venerdì, novembre 30, 2018

Novembre 2018. Il meglio



Siamo alla fine del 2018 un bel po' di ottime cose come gli album di Fantastic Negrito, Kamasi Washington, Paul Weller, Paul McCartney, The Good, The Bad & the Queen, Arctic Monkeys, Elvis Costello, Gaz Coombes, Marianne Fiathfull, Spiritualized, Jimi Tenor, Tony Molina, JP Bimeni and the Black Belts, Tenderlonious, Michael Rault, The Sea and cake, Ray Davies, New Mastersounds, Belly, Wilko Johnson, Bellrays, Jack White, Sons of Kermet, Buttshakers, Anderson East, Ray Davies, James Hunter Six, Lewis Express, Orgone, Tracey Thorn, Laissez Fairs, Ruby Rushton, e tra gli italiani Nicola Conte, Calibro 35, Iacampo, New Colour, Savana Funk, Mads, Evil Knievel, Julie's Haircut, Mamuthones, Sick Rose, Guignol, Mina, Blue Giants, Red Lines, Paolo Fresu, Any Other, Plankton Dada Wave, Mimosa, Peawees, Ferro Solo, Di Maggio Connection.

GRAHAM DAY & THE FOREFATHERS - Emmaretta / Love help me
Poco da dire, sempre una spanna sopra agli altri. Due cover di brani dei primi Deep Purple, energizzate da un sound Hendrixiano, garage e ultra psych. SUPER !

THE GOOD, THE BAD AND THE QUEEN - Merrie land
Un ritorno inaspettato e tanto più gradito in quanto tra i migliori dischi dell'anno. Un viaggio, anzi un addio, malinconico nell'Inghilterra della Brexit, un disco al 100% Brit. Si respirano atmosfere che evocano a tratti il mood di "Sandinista" (Paul Simonon è sempre inconfondibile, tanto quanto minimale ed essenziale), altre volte citano sarcasticamente i Beatles, girano tra dub, ritmiche spezzate con la consueta maestria da Tony Allen e la monotona e cantilenante voce di Damon Albarn che cuce il tutto alla perfezione. Originale, personale, spesso geniale, disco di rara classe.

MARIANNE FAITHFULL - Negative capability
Un album di una bellezza struggente, di rara intensità, profondamente malinconico, a tratti apocalittico. La dolente voce di Marianne omaggia l'amica Anita Pallenberg, parla del "Bataclan" nella devastante "They come at night" con Mark Lanegan, strappa cuore e anima in "The gispy and feerie queen" con Nick Cave, riprende in modo straziante "As tears go by" e "It's all over now baby blue" di Dylan.
C'è anche "Witches song" (era su "Broken english") che sembra presa dal primo dei Velvet Underground.
Tanto bello quanto devastante.

THE BEATLES - White Album Deluxe
Difficile accettare che un capolavoro venga in qualche modo ritoccato e rimaneggiato.
Il figlio di George Martin, Giles, ha rimesso mano al monumentale WHITE ALBUM dei BEATLES, rimixandolo e di fatto cambiando l'opera originale.
Il risultato è indubbiamente valido e migliorativo: incredibile pulizia di suoni, elementi mai sentiti che emergono e si fanno evidenti, passaggi, strumenti rimasti sempre "nascosti", ora sono lì, in tutta la loro bellezza.
Una delizia per i BEATLESIANI incalliti.
Tanto quanto la valanga di altro materiale messo a disposizione e riemerso dagli sterminati archivi ovvero altri SETTANTASETTE brani tra demo, session, alternate takes, basi strumentali.
Bellissimi gli ESHER DEMOS (registrati a casa di George, prima di entrare in studio) con le canzoni in versione primordiale, in acustico, tra cui alcune scartate e poi riapparse sui dischi solisti (da "Child of nature" diventato "Jelaous guy" di Lennon a "Not guilty" e "Sour milk sea" di George) ma anche episodi che ritroveremo poi su "Abbey Road" o altrove ("Mean mr mustard" ,"Polythene Pam", "Hey jude", uno stralcio di improvvisazione su "Let it be", "Lady Madonna", "Across the universe" etc).
Alcune cose erano già stata pubblicate sulle "Anthology", altre da tempo reperibili sui vari bootleg.
E poi decine di prove in studio, bozze, con le voci dei Beatles a commentare, una conturbante "Can you take me back ?" (il frammento finale di "Cry baby cry"), una ipnotica, lenta e quasi psichedelica "Helter skelter" di 13 minuti, una bellissima "Yer blues" acustica.
Una bulìmia di materiale che noi fanatici dei Fab Four sappiamo analizzare, apprezzare, capire, studiare, approfondire, decisamente superfluo per il resto dell'umanità.

