martedì, maggio 18, 2010

Ian Curtis




Il 18 maggio del 1980 muore suicida a soli 23 anni, IAN CURTIS, voce dei JOY DIVISION.

Personalmente non ho mai amato la band, tanto meno le liriche, il mood e l'approccio di Ian.
Ho ancora di più mal sopportato lo status di icona a cui è assurto (come sempre in questi casi) dopo la morte.

Ma la sua scomparsa fu comunque significativa in quei giorni per chi era "nella scena" e aveva "pianto" Syd Vicious un anno prima e due mesi dopo lo avrebbe fatto per Malcom Owen dei Ruts

18 commenti:

  1. Ma pensa... Non avrei mai immaginato che tu fossi così alieno ai Joy Division.
    Ho sempre dato per scontato che noi intorno ai 50 avessimo tutti quella band come comune denominatore, che ognuno di noi fosse riuscito ad affrontare gli anni 80 solo dopo aver superato i Joy Division. Riuscirci non era facile e il suicidio di Curtis, in qualche modo, ci aiutò. Dopo di lui noi potevamo solo andare avanti. Ed infatti eccocii qui. :-)
    Per quel che riguarda me posso dire che il mio eterno soprannome nasce come Joy Yellow nel 1979 (Con Curtis vivo e vegeto).
    Joy era un omaggio alla band che mi aveva stravolto completamente la percezione auditiva della musica rock, Yellow era per il colore della chitarra che avevo comprato per 20mila lire (ma ne valeva massimo 10!)...
    E' superfluo dire quanto per me siano stati importanti anche se, anche io, ho apprezzato sempre di più l'aspetto musicale di quello lirico. Curtis era un depresso e lo scriveva. Io non riuscivo a stare in sintonia con il suo malessere. Stavo stranamente bene, per essere un 18enne nel 1980 :-) ...
    Quando morì Ian Curtis mi dispiacque. Punto. Poi arrivò la meravigliosa onda dei New Order e capii che la band che amavo tanto non era ancora finita. :-)

    RispondiElimina
  2. Anzi. In quel periodo li odiavo anche abbastanza. Ero sospeso tra Jam, hard mods, Clash e Ruts e i Joy Division rappresentavano la sponda "non combattente", lassista e adagiata sui propri guai sentimental-emotivo- esistenziali, intollerabili in una rivoluzione in atto.

    Inoltre la musica non mi ha mai preso più di tanto con quel basso e quel modo di suonare la batteria così in contrasto con l'essenzialità di Topper Headon, C.Watts, Ringo Starr o la violenza caotica di Keith Moon.

    poi il cantante si suicida....discorso chiuso.

    PS: per un periodo venni da molti indicato come sosia di Ian Curtis :))
    In realtà lo ero/lo sono del batterista dei Go Betweens (anzi, è lui un mio sosia)

    RispondiElimina
  3. Urka, è vero. Non ci avevo mai fatto caso. Glenn Thompson è ASSOLUTAMENTE il tuo sosia. E in più suona la batteria! Inaudito! Denuncialo per appropriazione indebita di immagine! :)

    RispondiElimina
  4. ma i go betweens di batteristi ne hanno avuti un casino!
    pero' Tony potresti ricordare anche il chitarrista..

    Io nell'80,a 14 anni, ero gia stato colpito dall'onda Pistols (dopo Odeon),Clash e jam ma sentivo ed asssorbivo tutto l'assorbibile.
    Unknown Pleasures lo comprai in TEMPO REALE e mi shockko' assolutamente. Musica mai sentita,toni cupi e scuri di un altro mondo.
    Le due facciate senza i titoli e che riconoscevo solo perche' la seconda terminava con un brano piu' lungo della side A.
    Con le due mie sorelle ci dividemmo poi i compiti..una prese poi Closer e l'altra il postumo Still.
    L'effetto schock termino' a breve ma li considero ancora parte essenziale della mia formazione musicale.
    Il loro essere funerei,laceranti e disperati (vista anche la fine di IAN)di fatto non fu mai x me motivo di ispirazione o empatia ma accolsi bene pure il proseguo New Order.

