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Tra i nomi che potrebbero già finire nella top 10 di fine anno: Sharon Jones and the Dap Kings, St,Paul & the Broken Bones, Hypnotic Eye, Quilt, Nick Pride and the Pimptone, Temples. Tra gli italiani Eugenio Finardi, Bologna Violenta, Plastic man
ASCOLTATO
EUGENIO FINARDI - Fibrillante
Un ritorno duro, in cui Finardi impugna i problemi quotidiani con il piglio battagliero di sempre, sferza, picchia forte e diretto.
In ogni brano c’è un’attualità spiazzante, storie quotidiane, disoccupazione, liberismo che uccide, separazioni, il tutto coronato da un sound moderno e fresco, rock cantautorale di primissima qualità, espliciti riferimenti sonori agli esordi ma espresso con una maturità, un piglio autorevole di chi ha fatto la storia e si ripresenta a muso duro, senza paura e con una classe comune a pochi.
Disco commovente, che prende alla gola e mette in un colpo solo in riga migliaia di arroganti “nuove leve” .
BOLOGNA VIOLENTA - Uno Bianca
Un tremendo “concept” sulle tragiche vicende della “Banda della Uno Bianca” (i 27 brani hanno come titolo, con l’eccezione del conclusivo, orchestrale, drammatico, “Rimini: suicidio Giuliano Savi” - padre dei tre fratelli protagonisti della luttuosa storia -, le date e relativi crimini della banda) che disseminò di morti e feriti, tra la fine degli anni 80 e gli inizi dei 90, l’Emilia Romagna.
Nicola Manzan alias Bologna Violenta realizza un’ipotetica colonna sonora alle vicende (interamente strumentale) a base di un assalto sonoro techno grind con break orchestrali e corredo di rumori ambientali. Non si pensi ad un incedere caotico e scomposto.
I brani sono rigorosi, austeri, composti ed eseguiti con meticolosa precisione (allo stesso modo in cui lo erano le azioni della banda). La violenza estrema e paradossale della musica è il perfetto quanto devastante commento sonoro all’altrettanto estrema brutalità della sconvolgente storia. Musica classica contemporanea.
STRYPES - 4 track mind
Nuovo EP con quattro sparatissimi brani di classico beat n roll che segna un passo avanti rispetto allo splendido "Snapshot".
Le basi sono ovviamente le stesse ma il sound si è indurito, attualizzato, pur rimanendo MAGNIFICAMENTE DERIVATIVO.
E poi suonano da paura.
ST. PAUL & the BROKEN BONES - Half city
Vengono dall’Alabama e suonano un Southern Soul da paura, intrecciando Otis Redding, Sam Cooke, Bobby Bland e il primo Van Morrison.
Suono molto crudo, pochissimi fronzoli, ottima sezione fiati, ritmica grezza e “vintage” ma approccio modernissimo e album da ascoltare assolutamente.
BECK - Morning phase
Notevole, monumentale ritorno di Beck dopo alcuni passi incerti.
Un album intensissimo, malinconico, orchestrale, semi acustico, delicato, autunnale, dove si spazia tra Neil Young, Nick Drake, i Beach Boys di Brian Wilson, certe ballatone care al migliore Paul McCartney. Un grande ritorno.
TEMPLES - Sun structures
Brillante esordio per gli inglesi TEMPLES.
Siamo dalla parti dei primi Pink Floyd, degli Stones di "Their satanic.." ma anche di Kasabian, Tame Impala e altra psichedelia moderna.
NICK WATERHOUSE - Holly
Al secondo album si conferma ottimo interprete di un sound che mischia rhythm and blues, soul, atmosfere 50's e 60's (non molto lontano da Arthur Alexander e Sam Cooke), un po' di swing e swamp blues.
Molto personale e cool !
THE DIALS - The end of the pier
Da Brighton un’interessante giovane band con un (terzo) album uscito alla fine del 2013 in cui riecheggiano sonorità mod, Kinks, psichedelia inglese tardo 60’s (primi Pink Floyd, Tomorrow, Move) un po’ di surf, addirittura movenze care ai Traffic acustici, un po’ di Weller, Buffalo Springfields.
Molto piacevole e personale.
ELINE GEMERTS - The gloves are off
Cantante jazz olandese, accompagnata dallo stupendo trio Hammond beat dei Super Swamp, con un ottimo album in cui si mischiano blues, soul, funk, jazz, black pop, funk suonati con cuore, anima e competenza.
Voce molto raffinata e delicata.
NENEH CHERRY - Blank project
Al ritorno in chiave solista Neneh Cherry non ripete la magìa di “Cherry thing” con i The Thing.
