lunedì, gennaio 21, 2013

Di cosa parliamo quando parliamo di musica: il crowdfunding



Il crowdfunding è un noto sistema di produzioni dal basso attraverso la raccolta di fondi e finanziamenti con una sottoscrizione popolare per la realizzazione di un progetto.
Chi propone un progetto può quindi farsi una idea dell'interesse potenziale che può attirare la sua proposta e può coprire le spese per la produzione.

Il metodo sta prendendo sempre più piede in ambito “indipendente” (abbiamo ospitato su questo blog la richiesta dei “nostri” Peluqueria Hernandez) ma talvolta il dubbio è che se ne abusi eccessivamente (vedi ad esempio chi ha recentemente lanciato il finanziamento del suo nuovo video con diritto di “invito a cena per due più accredito per la serata se ci metti 200 euro” , “backstage e consegna a mano del disco con dedica” se sono 50 euro, “Nuovo Ep e telefonata di ringraziamento” con 60...etc etc).

Premessa la validità dell’iniziativa (soprattutto in tempi di crisi estrema, tanto più per chi suona un certo tipo di cose in Italia) sorge il dubbio:
ma se nemmeno l’artista crede in sè stesso da non volersi autofinanziarsi (addirittura un video...) perchè dovrebbe provvedere il fan ?
La solita, odiosa ma “democratica”, legge di mercato:
se non hai pubblico sufficiente a non permetterti di rischiare (poche migliaia di euro in definitiva) perchè andare avanti ?


24 commenti:

  1. Interessante, ma è un rischio anche il raccogliere i soldi no ?
    Se ce la si fa bene altrimenti uno si autofinanzia e stop

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  2. ohi ohi ohi questo e' pane x l'innominabile
    mo arriva

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  3. sto seguendo con curiosità il dibattito - oggi se ne parla anche su Rockit con l'intervista al fondatore di MusicRaiser nonchè cantante degli (orridi, a mio parere) Marta sui Tubi - e faccio ancora fatica a farmi un'opinione.

    Sicuramente la cosa della telefonata di ringraziamento e dell'invito a cena sono proprio cazzate, soprattutto perchè conosco bene la (relativa) popolarità degli artisti da cui provengono. Per dire, non stiamo parlando di Pete Townshend... però ritengo che, se ad esempio utilizzato come mezzo per anticipare le spese e dare qualcosa in più che non sia una cazzata (che so, paghi 15 euro e hai il disco e la maglietta già acquistati, e magari ti becchi un ep inedito in free download) possa essere utile. ovvio che se ti approfitti dei fan (per fare un video poi: ma a che cazzo serve vorrei sapere, oggi, un video? pensano di andare su Mtv? e pensano che andare su Mtv serva a qualcosa? e lo dico con cognizione di causa, avendo lavorato anche in campo musicale), sei il peggio e meriti di non raccogliere una lira.

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    1. Facciamo pure il nome. Di uno di cui ho apprezzato tantissimo il nuovo album Umberto Maria Giardini , fu Moltheni che chiede 5.000 euro per il nuovo video in cambio di alcune cose che trovate nel post.
      Come dice Silvio, fosse Pete Townshend, Weller o Keith Richards magari i 200 euro per cenare con loro o passare una serata nel backstage prima di un concerto ci penso anche a buttarli lì...ma la telefonata di ringraziamento di Giardini...nsomma.....

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    2. nsomma davvero.

      ma poi peraltro sorprende che tutta sta manfrina della telefonata di ringraziamento e della cena (e poi oh, per 200 euro deve essere almeno almeno a base di pesce e con due bottiglie di vino!) venga da uno che non più di uno-due anni fa aveva detto che si sarebbe ritirato dalla scena, non avrebbe scritto o cantato più. Valli a capire.

      ps comunque anche da Pete meglio non andarci a cena, caro Tony, ho paura che ci propina la famigerata Eel Pie...

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  4. L'idea in sè è ottima ovviamente
    Il Collettivo Soul ha caratteristiche simili.
    La mia è una considerazione più "artistica": quando faccio un disco ci credo al 100%, non ho alcun dubbio nel "togliermi il pane di bocca" pur di raccogliere i soldi necessari a registralo e nel peggiore dei casi a finanziarne anche la stampa.

    Chiedere anticipatamente soldi altrove (in cambio, TALVOLTA, delle facezie di cui sopra: l'autografo, la cena con l'artista...aho ! ma scherziamo ?) m isembra non volerci credere nemmeno tu...

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  5. Mi è saltata la data del 1 aprile - Pasquetta - del tour di Fay Hallam Trinity, causa indisponibilità della location scelta da Frank de Il Molo di Ferrara in tempo utile (la solita burocrazia...).

    Il Collettivo Soul ha idee in proposito per evitare il fastidioso dayoff?

    Fabio T.

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    1. Mi diceva Paolo che si sta occupando della cosa per Genova

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    2. Sì, è vero. Ma visto la difficoltà insita nella faccenda, volevo verificare anche strade.

      Fabio T.

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  6. tutti a pranzo da Galletti!
    C

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  7. ritrovo plenario ore 12 puntuali at the barbera gate!

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  8. Noi di Peluqueria (che come dice Tony abbiamo fatto un tentativo in questo senso) ci stiamo facendo molte di queste domande. A volte restando senza risposte (o fingendo di non vederne).