    Il mio brano assolutamente preferito e' "New Dawn Fades" da UP.

    C

    RispondiElimina
  5. dimenticavo il rEfreshing avuto con il film CONTROL, di un paio di anni fa, ricevuto dal Maestro Joyello. tanx
    C

    RispondiElimina
  6. Tra i primissimi gruppi che ho amato ,assolutamente fondamentali nella mia soria di appassionato di musica.
    Scoperti dopo la morte di Ian ,(nell' 80 avevo 11 anni) ma diventati subito un punto di riferimento.
    A scuola uno dei gruppi più seguiti da me e dai miei compagni,a parte quelli che impazzivano per i duran duran e Michael Jackson.
    Tempi lontani,che mi piace ricordare.
    Anche adesso mi sembra che i Joy Division siano una di quelle band,che mettono d'accordo appasionati anche di diversi generi,forse per la Figura di Curtis,che può essere controversa,e nella quale non è facile identificarsi.(io per primo),ma che comunque suscita il massimo rispetto.
    Canzone preferita , 'twenty four hours'

    Aldo

    RispondiElimina
  7. chiedo scusa a tutti, mi servo del blog per uso personale... tony, ti ho mandato un messaggio privato su facebook perchè non sapevo in che altro modo contattarti!
    Marco MODS Trieste

    RispondiElimina
  8. Condivido l'opinione di Tony.
    Non mi ha mai appassionato l'idolatria che è uscita sopratutto dopo il suicidio.Chiedo, a qualcuno che lo sa, ma in Inghilterra i JD avevano un seguito molto vasto ? A me è sempre parso un "fenomeno" italiano...

    RispondiElimina
  9. Concordo con Tony e Beppekin è vero in Inghilterra eran 4 gatti. Per gli interessati in zona comunque stasera a Spaziomusica Via Faruffini, Pavia serata in onore del "defunto".

    BBeppekin dovresti trovare il film sulla vita di Tony Wilson che o scoprì fondando poi il Factory a Manchester etc e ti accorgerai che poi gli Happy Mondays furono un fenomeno molto più grande dei Joy Division, ma non mi ricordo più il titolo

    RispondiElimina
  10. Scusate..ma da quando in qua giudichiamo una BAND (al di la dei gusti personali) sulla base del seguito che aveva ad es. in patria? mi riferisco ai 4 gatti..
    E Barbra Streisand? E Van Halen?
    Parliamo di loro?

    Alberto G.: per mia indole non paragono quasi mai gruppi e soprattutto fenomeni in periodi storici MOLTO diversi (pur nella stessa citta) tra loro.
    Credo che Manchester alla fine dei 70s fosse MOLTO diversa dalla Madchester di fine 80s alla quale ti riferisci..tanta,ma tanta, acqua sotto i ponti ne fece quel che divenne con la factory,l'Xtasy,i gruppi baggy etc etc etc

    C

    RispondiElimina
  11. dimenticavo l'Hacienda..
    C

    RispondiElimina
  12. Non volevo giudicare constatavo, non mi piacciono ne loro ne i Mondays ne la Streisand ne i Van Halen. Neanche paragonavo ma avendo visto anche un bel documentario si nota che tutti gravitavano intorno a Tony Wilson a partire già dal 1980 (incluso Ryder)il contesto dal quale uscivano era lo stesso neanche sfalsato ma proprio lo stesso (ricordo che fui sorpreso di scoprirlo) eran tutti lì.Il fatto che abbian avuto poi successo o celebrità in ondate successive non deve trarre in inganno. Al famoso concerto dei Pistols che illuminò Tony Wilson c'erano ad esempio anche Mick Hucknall e non so più chi dei Clash ma mica li paragono eran li e basta.
    Forse il quattro gatti suonava offensivo, me ne scuso.