CHARLES BRADLEY - Black velvet
Album postumo per la grande voce di Bradley con inediti raccolti nelle session dei tre album pubblicato per la Daptone. La consueta classe, cover di "Stay away" dei Nirvana (incredibile versione psych funk soul) e "Heart of gold" di Neil Young. Molto bello ed emozionante.

RAQUEL RODRIGUEZ - Miss me
Un esordio elegantissimo, puro soul pop con venature jazz, bluesy e funk. Molto Stevie Wonder e la tradizione vocale R&B americana, pulizia, coolness e freschezza.
Un album di prima qualità e leggerezza.

BEN PIRANI - How do I talk to my brother ?
Figlio di quel Leonard che suonava con Terry Callier...per non smentire il DNA di famiglia debutta con un disco di splendida SOUL MUSIC.
Brani che spaziano tra rhythm and blues, soul, northern, ballate, pop soul.
Ascolto piacevolissimo, sound molto vintage ma tanto groove e canzoni di eccellente fattura e classe.

GEORGIA ANNE MULDROW - Overload
Un tassello nel rinnovamento della black music tra hip hop, soul, Macy Gray, funk, elettronica. Intrigante e interessante.

SHA LA DAS - Love in the wind
GArrivano dagli States, incidono per la Daptone Records, ovvero una garanzia, sono un padre e tre figli e nell'esordio mischiano doo wop, rhythm and blues, Beach Boys, Arthur Alexander , 50's e 60's.
Una delizia.

ART BRUT - Wham! Bang! Pow! Let's rock out !
Gruppo che ho colpevolmente seguito sempre troppo poco. Tornano dopo sette anni di silenzio con un album davvero riuscito. Art punk con tocchi 60's, i Fall alle spalle, aggressiva schiettezza brit, brani nervosi, elettrici, arroganza sonora e verbale. Energico !

FERRO SOLO - Almost Mine: The Unexpected Rise and Sudden Demise of Fernando - Part 1
Ferruccio Quercetti è da più di vent’anni chitarrista e cantante dei CUT, storica band di blues/punk/noise bolognese. Il suo progetto solista esordisce con il primo atto di una storia autobiografica a cui contribuisce un nutrito stuolo di amici che arrivano da Three Second Kiss, Julie’s Haircut, Chow, Giuda, Forty Winks. I dodici brani spaziano in quel mai dimenticato ambito sonoro che caratterizzò il primo punk: aspro, crudo ma allo stesso tempo romantico e disperato, come sapevano fare nomi come Joe Jackson, Graham Parker and the Rumours, Boomtown Rats. Elettrico e pulsante ma terribilmente malinconico e che sfascia l'anima. ECCELLENTE !

THE THINGLERS - s/t
Puro e semplice garage sound di matrice 60's in arrivo da Pordenone con membri di band storiche della scena come Running Stream, Woody Peakers, Grains, Coleridge. I quattro brani (due originali e due cover di oscuri brani) si spostano tra suoni originali 60's (con un'occhiata ai Nazz di Todd Rundgren) e il gusto reinterpretativo che fu caro a band come Fuzztones o Lyres. Grande copertina, eccellente sound.

