venerdì, febbraio 09, 2018
Il 68 dei Beatles
50 ANNI DAL 1968.
Attraverso una cinquantina di post, riviviamo una serie di episodi in chiave artistica, culturale, sociale del 1968.
Tallonati da una nuova arrembante ondata musicale che non garantiva più il dominio artistico totale, reduci dall'insuccesso di pubblico e critica del film "Magical Mistery Tour", sempre più lontani l'uno dall'altro sia a livello personale che artistico, i BEATLES affrontano il 1968 in modo confuso e dispersivo. George Harrison incide, per primo, un album solista, il primo ad uscire per la neonata Apple Records (a cui replicherà a fine anno John (e Yoko) con "Two virgins", nuovo progetto produttivo della band, ci sono il viaggio in India, le caotiche e claustrofobiche registrazioni del WHITE ALBUM dove ognuno fa per sè (e Ringo Starr lascia il gruppo aa metà delle session per tornare poco dopo), Yoko rimane incinta di John, chiude la boutique della Apple.
E tanto altro.
E' anche il momento più "politico"dei Beatles che non rimangono indifferenti a quanto capita intorno a loro.
In precedenza il solo "Taxman" di George, da "Revolver" aveva contenuti espliciti in tal senso.
Nel 1968 i fermenti che arrivano dal mondo inducono la band a prendere posizione.
Velata e metaforica quelle di Paul Mc Cartney in "BLACKBIRD" che si ispira alle lotte dei diritti civili dei neri americani .
Paul spiegò che la compose per la "blackbird" Rosa Parks, che il 1 dicembre del 1955 salì su un bus e si sedette nella parte riservata ai bianchi, rifiutando poi di spostarsi al fondo dell'automezzo, parte riservata alla gente di colore.
Populista e vaga quella di George in "PIGGIES" che fustiga l'avidità umana e più genericamente i potenti.
Il brano più esplicitamente politico è invece "REVOLUTION", scritta da John in cui mantiene una posizione di "osservatore" verso ciò che sta accadendo.
Dici che vuoi una rivoluzione
Bene, sai
Tutti vogliamo cambiare il mondo
Mi dici che è evoluzione
Bene, sai
Tutti vogliamo cambiare il mondo
Ma quando mi parli di distruzione,
Non sai che puoi considerarmi fuori?
Ma se te ne vai in giro con i ritratti del presidente Mao
Non ce la farai con nessuno in nessun modo
Non sai che andrà tutto a posto,
A posto, a posto?
Il brano fu accolto in modo contraddittorio e con insoddisfazione da parte dei "conservatori" che poco apprezzarono lo schierarsi politico dei Fab Four e dai "progressisti" che vedevano nelle parole di John un distacco e uno scetticismo nei confronti delle istanze rivoluzionarie.
Di "Revolution", è noto, esistono due versioni: la REVOLUTION, distorta, cattiva e acida uscita su singolo (lato B di "Hey Jude") venne pubblicata prima (il 26 agosto), seppur registrata dopo, mentre REVOLUTION 1 semi acustica e bluesy uscì dopo sul "White Album" (il 22 novembre) seppur registrata prima (il primo brano completato per il nuovo album).
Il 19 settembre venne trasmesso a Top of the Pops un videoclip in cui i quattro cantavano live su una base pre registrata.
REVOLUTION (live a Top of the Pops)
https://www.youtube.com/watch?v=BGLGzRXY5Bw
BLACKBIRD (Paul in studio 1968)
https://www.youtube.com/watch?v=vxI8Zw-Ttls
PIGGIES (George live nel 1992)
https://www.youtube.com/watch?v=zLKxhFIhsek
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Cultura 60's
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le due versioni di "Revolution" hanno qualche differenza nel testo, oltre all'arrangiamento.
RispondiEliminaMusicalmente sono diversissime e anche il testo ha delle modifiche sostanziali.
RispondiElimina