    Ma secondo voi suonavan bene? O il loro successo è dovuto a qualcos'altro?

    E i New Order van bene allora?

    RispondiElimina
  13. Personalemente cedo sano stati il gruppo giusto al momento giusto, con il tragico epilogo "giusto".
    Un gruppo che canta "Love will tear us apart again" che presenta una simile iconografia grafica dei dischi assurge all'ESTREMA (ivolontaria) COERENZA con il suicidio dell'affascinante cantante in grigio.

    Da lì i monumenti.
    Secondo me erano un buon gruppo new wave, anticipatore di una buona fetta di un certo tipo di sound, ma non gli riconosco (forse perchè li conosco poco e perchè ho l'avversione di cui ho parlato) tutti i meriti attribuiti

    RispondiElimina
  14. Alberto (e Bebbekin) il film è "24 Hours party people" di Michael Winterbottom. Si trova in DVD anche a pochi euri, anche col doppiaggio in italiano. Un Mockumentary carino.
    I Joy Division non avevano grandissimo seguito ma sicuramente molto più in inghilterra che in italia. Qui, ovviamente, erano un fenomeno di nicchia, in UK erano sicuramente di culto (non è la stessa cosa). Dopo il suicidio di Curtis la loro fama è aumentata sia qui che là... E' normale.
    Se poi vogliamo fare i paragoni con gli Happy Mondays, sicuramente bisogna considerare che i New order (che sono sempre i Joy Division ma senza Curtis) sono stati fondamentali nella loro carriera. Peter Hook ha prodotto i loro primi dischi che uscivano su etichetta Factory, di proprietà di Tony Wilson, la stessa dei new order (cioè dei Joy Division).
    Suona(va)no malissimo. Sono sempre stati tecnicamente piuttosto limitati. Io ho visto i New order nell'81 e nell'86 e devo dire che erano davvero dei cani. Ultimamente, mi pare di capire, la tecnologia è andata loro incontro... e sembra facessero concerti più buoni (tecnicamente)...
    Però: davvero, e qui lo sappiamo tutti, non ha alcuna importanza "suonare bene". E i new order (o i joy division, che è la stessa cosa) hanno meriti di altro genere. Hanno inventato un mondo a parte e, può anche non piacere ma... è stato uno spartiacque fondamentale nel mondo del rock.

    RispondiElimina
  15. Alberto G:nessuna offesa,figurati..sempre interessante evidenziare sfaccettature delle stesse cose. Non ho ovviamente una posizione "da FAN2 nei loro confronti (quella la tengo x altre bands o artisti..vedi post di oggi su Pete "blue eyes"Townshend). Cio' che intendevo e' perfettamente espresso da Joyello quissopra.
    (..eran tutti li e basta... infatti! poi ognuno ha fatto la sua vita,chi con successo,chi no,chi e' morto e chi ancora sopravvive)

    C

    RispondiElimina
  16. I JD 4 gatti ???
    Alberto Galletti ha detto...
    Concordo con Tony e Beppekin è vero in Inghilterra eran 4 gatti.

    Per la cronaca, quando usci Closer i JD scalzarono dalla classifica Emotional Rescue dei Rolling Stons.
    Direi che i fans dei JD non erano proprio 4 gatti.
    Non siete proprio informati delle vicende britanniche.
    Ancora oggi se chiedi ad un ragazzino inglese che comincia a riffare con la prima chitarra chi sono i JD ti racconta tutto.
    Bye

    RispondiElimina
  17. Ci sono artisti che spingono avanti la loro arte di decenni.
    I JD fanno parte di questa schiera di eletti.
    Possono piacere o meno ma hanno influenzato la musica successiva a loro per molto tempo.
    Anche Picasso può piacere o meno (a me non piace) ma è fondamentale per capire l'arte del ventesimo secolo.

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails