lunedì, dicembre 22, 2008
Paul McCartney
Complesso addentarsi nella sterminata discografia di PAUL MC CARTNEY.
Un lavoro fatto di alcuni picchi di eccellenza, una marea di aurea mediocrità e notevoli cadute di qualità.
PAUL è stato quello che meglio ha gestito, in maniera imprenditoriale, oculata, manageriale, l'eredità dei BEATLES, confezionando sapientemente ogni album (o quasi) in funzione del successo, infarcendo con cura i live di classici dei Fab Four, mettendo con precisione chirurgica in ogni album o tour un esplicito richiamo ai trascorsi con John, George e Ringo.
Un abilissimo, quanto comunque geniale, manipolatore di musica pop
1970 McCartney 7
Esordio solista minimale, scarno, essenziale.
Paul è ancora (più o meno) un Beatle, suona tutto, si concede digressioni quasi sperimentali, inserisce qualche outtake beatlesiana, ma soprattutto "Maybe I'm amazed" una delle sue migliori songs di sempre.
1971, Ram 5
1971, Wild Life 5
1973, Red Rose Speedway 6
Paul prosegue con un deludente secondo album solista, "Ram" e fonda gli WINGS.
Se "Wild life" è scialbo e povero di idee, molto meglio "Red Rose Speedway", meglio arrangiato, più rock e curato.
1973, Band On The Run 8
Il capolavoro di Paul.
Con il primo e "Imagine" di Lennon, il miglior album di un ex Beatle.
Vagamente strutturato su uno pseudo concept inanella una serie di fantatstiche songs, dalla title track a "Jet", dall'avvolgente "Mamunia" al blues "lennoniano" "Let me roll it". Tra i migliori album dei 70's.
1975, Venus And Mars 7
1976, Wings At The Speed Of Sound 5
1976, Wings Over America (Live) 6
Offuscato dal successo e dalla qualità di "Band on the run" ebbe meno considerazione il successivo "Venus and mars", in realtà pregevole album rock e ricco di grandi songs, curate e testimonianza del grande stato di salute di Paul, che invece stecca il successivo "At the speed of sound", che a parte "Letting go" in apertura, soffre di un andamento molto debole e pochi momenti interessanti.
"Wings over America" è un triplo live che ben racconta il successo di Paul con qualche , ancora rara, concessione ai Beatles
1978, London Town 5
1979, Back To The Egg 7
Se "London town" è uno dei momenti più deboli di Paul e compagni, scialbo e dimesso, "Back to the egg" è invece un roccioso ritorno al rock classico (in un paio di brani compaiono vari Led Zep, Pete Townshend, Dave Gilmour e altre rock stars), riuscito e ben fatto
1980, McCartney II 4
1982, Tug Of War 5
1983, Pipes Of Peace 5
1984, Give My Regards To Broad Street 4
1986, Press To Play 4.5
Paul si immerge in un bagno di mainstream che lo porta ad una serie di album leggerisismi, inconsistenti (le pseudo virate dance di McCartney II, i duetti con Michael Jackson, il pop sovraprodotto, faraonico e pomposo di "Pipes of peace" o "Press to play", le inascoltaboli nuove versioni di classici di Beatles (affiancato da Ringo) nel soundtrack di "Give my regards..."
1989, Flowers In The Dirt 6.5
1990, Tripping The Live Fantastic 7
Con a fianco Elvis Costello Paul risorge con l'ottimo "Flowers in the dirt", con arrangiamenti essenziali, ottimi brani e poche concessioni alla melassa dei precedenti lavori.
Il triplo live è invece un tripudio tra una valanga di brani dei Beatles e i suoi classici. Notevole.
1991, Back In The USSR 7
1991, Unplugged (The Official Bootleg) (Live) 7
Due live all'insegna di classici rock n roll,il primo, qualche perla beatlesiana ("She's a woman", una stupenda "We can work it out" ) e qualche rarità in acustico il secondo, con Paul in splendida forma.
1993, Off The Ground 5.5
1993, Paul Is Live 5.5
1997, Flaming Pie 6
Lavori di routine, senza particolare ispirazione e che si salvano grazie alla professionalità e alla classe di Paul.
Il live ribadisce la solita sequela di classici. Basta !
