martedì, aprile 14, 2009
Storia della Psichedelia Italiana 2
Dopo l'intervento di Ursus D'Urso sulla Pischedelia Italiana dei 60's e 70's, provo a completare il percorso con uno sguardo agli 80's e 90's fino ai giorni nostri
Spazzato via (almeno da un punto di vista mediatico) alla fine dei 70’s da punk e new wave, il termine pischedelia ricominciò a comparire nei primi 80s’, quando le sonorità e l’estetica degli anni sessanta ritornarono in auge, prima con il mod revival e poi con le bands di garage beat.
In Italia si abusò spessissimo del termine, anche in contesti del tutto avulsi al concetto base dell’etica e del sound psichedelico, anche se furono numerosi i gruppi che fecero riferimento all’ambito.
Bands come i “miei” Not Moving ebbero sempre riferimenti psichedelici nel loro sound (senza dimenticare che nel 1982 suonavamo una cover di “You’re gonna miss me” dei 13th Floor Elevator) , ma anche in bands come F.B.Art o i primissimi Afterhours non era difficile trovare riferimenti in merito.
Ma il termine psichedelico venne applicato indiscriminatamente a bands mod, garage, new wave, che in realtà poco avevano a che fare con il genere.
Ad emergere dal marasma poche band, che possiamo senza dubbi attrribuire all’ambito PSICHEDELICO.
A partire dai NO STRANGE di Ursus D’Urso, profondamente intrisi di quella psichedelia tipicamente italiana che assorbiva anche influenze mediterranee (non a caso tra i rari, se non unico, esempio di band con i testi in italiano). Tre LP , dall’85 al 91, di cui “L’universo” è forse il più significativo.
Poco lontano da Torino, ad Alice Castello, operarono a lungo gli EFFERVESCENT ELEPHANTS di Lodovico Ellena, molto più vicini ai Pink Floyd di Syd Barrett.
Un LP nel 1987 per “Something to say” e una serie di antologie e singoli.
Da quell’esperienza si innescherà una lunga serie di altre bands animate da Lodovico, dai Mirrors, ai Folli Di Dio , agli Arcanes, Astral Weeks, fino ad opere soliste (tra cui un riuscito omaggio a Barrett) e altre bands sempre in ambito psycho a cura degli altri componenti (su tutti i Looking Glass Alice).
In Toscana operarono gli splendidi BIRDMEN OF ALCATRAZ di Daniele Caputo , poi fluiti negli STANDARTE, più incline al progressive, fino alla recente creatura dei LONDON UNDERGROUND molto vicina al Brian Auger dei mid 60’s.
Ma anche gli STEEPLEJACK di Maurizio Curadi, splendidamente west coastiani (tra Quicksliver M.S, , Jefferson Airplane, blues contaminato), i SOUL HUNTER dell’ex Diaframma Nicola Vannini e i LEANAN SIDHE.
A Roma i TECHNICOLOUR DREAM incisero un buon album di psichedelia inglese, prima di sciogliersi e dare vita a MAGIC POTION e PALE DAWN , sempre indirizzati verso quei suoni.
Da ricordare anche ALLISON RUN, gli abruzzesi VEGETABLE MEN (molto interessanti quanto sottovalutati) e un paio di nomi da Milano: PETER SELLERS & the HOLLYWOOD PARTY (non propriamente psichedelici seppur affini) e i misconosciuti NICOTINE SPYRAL SURFERS, precursori dello stoner rock con concerti incredibilmente “dilatati”.
Negli anni 90 da ricordare l’interessante esperimento discografico della fiorentina SHADO Records attorno alla quale si coagulò una serie di gruppi “consaguinei” che suonavano una sorta di psichedelia moderna, molto pop e dalle influenze beat e lounge, dai VALVOLA ai SUBTERRANEANS ai MIRABILIA.
Ma furono probabilmente i comaschi KRYPTASTHESYE, attivi dal 92 al 96 ad incarnare al meglio lo spirito psichedelico dei tempi, tra fughe “soniche”, quasi sperimentali ed estrema modernità.
