lunedì, settembre 30, 2019

Settembre 2019. Il meglio



Ci si avvia alla fine del 2019, tanti titoli in gara per il top dell'anno: Specials, Dream Syndicate, Iggy Pop, The Beat, Joe Jackson, Bob Mould, Paul Weller, Ride, la compilation 3X4, PP Arnold, Avery R. Young, Chris Robinson Brotherhood, Oh Sees, Limboos, Fontaines DC, Kate Tempest, Philip Bailey, Liam Gallagher, Durand Jones and the Indications, Soul Motivators, Sleaford Mods, Suzi Quatro, Juliana Hatfield, Tanika Charles, Mavis Staples, Hugo Race Fatalists, The Raconteurs.
In Italia Winstons, Daniele Silvestri, Massimo Volume, Cesare Basile, Piaggio Soul Combination, Giuda, Oscar, Vinicio Capossela, Yum, Giulio Casale, I Rudi, Minis, London Underground, Ifriqiiyya Electrique, Oscar, Doubling Riders, Homesick Suni, Ophiuco.


IGGY POP - Free
Iggy è un artista a 360 gradi, cantante, musicista, produttore, scrittore, attore, icona.
Musicalmente ha attraversato un'ampia gamma di influenze, dagli Stooges alla new wave, al punk, hard, pop, crooner, jazz, post wave ma anche funk, spoken word e tanto altro.
E' singolare che ogni qualvolta un suo disco si allontani dal clichè "Stooges/Iguana" e affini (cosa ormai piuttosto regolare e consueta) vengano spese parole di stupore sulla (presunta) "svolta".
"Free" è un album complesso, sperimentale, denso di riferimenti, influenze ma che trasuda, soprattutto, personalità.
Nessuno avrebbe potuto fare un disco simile.
In cui ci sono afflati jazz, atmosfere sospese, elettronica. stupendi brani post punk deliziosamente decadenti ("Loves missing" che riporta al precedente CAPOLAVORO "Post Pop Depression"), l'ipnotico, malato, incedere di "James Bond", il gosepl jazz punk pornografico (cercare il significato del titolo) di "Dirty Sanchez", il crooning di "Page", le letture di Dylan Thomas ("Do not go gentle to into that good night") e di una poesia di Lou Reed del 1970 ("We are the people").
Suonano il jazzista Leron Thomas e la chitarrista Sarah Lipstate (alias Noveller), canta Iggy Pop.
GRANDE ALBUM.

CESARE BASILE - Cummedia
Una delle poche certezze della musica italiana autore di gioielli di creatività, personalità, originalità, riconoscibilità. Basile ha creato un suono meticcio che attinge dalla profonda tradizione folk della terra natìa (tutti i brani sono in dialetto siciliano), mischiandosi al suono del Mediterraneo, a quello che arriva dai lontani deserti del Nord Africa, si spinge fino ai Balcani e da lì spicca il volo nel Delta del Mississippi. I testi sono un mirabile equilibrio tra poesia e denuncia sociale, mai per slogan o facili metriche.
Un nuovo capolavoro di rivendicazione delle proprie radici, delle proprie idee, come sempre ostinatamente in direzione contraria.

LIAM GALLAGHER - Why me? Why not
Liam continua il suo felice percorso sonoro post Oasis, incurante di dover dimostrare evoluzioni, proporre novità, svolte, sorprese.
A lui piacciono Beatles ("Now tha I found you"), rock 'n' roll, glam ("Shockwave"), John Lennon ("Once"), Stones ("Halo").
E quello fa.
Supportato da una produzione impeccabile, arrangiamenti sontuosi, ottimi brani, una voce inconfondibile, si ripropone sempre uguale.
Immediatamente riconoscibile, personale, per i miei gusti IRRESISTIBILE.

