venerdì, marzo 29, 2019

Marzo 2019. Il meglio



A un quarto del 2019 tanti buoni titoli già in cassaforte: Specials, The Beat, Joe Jackson, Bob Mould, Paul Weller, la compilation 3X4, Limboos, Durand Jones and the Indications, Soul Motivators, Sleaford Mods, Rat Boy, Juliana Hatfield. In Italia Massimo Volume, Piaggio Soul Combination, Giulio Casale, I Hate My Village, I Rudi e London Underground. Ifriqiiyya Electrique.

PAUL WELLER - Other aspects
Paul Weller l’11 e 12 ottobre 2018 ha tenuto due applauditissimi concerti sold out alla Royal Festival Hall di Londra, accompagnato da un'orchestra d'archi con cui ha riarrangiato parte del suo repertorio classico (Jam, Style Council, solista), dando soprattutto spazio al recente "True meanings", la cui impostazione acustica è adattissima di una riproposizione live di questo tipo.
E' stato un una tantum, una sorta di sfida personale, superata, come sempre, con classe, eccelsa maturità artistica, raffinatezza.
Quanta grazia, quanta maturità, quanta eleganza in questi 25 brani.
"True meanings" viene, prevedibilmente, ripreso quasi per intero (ben undici brani) ma ci sono versioni incredibilmente belle di episodi secondari dei Jam come "Boy about town" (che riporta ai Beatles di "Abbey Road"), una drammatica "Private hell" con un arrangiamento di archi e fiati da urlo, mentre è più prevedibile "Tales fromn the riverbank".
Anche per gli Style Council ci sono sorprese con "A man of great promise", sempre commovente, pur non riservando sorprese negli arrangiamenti.
Non potevano mancare "Wild wood", "You do something to me" (dove gli archi tagliano il cuore) e "Have you ever had it blue" in ottima versione.
Sorprese graditissime sono piccole gemme dimenticate come "Strange museum" e "Among the butterflies", dal primo album, che rinascono a nuova vita con l'orchestra e i fiati, allo stesso modo di due oscuri episodi di "22 dreams" come il sontuoso e irresistibile tango iniziale "One bright star" e "Where'er ye go".
La voce di Weller è sempre più convincente, la sfida è stata ampiamente vinta, l'album è semplicemente bello, caldo, avvolgente.
E Paul rimane il mio idolo.

ARTISTI VARI - 3X4 The Bangles· The Three O'Clock · The Dream Syndicate · Rain Parade ‎
C'era una volta il PAISLEY UNDERGROUND ed era una cosa bellissima. Eccolo rivivere in 12 brani in cui Bangles, Three O'Clock, Dream Syndicate, Rain Parade coverizzano l'uno i brani degli altri. Ed è di nuovo una cosa bellissima. I Dream Syndicate spiccano su tutti ma anche gli altri tre nomi se la cavano alla grande. La "Jet fighter" dei Three O Clock ripresa dalle Bangles, la "When you smile" dei DS rifatta dai Rain Parade, la "Hero takes a fall" delle Bangles sublimata dai DS, la "Tell me when it's over" dei DS rifatta dai Three O' Clock i migliori momenti.

THE LIMBOOS - Baia
Terzo album per la band madrilena e nuovo tuffo in un mondo di rhythm and blues tardo 50's, sapori lounge, beat 'n' roll, Georgie Fame, ritmiche latin e boogaloo, senza disdegnare un groove rockabilly. Unici, grandiosi!

SOUL MOTIVATORS - Mindblastin'
La band di Toronto guidata dall'incredibile, potentissima, voce di Shahi Teruko, tira fuori un ep di cinque brani mozzafiato: funk e soul, James Brown e Betty Davis, testi socio politici e un groove spaventoso.
Grandiosi!

POTTY MOUTH - SNAFU
Il trio di signorine americane torna con un album molto gradevole, tra Donnas, Go Go's, Hole e il pop punk alla Green Day.
Niente per cui strapparsi i capelli ma tanta energia, freschezza e urgenza.

MEAT PUPPETS - Dusty notes
Ritorno dei fratelli Kirkwood a base di country rock roots guitar e affini al 99% (a parte una sferzata elettrica come si conviene in "Vampyr's winged fantasy").
Non male, anche perchè è un gruppo che si ama a prescindere, ma destinato a essere presto dimenticato.

