e il meglio del jet set internzionale) ma anche piena di pagine drammatiche e esperienze particolarmente difficoltose.

MARIO RIGONI STERN - Il sergente nella neve
Il tragico racconto della rovinosa ritirata italiana dalla campagna di Russia nel gennaio del 1943, vissuta in prima persona dall'autore.
Morte ovunque, fame, gelo, gli attacchi sovietici ma anche la pietà dei contadini russi che quando potevano davano una mano agli sventurati.
Costò agli italiani 20.000 morti e un numero imprecisato di dispersi.
Rigoni Stern vide morire a poco a poco quasi tutti i compagni ma riuscì alla fine a tornare.
E a raccontare.

BEPPE FENOGLIO - Il partigiano Johnny
“Mi sono impegnato a dir di no fino in fondo e questa sarebbe una maniera di dire di sì".
(Johnny a chi gli consiglia di nascondersi in un luogo sicuro in attesa della fine della guerra invece di restare in montagna tra freddo e fame, braccato dai fascisti).
Poderoso romanzo epico (con forti riferimenti a fatti realmente accaduti nella zona di provenienza di Fenoglio, le Langhe, che lì fu per mesi partigiano) sulla Resistenza, decurtata da retorica e trionfalismi.
Un racconto crudo, spoglio, in cui i partigiani vengono spesso sconfitti, bastonati, in cui rivelano debolezze, rivalità, un profilo non sempre così limpido (come abitualmente riportato).
Giustamente descritto come una sorta di "Mody Dick" della Resistenza, si avvale anche di un linguaggio personalissimo e inimitabile che mischia italiano e frasi in inglese (Fenoglio scrisse in inglese e poi traduceva in italiano !).
Personalmente lo paragonerei a un "On the road" della Resistenza.
Un romanzo fondamentalmente pacifista e idealista, in mezzo all'orrore della guerra, alla morte, alla fame, freddo, disperazione.
Uscì postumo nel 1968, suscitando polemiche e critiche.
Guido Chiesa ne ha tratto un film nel 2000.

VITO MANCUSO - La vita segreta di Gesù
Il teologo e professore Mancuso mette mano e approfondisce una lunga serie di brani tratti dai Vangeli apocrifi, messi al bando dalla Chiesa che ci parlano di un UOMO GESU' e di aspetti non sempre conosciuti "ufficialmente". Interessante.

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".

Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.

Le varie puntate sono qui:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLq4GWqezsdXQktNFF5Mai9q0NA4e7CMH4

IN CANTIERE

Riparte il tour di presentazioni del libro su GIL SCOTT HERON "Gil Scott Heron. The black Bob Dylan" uscito per Volo Libero Edizioni.

SABATO 15 SETTEMBRE: ANCONA “Libreria Fogola”
DOMENICA 16 SETTEMBRE: BARLETTA “La Pecora Nera”
VENERDI' 21 SETTEMBRE: CODROIPO (Udine) “Cafe Pablo”
SABATO 22 SETTEMBRE : CONEGLIANO VENETO (Treviso)
DOMENICA 14 OTTOBRE: PIACENZA : “Libreria Fahrenheit 451”
MERCOLEDI' 14 NOVEMBRE: FIRENZE “Ibs + Libraccio”
GIOVEDI' 15 NOVEMBRE: PERUGIA “Trane”
VENERDI' 16 NOVEMBRE: NAPOLI “Fonoteca”



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