    Nella fattispecie (avendo per colleghi di banda, alcune persone senza stipendio garantito) ho sempre provveduto in prima persona alle spese per la produzione dei dischi del gruppo, rientrandoci poi con molta calma con le vendite degli stessi. Una volta recuperati i soldi spesi, il resto va alla band. Quest'anno mi trovo anch'io con qualche difficoltà e mi è venuto in mente di provare a sollecitare il "pubblico", lanciando un crowdfunding. In sostanza offriamo di acquistare il disco in anticipo e, se qualcuno avrà il buon cuore di "prenotare" qualche copia in più, omaggiarlo con altri articoli (tipo copie dei dischi precedenti).
    Vi dirò che quello che si vede è un chiarissimo attestato di stima. In questo modo è davvero facile capire quanto sia l'interesse attorno alla band o a un progetto al quale noi teniamo tantissimo. In linea generale si vede subito e a chiare lettere (o cifre) quanto al famigerato "pubblico" interessi se facciamo o meno un disco nuovo.
    Non è zero... ma è poco di più.
    La crisi si sente anche nella musica indipendente, direi. Oppure è difficile convincere qualcuno a sostenere un progetto che ancora non esiste.
    :-)

    Dico questo perché, senza nulla togliere (oltre che ringraziare) agli amici che hanno contribuito con commovente generosità, comunico che il crowdfunding per il terzo disco di Peluqueria Hernandez, dopo un mese e mezzo dal suo lancio, è fermo a 112 quote su 400 (costo di una quota, 5 euro!).
    La raccolta di prenotazioni termina il prossimo 15 marzo. Ed io la vedo davvero difficile.
    :-)

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  9. Alla base delle mie considerazioni non ci sono tanto le produzioni "piccole" (con tutto il rispetto per la Peluq , lilith and the Sinnersaints o chiunque altro) ma quanto certi nomi un po' più altisonanti che ti promettono la "cena insieme" se gli sganci i 100 euro per fare un video.

    A cui affianco l'altra considerazione: io faccio musica perchè ci credo e perchè credo ch il prossimo disco spaccherà e ci darà tante soddisfazioni, anche economiche (nonostante siano 30 anni che non succede).
    Quindi non chiedo in anticipo di supportarmi perchè a questo punto forse non ci credo neanch'io.
    Sto filosofeggiando ovviamente.
    La pratica è cosa diversa e capisco e appoggio iniziative di questo tipo.
    Ma "filosoficamente" mi faccio di queste domande (e ci dormo la notte)

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  10. Oh beh, certo. L'idea che Moltheni (io continuerò fino alla morte a chiamarlo così) chieda 4000 euro per fare un video mi irrità. E mi irrita di più immaginare che li raccoglierà piuttosto velocemente.

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  11. Oltretutto quei cazzo di video in stile televisivo,che non vede più nessuno...probabilmente avranno lo sponsor di qualcuno,che si è convinto talmente tanto da non spenderci un centesimo sopra (poi,mal che vada passerà un po' di volte su MTV ed il gioco è fatto).
    Per la questione DISCHI autoprodotti,invece,il discorso mi pare ben diverso...
    ma anche io propendo per il punto di vista di Tony : o ci credo fino in fondo o lascio perdere.

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  12. ho comprato il disco di Foxton con il crowdfunding (pagato mesi in anticipo) e poi quando mi è arrivato il disco la "telefonata di ringraziamento" gliel'ho fatta io....per avere i soldi indietro ;o)

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  13. L'idea di una band di 4 o 5 persone che chiede 1000 euro per stamparsi un disco implica che i suddetti non siano disposti a cacciare fuori 250 euro a testa per la loro band. Quindi non ci credono. Quindi nemmeno io. Se poi nel video che mettono su Youtube hanno in mano un Fender Precision american standard, una Mustang del 65 e una SG da 1500 Euro, con un Ampeg a 8 coni, allora vuol dire che mi stanno anche prendendo in giro con i loro capricci. Ai bambini che fanno i capricci o li si ignora o gli si danno un paio di scapaccioni, a discrezione dei genitori.

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  14. Oppure vuol dire che hanno già speso i loro soldi per pagarsi gli strumenti, la sala prove e lo studio di registrazione, e non ne hanno più per stampare il disco.
    Non sono sempre tutti ricchi sfondati e capricciosi quelli che suonano: a volte sono persone normali con problemi di bilancio...

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  15. Ma che potrebbero, in nome del bilancio, evitare il chitarrone da migliaia di euro e destinarne 200 al prossimo disco

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  16. Ma che se la chitarra ce l'hanno già (magari è stato un regalo, o magari hanno risparmiato per potersi comprare quel modello lì), vuol dire che devono prima venderla e poi ricomprarne un'altra di qualità inferiore.
    Se questo li equipara a bimbi che fanno i capricci, ok, libero tu di non partecipare a un crowdfunding. Che a me sembra invece una cosa ottima.

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  17. Quindi in 4 non riescono a tirare su 1000 euro nel giro di... che so... 6 mesi? Perché fanno 250 euro a testa in 180 giorni. Vedete un poco voi. Se pensate di essere al sicuro nascondendovi dietro ad un dito, poi non lamentatevi di quando non vi vede nessuno. Vi eravate nascosti voi.

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