IFRIQIYYA ELECTRIQUE - Laylet el booree
Francois Regis Cambuzat ha una militanza infinita nell'underground, dai Kim Squad ai Putan Club (anche collaboratori di Lydia Lunch).
Con Gianna Greco è andato spesso negli angoli più reconditi del mondo, dallo Xiniang degli Uiguri al Dersim turco degli aleviti a cercare suoni, culture, respiri. Questa volta li ha trovati nel deserto tunisino nell'antichissima ritualità del Banga. Nell'album si mischiano trance, suoni arcaici, blues primitivo, industrial, techno, tribalismo.
Se cercate qualcosa di NUOVO, qui c'è.

MDOU MOCTAR - Ilana (The Creator)
"I don't know what rock is exactly. I have no idea. I only know how to play in my style." dice il musicista cresciuto in un piccolo villaggio del Niger e interprete di un blues sub sahariano che porta tradizione locale nel rock, echeggiando Hendrix (suona una Fender da mancino), Prince, Page, usando il tapping di Eddie Van Halen. Il tutto supportato da quei ritmi cari al Tony Allen di Fela Kuti. Una miscela fascinosa e ammaliante, ipnotica e trance.

COMET IS COMING - Trust In The Lifeforce Of The Deep Mystery
Uno dei tanti progetti del saxofonista Shabaka Hutchings, figura di spicco della nuova scena jazz londinese. Un album in cui confluiscono jazz, elettronica, funk, sperimentazione, avanguardia, radici hip hop.
Lavoro non facile ma che ci fa respirare un senso di nuovo e fresco.

THE BUTCHERETTES - Bi/Mental
La band messicana si affida alla produzione di Jerry Harrison (ex Talking Heads, e si sente), smussa le asperità dei precedenti dischi e si indirizza verso un elettro rock con richiami punk (c'è anche Jello Biafra in un brano) e rock. Non male.

THE LACHEY DOLEY GROUP - Make or break
Dall'Australia una band che mischia il classico Hammond sound con funk, rock, pop, tocchi soul. A tratti molto coinvolgente, non sempre convincente ma è un bel sentire.

JOHN MAYALL - Nobody told me
John ha 86 anni, una settantina di album alle spalle e se ne va ancora in giro a fare concerti a destra e a manca. Ogni tanto rientra in studio e tira fuori la consueta dose di classico rock blues con l'aiuto di un po' di amici (da Little Seven a Joe Bonamassa). Super classic!

JESUS FRANCO & THE DROGAS, No(w) Future
Terzo album per la band marchigiana. Sette potentissimi brani in cui un grezzo e selvaggio concetto di rock 'n' roll va a scavare nei dischi più oscuri di Jon Spencer Blues Explosion e dei Pussy Galore, rispolvera quelli di Cramps e Flesheaters e spazza via ogni ostacolo davanti a sé a suon di "Acufene" come in maniera appropriata avverte il brano d'apertura. Ottimo e convincente.

AA.VV. - SuONO
A corredo della biografia dedicata a Yoko Ono, l'autore Matteo P.Bianchi ha selezionato una serie di suoi gruppi italiani preferiti a cui ha affidato l'onore e onere di rifare alcuni brani della grande artista. Spesso ingiustamente denigrata e sbeffeggiata ma dallo spessore indiscutibile. Stupenda copertina a cura dell'illustratrice Olimpia Zagnoli e una serie di riuscite interpretazioni tra cui segnaliamo quelle di Boosta, Lemandorle e Egokid.

ROCK 'N' ROLL KAMIKAZES - Campari & toothpaste
Al quarto album l'infuocata miscela di rockabilly e psychobilly della band guidata dall'ex Hormonauts Andy McFarlane, fa di nuovo centro con tredici brani che non lasciano scampo. Anche se in "Campari & toothpaste" troviamo tanto altro, dal blues a ritmi latini ad una riuscitissima cover di "You don't love me (No no no)" di Dawn Penn. Album fighissimo.

I MITOMANI BEAT - Figli dei fiori dei fiori
Secondo album per la band romana, attiva da una decina di anni all'insegna di un sound che guarda al beat italiano degli anni 60, in tutta la sua purezza originale. Rhythm and blues, melodie vocali di gusto beatlesiano, impeto ritmico garage e tante ottime canzoni. Album delizioso.

THE SPOTS - Chel-Sea/Summertime punk
Il quartetto napoletano esce con un 45 giri potentissimo, sfacciato, duro, puro, urgente, immediato. Punk targato 1977 tra Sex Pistols, il primo album dei Clash, Johnny Thunders and the Heartbreakers. Il tutto fatto benissimo, suoni giusti, attitudine perfetta. Support!

