giovedì, gennaio 09, 2020

Sorry, We Missed You di Ken Loach



KEN LOACH non ci è mai andato tanto per il sottile.
Per non sbagliarsi questa volta ha girato il coltello nella ferita con ancora più forza e senza remora alcuna.

Il precariato, l'estremo confine del capitalismo imperante e senza freni, disperato ultimo appiglio prima della disoccupazione che distrugge legami, famiglia, personalità, umanità, vite, dignità, tra ritmi impossibili da sostenere.
Il tutto ambientato in una Newcastle in progressivo sfacelo.

Ricky lavora per una ditta di spedizioni a cottimo (più consegni e più velocemente lo fai, più guadagni), si indebita, non riesce a fare fronte ai modi inumani per stare al passo, vede la famiglia dissolversi e finisce per auto distruggersi di lavoro.

NO FUTURE.

Bravi gli attori, veri, terribilmente credibili, regia superba, nessuno sconto, nessun compromesso.
Come in molti hanno notato sono i particolari sconvolgenti che rendono il tutto ancora più crudo, angosciante, disumanizzante: la necessità di urinare in una bottiglia per non perdere tempo, la moglie badante che si mette un unguento sotto il naso per sopportare gli odori sgradevoli, gli anziani che accudisce "abbandonati" (presumibilmente da chi deve lavorare per tirare avanti, le multe che riceve Ricky ad ogni piccolo ritardo, lo sfogo della moglie all'ospedale accolto con fastidio e indifferenza dagli astanti).

Questa è la realtà, vi piaccia o meno.

9 commenti:

  1. Amo Ken il rosso, ho amato Io, Daniel Black, ho voglia di vedere anche questo.

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  2. Non riesco più a vedere i film doppiati....spero esca anche una versione con i sottotitoli.

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  3. Film potente, duro e magnifico. Attori come sempre debuttanti. Credo però sia stato girato a Newcastle il film.
    Loach e Laverty per il cinema sono come Strummer e Jones per la musica.
    Charlie

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  4. Beh, Newcastle è in stato di sfacelo dai tempi di 'Get Carter' e prima ancora.

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  5. Le consegne a domicilio sono una piaga sociale devastante, nonché un chiaro esempio del boomerang dello schiavismo di ritorno che ha investito l'occidente dall'inizio della globalizzazione.
    Bravi continuate ad usare Amazon e similari

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  6. Amazon ha un senso (anche se personalmente mi servo sempre da librerie, negozi di dischi e affini) quando non trovi un libro o un disco. Ma quando vedo dei miei colleghi frasi arrivare OGNI GIORNO un cinturino d'orologio da 5 euro, una tazza da te da 8 etc etc, ordinandola il giorno prima...mi cadono davvero le palle.

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  7. Ma neanche il disco è il libro. Se non lo si trova amen. Proprio lì sta il problema non si vuole più rinunciare perché si sa che è possibile avere la tale cosa. E non importa se è un disco o un libro o un cinturino dell'orologio da 1 euro. Importa la situazione di quelli che consegnano o sono impiegati in un settore che è una merda, dall' idea di business in sealla gestione dei passaggi lavorativi, per non parlare del livello di chi li usa. In picchiata verso il basso, sempre più in basso.

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