Basi sintetiche e minimali, voce come sempre stupenda, sound e approccio ben riconoscibili ma l’urgenza dell’album rende il tutto un po’ troppo approssimativo.
Alta classe comunque.
THE LEE THOMPSON SKA ORCHESTRA - The benevolence of sister Mary Ignatius
Il saxofonista dei Madness con questo side project torna alla radici dello ska e del reggae con competenza, classe e un album godibilissimo (uscito lo scorso anno).
Un po’ di cover (riuscitissime quelle di “Mission impossible” e “Soon you’ll be gone” dei Blues Busters). Tutto da ballare.
MELBOURNE SKA ORCHESTRA - MSO
Anche questo uscito lo scorso anno ma da segnalare. Band australiana che raggruppa alcuni dei migliori elementi delle ska band dei canguri.
I 16 brani sono divertenti, ben fatti, in chiave Two Tone con qualche elemento calypso, un po‘ di reggae e tanto entusiasmo.
DOME LA MUERTE AND THE DIGGERS - Supersadobabi
Dome La Muerte è tra le icone rock n roll italiane.
Dopo gli 80’s spesi con i Not Moving (di cui riprende l’inedita “We’ll ride until the end”) e una lunga serie di esperienze successive torna con un nuovo album con i suoi Diggers sui consueti binari di classico rock n roll sporco e street, tra New York Dolls, Stooges (bella la cover di “Little doll”), Johnny Thunders, Fuzztones, Stones dei 70’s, Mc5, DMZ etc.
Il tutto suonato con il giusto tiro e la necessaria convinzione.
RUDE AND THE LICKSHOTS - Lickshots
Grande album di reggae/ska/soul/Clash/rude sound !
"Lickshots" riprende tra gli altri in chiave "Rocky Roberts" (!) il classico "Feccia" dei Ghetto 84 storica band di Rude, "They harder they come" (in spagnolo), "I fought the law" in chiave ska e questa grande "All you fascist bound to lose" di Woody Guthrie.
KARNE MURTA - Swingin taboo
Terzo album e divertentissimo e travolgente sound che viaggia tra i ritmi infuocati e melting pot che furono dei Mano Negra tra sezioni di fiati impazzite, polka alla velocità della luce, influenze latine, salsa, un pizzico di Giamaica, swing, punk, funk e di Gogol Bordello.
I BARBIERI / I FENOMENI - Battle of the bands
CAPT CRUNCH AND THE BUNCH - Capt Crunch and the Bunch
Doppia uscita in 45 in vinile per le sempre benemerita Area Pirata.
Gli storici Barbieri e i nuovi genovesi Fenomeni si dividono due brani a testa in “Battle of the bands” reinterpretando in italiano 4 classici garage: i Barbieri trasformano “The hustler” dei Sonics in “Il fuoriclasse” mentre “She told me lies” dei Chesterfield Kings diventa “Ritornerai” mentre i Fenomeni prendono “Action woman” dei Litter e la fanno diventare “Una donna vera” mentre “Dirty water” degli Standelles prende nuova vita in “Acqua sporca. 45 riuscitissimo.
Allo stesso modo i Captain Crunch and the Bunch traggono ispirazione dal garage punk più ruvido introducendo però ampie manciate di torrido rhythm and blues, blues e beat.
Due brani sono troppo pochi, aspettiamo con impazienza l’album !
www.areapirata.com
THE SENSIBLES - A bunch of animals
Italianissimi ma innamorati di Buzzcocks, power pop e del punk melodico 77 con un pizzico di scanzonato beat alla Gogo’s (grazie alla voce femminile) senza dimenticare il dinoccolato incedere alt rock dei Lemonheads.
Album fresco e godibilissimo, divertente, senza fronzoli, diretto.
EVA BRAUN - Eva Braun
Band veronese operativa nei primi anni 80 che registrò un album mai pubblicato.
Ora reso disponibile da Joyello (Peluqueria Hernandez, Madri della Psicanalisi e blogger di Fard-Rock che del gruppo era la chitarra) via bandcamp http://evabraun80.bandcamp.com
New wave cupa e figlia di Joy Division, Tuxedomoon e certa nowave new yorkese.
Un prezioso reperto.