KAAMS - Kick it
Il trio bergamasco firma il terzo album di una carriera solida e in costante progresso artistico. Le basi sono sempre quello di un ottimo garage rock chitarristico che guarda agli anni sessanta ma con le radici piantate anche nel power pop più aspro dei 70 e 80 (tra Flamin Groovies ed echi del Paisley Underground).
Le dodici canzoni scorrono via fresche, energiche, sempre animate da un'urgenza e immediatezza contagiose. Ottimo.

ASCOLTATO ANCHE:
SUGARAY RAYFORD (ottimo soul blues rock), ALICIA OLATUJA (soul jazz elegante, un po' Sade), CHAI (pop punk giapponese. bah), SARAH TANDY (ottimo jazz, tanto swing e coolness), DWIGHT TRIBLE (spiritual jazz per il grande vocalist, aiutato anche da Kamasi Washington. Duro e ostico ma molto interessante), STEPHEN MALKMUS (un po' di psyche e di post wave 80. Bruttino), COATHANGERS (garage pop lo-fi senza tanto carattere), ROYAL TRUX (L'ostentazione del fattume a tutti i costi a volte paga. Con me no e neanche il nuovo album, non del tutto malvagio, mi appassiona), POMD (elettronica, psych, pop. Brutto forte), JENNY LEWIS (cantautorato pop rock anonimo)

LETTO

EDDIE PILLER - STEVE ROWLAND - Modzines
Encomiabile il lavoro di Eddie Piller e Steve Rowland che hanno raccolto in un elegante ed essenziale volume la storia delle principali FANZINE MOD, dal 1979 in poi, in Gran Bretagna, Europa, Australia e States, corredando i ltutto da decine di foto che ci restituiscono alla perfezione il clima culturale dell'epoca.
Da "Jamming" e "Maximun Speed" a "Direction, Reaction, Creation" e "Extraordinary sensations" (dello stesso Piller) fino a "In the crowd", "Shadows and reflections" e "Heavy Soul" e le newsletter mensili (inaugurate dalla "Phoenix list" e arrivate in Italia cn "Sweetest feeling").
Spazio anche alla "mia" "Faces".
Ci sono cifre, dettagli, aneddoti, i ricordi degli inizi carbonari con fotocopie e poche decine di copie, diventate centinaia e migliaia (le 12.000 di "Extraordinary sensations"!) dopo il film "Quadrophenia".
Il lento/veloce declino, l'arrivo di internet e la relativa obsolescenza di un mezzo di comunicazione fuori tempo.
Le fanzine furono la palestra per giornalisti, scrittori, grafici, per un'imprenditorialità embrionale (la gestione della redazione, la stampa, la distribuzione, gli abbonamenti, la contabilità).
Nessuno si sognava di guadagnarci un centesimo ma di dare il meglio di sé stessi a beneficio esclusivo della scena.
Altri tempi, altre modalità.

BIANCO E NERO - Sordi segreto
Bianco e Nero è un periodico di cinema, quadrimestrale, pubblicato a partire dal 1937.
Il nuovo numero, il 592, dedica quasi 200 pagine (sostanzialmente un libro) all'ALBERTO SORDI segreto.
Ovvero ad aneddoti, episodi, film messi in cantiere ma mai realizzati, rimasti sconosciuti.
Il tutto attingendo dal materiale (buona parte dall'archivio personale dell'attore, meticoloso collezionista di sé stesso) in dotazione alla Fondazione Museo Albero Sordi, presieduta da Walter Veltroni.
Scopriamo così i progetti relativi alla vita privata di Mussolini (a cui rinunciò per le numerose polemiche - e minacce - nate immediatamente dopo all'annuncio), il Don Chisciotte e Sancho Panza con Gassman, "Il trombettiere del generale Custer" (dedicato al romano Giovanni Martini/John Martin, unico superstite della battaglia del Little Big Horn), quello su Kissinger (di cui era praticamente sosia), lasciato perdere per "motivi politici", gli amori, la preparazione alla morte.
Foto, documenti, dettagli certosini, completano il tutto.
Per gli appassionati: ESSENZIALE.

