mercoledì, dicembre 11, 2019

Dischi Mod 2019



Vado a riassumere le uscite in ambito MOD e affini del 2019 senza alcun ordine preferenziale (escludendo i nuovi Who e Paul Weller, non più ascrivibili al concetto di "musica mod").

MARTIN FRREMAN and EDDIE PILLER present SOUL ON THE CORNER
E' nota la vicinanza dell'attore Martin Freeman alla cultura Mod. Su quella di Eddie Piller neanche a parlarne.
Insieme pubblicano un altro volume di una compilation di piccole gemme nascoste di soul, funk, disco soul, black music di vario tipo: SOUL ON THE CORNER.
Semplicemente stupenda, elegante, raffinata, super cool.
Ci sono 24 brani uno più bello dell'altro tra Curtis Mayfield, Earth Wind and Fire, Tower of Power, Bobby Womack, Major Lance e uno strepitoso Georgie Fame in "Daylight".
Certe cose bisogna essere capaci di farle.
Loro lo sono.

FRENCH BOUTIK - L'ame de Paris
E'molto bello osservare una band crescere nel tempo, maturare, diventare sempre più personale.
E' il caso dei francesi French Boutik che con il nuovo album compiono un grande passo in avanti.
Rimangono le basi da cui sono partiti, i Kinks, il rhythm and blues bianco dei mid 60's inglesi, i Jam e l'immaginario mod ma il sound palesa come non mai una profonda anima francese che porta a Serge Gainsbourg, che omaggia Henry Salvador (il primo ad aver portato il rock n roll in Francia, nel 1957 con il nome di Henry Cording) nella stupenda "Beta Gamma" (uno space beat targato 1968) e che parla di realtà locali, come la gentrificazione in "Strasbourg St.Denis", dello sfruttamento sul lavoro e delle mancanze della politica in altri episodi.
Una sorta di concept sull'attualità francese, molto gradito e personale a fronte di tanti gruppi anglofoni all'esasperazione.
Produce Andy Lewis

I RUDI - Fuori tempo massimo
Conosciamo le grandi capacità compositive dei RUDI nel riuscire a coniugare atmosfere beat anni 60 (tra Rokes, primi Who, Brian Auger, Zombies e Yardbirds, di cui viene proposta "Lost Woman" in italiano) con un gusto blues e rhythm and blues e una visione comunque moderna e attuale della musica.
Il trio milanese firma il secondo album sempre all'insegna del riconoscibile marchio basso/tastiera/batteria (una delle loro caratteristcihe, come è noto, è proprio quella di non avere la chitarra). Grande classe, canzoni irresistibili, tecnica sopraffina, ottimi testi.
"Fuori tempo massimo" è un'ulteriore conferma dello spessore della band, della sua personalità, della sua unicità.

THE LIMBOOS - Baia
Terzo album per la band madrilena e nuovo tuffo in un mondo di rhythm and blues tardo 50's, sapori lounge, beat 'n' roll, Georgie Fame, ritmiche latin e boogaloo, senza disdegnare un groove rockabilly.
Unici, grandiosi!

FAY HALLAM - Propeller
35 anni di carriera inziata nel 1985 coni favolosi Makin Time, proseguita con Gift Horses e Prime Movers e approdata poi alla carriera solista attraverso varie incarnazioni e collaborazioni. FAY HALLAM arriva ora all'album della completa maturità in cui condensa le sonorità raccolte in tutti questi anni, con una forte e solida base soul su cui si innesta una vena psichedelica che si allunga fino a certe sonorità care ai primi 70's.
Dodici brani perfettamente prodotti da Andy Lewis, senza cadute di tono, su cui svetta una voce che, come spesso accade, porta sulle spalle la piacevole ombra di Julie Driscoll. Frequente uso di fiati , piano e Hammond, che fanno il consueto perfetto lavoro.
Disco delizioso.