AA.VV. - The time for peace is now
La Luaka Bop è l'etichetta con cui DAVID BYRNE raccoglie materiale che arriva dal profondo della musica.
"The time for peace is now" è un omaggio al GOSPEL FUNK meno conosciuto, più oscuro, anni 70, che non inneggia necessariamente a Dio o Cristo ma ricerca nella nostra spiritualità interiore. La musica è spettacolare, di un'intensità unica.
Uno dei dischi "Black" dell'anno!

PHILIP BAILEY - Love will find a way
Lui è una delle voci degli Earth, Wind and Fire e il nuovo album solista assolutamente SPETTACOLARE. Ad aiutarlo una lista di nomi impressionante: tra gli altri Kamasi Washington, Steve Gadd, will.i.am, al sax di Casey Benjamin, Bilal, Kendrick Scott. Bailey spazia tra cover di Curtis Mayfield, Marvin Gaye, addirittura Return to forever, Pharoah Sanders e una favolosa di "Once in a lifetime" dei Talking Heads. Jazz funk, soul, fusion, una voce spaziale, un gusto sopraffino, arrangiamenti incredibili.

BRITTANNY HOWARD - Jaime
La voce degli Alabama Shakes in un esordio solista interessantissimo e intensissimo, tra new soul, sperimentazione, attitudine vintage. Voce spaziale, brani sempre particolari e originali. Da ascoltare.

STRAY CATS - 40
26 anni dopo l'ultimo album insieme, un'ennesima reunion ci restituisce i grandissimi interpreti del miglior rockabilly in circolazione, appunto, da 40 anni, dignitosamente festeggiati con 12 inediti.
La formula è ovviamente la stessa, c'è meno irruenza, più maturità sonora, il sound è più curato, i brani buoni e l'album si lascia ascoltare benissimo, come sempre.

NEW MASTERSOUNDS -Shake it
Può sembrare sorprendente ma la band di Leeds ha ormai accumulato una ventina di album (di cui questo è il tredicesimo in studio). Sempre in ottima forma con il loro classico funk soul pieno di groove, ottimi brani cantati, grande tiro.

BRAND NEW HEAVIES - TBNH
Estrema raffinatezza, eleganza, leggerezza. Il nuovo album della band inglese (l'undicesimo), si avvale di una lunga serie di ospiti vocali e conferma la grandissima capacità di proporre brani irresistibilmente danzerecci tra disco, funk, soul. Pubblica l'Acid Jazz.

AE3 - Wild root
Alan Evans è batterista e fondatore dei Soulive. Il nuovo album di una delle sue creature artistiche arriva a sei anni dal precedente è si addentra nel mondo dei grooves strumentali con Hammond e chitarra in evidenza a scavare in ritmiche funk, umori blaxploitation, retaggi cinematografici, jazz e corroboranti dosi psych.
Ottimo.

RAPSODY - Eve
Il terzo album della rapper americana è un progetto molto interessante in cui ogni brano è dedicato ad una FIGURA FEMMINILE: da Nina Simone a Oprah Winfrey, via Michelle Obama, Afeni Shakur e Serena Williams.Ad aiutarla Queen Latifah, J. Cole, D'Angelo e tanti altri. Rap, hip hop, nu soul, funk, blackness, coscienza politica.

MILES DAVIS - Rubberband
Ripescaggio di un cosiddetto album perduto del 1985, iniziato da Miles e poi scartato a favore di "Tutu".
I produttori di quel periodo, Randy Hall e Zane Gilepart e il nipote Vince Wilburn jr, hanno rimesso mano a quanto registrato e ricucito una veste attuale e moderna.
Personalmente trovo queste operazioni non solo discutibili ma assurde, irritanti e in qualche modo "offensive" per l'arte del personaggio, soprattutto considerando che si tratta di materiale SCARTATO al tempo da Miles. L'ascolto è talvolta piacevole e a tratti interessante (vedi il synth funk fusion di "Give it up") ma non cancella i dubbi sull'inutilità di un disco come questo.