DANIELE FOLLERO - DONATO ZOPPO - Opera rock. La storia del concept album
Dettagliatissimo e ponderoso viaggio nelle opere rock e nei dischi concept.
Dai primi tentativi (i concept di "Sell Out" degli Who, "Sgt Peppers", "SF Sorrow" dei Pretty Things, "The Story of Simon Simopath" dei Nirvana inglesi del 1967) alle opere rock per eccellenza come "Tommy", "Quadrophenia" e soprattutto "The wall" dei Pink Floyd (a cui è dedicato un ampio capitolo che copre la multimedialità del progetto - disco, live, film).
In mezzo tutto il mondo prog dei 70 che non ha risparmiato energie in tal senso e quello metal/rock anch'esso particolarmente prodigo.
Gli Husker Du di "Zen Arcade" tra i pochi tentativi in ambito punk.
Serge Gainsbourg dedicò il concept di "Vu de l'extérieur" del 1973 al tema dell'ano...(vedi i brani "Panpan cucul", "Des vents des pets des poums","Titicaca","Pamela Popo").
In Italia da De Andrè a Tito Schipa Jr., Osanna e PFM, Rovescio della Medaglia, Giganti, Dik Dik (dimenticando purtroppo "Amore di classe" degli Statuto).
Aneddoti a profusione, molto interessate e completo.

QUIQUE PEINADO - All'arrembaggio
ANDREA GENOVALI - Fare come in Russia

Hellnation Libri prosegue la pubblicazione di testi sempre interessantissimi, particolari e unici su storie di calcio "militanti" e lontane dalle frivolezze moderne.

"All'arrembaggio" di Quique Peinado è un atto d''amore per una squadra speciale, il RAYO VALLECANO, espressione di un barrio povero e difficile, il Vallecas, alla periferia di Madrid. La fede dei suoi tifosi i Bukaneros, storicamente di sinistra, è qualcosa che acquisisci da bambino e ti porti appresso tutta la vita. Aneddoti, ricordi, passione. Un libro veloce e pieno di anima.
"Il calcio è uno spazio necessario e parlando della sua condizione di sporta alla portata di tutti, è un elemento aggregante: siamo tutti uguali quando giochiamo a calcio."

"Fare come in Russia" di Andrea Genovali torna invece al 2 maggio 1920 quando dopo un incandescente derby Viareggio-Lucchese i carabinieri uccisero senza una ragione un guardialinee della partita. Scoppiò una rivolta popolare, la città occupata per alcuni giorni da frange rosso/anarchiche.
Furono giorni di passione e speranza, nella speranza di una società più giusta ed equa "come in Russia" in quei tempi. Ricostruzione accurata e coinvolgente.

MAURIZIO GALLI / ALDO PEDRON - Born in the bayou - La storia dei Creedence Clearwater Revival
La storia dei CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL in tutti i suoi dettagli, tra discografie, dichiarazioni, foto, ricostruzioni accurate di concerti, registrazioni e tanto altro.
La band avrebbe voluto nascere nelle paludi della Louisiana o sul fiume Mississippi e con la cultura della musica e del rock’n’roll del sud (Elvis Presley, Little Richard, Jerry Lee Lewis, Fats Domino, ecc.).
Una vita intensa, partita con i Golliwogs e che in breve tempo scalò le classifiche americane (quasi trenta milioni di copie vendute) e conquistò l'Europa (perfino nella "remota" Italia dei 70, la band ebbe notevole seguito).
La dipartita di Tom Fogerty, la "dittatura" di John Fogerty e lo scioglimento, tra contratti capestro e sfruttamento discografico.
Il solo John ha avuto un proseguio di carriera solista con riscontri commerciali e di critica.
Per chi vuole approfondire la conoscenza sulla band di "Proud Mary", "Have You Ever Seen The Rain?", "Suzie Q", in questo libro c'è tutto.

VISTO

NEBRASKA di Alexander Payne
La vita può essere lieve anche se pesa una tonnellata di piombo.
Un road movie di rara grazia, leggerezza, intensità.
Divertente e amaro, commovente e aspro con quel bianco e nero che hai paura che da un momento all'altro diventi a colori, tanto è bello.
CAPOLAVORO.
"Lui crede a tutto quello che le persone gli dicono".
"Non è un bene".
"No".


COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".
Sul sito di RadioCoop ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.

IN CANTIERE

Con i NOT MOVING LTD torniamo in concerto in marzo e aprile.

Le date previste a Milano e Bologna sono state spostate in avanti.

sabato 30 marzo: Monterotondo (Roma) “Il cantiere”
https://www.facebook.com/events/294654777891630/

sabato 6 aprile: Savona “Raindogs”
https://www.facebook.com/Not-Moving-L-T-D-302470280600832/

venerdì 26 aprile: Ancona "On stage"
sabato 27 aprile: Lecce
domenica 28 aprile: Pescara "Scumm"
domenica 12 maggio: San Rocco al Porto (Lodi) "Festival"
domenica 23 giugno: Vicopisano (PI) "Festa della birra"



Torna lo spettacolo MODS! (all'interno del quale inseriremo un po' di "Quadrophenia" con Alex Loggia il 5 aprile in provincia di MOD-ENA.

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