OSCAR - Sentimenti travolgenti
Il legame di OSCAR con gli STATUTO è talmente stretto e longevo che sorprende non poco vederlo in chiave solista.
Una nuova veste che non recide artisticamente i legami con il marchio storico ma che viaggia in una direzione comunque diversa.
Negli otto brani ci sono echi di Style Council, Oasis, tanto pop soul, tre riprese di brani degli Statuto ("Ti amo", "Invisibile", "Neanche lei") ed un'eleganza cantautorale.
Risaltano l'eccellenza dei suoni, la potenza e la ricercatezza degli arrangiamenti (con una scintillante sezione fiati) e un'esecuzione impeccabile.

THE COYS - Let me know about it - The original tapes
Tra le prime mod band italiane, gli emiliani Coys mettono su vinile le tapes degli esordi, caratterizzate dal tipico mod sound di gusto '79, grintoso e rude ma con una vena 60's made in Kinks che rende il tutto avvolgente e di sapore power pop.
"A move" rimane un classico del mod sound di sempre.

MINIS - Senza paura
Finalmente in un contesto come quello "rock" (italiano in particolare) ormai di esclusiva pertinenza di persone "di una certa età", arriva una ventata di freschezza giovanile con l'atteso esordio dei Minis.
Che pur essendo ancora abbondantemente minorenni sono sulla scena da quattro anni.
E si sente.
Maturità, esecuzioni impeccabili, suoni eccellenti e canzoni con un tiro invidiabile che passano da ritmi Motown, a suoni inequivocabilmente Beatlesiani, rhythm and blues alla Strypes, pop soul, ska e tanto altro.
Non esitate, "Senza paura" è una BOMBA!

PROPER - DC
PROPER - BA

La band di Ivano Bonfanti prosegue il suo brillante cammino discografico con due EP di tre brani ciascuno.
Dopo l'eccellente album "To the point" dello scorso anno, prodotto da Tony Perfect dei Long Tall Shorty, tornano affiancati da altri due nomi di spicco della storica scena mod inglese.
Infatti "DC" sta per DAVE CAIRNS dei Secret Affair.
"Welcome to this town" è un eccellente inno in pieno stile '79, "Ritornerò" l'unico episodio in italiano, altrettanto riuscito, vicino ai Jam di "All mod cons" e "Dead on noon", sempre sulle medesime coordinate Welleriane.
"BA" sta invece per BUDDY ASCOTT, mitico batterista dei Chords (e mille altre esperienze) e si connota infatti in un'ottica più rude e aggressiva, elettrica e potente. In poche parole, sei brani di puro mod rock di marca 79, eseguiti impeccabilmente, ispirati, pieni di purezza e innocenza originaria.

THE MADS - Turn me up / Strange town
Dopo 40 anni il quartetto milanese continua a dimostrare una freschezza unica.
Il nuovo singolo esalta per potenza ed esecuzione impeccabile, inclusa una versione perfetta di "Strange town" dei Jam.

THE MADS - The Mads to the pub
Inaspettato quanto gradito regalo natalizio del quartetto milanese con un ep (solo in digitale) con quattro classiche cover, registrate dal vivo in studio con la classic urgenza e immediatezza proprio del pub rock.
Dal "Somethin else" di Eddie Cochran, via "Around and around" di Chuck Berry/Stones, fino a "I'm a hog for you" e la conclusiva "You can't do that" dei Beatles, una godibilissima parentesi in attesa del nuovo album calanderizzato per il 2020.

RAF - Want you to know / Get what you get
Da Portland, Oregon, un nuovo travolgente singolo per il quartertto mod.
Due brani anfetaminici, potentissimi, una voce che riporta a tratti al timbro di Feargal Sharkey degli Undertones.
79 sound fulminante ed esplosivo.

FIVE FACES - Buon Natale
Brano natalizio in classico 79 sound molto carino e ben fatto!

Segnalo infine il PODCAST di SALVA MERANDO dedicato al mondo MOD.
”Solo modrunner”.
Ci sono sigla + 9 puntate al momento (tempo tra 3-4 minuti ciascuna).
Basta cercare “Solo modrunner” su solo.fm, spotify, itunes, spreaker, deezer e anche su dispositivi alexa e google assistant.

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