venerdì, gennaio 31, 2020

Il meglio del mese. Gennaio 2020



Parte bene l'anno con Isobel Campbell e Field Music.
Per l'Italia Calibro 35, Era Serenase e Handshake.


CALIBRO 35 - Momentum
Uno dei migliori gruppi italiani in circolazione, tra i pochi di respiro internazionale, riconosciuto e certificato perfino nella difficile e sospettosa terra d'Albione, approda al settimo album.
L'aspetto più interessante è la costante parabola evolutiva, partita da un omaggio alle colonne sonore poliziesche della cinematografia italiana dei 70 e arrivata a contaminazioni di vario tipo, in una miscela sempre più originale e distintiva.
Troviamo le consuete caratteristiche dei Calibro 35, funk cinematico, strumentali tipicamente da colonna sonora ma anche una serie di spostamenti verso le forme più evolute del new jazz, rap, hip hop, con quel afflato psichedelico che permea da sempre il tutto e l'aggiunta in tre brani di voci ospiti.
I Calibro 35 sono già un passo avanti, non verso il futuro ma nel futuro.
Indicano la strada, creano la tendenza, mescolano.
Suonano benissimo, sono immediatamente riconoscibili e a gennaio candidano già "Momentum" come miglior album italiano del 2020.

ISOBEL CAMPBELL - There is no other
Sinuoso, avvolgente, sensuale, sussurrato nel classico, svenevole, stile della Campbell, assente dalla carriera solista da 14 anni.
Tra dream pop, folk, psichedelia, soul, gospel, ballate crepuscolari, un lavoro bellissimo, rilassante che restituisce la voglia di vivere in pace con se stessi e il mondo.

FIELD MUSIC - Making a new world
Il settimo album del duo art rock inglese, è un concept dedicato alla prima guerra mondiale, registrato in un solo giorno. Album strano, folle e bello, dove si incrociano XTC, Talking Heads, Beck, Beatles e tanto altro.
Canzoni sghembe, inquietanti, malinconiche. Notevole.

…AND YOU WILL KNOW US BY THE TRIAL OF DEAD - X: The Godless Void and Other Stories
Decimo album per la band texana, sempre in ottima forma con il un sound abrasivo che guarda a svariate ispirazioni, dal grunge all'alt rock ai Sonic Youth.
Tanta energia, bel tiro, canzoni di prima qualità.

ERA SERENASE - Spine
Il duo genovese, dopo il brillante esordio con l'album "Crystal ball", torna con un convincente ep di quattro brani che segna un evoluzione dall'arrembante, fresco, possente rap del debutto, verso atmosfere più avvolgenti, dance, mature, con un retrogusto malinconico e inquietante.
Un nuovo gioiellino.

WIRE - Mind hive
Uno dei rari esempi di band storiche, tornate in attività e ancora in grado di scrivere album interessanti, creativi, freschi.
Il quartetto inglese stempera le consuete asperità sonore a favore di aperture più melodiche e qualche concessione di respiro psichedelico.
Un ottimo lavoro, propositivo, ricco di spunti.

ALGIERS - There is no year
Prosegue l'ostico percorso del quartetto americano. Un gospel punk cupo e rigoroso, solenne e oscuro.
Suggestivo e introspettivo ma non sempre facile all'ascolto.
In ogni caso buono.

BLACK LIPS - Sing In A World That's Falling Apart
La rutilante (e rotolante) band di Atlanta firma il nono album, mantenendo il consueto tono dissacrante ma alleggerendo l'assalto musicale a favore di uno sgangherato country dai tratti inquietanti e permeato dalla solita vena di perversione. Hanno fatto di meglio.

SUNDAY SERVICE CHOIR - Jesus is born
Affascinante progetto del discusso Kanye West che approda al gospel, non come cantante ma solo come produttore.
Risultato particolarmente intrigante in cui la matrice classica si mischia, talvolta, ad arrangiamenti moderni, sonorità sintetiche, grooves funk attuali.
Potente e affascinante, registrato incredibilmente bene.

