lunedì, marzo 15, 2010

Young Soul Rebels






Sarà stata una naturale evoluzione del movimento mod, sarà stato il ritorno al black sound che la scena Two Tone ska aveva riportato in auge (oltre al successo del film “Blues Brothers” che riportava in vita artisti ai tempi dimenticati dai più giovani come Ray Charles o Aretha Freanklin), ma nei primissimi 80’s si sviluppò una corrente di bands dedite alla SOUL MUSIC in un’ottica di rivisitazione moderna e evolutiva, accomunate oltretutto da un gusto estetico affine.

Iniziarono i DEXY’S MIDNIGHT RUNNERS nell’estate del 1980 con il capolavoro senza tempo “Searching for the young soul rebels”, a cui replicarono i BUREAU (formati da fuoriusciti dalla band di K.Rowland con l’aggiunta dell’ex Merton Parkas e futuro Style Council Mick Talbot , mentre nei Dexy’s entrava l’ex Secret Affair Seb Shelton) un annetto dopo con l’ottimo (ed unico) album.

Proseguirono i JOBOXERS, che aggiunsero al soul numerose altre influenze in “Like gangbusters” del 1983, mentre PAUL YOUNG spopolava con il suo sound pop soul all’acqua di rose ma che non mancava di momenti interessanti.

I JAM salutavano con “The gift” nel marzo 1982 con l’album più black e funk soul, mentre in USA BILLY PRICE and the KEYSTONE RYTHM BAND con “The found me guilty” regalava un gioiello di 60’s rythm and soul e i/le MAISONETTES raggiungevano le charts inglesi con lo stupendo 60’s pop soul d i”Heartchace avenue”, i TRUTH d i Dennis Greaves incidevano i primi singoli

14 commenti:

  1. Il problema è che dopo Too Rye Ay (comunque bello( si sono persi nella follia di Kevin Rowland...già il terzo era debole, poi il silenzio e sporadiche uscite senza spessore
    Peccato

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  2. il nuovo album dei dexy's (o quel che ne rimane a parte kevin) è da un anno nelle mani di andy lewis, produttore designato, ma forse ormai deposto, da kevin visto che questultimo resta una mente instabile. sperem.

    concordo con il tuo giudizio per il 3° album, e siamo un po controcorrente, vista la rivalutazione a masterpiece fatta un po da tutti i critici musicali, dopo le varie ristampe degli ultimi 10 anni. anche per me resta debole.

    paolo il giovane ha fatto ottimo "standard" soul coi q-tips prima di diventare solista e famoso. i due album, studio e live dei q-tips sono ancora adesso molto gradevoli da ascoltare

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  3. Vero, i Q-Tips non erano male
    Il terzo dei Dexy's non è un brutto album, ma alla fine non ti lascia niente (soprattutto quando ripensi al primo e al secondo pur con tutte le minchiate celtiche)

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  4. il mio primo gruppo SOUL in tempo reale..fondamentali,a partire dalla copertina del 1°.
    Anche x me il terzo aveva perso qualche colpo x strada..ehhh..l'eclettico Rowland,croce e delizia..veramente difficile capire il suo personaggio.
    C

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  5. Lo so che ci eravamo preposti di non parlare più di lutti...ma mi sembra giusto ricordare che circa 10 giorni fa è mancato Giuseppe Napoli,ex bassista degli OUT OF TIME,di Carl Lee e di Slep & the red house.
    Un pezzo di storia rock piemontese che se ne va...addio Beppe.

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  6. Che brutta notizia.
    Ci eravamo conosciuti e frequentati un po' negli 80's
    E condiviso un'apparizione all'Orecchiocchio su RAI3 nel 1986 con Not Moving, Out of Time e...Mal.
    Grande band gli OUT OF TIME, puro Byrds sound (poi diventati Jack on Fire e varie altre incarnazioni).
    Mi spiace tantissimo

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  7. OT

    http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/copertina/pollack-racconta-aretha-il-trailer/23600508/1/1

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  8. grande band eccome!mi spiace x beppe,davvero..
    anche se notizia triste grazie,ursus di averci informato
    C

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  9. Concordo per il primo e terzo album dei Dexy's.
    Se posso dirlo,il secondo mi è sempre parso troppo commerciale anche se ben fatto.

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  10. Il secondo è sicuramente quello più commerciale (e che infatti ha venduto di più e ha assicurato a K.Rowland una serena pensione), ma era comunque particolarmente originale nel fondere soul, atmosfere folk celtiche, pop etc

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  11. Kevin Rowland, Paul Weller e Julian Cope sono, secondo me, i più coraggiosi personaggi del Pop degli anni 80. Rischiarono, cambiarono, mutarono, dissero ciò che avevano da dire e, nonostante i loro sbagli e le loro pecche, riuscirono a brillare immensamente.

    Alla fine il Pop è proprio questo: un bagliore. Qualcosa di stupendo, brillante e veloce che bisogna saper cogliere al momento.

    Una canzone, un immagine; un'espressione.

    "Geno" e il look da scaricatori di porto di Rowland e i suoi. "My Ever changing Moods" (vera e propria dichiarazione di principi) e look romano early 60s con tanti di migliori mocassini dell'Universo. "Sunspots" e Julian fritto madman-am-I-ma-namdam.

    Ahhh, il Pop.

    Che bello, quando è fatto bene.

    A-

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  12. Julian Cope è stato un grande (in Italia molto sottovalutato) , soprattutto dopo i Teardrop Explodes (che non erano comunque male). Dal vivo era esplosivo (lo vidi a metà 80s')..appunto...

    Le cose che fa tuttora sono molto interessanti (anche se spesso molto autoindulgenti) e ogni intervista ne mette in luce la totale genialità

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  13. stupendo St Julian Cope "namdam" fritto con guscio di tartaruga !!
    POP puro e cristallino.
    Visti due fantastici concerti a meta' 80 anche io
    (e si e' seduto sulle mie gambe,era in un teatro, durante il primo pezzo..tanto x scaldare il pubblico)
    C

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