SHERYL CROW - Threads
La crow annuncia l'addio alla discografia ufficiale con un doppio di duetti. Al suo fianco Keith Richards, Willie Nelson, Stevie Nicks, Mavis Staples, Eric Clapton (in un brano di George Harrison, ispiratissimo), addirittura un duetto (molto bello) con Johnny Cash, tra cover e originali. Rock, country, ballate, la sua voce in grande forma, un buon album.

DIAMOND STREET PLAYERS - s/t
Da Atlanta un ottimo album che alterna brani soul/ rhythm and blues esaltati dalla voce ultra black della cantante Amnada Joy a strumentali nel classico stile Booker T/Meters. Niente di nuovo ma un brillante tassello che si aggiunge alla sempre più ricca nuova scena vintage soul.

PARKER LOUIS - All good things
Mellow soul, raffinato e super groovy, voce vellutata (dalle parti di Al Green ) in arrivo dall'Ohio.
Un pizzico di funk e una spolverata di blues, davvero bello da ascoltare.

BLACK SNAKE MOAN - Phantasmagoria
Un intreccio di psichedelia, folk, raga rock che va dai Byrds e Beatles di quegli anni, ai 13th Floor Elevators e Electric Prunes, arrivando ai primi Velvet Underground e poi, nel corso del tempo, al revival psych di metà Ottanta (il Paisley Underground di Dream Syndicate e Rain Parade) fino ad epigoni attuali che, sempre in veste carbonara, continuano a seguire quelle spire avvolgenti in cui effetti che dilatano le voci, sitar, scale melodiche mediorientali e indiane si susseguono da un brano all'altro. Suono è scarno e diretto, brani efficaci, convincenti. Praticamente perfetto.

MINIS - Senza paura
Finalmente in un contesto come quello "rock" (italiano in particolare) ormai di esclusiva pertinenza di persone "di una certa età", arriva una ventata di freschezza giovanile con l'atteso esordio dei Minis.
Che pur essendo ancora abbondantemente minorenni sono sulla scena da quattro anni.
E si sente.
Maturità, esecuzioni impeccabili, suoni eccellenti e canzoni con un tiro invidiabile che passano da ritmi Motown, a suoni inequivocabilmente Beatlesiani, rhythm and blues alla Strypes, pop soul, ska e tanto altro.
Non esitate, "Senza paura" è una BOMBA!

MAURIZIO CURADI - Phonorama
Sperimentatore, con le radici ben piantate nella tradizione. Geniale chitarrista e compositore, Maurizio Curadi arriva all'apice della sua creatività con un album complesso, in cui lo sguardo artistico spazia a 360 gradi.
Ci sono blues atavico, spiritualità psichedelica, avanguardia, un approccio a tratti quasi classico. Curadi osa, senza paura, senza remore, apre nuovi orizzonti e ci trascina nell'iper spazio sonoro di un album unico e prezioso.

[Kaiser(Schnitt)Amboss/Laszlo] - Rock'n'Roll Hole of Famine
Uno dei personaggi meno convenzionali della scena nostrana prosegue il suo cammino sonoro con un nuovo lavoro che segue una serie di vicissitudini contrattuali e discografiche. Sound aspro, rigoroso, solenne (che riporta al mood che fu di Nico), chitarra abrasiva, percussioni ipnotiche. Banalmente non è difficile individuare il "fantasma" di PJ Harvey ma in questo caso c'è molto di più, in particolare un'anima blues, minacciosa, diabolica, luciferina. Molto, molto bello.

CLEOPATRAS - Onigiri Head
Sono passati oltre 20 anni dagli esordi e le Cleopatras continuano ad inanellare concerti in mezzo mondo (Giappone incluso) e ottimi dischi, come il nuovo ep a 45 giri che segna l'ingresso della nuova vocalist.
Il sound spazia nell'ampia gamma del garage beat di ispirazione 60's tra omaggi molto riusciti a Lio ("Amoreux solitaires") e Alberto Camerini rivisto in chiave Sex Pistols/Johnny Thunders in "Rock n roll robot" e due originali che guardano a garage e surf punk. Come sempre canzoni ben prodotte, ottimamente composte ed eseguite.