KHRUANGBIN & LEON BRIDGES - Texas Sun
Un ep molto intrigante di soul molto cool, unito alle sonorità quasi "desert" della band psych funk.
Avvolgente e sinuoso, elegante, raffinato, sensuale. Nella speranza che la collaborazione prosegua.

RAF MOD BAND - Split town
Da Portland un album perfettaente calibrato sulle coordinate del miglior mod sound.
Energia beat, tiro anfetaminico, canzoni diretti e minimali, i Jam come costante riferimento, un salto nello ska, quel sapore 1978/79 tra Squeeze, Buzzcocks e Chords.
Tutto molto fresco, spontaneo, sincero.
Da ascoltare e acquistare.

AA.VV. - Mogadisco - Dancing Mogadishu (Somalia 1972–1991)
Una grandissima compilation di alcuni dei migliori nomi che agitavano la scena di Mogadiscio, Somalia, prima della devastazione della guerra civile. Funk, disco, soul, reggae, ethio jazz, incredibili groove, un sound ipnotico e avvolgente.

RUBY TURNER - Love was here
Corista per nomi altisonanti ( Bryan Ferry, UB40, Steel Pulse, Steve Winwood, Mick Jagger) ma con una discreta carriera solista di una ventina di album). Il nuovo lavoro è davvero ben fatto. Classic soul, ottima voce, tanto groove.
Merita un ascolto e tanta attenzione.

AA.VV- Free Soul Flying Dutchman
La Flying Dutchman è stata una delle etichette più cool dei primi 70. Basti pensare che diede fiducia a un giovane e sconosciuto Gil Scott Heron!
Per poi dedicarsi a una serie di gioielli soul, jazz, funk. In questa compilation ci sono una quarantina dei migliori brani tratti dalla loro produzione. Dallo stesso Gil a Louis Armstrong, Count Basie, Lonnie Liston Smith, Gato Barbieri e tanto altro.
Super Groovy.

TAD ROBINSON - Real street
Buon album di southern soul e blues, groove alla Al Green, qualche ritmica funk, ottima voce roca e calda.

BILL FAY - Countless branches
Terzo album dopo il ritorno in scena del cantautore inglese, "scomparso" dai primi 70.
Dieci brani sussurrati, piano e voce, malinconici e sospesi. Un lavoro non facile e indicato solo agli amanti del genere.

HANDSHAKE - An ice cream man on the moon
I fiorentini Handshake, attivi da un lustro, si propongono con un esordio di immediata presa pur nella sua complessità compositiva, ricco di creatività, canzoni fascinose, suoni di gusto vintage ma che si inseriscono alla perfezione in un contesto di modernità, con freschezza e immediatezza.
Melodie Beatlesiane si intrecciano alle band più visionarie del Brit Pop storico (dai Ride ai Kula Shaker), agli Spiritualized, fino alle sue diramazioni più attuali (dai primi Temples ai Tame Impala), per arrivare a un approccio futurista che guarda a qualcuno dei tanti sentieri tracciati e percorsi da Beck. Colpiscono la ricerca sonora, certe deviazioni sperimentali, la qualità e la maturità delle canzoni a livello compositivo.

GARRY PITCAIRN - The gospel
L'alter ego di Gabriele Maruti, musicista e artista milanese, torna con un nuovo intensissimo, "doloroso", lavoro che scava nei meandri più reconditi e più neri dell'anima.
Il cammino sonoro di "The gospel" ci porta tra Nick Cave (anche dell'era Bitrthday Party e, perchè no?, Grinderman), Tom Waits, il Bowie di "Ziggy Stardust" e vari altri cuori oscuri.
Un album dal respiro internazionale, compositivamente maturo e che osa guardare "oltre". Molto bello.