ASCOLTATO ANCHE
MAXIMO PARK (anonimo nuovo lavoro per i brit wavers dalla tante promesse mal ripagate), DENTE (primo album con una major, solito folk pop leggero leggero con accenn ia De Gregori, Fabi e una lunga serie di esponenti della “canzone d’autore italiana”. Discreto), TINARIWEN (i grandi Tuareg arrivano all’ennesimo ottimo album di blues desertico. Per appassionati ma sempre interessante), LUCIANO CHESSA (“Entomologia” è un album di rock elementare e minimale, dai testi dadaisti e surreali. Molto particolare), SVEN HAMMOND SOUL (solido rock soul blues con insert funk rock. godibile), LYDIA LOVELESS (gradevole cantautrice dalle inflessione alt rock, poco più), BLITZMASH (soul blues dall’Olanda, ben fatto anche se piuttosto prevedibile e scontato) EMINENT STARS (Da Amsterdam propongono un ottimo album di soul, funk, rhythm and blues, blues, suggestioni di stampo New Orleans, swamp blues. Con vari ospiti e cantante che ricorda il primo Joe Cocker), BURLESQUE (da Portici un terzetto innamorato del brit pop più raffinato tra Housemartins, Smiths, primi Blur, Prefab Sprout e una corroborante iniezione di Franz Ferdinand), ROBY MCKELLE & the FLYTONES (un buon soul di marca Stax anche se eccessivamente mainstream e scontato. In ogni caso si ascolta bene), SOULJAZZ ORCHESTRA (ethiojazz, funk soul orchestrato, Philly sound qua e là, non male)
LETTO
CHRISTIAN DE SICA - Figlio di papà
Pensi a Christian De Sica e alle pernacchie (e molto peggio), le commediacce, i cinepanettoni, la sguaitaezza romanesca e immediatamente pensi al papà e a tutto quello che ci ha lasciato.
E l'ingombrante ombra paterna pervade l'intero libro che però è bellissimo, pieno di preziosi ricordi, incontri incredibili con il gotha del cinema mondiale, stupendi aneddoti.
Il tutto scritto benissimo, con la personalità di Christian che emerge esplosiva e che ci fa conoscere anche un insieme di sue opere trascurate e dimenticate.
Consigliatissimo.
CARLO VERDONE - La casa sotto i portici
Autobiografia (uscita nel 2012),gustosa,a base di ricordi struggenti d’infanzia, dei genitori scomparsi, nostalgia della casa in cui è cresciuto.
In mezzo preziosi aneddoti: gli incontri e frequentazioni con Fellini, Sordi, Zeffirelli e tanti grandi del cinema, la passione per il rock e Hendrix in particolare.
Un libro godibile e leggero.
GIAN GILBERTO MONTI - L’amore che fa boum
Un dettagliatissimo (a tratti eccessivamente, si rischia di perdersi e annoiarsi nel calderone di date, nomi, dati, episodi, circostanze) racconto romanzato della tragica vicenda della Banda Bonnot, gruppo di anarchici “illegalisti” (che giustificavano le azioni criminose come mezzo per raggiungere l’anarchia e distruggere il sistema statale) che mise a ferro e fuoco la Francia dei primi del ‘900.
Giangilberto Monti (che, ricordiamolo, è anche protagonista di una valida carriera come cantautore) ricostruisce la storia, inserisce efficaci dialoghi, mantenendo abilmente tutto il racconto in perfetto bilico tra storia reale e romanzo.
VISTO
London River di Rachid Bouchareb
Intenso e delicato, super realista film sui giorni degli attentati di Londra del 2005.
Bello, drammatico, crudo, commovente.
Belle & Sebastien di Nicolas Vanier
Film PULITO, non solo per bambini, solare e davvero godibile.
COSE & SUONI
Lilith and the Sinnersaints in studio di registrazione
Nuove date in giro per la penisola qui:
Sabato 08 marzo : Aosta “Espace”
Sabato 15 marzo : Cremona “Arcipelago”
Martedì 18 marzo : Milano “Rock n Roll Radio”
Sabato 28 marzo : Vittorio Veneto “Mavv”
Sabato 5 aprile : La Spezia “Skaletta”
Sabato 12 aprile : Firenze “Tender”
Domenica 13 aprile : Roma “Le Mura”
Venerdì 25 aprile: Catania TBC
Sabato 26 aprile: Messina TBC
Sabato 10 maggio : Vignola (MO) “Circolo Ribalta”
Sabato 24 maggio: Varese "Sur le Sofa"
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Mie recensioni su www.radiocoop.it
IN CANTIERE
Domenica 9 marzo al "Ligera" di via Padova a Milano: presentazione di "Statuto/30" con anche Oskar e Naska degli Statuto. Ore 19.30.
Finalmente vedrà la luce la mia biografia di Paul Weller, in autunno, per VoloLibero scritto SOLO dal sottoscritto.