Attualmente, oltre al ritorno ormai prossimo dei NO STRANGE risulta difficile individuare bands effettivamente psichedeliche in circolazione in Italia
DISCOGRAFIA CONSIGLIATA
NO STRANGE - No Strange 1985
NO STRANGE - L'Universo 1987
NO STRANGE - Flora di Romi 1991
BIRDMEN OF ALKATRAZ - From the Birdcage 1989
EFFERVESCENT ELEPHANTS - Something to say 1987
STEEPLEJACK . Pow Wow 1988
TECHNICOLOUR DREAM - Pretty Tomorrow 1985
KRYPTHASTESYE - Shaking at the sun 1992
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Io ricordo con molto affetto/piacere gli Allison Run, la loro era suciramente psychedelia... con enormi richiami ai primi psyc-beatles e a certi XTC. Forse non la psichedelia più pura ma... senz'altro tra el cose migliori prodotte da Verardi.
RispondiEliminaConcordo pienamente con l'introduzione fatta dal boss,in verità ci fu un momento(metà anni 80)in cui la stampa specializzata tentò di inventarsi un GRANDE movimento neo-psych in Italia,ma con questo termine si identificarono anche gruppi che non si sentivano affatto tali:ricordo ad esempio che i PARTY KIDZ si sentivano assolutamente fuori dal contesto,così come gli OUT OF TIME che proponevano un onesto rock tirato(i primi)ed un folk-rock altrettanto onesto i secondi(quasi country per la verità)...niente di male,solo che quando uscì il nostro primo lp molti rischiarono di non capirci più nulla,ci fu addirittura qualcuno che coniò nei nostri confronti il termine "psichedelia mistica"...forse perchè esiste anche la psichedelia laica?chi lo sa!
RispondiEliminaDi gruppi con alcune contaminazioni interessanti ce ne furono parecchi invece:gli stessi NOT MOVING,ma anche i DOUBLE DECK FIVE(con cui ho suonato agli inizi)pur essendo essenzialmente beat molto classico,avevano qualche spunto acido,perlomeno fino a quando c'era il mio farfisa compact de luxe(pezzo raro fornitomi da A.Ezzu),dopo divennero più hard,piuttosto hendrixiani,con l'album "Umbilicus"(Cipo Cipo rec.1989).
Anche per i DIFFERENCE di Mixo e soci vale un po' lo stesso discorso:c'era un certo feeling lisergico,pur se stemperato in soluzioni molto pop.
Tra i dischi consigliati(anche se compare anche nella prima parte)metterei anche la compilation ORACOLO,secondo me summa di tutto l'intero movimento,in tutte le sue varie sfaccettature,dagli anni 60 fino all'88(anno in cui lo incidemmo):la nostra facciata LIVE è una delle cose di cui vado più fiero.
attualmente ci sono gli
RispondiEliminastrange flowers
che sono un ottimo gruppo pisano,certamente meno originali dei no strange ma il loro album è molto curato,ricco di suggestioni british,molto blossom toes e july
poi i mastica,con testi in italiano!!!
Joe
I Mastica sono molto più vicino al cosiddetto freakbeat che alla psichedelia vera e propria.
RispondiEliminaAnche gli Strange Flowers non sono assimiliabili del tutto al concetto psichedelico.
Aho' qui siamo tutti per la purezza della razza psichedelica !!
Psichedelia laica ovviamente.
Apprezzo la purezza espressa da Tony,in effetti anche io credo che molti dei gruppi sopracitati abbiano solo una tendenza latente alla psichedelia,mi fa piacere la puntualizzazione perchè SE LO DICO IO sembra un atteggiamento integralista:spesso mi hanno accusato di essere troppo PURO(non so che voglia dire,però)per cui quando altre persone ci danno atto di essere originali(grazie Joe!)la cosa mi riempie di orgoglio.
RispondiEliminaA tal proposito ricordo una recensione di Tony sul "Buscadero" che metteva in luce proprio questo nostro aspetto,se la trovo magari ne trascrivo qualche pezzo,che dici?
Ma infatti non c'è da ricercare la purezza per forza.
