sabato, gennaio 16, 2016
Cervo Bianco e il fascismo
Edgar Arthur Laplant fu un cittadino americano che nell’Italia degli anni ’20 si finse un capo indiano della tribù dei Tuscarora con il nome “Capo CERVO BIANCO, o Tewanna Ray e dall'alto di questo falso lignaggio frequentò per anni i principali salotti europei, facendosi amici e, spesso, truffando attori del cinema, nobili e gerarchi fascisti.
Sulla storia di Laplante ha girato un documentario il regista Beppe Leonetti.
Fascino esotico e portamento virile sembrava disporre di ricchezze illimitate visto che era uso a dispensare mance a reduci di guerra, vedove e orfani e in particolare alla Federazione Provinciale Fascista. A Fiume viene proclamato “fascista ad honorem”, ad Ancona è accolto da un drappello ufficiale, a Bari riceve una seconda tessera fascista.
Nell’estate del 1924 Cervo Bianco vuole incontrare Benito Mussolini ma l’incontro salta all’ultimo momento, le contesse austriache Melania e la figlia Antonia Khevenhüller di Fiumicello gli mettono a disposizione la loro villa vicino a Trieste Amante della buona tavola e forte bevitore, trascorre l'estate ospite in giro per l'Italia, sottraendo con l'inganno alla famiglia austriaca un milione di lire (una fortuna ai tempi).
A Firenze, Richard Ginori fa realizzare per lui un busto in porcellana.
Il 28 ottobre 1924 Cervo Bianco pronuncia un discorso ufficiale alla cerimonia di commemorazione della Marcia su Roma, primo e unico Indiano d’America Fascista è un orgoglio per i gerarchi.
Cervo Bianco è in realtà Edgar Laplante, un meticcio nato il 16 marzo 1888 a Pawtucket (Rhode Island)da padre canadese e madre nativa americana.
Edgar studia canto e si mette a lavorare in vaudeville itineranti, che lo porteranno fino alla costa Ovest degli Stati Uniti. Nel 1918 sposa Bertha Thompson, una nativa americana. Vive a lungo di truffe ed espedienti, lavora in teatro dove interpreta canzoni della tradizione irochese e balla indossando i costumi tipici.
Il 13 dicembre lascia l’Italia per la Svizzera dove lo raggiunge un mandato di arresto internazionale spedito dagli Stati Uniti.La sua carriera finisce nel manicomio cantonale di Medrisio.
Il 27 agosto 1929 Edgar viene rispedito nel Stati Uniti. Muore nel 1944 a Phoenix (Arizona).
Da "Marcia su Roma e dintorni" di Emilio Lussu
Il governo ordinò che la Legione fosse nuovamente ricomposta e riportata in Sardegna.
La notizia del suo arrivo si diffuse in un attimo. In Sardegna, tutti volevano vedere la Legione.
Nell'Isola, dopo la guerra, non v'era stata mai tanta curiosità, tranne nell'occasione in cui era stata divulgata la notizia dello sbarco a Cagliari del 'Cervo Bianco'.
Era costui uno dei più famosi discendenti dei capi indiani che avevano lungo tempo dominato attorno ai Grandi Laghi, ai confini fra gli Stati Uniti e il Canadà.
Vestito da capo indiano, con piume e pipa era sceso in Italia.
Aveva manifestato grande simpatia per il fascismo e dichiarato persino che, al suo ritorno in patria, avrebbe organizzato le sue tribù alla fascista e fatto adottare la camicia nera alle sue pellirosse più bellicose, riluttanti alla piatta democrazia dei discendenti di Washington.
Il fascismo tutto e lo stesso 'Duce' non erano rimasti insensibili ai suoi entusiasmi, e lo avevano coperto di onori.
A Firenze, era stato nominato console "ad honorem" e invitato a prendere parte a numerose cerimonie fasciste, in camicia nera.
In parecchi teatri, aveva riscosso ovazioni frenetiche e non poche donne dell'aristocrazia toscana si erano invaghite di lui.
L'indiano era bellissimo.
Il 'Cervo Bianco' doveva venire anche in Sardegna.
Era atteso con tanto interesse che, un mese prima, si erano venduti, come i posti a teatro, i posti delle finestre sulle strade che egli doveva percorrere.
Malauguratamente il 'Cervo' aveva scorrazzato disordinatamente nelle piazze d'Italia. Egli aveva troppa fiducia in se stesso.
La polizia giudiziaria volle interessarsi di lui e lo arrestò mentre passava sotto un arco di trionfo.
Si era scoperto che egli era un avventuriero internazionale, olandese d'origine, ricercato dalle polizie di parecchi paesi d'Europa.
Il suo progettato viaggio in Sardegna non ebbe luogo.
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Chi di truffa ferisce....
RispondiEliminaRaccomando la lettura per intero dell'interessantissimo "marcia su Roma e dintorni" di Lussu, che unisce la narrazione storica ad episodi e particolari di vita vissuta che rendono bene il clima del ventennio.
RispondiElimina..primo e unico Indiano d’America Fascista è un orgoglio per i gerarchi..
RispondiElimina..Malauguratamente il 'Cervo' aveva scorrazzato disordinatamente nelle piazze d'Italia. Egli aveva troppa fiducia in se stesso..
ahahah Casula!
C
..ahahah!!! tipico ...avrà pensato gli italiani sono dei mattacchioni ...andiamo a trovarli...avete letto "Il nipote del Negus di Camilleri?"...da spanciarsi
RispondiEliminaHasta
Clodoaldo