venerdì, aprile 19, 2013

La nascita del ROCK n ROLL in Italia: Little Tony



Da sempre l’Elvis italiano per eccellenza Little Tony ha però tutti i numeri adatti per accampare diritti sul prestigioso titolo.
Già nel 1957 mastica musica in giro per l’Italia fino ad arrivare (lui romano, pur se di cittadinanza SanMarinese, in quanto figlio di genitori entrambi nativi della piccola Repubblica) a Milano dove viene notato dall’impresario inglese Jack Good che lo porta con i suoi fratelli in giro per la Gran Bretagna dove si fa le ossa con il nome di Little Tony and his Brothers, scopre e si innamora del rock n roll e incomincia a suonare una serie di classici come Lucille, Johnny b.good, Shake rattle and roll , incidere tre 45 nel 1958 (tra cui “Believe what you say”/Treat me nice”, il 45 “Foxy little mama/Too good , e l’ep “Rock n Roll” (entrambi del 1959).
Il successo arriva poco dopo il ritorno in Italia con il secondo posto a SanRemo con Celentano con “24 mila baci”, la partecipazione a vari musicarelli e “Il ragazzo con il ciuffo” del 1962.
Prosegue poi tra alti e bassi una carriera tutto sommato dignitosa sempre aggrappato all’immagine Elvisiana e rock n roll (pur se diluita all’italiana).

Significativo un estratto da una sua intervista
"Nessuno si prende la briga di ricordare la mia storia e pensare alle difficoltà che ho superato.
A 16 anni sono andato a Londra senza una lira e senza sapere una parola di inglese a misurarmi con gente come Cliff Richard.
Uno degli autori di Elvis scrisse per me 'Too Good', che arrivò nella top 20 inglese nel 1959.
Tornai in Italia senza una lira, con i jeans, il giubbotto di pelle da Teddy Boys alla Marlon Brando, gli occhiali da sole e volevo solo cantare in inglese.
A Milano avevamo firmato un contratto con la Durium: avevamo fame, dormivamo in una pensione da 300 lire a notte e mangiavamo in un'osteria a 150 lire. Mi dissero che se volevo cantare in inglese avrebbero stracciato il contratto.
Quelli della band (tra cui il fratello Enrico, chitarrista storico, tra l'altro delle colonne sonore di Ennio Morricone) mi convinsero ad accettare di cantare in italiano"


"La critica mi ha sempre maltrattato perché non ha mai capito che io con la musica melodica non c'entro nulla. Ho avuto successo con dei brani straordinari come 'Cuore matto', 'Riderà', 'Una spada nel cuore' ma il merito è più dei pezzi che mio. Chiunque con pezzi così avrebbe avuto successo.
Ma se c'è da cantare rock'n'roll o country in inglese in Italia con me non ce n'è per nessuno. Con la melodia io non c'entro nulla. Loro hanno le note tenute, io ho lo swing".



16 commenti:

  1. Ed è per questo che è sempre stato un grande, indiscusso!

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  2. Un oche è sempre stato sbeffeggiato da critica e pubblico.
    Certo non ha scritto grandi capolavori ma è sempre stato coerente al suo personaggio e alle sue radici che ama e amava veramente.
    A me è sempre stato molto simpatico e quando suona e canta rock n roll ha pochi rivali

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  3. Si però gli altri italiani che espatriavano a 16 anni nel '57 di solito andavano a far carbone a Marsinelle, andare a Londra a cantare forse era già un po' meglio.

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  4. Ci ha provato e ce l'ha fatta (come Mino Reitano in Germania e damo in Belgio).
    Credo che in tanti altri abbiano poi ripiegato sul carbone dopo i primi tentativi

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  5. non so se centri con la nascita del rock'n'roll
    in italia ma (chiedere a mio fratello ) il cantante DINO ,che fra l'altro sposo' una cugina di nostro padre negli anni 70 , ha cantato cover abbastanza famose vero??? quali ??
    M

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  6. Mi sembra un brano dei Beatles. E' stato comunque la voce dei Kings

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  7. DINO è nativo di Verona,dove i KINGS erano il gruppo più importante di tutta la scena anni 60,col vero nome di Eugenio Zambelli...ha poi vissuto per moltissimi anni qui a Torino,dove l'ho conosciuto negli anni 80 (quando andavo a caccia di vecchie glorie) : anche lui ha iniziato come cantante di rock'n'roll,ma il suo periodo di maggiori incisioni è dal 1963 al 1968 (piena epoca beat quindi). Gli stessi KINGS sono esplosi poi nel 1965 sull'ondata iniziata dai gruppi britannici...ma il loro cantante post-DINO (ovvero Renato Bernuzzi) aveva già in precedenza inciso una cover di "Pretty Woman" con titolo SE LA SOLA e con l'intestazione di RENATO E I MISFITS (anno 1964).

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  8. L'album dei KINGS (inciso su etichetta Durium nel gennaio 1966) è uno dei migliori in assoluto di tutto il beat nazionale...l'originale è oramai una chimera,ma se trovate anche solo il CD in ristampa,non fatevelo sfuggire !
    Un'alchimia di suoni magici tra Byrds,Beatles e Kinks inglesi da brividi !!!

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  9. Grande Little Tony e grande anche il fratello chitarrista.

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  10. Grandi Kings e Dino!
    (Da cacciatore di vecchie glorie,ma decisamente piu' sprovveduto di Ursus, anch'io ho avvicinato Dino all'aeroporto di Caselle,aveva fretta ma mi ha ringraziato..)

    C

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  11. Dino 'Te lo leggo negli occhi' great track,...W Verona siempre,...mio nonno ci aveva un caseificio colà negli anni '40,.

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  12. 'una spada nel cuore ' ce l'ho il 45,not really bad:)

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  13. Anvedi er ciuffettone.....

    Charlie

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  14. LITTLE TONY : IL PIU GRANDE ROCKER ITALIANO

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