MOMO SAID - Break the rules
Eccellente esordio per l'artista italo marocchino con un album di raffinata eleganza. Black music nella sua forma più ampia tra funk, soul, disco, afro funk, Curtis Mayfield, jazz funk. Esecuzione perfetta, groove impeccabile, brani di sicuro effetto, efficaci, ispirati, arrangiati con gusto eccelso. Grande album.

YUM - Hot wax
Eccellente lavoro per la band piemontese. Puro Stax soul dalle movenze funk rock, tinte afrofunk e gospel.
Eccellenti arrangiamenti, grande groove, un album di grandissima qualità.

CODEINA SHEMALE - Super Radiophonic
Il trio veneto confeziona un album di debutto fresco, energico e ispirato, dall'approccio molto "teen". Esplorano l'universo garage beat, surf, rock 'n' roll con quel piglio che caratterizzava gruppi come i Feelies e i Soft Pack e che riporta ai nostri Bee Bee Sea. Un disco immediato, perfetto trampolino di lancio per una band di prima qualità.

WILD FRIAR - Wild friar
Prosegue l'encomiabile lavoro della 1Q84, specializzata solo in cassette. Il quartetto canadese grattuggia il suono con chitarre malate, deviate, atmosfere ipnotiche che guardano agli Swell Maps, Fugazi, Television. Strani, "bucano" il cervello. Interessantissimi.
https://www.facebook.com/1Q84TAPES/

ASCOLTATO ANCHE:
PIXIES (non male, anche se passa senza colpo ferire), LAVILLE (ottimo smooth soul targato Acid Jazz), LANA DEL REY (la cura perfetta contro l'insonnia. Infallibile!), THE BLASSICS (afro funk strumentale dalla Finlandia. Ben fatto e ipnotico. Forse troppo), BROOKLYN FUNK ESSENTIALS (funk, disco, soul, grooves. Ottimo disco)

LETTO:

John Doe / Tom DeSavia - More Fun in the New World: The Unmaking and Legacy of L.A. Punk
John Doe (bassista degli X) e il giornalista Tom DeSavia danno seguito all'ottimo "Under the big black sun. A personal story of L.A. Punk" (tradotto anche in Italia come Storia vissuta del punk a Los Angeles di cui parlammo qui https://tonyface.blogspot.com/2017/09/john-doe-tom-de-savia-storia-vissuta.html).
In quelle pagine si parlava degli albori pionieristici della scena punk di Los Angeles, in questo nuovo capitolo del suo seguito.
Con effetti drammatici e devastanti per buona parte dei protagonisti che ne narrano in queste pagine.
Droghe a fiumi, eccessi, abusi, cliniche di riabilitazione, scioglimenti, litigi, morte, decadenza.
Un quadro sconfortante (i racconti delle Go Go's, le ragazzine "beat" acqua e sapone, sono semplicemente deliranti).
A parlarci oltre a John e Tom, ci sono, tra i tanti Henry Rollins, Billy Zoom, Mike Ness, Jane Weidlin, Keith Morris, Dave Alvin, Charlotte Caffey, Peter Case, il regista e attore Tim Robbins (grande fan della scena hardcore).

Tatti Sanguineti - Il cervello di Alberto Sordi
Rodolfo Sonego è stato uno sceneggiatore, in particolare ha curato buona parte dei film più importanti di ALBERTO SORDI (in totale hanno collaborato in quarantaquattro pellicole).
Ma anche con Totò, Gassman, Dino Risi, Vittorio De Sica, Luigi Zampa etc.
Nel libro centinaia di testimonianze, racconti di Sonego, aneddoti, particolari inediti e curiosi.
Sonego era un ARTIGIANO INTELLETTUALE che ha rappresentato al meglio quell'Italia che cambiava alla velocità della luce, tra il dopoguerra e i 70, un'Italia viva, febbrile, dinamica.
Un libro prezioso e interessantissimo.

