mercoledì, luglio 03, 2013
Intervista a MARINO SEVERINI (GANG) - parte 2
La seconda parte dell'intervista a MARINO SEVERINI dei GANG (ieri la prima).
E’ entrato in crisi da tempo anche la dimensione live. Sempre meno soldi per i gruppi e per gli organizzatori. O si suona a cifre irrisorie (o comunque tali in confronto a quanto accadeva tempo fa) oppure si resta a casa. Volendo trovarci del “buono” è una situazione che forse costringerà i musicisti ad inventarsi qualcosa di nuovo a creare magari un “nuovo punk”.
E' inevitabile , direi quasi banale che occorre oggi piu' che un " nuovo punk " una nuova Scena.
E quella ripeto , non la fanno soltanto le band o le espressioni musicali in senso stretto.
Come in passato , direi come sempre , occorrono molte energie e molti linguaggi e molti strumenti. Ricorderai gli inizi della Nostra storia ( visto che eri fra i principali protagonisti ).
A creare quella scena c'erano le band , le fanzine , le radio , quelli che aprivano dei club dei locali dove si suonava dal vivo "quella " musica...c'era un'Onda Grande che si alzava e tutti a soffiare ,a fare Vento e qualcuno che faceva il surf lassu' in cima all'Onda !
Questo oggi non c'è perche' non è viva quella cultura del fare insieme , del portare ognuno il proprio granello di sabbia per fare la Grande Spiaggia. Ognuno Unico per fare di tutti Una Scena , in Movimento.
Le motivazioni che portano oggi non sono quelle che alzano il Vento non c'è neanche una leggera brezza.
Le logiche che fanno sopravvivere il moribondo rock italiano sono quelle legate al denaro al profitto all'arte del farsi ognuno i cazzi suoi, tutti contro tutti ...quindi una pseudo culturA che è l'esatto opposto di quella che ha permesso la partenza , l'inizio e anche una magnifica stagione che abbiamo vissuto con grande entusiamo e passione. Per dirla tutta io mi chiedo anche " chi li ha fatti entrare " ? parlo di cosiddetti manager , agenzie , mercanti da 4 soldi , predatori vari...anche io ho la mia fetta di colpa , ma ho almeno fatto in tempo a togliermi ai coglioni e ora che le strade che percorro sono lontanissime da quelle del rock italiano inteso come mercato. Cio' dimostra che se fai certe canzoni non sei te a portarle dove vuoi ma devi seguire loro e le indicazioni che quelle canzoni ti suggeriscono, cosi' vai e torni sempre a casa, quella del tuo Popolo.
La cosa certa è che non dovevamo far sbarcare sulle nostre terre quelli che sono venuti con tre specchietti e un piatto di lenticchie e noi da Buon selvaggi gli abbiamo dato senza rendercene conto il Paradiso sulla Terra. Se sono riusciti a prendersi le Americhe figuriamoci il rock italiano !!!!!
quindi per prima cosa se vogliamo creare le condizioni per una nuova Rinascita e una nuova Onda bisogna per prima cosa buttare a mare gli usurpatori , poi ce la vedremo fra di noi.
Un po ‘di dischi che ti sentiresti di consigliare ad un giovane che si affaccia sulla scena “rock” giusto per incominciare ad imparare un po ‘di cose.
Se si tratta di Imparare il mio consiglio è quello di non farlo tanto attraverso i dischi quindi utilizzando il senso dell'udito quanto quello ella vista.
Vengo da un mondo che ha imparato sempre con gli occhi prima di tutto , come si faceva con i mestieri. I garzoni imparavano con gli occhi.
Perche' suonare non è solo avere a che fare con uno strumento ma è anche come mettere la cinta dei pantaloni quando si indossa una chitarra , come montare le corde di una chitarra, è avere la camminata e il profilo giusto, la collezione di camicie che nessuno mai ha osato indossare...tutto cio' e tanto altro ancora fa di te uno capace di vibrare le corde dell'anima di chi lo ascolta.
La musica e' soprattutto Meraviglia ! Il Rock è figlio del piu' grande spettacolo popolare del Mondo : il Circo ! ( vedi Last Waltz..) e non c'è tv che regge . E certa musica come la nostra , ha senso se è " in person " se è fatta dal vivo. Altro è riproduzione ,che non tiene conto dell'attimo fuggente. Il piu' Grande di Tutti lo sa e lo fa ,cioe' Dylan.