BIG MOUNTAIN COUNTY - Somewhere else
Al secondo album la band romana compie un notevole salto di qualità e maturità, affinando il personalissimo psych rock, portandolo tra ritmiche e sapori kraut e un gusto danzereccio funk che richiama la scena di Madchester dalle parti degli Happy Mondays, senza dimenticare le cadenze pulsanti alla Franz Ferdinand.
Un lavoro completo, intrigante, frizzante.

THE NICE GUYS - Its time to be nice
I Giuda hanno fatto proseliti. Da Roma e dintorni arriva questa nuova proposta, attiva da poco più di un annetto, a base di un ruvido glam/ street punk / oi! /rock 'n' roll, diretto, senza fronzoli e dai modi spicci. Dieci brani, tra cui una cover di "Born to be wild" e un episodio in italiano. Album riuscito, sicuramente apprezzato dagli amanti del genere.

LORENZ ZADRO & FRIENDS - Blues Chameleon
Uno splendido album di blues, quello vero, profondo, senza tante finte contaminazioni commerciali. Basti pensare che in una intensissima versione di "Baby please don't go" canta Leo "Bud" Welch (un signore che ha inciso il suo primo album a 82 anni e si è fatto poi produrre da Dan Auerbach dei Black Keys, poco prima della sua scomparsa.
Uno degli ultimi grandi bluesmen americani) presente anche in un altro brano. Sono tanti altri gli ospiti che nobilitano un album sincero e spettacolare che declina le più svariate anime del blues, da quello più roots, a quello più vicino al rock e al boogie o al Bo Diddley sound (vedi la riuscitissima versione di "Ace of spades" dei Motorhead), al country. Consigliatissimo.

ASCOLTATO ANCHE:
THE BIG MOON (palloso indie pop), WATER FROM YOU EYES (electro indie boh), WOLF PARADE (post wave dai toni "epici". Trascurabile), BOMBY BYCICKLE CLUB (indie pop wave neanche male ma neppure bene), ANDY SHAUFT (carinissimo ma di Steve Forbert ne abbiamo già avuto uno ed è bastato), GLASS BEACH (pop punk synth. Senza senso), SARAH MARY CHADWICK (canzoni di rara noia)

LETTO

STEFANO GILARDINO / ROBERTO CASELLI - La storia del Rock in Italia
Armati di una buona dose di incoscienza e coraggio gli autori si cimentano in un'impresa difficile, ampia e insidiosa come la storia del rock in Italia.
Un'avventura che evidenzia come spesso si sia trattato di una realtà prevalentemente derivativa ma che dalla fine degli anni 50 ad oggi non siano poche le eccellenze che hanno saputo distinguersi con una proposta personale e originale.
Allo stesso modo sono rari i casi in cui le nostre espressioni sonore in ambito rock sono riuscite ad emergere all'estero dove il verbo italiano rimane relegato al pop più deteriore.
Il libro è totalmente esaustivo, ogni epoca ha una contestualizzazione socio/politica/storica e di costume, c'è una ricca discografia, eccellente cura grafica, foto rare e particolari, curiosità, approfondimenti, interviste.
Dal rock 'n' roll di Peppino di Capri, passando per beat, prog, punk, elettronica, riviste, festival, siti, portandoci fino ai nostri giorni, trovate l'intero scibile del rock italiano.
Prefazione d Manuel Agnelli e Franz Di Cioccio.

FRANCO CAPACCHIONE - Parole intonate
Un'idea geniale e altrettanto interessante quella dell'autore di ricercare e accostare ad album pop rock un'opera letteraria.
E se John Steinbeck e Bruce Springsteen o Jean Genet e Patti Smith possono essere prevedibili, più intrigante e sorprendente accoppiare Charles Bukowsky a Loredana Bertè o Pier Paolo Pasolini a Claudio Baglioni.
Eppure funzionano, grazie anche all'approfondita ricerca e alla capacità di Capacchione di accoppiare il frutto dell'ingegno artistico e culturale.
Completa il libro una grafica molto fresca, moderna e accattivante.