DI MAGGIO CONNECTION - Rowdy
Guidata da Marco Di Maggio, unico italiano insignito della Rockabilly Hall of Fame, la Connection firma il terzo album (il quattordicesimo per il leader). Undici brani in cui è il rockabilly (nella versione amfetaminica alla Stray Cats) a farla da padrone (in tal senso la versione con tanto di fiati di Smoke on the water è da antologia) ma che guarda anche a country, swing, Buddy Holly, blues e tanto altro. Il tutto maneggiato con tecnica e competenza sopraffini.

MITROPA EXPRESS - Strade
La band trentina pubblica il terzo ep, confermando la bontà e la freschezza della loro urgenza. Quella stessa che sentivamo nei primi dischi punk rock nel 1977. Clash, Jam, Buzzcocks, Adverts, Sham 69, una rabbia disperata e rassegnata in evidenza ("paesi dormitorio / tutti davanti alla TV / tutti davanti al video poker"). Un piccolo grande disco!

PETER SELLERS AND THE HOLLYWOOD PARTY - The Early Years 1985-1988
Una delle band seminali del nuovo rock italiano degli 80, attiva proprio nel momento in cui una serie di band nostrane abbracciavano un mix di rock n roll, 60's, psichedelia, garage. I Peter Sellers unirono molte di queste influenze, accostarono primi Pink Floyd e Velvet Underground, folk e istanze post punk e sparsero brani tra compilation, 45 giri, live, provini.
La Spittle Records raccoglie tutta la produzione dei primi anni in una preziosa compilation che ci restituisce suoni e colori ancora attuali e stimolanti.

DIEGO POTRON - Winter Session
Uno dei migliori bluesman della penisola approda al secondo album con nove brani autunnali, anzi invernali, sospesi, quasi fluttuanti. Sonorità prevalentemente acustiche e arrangiamenti minimali, voce profonda, quasi sussurrata (JJ Cale insegna), brani che spaziano tra atmosfere che sfiorano Ry Cooder e Neil Young, i Gun Club, Thin White Rope e Dream Syndicate. Notevole.

LIARS - Never looked back
La storica band toscana è stata tra le primissime negli anni 80 a percorrere i sentieri del garage sound di ispirazione 60's, lasciando una lunga serie di incisioni discografiche di primissima qualità. Dopo la classica serie di vicissitudini sono tornati in scena nel 2009 con un singolo a cui fa seguito ora un nuovo album con otto brani inediti. Il sound è più maturo pur restando legato alle matrici originali ma si sviluppa verso un rock chitarristico corposo (che riporta ai Flamin' Groovies e ai Creedence Clearwater Revival ma anche ai True West), caratterizzato da ottime melodie e da un supporto ritmico potente e pulsante. Ottimo (come sempre).

OTTONE PESANTE - Apocalips
Secondo album per il terzetto infernale che riesce, con una tromba, un trombone e una batteria, a scatenare l'Apocalisse ! Ritmi e atmosfere death metal (non a caso è ospite in un brano il cantante Travis Ryan dei Cattle Decapitation), rese ancora più demoniache e inquietanti da una strumentazione così inusuale. Un disco unico, originalissimo, personalità assoluta e totale. Eccellente !!!

BROADCASH - Plays Cash (feat. BOBBY SOLO)
Bobby Solo non ha bisogno di presentazioni se non per il fatto che è uno dei migliori interpreti di country e rock 'n' roll in Italia, a cui si aggiunge la devozione smisurata per Johnny Cash (a cui dedicò anche un disco di covers). Ora si unisce alla band toscana che da anni tributa al grande artista americano concerti impeccabili e insieme ripropongono quattro classici di Johnny Cash da "Walk the line" a "Folsom Prison Blues". Splendido.

BARMUDAS – Rock the Barmudas
I Giuda (e i Faz Waltz) hanno fatto scuola. La band toscana all’esordio con un singolo che si aggira dalle parti di Sweet, Slade, soprattutto T Rex nel lato B “Zaira”. Glam Rock di puro gusto 70’s, rock ‘n’ roll nella migliore accezione del termine, brani incisivi e di perfetta esecuzione. Breve ma intenso.