Ogni concerto è un concerto ogni sera e' una sera. Che Verita' e che lealta' !.
Pero' potrei consigliare alcuni dischi nonostante quello che ho detto, alcuni che sono destinati all'eternita' Robert Johnson, perche' non ho mai piu' sentito un'accoppiata timbrica fra voce e chitarra come quella . E' Suono , solo puro Suono !
Woody Guhtrie, una raccolta perche' la contemporaneita' comincia a li', quello che noi oggi chiamiamo narrazione attraverso la forma canzone . Epica moderna
I Giganti, i Dinosauri !!!
Una raccolta di rythmen blues -soul-rock'n'roll dove ci siano tutti , un cofanetto.
Da Wilson Pickett, Etta James , Otis Redding, Little Richards, Berry Chuck, Fats Domino, Jerry Lee Lewis Bo Diddley, , il Re dei Re Elvis...tutti ! e un disco di canti e danze della vostra terra, i piu' antichi perche' è una radice che vi dice dove state piantati e se volete volare comunque è da quei canti che potete trarre delle ali forti e leggere.
Penso possa bastare per un buon inizio. Perche' se si tratta di ri-cominciare bisogna essere arcaici e per proseguire bisogna andare piu' indietro possibile, nei pressi della divinita' ! la cosa piu' rivoluzionaria che ci sia mai stata !!! Nei ischi che ho consigliato c'è sempre un certo profumo della divinita'...o no ?
I dischi dei Gang che consiglieresti per far conoscere meglio la tua band
Il disco che amo di piu' dei Gang è Una Volta Per Sempre.
Quello meno amato da pubblico e critica e ormai da tempo impossibile da trovare sul mercato, quindi da farselo masterizzare da qualche amico o amica che ce l'ha .
Mi piace piu' degli altri perche' riesce a sfuggire ad ogni categoria non è combat rock o combat folk non è rock ne' folk e ne' combat...è un disco di musica italiana ebbasta. Perche' mi sono divertito moltissimo nel realizzarlo a differenza di tutti gli altri e perche' dopo tanti anni quando lo ascolto ci trovo sempre qualcosa che non avevo sentito prima. Pero' il mio invito è di pensare ai Gang come ad un Canzoniere .
Quindi riuscire a prendere da ogni disco alcune canzoni che messe assieme fanno appunto un Canzoniere.
Non una raccolta , o un best, magari un live che pero' non abbiamo ancora registrato come vorrei....alla fine è meglio venire a sentire un concerto dei Gang magari anche registrarlo piu' che comprare un disco in particolare.
Il piu' consigliato da tutti comunque resta Le Radici e Le Ali. E la maggioranza ha ,quasi ,sempre ragione .
E i dischi a cui sei più affezionato, quelli da isola deserta
Ti confesso Tony che questa vecchia storia Dell'Isola Deserta non l'ho mai capita...se è deserta debbo presumere che non c'è corrente elettrica quindi 'sti dischi come faccio ad ascoltarli...e se non posso che me li porto a fare ?
Casomai porterei la mia 11 corde acustica , una Yairi ( undici corde perche' il sol cantino non lo monto piu' visto che dopo due pennate si rompe sempre..).
Al posto dei dischi nel caso dovessi restare sull'isola per Sempre , porterei con me dei libri, alla faccia della corrente elettrica.
I soliti : La Bibbia, La Divina Commedia, L'Odissea, Pinocchio, Don Chisciotte...con questi non mi sentirei mai solo ma con tutta l'Umanita'.
Poi Se c'è posto magari la discografia di Dylan la porterei con me , quella si , basta e avanza.
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Intervistona ! Bravissimi tutti e due !
RispondiEliminama qualche lettura un po' più leggera, no?
RispondiEliminaSorry, ma io mi godo ancora Tribe's union e Barricada...e anche il 45 Against the dollar power. Poi, le Radici e le ali......o magari prima le radici.....va' a momenti...
RispondiEliminacomunque, a monte tutto, bella intervista.
Più che un nuovo punk preferirei che ci inventassimo un nuovo beat...nel senso che sarebbe ora di dare segnali più positivi e meno nichilisti di quelli già visti.