DONATO ZOPPO - Something
Proprio all'ultimo momento, un secondo prima dello scioglimento definitivo (già in atto da tempo) dei Beatles, George Harrison piazzò il suo marchio più importante: "la canzone d'amore più bella di tutti i tempi" (come disse Frank Sinatra quando la reinterpretò nel 1971), che però non contiene mai la frase "I love you".
Donato Zoppo traccia un minuzioso resoconto della vita di "Something", apparsa nel mitico "Abbey Road".
Nata durante le session del "White Album", affidata a Joe Cocker ma, alla fine, tra molte titubanze dello stesso autore, inserita nell'atto finale dei Beatles.
Più volte erroneamente attribuita a un omaggio alla moglie Pattie Boyd ma come ha dichiarato (impietosamente) George: "Non l'ho scritta per Pattie. L'ho solo scritta, poi qualcuno ha realizzato un video con immagini di me e Pattie, Paul, Linda, Ringo e Maureen, John e Yoko. Così tutti pensavano che l'avessi dedicata a lei, ma in realtà, mentre la scrivevo, stavo pensando a Ray Charles. Riuscivo a sentirlo cantare nella mia testa".
Un compendio interessante interessante e gustosissimo per ogni Beatles fan che si rispetti.

FABIO BONFANTE - Sotto un altro cielo
Un gruppo di italiani a lavorare nell'Argentina degli anni 90, persi in una nuova vita che si fa di giorno in giorno più estrema, libera, aperta, in cui ritrovano se stessi.
E che li sprofonda nella disperazione quando arriva il momento di tornare a casa, nella "prigione" della quotidianità.
Tematica quanto mai ricorrente negli spiriti liberi, una volta trovata l'aria fresca e pulita di una nuova prospettiva.
Lettura veloce e frizzante, coinvolgente e divertente.

ROBERTO PALPACELLI/FEDERICO FERRERO - Il Palpa. Il più forte di tutti
Una storia devastante, irritante, spaventosa quella di ROBERTO PALPACELLI, tennista dal talento smisurato, auto immolatosi sulla strada dell'autodistruzione tra alcol e droghe di ogni genere.
Una carriera destinata ai grandi palcoscenici mondiali del tennis, polverizzata da una tendenza incontrollabile all'eccesso, in spregio alle mille occasioni capitate e offerte.
Alla fine è sopravvissuto a stento ed é riuscito a rientrare nei binari della "normalità".
In questo libro crudo, secco e spietato non ci risparmia niente delle sue deraglianti vicende (raccolte con perizia e delicatezza dal giornalista Federico Ferrero) e fa crescere ancora di più il rammarico di avere perso una grande campione e non solo.

FRANCO ARMINIO - L'infinito senza farci caso
Personalmente (che di poesia mastico davvero poco) ho eletto Arminio come mio poeta contemporaneo preferito.
Incisivo, profondo come pochi, spiazzante.
In questo nuovo lavoro parla di amore, sentimentale e carnale, di passione, di cuore.
Come sempre toccando vette inviolate.

PIETRUCCIO MONTALBETTI - Bicicletta enigmatica
Un breve racconto, bene orchestrato, che con molto realismo, si svolge nell'immediato Dopoguerra tra fascisti impuniti e corpi speciali impegnati alla loro ricerca.
Sullo sfondo la tragedia appena vissuta e le macerie morali e non solo lasciate.
L'anima dei Dik Dik si conferma un'ottima penna.

ALESSANDRO MONTI - Vedi sopra
Una storia di profonde amicizie, amori, speranze, con il corollario della musica rock ad avvolgere il tutto.
Sarà il Destino (con la D maiuscola) a sparigliare le carte in maniera imprevedibile, riavvolgendo il nastro e riproponendo una nuova visione del tutto.
Un esordio molto piacevole e intrigante.