BANDINI - Cardboard Box & Paper Cups
Un ottimo ep che viaggia tra le fumose atmosfere bluesy jazz di Tom Waits, Willy De Ville e un po' di tex mex e soul. Piacevole e intrigante.

ASCOLTATO ANCHE:
DU-RITES (super funk/blaixploitation strumentale in puro stile 70's, molto divertente), MIGHTY MO RODGER (ottimo album di caldo funk blues), CRAIG CHARLES vol. 6 (ottima, come sempre, compilation di funk, soul, new disco. Groovy), WILL SESSION AMP FIDDLER (disco funk di qualità), VIVIAN SESSOMS (soul jazz pop raffinato ma noiosetto).

LETTO

PAOLO GRUGNI - Pura razza bastarda
Paolo Grugni ci racconta in un romanzo intenso, mozzafiato, monumentale (600 pagine) con ritmo incalzante, la Milano di metà degli anni 60, quando al nord arriva e mette le radici la mafia, con la connivenza di poteri, della politica, delle istituzioni.
Il tutto attraverso la figura del commissario Malfatti che si trova, suo malgrado, coinvolto in un intreccio perverso di malavita, servizi deviati, le prime bombe fasciste, l'anticamera delle stragi di stato.
Il racconto prende forma attraverso un sintetico diario quotidiano con costanti riferimenti a quanto realmente accaduto nell'Italia di quegli anni.
A fianco una, anzi due, complesse storie d'amore e l'appuntamento domenicale, avaro di soddisfazioni, con l'amato Milan (con resoconto puntuale dell'andamento delle partite).
Primo capitolo di una serie che vuole raccontare la recente storia italiana, “Pura razza bastarda” è avvincente, travolgente, appassionante.

MILITANT A - Conquista il tuo quartiere e conquisterai il mondo. La mia vita con il rap
Assalti Frontali è una delle esperienze musicali, artistiche, sociali, più importanti in circolazione (da tempo) in Italia.
Militant A ci racconta la difficoltà nell'affrontare un nemico terribile, l'acufene, i suoi viaggi all'interno delle scuole con i laboratori Rap per i bambini, quello avventuroso in Libano tra Beirut e Tripoli a pochi km dalla Siria in guerra, la battaglia per il lago ex Snia a Roma e tanto altro.
Storie di passione e passioni, di lotta, di impegno, generosità, speranza in un mondo più giusto ed equo.
Scritto bene e con il giusto trasporto.

DONNA GAINES - Why Ramones matter
Forse ti amano tutti quando sei morto"
(Johnny Ramone)

E' l'amara ma veritiera conclusione del libro e saggio sociologico della giornalista (Rolling Stone, Spin, The Village Voice) e scrittrice new yorkese Donna Gaines che rivive la vicenda dei RAMONES in prima persona (avendoli intervistati, frequentati ed essendo stata buona amica di Joey).
Una band profondamente divisa all'interno con Johnny despota e tirannico, Dee Dee tossico, Joey problematico e negli ultimi anni gravemente malato ma che era una sola cosa nel momento in cui portava avanti la sua "missione", un'entità unica, compatta, nel macinare centinaia di migliaia di kilometri per i 2.263 concerti della lunga carriera.
La Gaines analizza e dimostra l'importanza che ha avuto la band sulle generazioni a loro contemporanee e successive, approfondisce il rapporto con i simboli nazisti che spesso sono apparsi nelle loro canzoni (buona parte di loro e della crew era di origine ebrea), una delle prime band che li utilizzò per schernire e ridurre a macchiette gli incubi dei loro genitori, riporta testimonianze e aneddoti, sottolinea come furono tra i primi a contestualizzare le donne all'inerno del punk ("Sheena is a punk rocker", "Judy is a punk").
I RAMONES non dimenticarono mai da dove venivano, chi erano e per chi suonavano.
Divennero eroi intoccabili per i loro fan.
Diedero loro una speranza, un scopo, una formula per sopravvivere nelle periferie di un'America devastata dove la vita di un adolescente non ha alcun senso, futuro, nessuna prospettiva e a nessuno sembra importare nulla.
Un libro che accende una nuova e differente luce su una band indimenticabile e indimenticata.