RispondiEliminaMa trovo molto interessanti queste interviste,è importante che ci si parli tra noi perchè anni fa non lo potevamo fare,se non filtrati dalle cazzate e dalle deformazioni che ci metteva in bocca certa critica musicale di mestiere (all'epoca mi sono riletto una serie di interviste dove non c'era nemmeno una parola detta da me,tutte frasi male interpretate e poi cambiate sulla carta)...queste cose lasciano ben sperare per il futuro :-)
Anonimo...io leggo solo più fumetti,da anni,ed i miei preferiti restano quelli comici,perchè ritengo che ridere sia il modo migliore per liberarsi di tutte le pesantezze di questo mondo (stessa cosa per quanto riguarda il cinema,ad esempio...molto meglio Lino Banfi di Bunuel) , per cui mi associo al tuo appello. Leggerezza fa bene allo spirito ed al corpo :-)
Conoscendo Marino non è uno serioso anzi è un tipo divertente, che ride e ti fa ridere, che scherza e sa scherzare.
RispondiEliminaPoi è chiaro che in un'intervista parli di un sacco di cose e magari indichi titoli e riferimenti "pesanti".
Marino non è un tipo pesante, ma SPESSO
Confermo. Io l'ho visto tante volte sia con i Gang che con lo spettacolo di teatro civile di Biacchessi e sia sopra che sotto il palco Severini è uno schietto che ti può inchiodare due ore ragionando su Pasolini e un minuto dopo metter su una briscola/tresette con tanto di vino rosso di contorno.
RispondiEliminaPenso che SPESSO sia un aggettivo adatto al personaggio.
Charlie
Pur non conoscendolo,sono sicuro che sia così...anche perchè la seriosità non è mai andata d'accordo con il rock'n'roll.
RispondiEliminaI jazzofili,invece,sono più musoni (di solito) anche se negli ambienti jazz ed in quella musica mi sono sempre trovato bene...basta che non gli si parli di rock o di altri generi musicali,altrimenti diventano veramente pesanti (ed in quel caso non è solo un riferimento,ma un fattore congenito).
Mah..a me questo genere di "pensiero e parola" in liberta' piace e fa bene..sono anche uno che si diverte..ad ogni cosa il suo momento..
RispondiEliminato everything there is a season
C
Su "meglio Banfi che Bunuel", ursus sei sicuro? Pur comprendendo cosa intendi dire, non riesco a preferire Lino a Louis. Principalmente perché anche con Bunuel si ride e (soprattutto) perché volendo ci sono un sacco di vie di mezzo più interessanti tra i due. Lino Banfi e tutto l'orribile cinema anni 70/80 non riesco a salvarlo. Chiudo un occhio perché so benissimo che QUEL cinema è servito a far mantenere in vita il nostro cinema che, senza quei soldini, non avrebbe avuto un futuro. Ma Banfi meglio di Bunuel, no: non si può sentire. :)
RispondiEliminaAnche la presunta idiosincrasia per il rock da parte dei jazzisti... forse appartiene alla generazione precedente. TUTTI i jazzisti che conosco io sono molto inclini al rock. Danilo Gallo (il maggior bassista jazz italiano del momento) dice di aver cominciato a suonare il basso per aver sentito Simon Gallup di The Cure. Ma è solo un esempio. :-)
RispondiEliminaIn merito a Marino ammiro appunto le persone così.
RispondiEliminaIn grado di dissertare dalla Bibbia a Gramsci etc etc ma con cui puoi metterti anche a parlare di calcio o la prima minchiata che ti passa in mente e ridere senza problemi.
Che apre al discorso della "leggerezza" di cui parla Ursus.
Noi anziani che abbiamo vissuto certi periodi (fine 70's e poi giro punk HC politicizzato) temiamo molto una certa pesantezza di vivere...:)
Ma non è questo il caso.
Sono d'accordo con Joyello sul fatto che il jazz si sia molto aperto e che le nuove generazioni siano assolutamente disponibili ad ogni tipo di contaminazione (a volte anche per "necessità" eh).
Nella scena jazz moderna (che fatico tantissimo a seguire) ci sono cose eccellenti
Per quanto riguarda il cinema la penso così da sempre...ho parlato di Bunuel ma avrei potuto fare mille altri nomi !