ALESSANDRO GANDINO - Non ci vorrà molto
Il "Gando"è stato (è) un attivissimo protagonista della scena musicale di Reggio Emilia e dintorni, dagli anni 80 in poi, periodo in cui da quelle parti approdavano fior di gruppi e festival, in cui si lavorava assiduamente come ufficio stampa, si trasmetteva in radio.
Ma c'erano anche il basket e il calcio a fare da faro per la città.
Nel libro si raccontano episodi, avventure, storie, con un gusto auto ironico e un tratto giornalistico serrato, divertente e intenso.
Il tuto con colonna sonora consigliata e una capacità evocativa gustosissima.

STEFANO ORLANDO PURACCHIO - Io e il signor Oz
Esordio nella narrativa dopo quattro libri dedicati al prog rock, con una serie di racconti esplicitamente riferiti alla mitica opera "Il mago di Oz" con il nuovo personaggio, Joe Sneaky Brown, che rende più intrigante il filo conduttore di quella che è sostanzialmente una lunga fiaba ad episodi. Evocativi e ben scritti.

JOSEPH CONRAD - Cuore di tenebra
Breve romanzo uscito nel 1899 sulle pagine inglesi del "Blackwood Magazine", pubblicato in volume nel 1902 nella raccolta "Youth".
In Italia la prima edizione fu stampata nel 1924.
Uno scritto aspramente ed esplicitamente anti colonialista (frutto anche di una visita in Congo - luogo della vicenda - dello stesso Conrad qualche anno prima) a cui si aggiunge il degrado dell'essere umano quando vengono a mancare i freni inibitori dell'essere "civili".
Lo sguardo è spietato e realista, crudo e di sicuro effetto, soprattutto in considerazione dell'epoca in cui è stato scritto.
Romanzo che ha ampiamente ispirato la sceneggiatura di "Apocalypse now" di Francis Ford Coppola che riprende, oltre al nome di Kurtz anche buona parte della vicenda, trasportandola nella guerra del Vietnam.

VISTO

Sorry, We Missed You di Ken Loach
KEN LOACH non ci è mai andato tanto per il sottile.
Per non sbagliarsi questa volta ha girato il coltello nella ferita con ancora più forza e senza remora alcuna.
Il precariato, l'estremo confine del capitalismo imperante e senza freni, disperato ultimo appiglio prima della disoccupazione che distrugge legami, famiglia, personalità, umanità, vite, dignità, tra ritmi impossibili da sostenere.
Il tutto ambientato in una Nottingham in progressivo sfacelo.
Ricky lavora per una ditta di spedizioni a cottimo (più consegni e più velocemente lo fai, più guadagni), si indebita, non riesce a fare fronte ai modi inumani per stare al passo, vede la famiglia dissolversi e finisce per auto distruggersi di lavoro.
NO FUTURE.
Bravi gli attori, veri, terribilmente credibili, regia superba, nessuno sconto, nessun compromesso.
Come in molti hanno notato sono i particolari sconvolgenti che rendono il tutto ancora più crudo, angosciante, disumanizzante: la necessità di urinare in una bottiglia per non perdere tempo, la moglie badante che si mette un unguento sotto il naso per sopportare gli odori sgradevoli, gli anziani che accudisce "abbandonati" (presumibilmente da chi deve lavorare per tirare avanti, le multe che riceve Ricky ad ogni piccolo ritardo, lo sfogo della moglie all'ospedale accolto con fastidio e indifferenza dagli astanti).
Questa è la realtà, vi piaccia o meno.

"ALI" di Giuseppe Tirelli - Sant'Agostino - Piacenza
Affascinante mostra scultorea dell'artista Giuseppe Tirelli a Piacenza nello spazio "Volumnia" all'interno della maestosa chiesa cinquecentesca di Sant'Agostino.
Figure umane, mitologiche e leggendarie raffigurate con una maestrìa emozionante.

IN CANTIERE

NOT MOVING LTD in tour

Mercoledì 4 marzo: PRATO "Officina Music Club"
Sabato 7 marzo: Lonate Ceppino (Varese) "Black Inside"
Venerdì 24 aprile: Savona "Raindogs" - Le carogne

https://www.facebook.com/Not-Moving-L-T-D-302470280600832

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