1999, Run Devil Run 5.5
2001, Driving Rain 5.5
2005, Chaos And Creation In The Backyard 6.5
2007 Memory Almost Full 6
Niente di particolare da segnalare. Ancora un ritorno alle atmosfere essenziali 50's con il primo, uno dei soliti professionali lavori transitori il secondo, un ottimo viaggio minimale il terzo, più complesso e articolato "Memory..." ma senza particolari picchi qualitativi
2008 The Fireman - Electronic Arguments 7
Teoricamente un album sperimentale, in pratica un ottimo esercizio di rock con tocchi di new wave, blues.
Il tutto molto aspro e scarno, un Paul imprevedibile e per questo ancora più interessante.
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volevo commentare con qualcosa di "brillante" (brillante nelle mie possibilità...), tipo "bisogna dividere la discografia di paul tra quella di paul e quella del clone che lo sostituì nei bitols dopo la sua morte"
RispondiEliminae siccome non mi ricordavo la data della "sua morte" ho googlato e mi è capitato questo articolo del 2004 con particolari che non sapevo!
anzi io manco sapevo che fosse una trovata da showbiz programmata dai bitols stessi, pensavo che il "paul is dead" fosse una elucubrazione di fans paranoici, invece parrebbe di no, a meno che anche questo articolo, e le parole di paul siano a loro volta un "hoax"... :o)
http://www.beatle.net/articles/paulhoax.html
ps... avrei dovuto guardare la data dell'articolo...1 aprile 2004 :o)))
RispondiEliminavogliamo la discografia del sosia!!
RispondiEliminaC
"Il caso del doppio Beatle" di Glauco Cartocci descrive in almeno 300 pagine (...) tutta la storia di Paul is dead.
RispondiEliminaIn sostanza sembra che la cosa sia saltata fuori in maniera casuale (e che non abbia nessuna ma proprio nessuna attendibilità) e che i Beatles si siano divertiti a sfruttarla per prendere in giro i fans più rincoglioniti.
Cmq dovrebbe esser emorto nel 1966 e quindi da Sgt Peppers in poi tutti i brani di Paul sono del sosia
ma secondo te i brani del sosia sono compositivamente a livello dei brani del Paul vero?
RispondiEliminaC
Personalmente penso che "Flowers in the Dirt" sia il miglior album di un Beatle, dopo i Beatles. Al secondo posto c'è "RINGO" di Ringo e al terzo "Imagine" di John (che è al terzo e non al secondo a causa della debole title track).
RispondiEliminaMassacratemi pure :-)
Personalmente al primo posto, per gusti personali, metto "Band on the run" di Macca, poi "Imagine", "John Lennon", "All things must pass" e poi "Ringo"
RispondiEliminanell'edizione originale di Imagine vi era oltre ad un postaer,una cartolina dove Lennon teneva un maiale x le orecchie..avete prsente la cover di RAM vero?
RispondiEliminaC
Infatti John prendeva per il culo Paul che poi bastonava in "How do you sleep?"
RispondiEliminaPaul replicò in "Band on the run" con "Let me roll it" (qualcosa del tipo "lasciami fare, lascia perdere") tra l'altro con un brano spudoratamente alla Lennon (anche nell'0uso di certi suoni riverberati che John usava molto in quel periodo)
nel film Imagine,inoltre, John canta How Do You Sleep aggiungendo un "YOU CUNT!" alla fine del verso..!
RispondiEliminaC
Questo musicista mediocre Paul McCartney che fece un boicottaggio di 25 anni al miglior musicista Rock del mondo, l´Italiano Joseph Ferrante, soltanto perche Ferrante fece uná Hey Jude cincuanta mila volte megio della sua e che fa sembrare i Beatles un nulla totale, finalmente la paga. Cosi sfacciato che dopo aver pagato migliaia di persone nell´industria musicale affinche bloccassero il trascendentale Hey Jude di Joseph Ferrante durante piu di 25 anni, ora si presenta alle olimpiadi precisamente con Hey Jude. Pero la mano di Dio lo fece pagare. Finalmente il mondo si e reso conto del nulla musicale che questo musicista mediocre sia. Joseph Ferrante, accordatore di pianoforte di George Harrison, fu bloccato e perseguito in tutte parti di Londra da gente pagata per questo musicista dilettante soltanto perche Ferrante dimostrava al mondo che i Beatles erano un nulla. Joseph Ferrante ha dovuto abbandonare Londra per colpa di quest´uomo che perfino distrusse i Beatles.
RispondiEliminaLa musica di Paul McCartney può anche non piacere ma dire che è un musicista mediocre è quanto di più ridicolo io abbia mai sentito.
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