RispondiEliminaSe parliamo di PUNK il termine accorpa talmente tante influenze (punk sono i Pistols e i Clash ma anche gli Stooges e gli MC5, i Black Flag o i Green Day ad esempio) che possiamo fare un elenco infinito.
Ma nel caso della psichedelia è un ambito ben preciso e circoscritto.
Per me psichedelia significa i Pink Floyd di Astronomy Domine o di certe parti di Ummagumma oppure certe cose del kraut rock tedesco (Amon Duul, Can, Popol Vuh), alcune cose dei Grateful Dead etc etc.
O certi brani (due o tre) di Beatles e Stones nel 1966/67 per allargarci al pop.
Mi riesce difficile definire PSICHEDELIA altre cose che sono palesemente pop, rock, garage , beat ma che hanno tuttalpiù un sitar o un nastro al contrario
Illuminante as usual,Tony e Dursus..
RispondiElimina(intanto Phil Spector sta volta e' finito dentro..)
C
Certamente la psichedelia è un attitudine mentale,da cui può scaturire la creazione artistica(non solo in musica)
RispondiEliminae molte cose,anche diverse tra loro,possono definirsi tali(benchè le definizioni siano molto soggettive)ma ci sono dei parametri anche lì...perciò mi dava fastidio il giochino fatto da certa stampa,sopratutto negli anni 80,che ficcava di tutto dentro questo calderone.
E' pur vero che ai tempi la maggior parte dei musicisti e degli ascoltatori del rock conoscevano solo hc punk,dark-wave e poco altro,per cui qualunque ritorno alle origini sembrava tutta la stessa cosa...non era così:mi fa piacere che,anche se a distanza di anni,i fatti ci abbiano dato ragione.
Ciao a tutti, sono Alberto, anima dei primissimi ed anche dei nuovissimi No Strange. Mi fa piacere che ci siano persone che ancora stiano a parlare di psichedelia…buon segno, in un tempo in cui i segni mi sembrano tutt'altro che buoni. Se un mio intervento può avere senso, io ho sempre pensato che psichedelia, almeno per me, fosse un luogo mentale, derivato proprio da quell'espandere i confini della mente di memoria ginsberghiana. Per questo ho sempre ricercato ogni modo affinché questa espansione potesse avverarsi. Col tempo ho capito che l'importante, e qui sono con Wenders, è la strada, e non l'arrivo. E la strada che porta la mente ad espandersi, porta naturalmente a cercare di capirla, ad entrare nei recessi più profondi ed impenetrabili del nostro pensiero, delle nostre sensazioni, delle emozioni. Per questo la musica per me è sempre stata ed è tuttora, un mezzo per "entrare", per capire, per vivere un "altro da me" che tutti i giorni si evidenzia in ogni cosa faccio. Per ciò sono un musicista, in quest'ottica, e per questo sono diventato musicoterapista. Ma per ritornare alla psichedelia, mi sembra che i No Strange siano soprattutto un progetto, dove la parte musicale è quasi a lato, o forse non a lato (perché è ben importante) ma certamente non un fine, ma un mezzo. Per questo mi è stato sempre difficile (e Ursus con me) vedere la psichedelia come camicia a fiori, chitarra X, amplificatore X etc. Anche il lavoro che da anni faccio con il canto armonico, per me si identifica in ambito psichedelico sempre, ben inteso, che psichedelia sia intesa come la vedo io, come ricerca, altrimenti, capisco, è altra cosa. Spero di essere riuscito a farmi capire e che quel che ho detto possa interessare qualcuno dei lettori di questo blog. Ciao a tutti e grazie dello spazio.
RispondiEliminama cos'e' sta musica sichedelica?
RispondiEliminasichedelica
RispondiEliminainteressantissimi tutti gli interventi
RispondiEliminae pibio???
Joe
Joe, so che Pibio e' al momento molto occupato nella "Tosatura" del Bostero"..lui ti dira' meglio.
RispondiEliminaC
Ciao Joe, bentornato!