FRANCA RAME - In fuga dal Senato
Eletta con 500.000 voti in Parlamento (nelle fila di Italia dei Valori di Di Pietro), FRANCA RAME ripercorre in un minuzioso diario, i 19 mesi trascorsi in Senato tra il 2006 e il 2009 durante il governo Prodi.
Un libro in cui, tra sarcasmo e sincera disperazione, ci mostra, in tutta la sua crudezza, lo sfascio delle istituzioni, in cui i senatori sono intenti solo al loro interesse, a giochi di partito, a sperperare, accumulare, disdegnando i bisogni e le speranze di chi li ha votati.
Elenca cifre, fa i nomi e i cognomi, si indigna, si dispera, si deprime, si incazza.
Alla fine non ce la fa più, prima lascia il partito (che inciucia con le destre), poi si se ne va, distrutta da tanto degrado.
Libro importante e devastante.

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".

Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.

Le varie puntate sono qui:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLq4GWqezsdXQktNFF5Mai9q0NA4e7CMH4

IN CANTIERE

Il sottoscritto, Rita Lilith Oberti e Dome La Muerte (con la chitarra aggiunta di Iride Volpi) torneranno dal vivo per un breve tour con il nome di NOT MOVING L.T.D. (Lilith, Tony, Dome).

Nel repertorio qualche cover di classici, da Stones a Velvet agli Stooges e un po' di originali dal repertorio storico dei Not Moving.

Per ulteriori informazioni qui:
https://www.facebook.com/Not-Moving-L-T-D-302470280600832

Le date:

Sabato 8 dicembre : Scorzè (Venezia): Go Down Festival al "Novak"
https://www.facebook.com/events/1135937899906525/



Venerdì 14 dicembre: Piacenza "Musici per caso"
https://www.facebook.com/events/1970032206420442/



Sabato 15 dicembre: Magenta (MI) "Ideal"
https://www.facebook.com/events/238593133531634/



Domenica 16 dicembre: Torino "Blah Blah"
https://www.facebook.com/events/182297379392590/

Venerdì 28 dicembre : Savignano sul Rubicone (Rimini) "Sidro"
https://www.facebook.com/events/1892828514158193/

Venerdì 18 gennaio: Aosta "Cittadella"

6 commenti:

  1. Un sacco di belle cose. Art Brut ottimi, The Good the bad pure.

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  2. GDAY confermatissimo ancora una volta il legame coi primi Deep Purple..non quelli con Gillan CHIARO. Non sapevo del comeback dei Good e della mia regina Marianne..Peter Sellers? Grandi e affascinante flashback negli 80s..quelli buoni per capirci..discorso analogo per i Thinglers,quindi e ancor più per i Liars!
    Beatles? E' Natale vero?
    C

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  3. Beatles è da prendere. The Good and the Bad e Faithfull dischi da top dell'anno. Graham Day a febbraio in Italia (ma nel nord est)

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  4. Non dimentichiamo sul bellissimo disco della Faithfull la cover di 'Loneliest Person' dei Pretty Things....il tocco di Cave & Ellis si sente tantissimo in questo album. Guardatevi questo https://www.youtube.com/watch?v=EdfKx1z4Zag&list=FLE1HQhDy6XNpZI106IunbsA&t=0s&index=9

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    Risposte
    1. Grande LesPaulMad cover dei Pretty Things SF Sorrow!
      Boss..la wishlist è stratosferica tanx!
      C

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    2. Straordinaria intervista
      grazie lespaulmad!
      C

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