Antonia Tricarico - Frame of Mind: Punk Photos and Essays from Washington, DC, and Beyond, 1997–2017
Antonia Tricarico (originaria di Potenza ma che fa la spola tra Roma e gli States, collaboratrice di realtà storiche come la Dischord Records, Kill rock stars, Tolotta records, Youth Action Research Group) racconta 20 anni della scena (punk) rock di Washington DC con una serie di istantanee che colgono una lunga lista di artisti e artiste sui palchi della città. Scorrono tra i tanti i Fugazi, Bad Brains, Make Up, Joan Jett, Melvins, Alice Bag.
A corredo le parole di numerose protagoniste, Joan Jett, Amy Farina, Tara Jane O’Neil, Alice Bag, Allison Wolfe, Donita Sparks, la nostra Giovanna Cacciola degli Uzeda e tante altre.
Particolari le riprese in contesti più "intimi", con i musicisti non su un palco ma in un backstage o con i loro figli, a casa, ad una festa.

VISTO

C'era una volta a... Hollywood di Quentin Tarantino
Da grande fan di Tarantino il giudizio sulla nuova opera è inevitabilmente "di parte".
L'immaginario tarantiniano viene messo in mostra senza ritegno, riempiendo ogni sequenza di citazioni più o meno esplicite, che si intersecano su una storia che ruota intorno al "massacro di Bel Air" in cui la setta di Charles Manson sterminò Sharon Tate e altre quattro persone.
In due ore e mezzo divertenti, coloratissime, in cui Di Caprio e Pitt danno sfoggio di eccezionale bravura e Tarantino mette la sua firma inconfondibile in ogni sequenza, si arriva (lentamente) all'epilogo A SORPRESA, quando gli assassini stanno per commettere la strage.
Incredibile il lavoro di ricostruzione della Los Angeles del 1969, colonna sonora da brividi.
Non il migliore di Tarantino ma film godibilissimo, unico, fantasmagorico.

Heart of a dog di Laurie Anderson
Non è un "film" facile quello di Laurie Anderson (uscito nel 2015).
E' un tragitto spirituale, fatto di ricordi, suggestioni, sogni, filosofia, insegnamenti.
Un coraggioso e sorprendente documentario (consapevole?) sul passaggio dalla vita terrena a quella "latente" (o eterna, a seconda della fede di ognuno).
Il pretesto è il rapporto con il suo cane Lolabelle, protagonista della storia.
A chiudere Turning Time Around di Lou Reed.
Alla fine si resta senza fiato, per quanto è profondo e doloroso questo cammino visuale/poetico.
Rimane, rimane "dentro".
Laurie Anderson nella versione italiana racconta nella nostra lingua, senza doppiaggio (molto suggestivo).

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".
Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.

IN CANTIERE

NOT MOVING LTD in tour

sabato 12 ottobre: Pisa “Caracol”
https://www.facebook.com/events/498961414215638/
giovedì 31 ottobre: Roma "Whishlist"
https://www.facebook.com/events/493026451539101/
Venerdì 8 novembre: Milano “Cox 18”
https://www.facebook.com/events/438179893464024/
sabato 9 novembre: La Spezia “Skaletta”
venerdì 22 novembre: Fontanafredda (PN) "AstroClub"
sabato 14 dicembre: Piacenza “Musici per caso"
domenica 15 dicembre: Catania "Teatro Coppola"
Sabato 21 dicembre: Bologna “Freakout”
Domenica 22 dicembre: Torino “Blah Blah”

https://www.facebook.com/Not-Moving-L-T-D-302470280600832

2 commenti:

  1. La scelta stilistica migliore di Liam è questa "nuova" voce..già dal primo album il timbro aveva perso molto dello strascicamento tipico.oggi sembra ancora più controllata,phrasing più pulito,più chiusa,meno tagliente..e ne guadagna,non fosse altro che per staccarsi (definitely maybe?) dal suo passato..Ben fatto,scelta che gli restituisce un'immagine di nuovo personale.
    C
    C

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  2. E poi le canzoni sono belle, semplici, puro rock n roll senza tante altre implicazioni

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