mercoledì, agosto 30, 2017

Get Back. Dischi da riscoprire



Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back

SANDRA WRIGHT - Wounded Woman Che disco affascinante. Realizzato nel 1974 su Stax Records (nella sotto etichetta Truth), registrato ai Muscle Shoals con la house band dello studio è un superbo esempio di Southern Soul, cantato divinamente, tra sofferte love ballads e imperiosi mid tempo che riempirebbero qualsiasi dancefloor ("Wounded Woman" o il sofisticatissimo funk soul "Midnight affair").

THE TWO THINGS IN ONE - Together forever
Giovanissimo quintetto di Oakland, incise un solo album nei primi 70's a base di un ruvido funk soul jazz debitore alla lezione di Sly and the Family Stone e con uno sguardo frequente alla vocalità e al sound caro a Stevie Wonder di cui riprendono una sporchissima versione di "I was made to love her".
I ragazzini suonavano benissimo, convinti, diretti e tirati.
C'è anche una dura "Ohio" di CSN & Y e una riuscita "Cantaloupe Island" in chiave funk. Un album molto particolare, recentemente ristampato dalla Ace Records con vari bonus. Pur se derivativo ancora fresco e pulsante.

DEVADIP CARLOS SANTANA/ ALICE COLTRANE - Illuminations
Sperimentazione, spiritual jazz, deviazioni orientaleggianti, atmosfere sospese oniriche, free jazz. Un album non facile ma che conserva uno spessore artistico e compositivo notevolissimi. L'impronta chitarristica di Santana è pesante ed evidente ma libera dal formalismo a cui ci ha abituati negli ultimi decenni. Alice Coltrane svolge un ruolo più defilato ma essenziale.
A love supreme.

AYNSLEY DUNBAR - The Aynsley Dunbar Retaliation
L'esordio solista del 1969 per il grande batterista inglese (ai tempi già con John Mayall e con il Jeff Beck Group e poi alla corte, tra gli altri, di Frank Zappa, David Bowie (in "Pin Ups" e "Diamond Dogs"), Lou Reed (in "Berlin"), Journey, Whitesnake, Jefferson Starship, UFO e tanti altri.
Un buon album di rock blues tradizionale che suona particolarmente datato e che rimane molto ancorato alle tradizioni dei primi 60's.
Ascolto gradevole.

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