RispondiEliminaProbabilmente questo risale alle mie prime frequentazioni del mondo cosidetto erudito culturalmente...anche per quanto riguarda i jazzofili,so benissimo che le nuove generazioni sono molto più sveglie e interessanti di quelle passate...ma negli ultimi anni 70 c'era da scontrarsi contro un muro di gomma,su quasi tutti i fronti dei gusti (musicali e non) perchè veniva ritenuta CULTURA (con la C maiuscola) solo ciò che era socialmente impegnato e destinato ai circuiti d'essai.
Il jazz,che io ho sempre amato ed anche qui ho sottolineato che lo vivo come un grande patrimonio artistico,per anni si è ammantato di quella seriosità a cui si accennava prima e sono ben felice che oggi non sia più così ! Allo stesso modo mi tocca spesso constatare che esiste una chiusura mentale in molti cultori della nostalgia sonora,che rifutano a priori qualunque parvenza di novità o di infrazione alle regole del rock tradizionale...ed oggi ne vedo molti più di ieri,forse perchè su internet sono più visibili :-) in pratica quelli che erano i limiti di molti intellettualoidi del passato,si stanno riversando oggi su altri modelli,soprattutto in quelli (come il punk) che all'epoca nascevano per effetto contrario. Ma è quasi fisiologico che i ribelli di ieri si trasformino nei conformisti di oggi : è successo in tutte le epoche...ma queste interviste dimostrano,almeno in parte,che le eccezioni esistono ed esisteranno sempre,per fortuna !
Faccio considerazioni non strettamente legate ai commenti qui letti ma son cose che mi sono venutre in mente:
RispondiEliminaLa paura/rifiuto di tutto quello che è nuovo e/o portatore di novità si chiama Centofobia ed è molto diffusa.
Eppure è piuttosto evidente che dire: "era meglio una volta" non è quasi mai vero. Generalmente il mondo va avanti e, nonostante i luoghi comuni, su questo non ci possono essere dubbi. Vale per la tecnologia: a turno sono stati demonizzati oggetti ormai di uso comune come il telefono, il magnetofono, il televisore, il computer... oggi è il turno dei tablet, degli mp3 eccetera... ma vale anche per la musica: quante volte avete sentito dire che la musica di 20 anni fa era migliore di quella attuale? di vent'anni in vent'anni si risente sempre lo stesso ritornello eppure, non può essere così. O meglio, non si può generalizzare. C'era la musica brutta 20 anni fa, come c'è oggi. Solo che quella brutta non ce la ricordiamo. :-)
Poi: Ursus, capisco quello che vuoi dire ma insisto: dire che è meglio il cinema di Banfi & Co di quello di Lous Bunuel è una provocazione che non si può accettare. Accetto però il bisogno di spensieratezza ma: davvero trovi spensierati e divertenti i film di Carnimeo, Laurenti e Cicero? Il cinema è un'arte. Ed lo anche saperla fare con spensieratezza. Billy Wilder faceva cinema, Nando Cicero no.
Dire che preferisci quello a Bunuel corrisponde a Meglio gli Squallor dei Neu! Il paragone non regge.
Sono percezioni della cultura diverse,appunto !
RispondiEliminaSui mezzi tecnologici non ho mai discusso,infatti...anche se personalmente avrei preferito continuare a lavorare con i dischi,piuttosto nella situazione attuale in cui a malapena ci si ripaga le spese (sempre parlando dell'Italia).
Ma invece io dico proprio che se andavo a vedere uno di quei pallosissimi film cervellotici al cinema,uscivo dopo mezz'ora con gli sbadigli...se invece andavo in periferia,per vedere Banfi,la Fenech,Villaggio o Pozzetto mi divertivo e mi bastava quello.
Billy Wilder è tutt'altra cosa,così come lo sono Kubrick o Tarkowsky...ma il cinema francese esistenzialista e tutti i suoi epigoni li trovo ultra-noiosi pure adesso,a distanza di circa 40 anni...Laurenti,Cicero ecc... continuano a piacermi,allo stesso modo di allora e "L'esorciccio" posso rivederlo pure 20 volte di seguito che mi farà sempre divertire. Tutto ciò mi basta e non chiedo altro.
Ma siamo andati un po' troppo fuori topic...magari la lezione sui "B-movies" italiani la rimanderei su POPARTX , dove ne abbiamo già discusso altre volte : ricordo una geniale divagazione sul grande Mario Carotenuto...ma dove sta Mich ???