RispondiEliminaSul'argomento psichedelia naturalmente mi inchino a mastro Ursus che ha esperienza da vendere...
personalmente adoro i suoni della prima psichedelia USA, Eight Miles High dei Byrds è la mia canzone preferita di sempre...
Però ad esempio ho sempre trovato i Grateful Dead di "Anthem of the Sun" o "Aoxomoxoa" molto paccosi...non sono mai andato pazzo per i minutaggi eccessivi o gli assoli di 3 minuti (in 3 minuti ci sta una canzone, per me). Ed in effetti le prime bellissime canzoni psichedeliche mantenevano la forma-canzone tradizionale, ma aggiungevano una nuova profondità al suono, pur trattandosi di chitarra-basso-batteria e voci.
La psichedelia inglese invece non mi ha mai entusiasmato (pink floyd in primis...).
Condivido e trovo chiarificatore il punto di vista di Alberto dei NO STRANGE, "psichedelia come ricerca", che non era molto distante dal concetto di Garcia e Phil Lesh, che si sono sempre considerati musicisti e ricercatori ed hanno sempre preso le distanze dalle minchiate hippy (le camice a fiori etc etc), pur non sputando nel piatto in cui mangiavano.
E fin qui tutto facile...ma in realtà ci sono un sacco di corti circuiti affascinantissimi, in primis l'esempio dei KINKS! I campioni inglesi del mod sound sono accreditati della prima canzone psichedelica mai incisa in UK! Quella "See My Friends" 1964 che le cronache dicono aver sconvolto Lennon McCarthy al punto da portarli verso le sonorità poi esplose in Revolver e più ancora nel Sergente - mioddio che responsabilità hanno i Kinks!!!
Per non dire dei Velvet Underground a New York...
Scusate l'intervento un po' lungo, sempre niente in confronto ai patimenti che sto passando per tosare il Bostero in vista del 5 giugno
;-)
(Ah, se qualcuno è a Roma sabato sera Temponauts al Mads!)
In effetti un gruppo per il quale non si è mai spesa la parola PSICHEDELICO è quello dei Velvet Underground che in realtà ha, in alcuni brani, sviluppato una personalissima forma di pischedelia che potremmo definire "metropolitana" , "punk", sicuramente non visionaria o mentale come quella di cui parliamo.
RispondiEliminaConcordo anche con Pibio e vorrei sottolineare che,come già ho fatto nel precedente post sulla psych italiana(anni 60/70)aprendo con la citazione di Rolf Ulrich Kaiser(secondo me perfetta nella sua brevità)l'universo psichedelico è fatto di cose MOLTO diverse tra loro,mi preme ribadire che ciò che conta è essenzialmente lo spirito.
RispondiEliminaEsempio pratico,se vogliamo allargarci anche a livello internazionale:da "Psychedelic lollipop" dei Blues Magoos a "Schwingungen" degli Ash ra tempel ci sono 6 anni di differenza,eppure nella sua evoluzione naturale e spontanea(ai tempi lo era,oggi non lo so!)permane lo stesso fondamentale approccio...RICERCA,come diceva il mio socio(lo conosco da quando eravamo bambini,per cui lo capisco benissimo)che è esattamente il contrario del DOGMA,talvolta imposto da certi settori musicali per cui "se non suoni così non sei punk"oppure"non sei rockabilly"e via dicendo(il mod no,lo trovo molto più aperto e lo dico senza piaggeria!)...per cui io non mi sognerei mai di dire che i Velvet sono meno psichedelici dei Jefferson o viceversa,così come non sono più psichedelici i No strange dei Temponauts:non è questione di quantità,ma di qualità DIFFERENTI,ma ugualmente sentite.
Anche nella storia italiana esistono esempi vari e multiformi:LE STELLE DI MARIO SCHIFANO suonavano ben diverse dai GLEEMEN,ma questo non significa che gli uni fossero più o meno validi degli altri.
Io personalmente adoro il periodo acid-folk di Byrds,Love e compagnia,così come il blues visionario di Hendrix o dei Yardbirds periodo Beck...tutti rientravano nello stesso contesto,ma ognuno lo elaborava a suo modo:la più grande libertà creativa mai espressa in musica(e in grafica!)a cui ancora oggi mi sento legato a doppio filo.
stefano d'orazio lascia i pooh.
RispondiEliminapsichedelia.
questa è in effetti una vera notizia psichedelica
RispondiEliminaFinisce un'epoca.
Ci sentiamo tutti un po' più soli.
Minkia,come farò a dormire stanotte?
RispondiEliminaQuesta è peggio della notizia del divorzio tra Romina e Al Bano,che brutto colpo!
scusate
RispondiEliminama cos'è la tosatura del bostero????
Joe
pibio?????
RispondiEliminaPibio!! O dormi o fai la tosatura,deciditi!
RispondiEliminaronf ronf ronf
RispondiEliminaPosso chiedere aiuto ai super-esperti in psichedelia '80?
RispondiEliminaEra l'84/85, ero un pischello wave (beh, avevo gia` 21/22 anni) e andavo in una discoteca che si chiamava Le Macabre a Bra, che in quel periodo stava passando attraverso la fase psichedelica.
Da allora cerco titolo/autore di due canzoni:
1) gruppo maschile, direi decisamente italiano; la canzone era un giro di Mi maggiore. All'epoca il mio inglese era pessimo, ma mi ricordo le parole nel ritornello "Black is black and that is true / All I want for me and you". Avrebbe potuto anche essere una canzone del primo punkwave italiano, pero`.
2) Decisamente '85. Canzone decisamente psichedelica, gruppo NON DIREI italiano, ma non ne sono sicuro. Il mio inglese era appunto pessimo, ma mi ricordo un inizio molto ritmato, voce maschile, e le parole "It will end in tears, I gather you're strong..." e nel ritornello, ripeteva (mi pare): "One more bride/one more bride/one more".
SE riusciste ad aiutarmi ve ne sarei eternamente grato. Saluti da un 46enne italiano che vive a St. Louis. Potete contattarmi a: didimo@sbcglobal.net
Grazie!
CIAO...conoscevo Le Macabre a Bra:era un locale molto attivo in quegli anni,ma del gruppo che tu accenni non saprei proprio dirti,al momento non mi viene in mente nulla del genere...sono ancora in contatto,tramite facebook,col gestore di quel locale...chissà che a lui non rammenti qualcosa,proverò a chiedere.
RispondiEliminaInteressanti disquisizioni.... tentare di dare una definizione alla musica psichedelica è piuttosto arduo.... tuttavia mi vengono alcune considerazioni.
RispondiElimina1.Distinguere tra puri e spuri senza senza definire tratti caratteristici di tipo oggettivo, mi sembra un'operazione arbitraria, pertanto un po' fine a sè stessa.
2. Se dovessi definire tratti caratteristici oggettivi della musica "sichedelica", il riferimento all'uso di sostanze psicotrope da parte di chi la suona è obbligatorio. Non intendo dire che chi non ne abbia fatto uso/abuso non sia in grado di provocare suggestioni psichedeliche, tuttavia mi sembra un po' come chi parla di sesso senza averlo mai praticato, come i preti insomma (con i quali magari condividono anche certi atteggiamenti dogmatici....). E' anche vero però che non si può fare l'analisi del sangue ai dischi.... per cui concludo che la ricerca del graal psichedelico rimane esercizio assai difficile... e forse di dubbia utilità.
Mi scuso per l'intervento a gamba tesa! Ragazzo Inutile
A Rieti verso la fine degli anni 80 c'era un gruppo psichedelico molto interessante che purtroppo non ha lasciato traccia su vinile. Fecero due demo-tape, il secondo dei quali davvero molto bello e maturo, con sonorità piuttosto elaborate che andavano da Hendrix agli Spirits fino ad avventurarsi su sentieri jazzati e atmosfere molto ipnotiche. Il loro nome era Marygold Prellys e rendevano alla grande anche dal vivo. Ricordo che in quel periodo c'erano anche diverse recensioni di questo demo sui vari Buscadero, Rockerilla e fanzine varie.
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