venerdì, gennaio 13, 2012
Il ritorno del vinile
Del (timido) ritorno del vinile ne avevamo parlato nel giugno del 2008 qui:
http://tonyface.blogspot.com/2008/06/il-ritorno-del-vinile.html
I dati di consuntivo 2011 stilati dall’istituto Nielsen SoundScan indicano, in USA, per gli Lp in vinile un aumento da 2,8 a 3,9 milioni di pezzi venduti.
"Una crescita folle", ha spiegato alla Reuters Keith Caulfield, associate director per le classifiche del sito Billboard.com,
"che trova il suo fondamento in un mercato dal potenziale non ancora pienamente sfruttato".
"Il vinile", osserva Caulfield, "raggiunge due tipi di consumatori: quelli più anziani che lo ricordano con affetto e magari posseggono ancora un giradischi, e quelli più giovani a cui piace avere in mano una copia fisica del disco e ammirarne la copertina".
Anche in Italia la produzione e la vendita del vinile (ristampe in particolare) hanno ripreso quota.
Tra i tanti che ultimamente hanno stampato anche in vinile (oltre a numerosissimi artisti indipendenti legati soprattutto alla scena 60’s vedi i "nostri" No Strange con una bellissima confezione targata PsychOut) Verdena, Mario Biondi, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Franco Battiato, Vasco Rossi.
In USA bands come Dinosaur Jr e in Inghilterra come i Goldfrapp hanno provato anche la strada della musicassetta (praticata anche da alcune etichette indie) ma con scarsissimi risultati.
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Evviva il vinile !
RispondiEliminaLe cassette mmmh
vai anche con le cassette...io ne ho ancora centinaia
RispondiEliminaSi diceva che i più giovani, nati e cresciuti nell' era digitale, avrebbero abbandonato i supporti analogici e reso obsolete tutte quelle forme di fruizione musicale alle quali si era abituati.
RispondiEliminaIo non ci ho mai creduto molto. Mi sembrava un po' la stessa idea secondo cui l' approccio più evoluto alla musica, magari insieme all' elettronica, avrebbero spazzato via il "primitivo" rock' n' roll.
Certo, le epoche sono differenti, cambiano lo stile di vita (e le mode) e certi approcci alla materia. Ma (r)esistono i sentimenti più profondi, quali la nostalgia (per i più "vecchi") ed il bisogno di un "contatto" (per giovani e vecchi).
Le note di Chuck Berry possiedono sempre quell' energia primordiale che le ha generate. E catturararle dentro un vinile ne è la logica conseguenza.
Citando un mio caro amico: "i primi suoni rudimentali hanno la potenza secolare dei graffiti nelle grotte".
AndBot
Probabilmente hai colto nel segno.
RispondiEliminaPersonalmente non sono mai riuscito a digerire il 60's beat, il rythm and blues il punk 77 senza lo scricchiolio del vinile in sottofondo.
Poi ormai il CD è solo un passaggio in più per scaricalo poi sull Ipod o su ITunes per ascoltarlo in cuffia o in ufficio o in auto.
Il disco in vinile necessita, per forza, della ritualità del giradischi, del girarlo dopo una ventina di minuti, di prestargli attenzione.
E' un' altra cosa.
Vecchia, brutta, antica, obsoleta, quello che si vuole, ma è un ALTRO sistema.
E MI PIACE
PS: NON SO PERCHE' I COMMENTI ESCONO IN VERDE.
RispondiEliminaSarà arrivata la Padaggnnia ??? Quella dei salva mafiosi ?
hahahaha me lo stavo chiedendo anchio adesso
RispondiEliminaE' da un paio di giorni che siamo AL VERDE !
RispondiEliminaGrazie della citazione,comunque,noi abbiamo fatto ANCHE il vinile proprio per non scontentare i nostri vecchi ascoltatori (che ci conoscono in quella veste,ancora legata agli anni 80) e la cosa ci ha dato pienamente ragione (anche se di CD ne stiamo vendendo parecchi,viste le differenze grafiche tra i due formati).
Unico problema restano i costi di produzione : il vinile costa quasi il triplo del digipack (al negoziante costa il doppio) e purtoppo non si possono tenere i prezzi sotto una soglia minima di 20 / 25 euro...speriamo che con l'aumento della richiesta,scendano un po' anche i costi di stampa.
I più contenti di tutti sono i manager delle case discografiche, c'è il caso che riescano tutti a salvare la Mercedes...
RispondiEliminabè non credo che riusciranno a salvare alcunchè con la rinascita del vinile.
RispondiEliminaSi tratta comunque di una fetta proporzionalmente piccolissima.
E i costi di produzione sono nettamente superiori a quelli di un CD
Eppure io me li vedo che si fregano le mani dalla contentezza. Credo che il sogno segreto di ogni dirigente dell'industria discografica sia la sparizione magica di cd, mp3 e download, con un bel ritorno ai tempi del vinile e delle cassette.
RispondiEliminaCosa che, per fortuna, non accadrà mai.
La 'nostra' Other Eyes Records farà uscire pricipalmente vinile!
RispondiEliminaUn bel 33 dei Rookies in arrivo, tallonato da 45 Temponauts e in seguito un bel 33 Warm Morning brothers!
Per il 33 Temponauts vedremo un po' il da farsi, per i Within U, che famo??
Famo?
(dopodichè dovrò cercarmi un hi-fi 'nuovo' che non trovo + puntine per il mio e il nuovo No Strange l'ho dovuto prendere su cd...ma sono super contento lo stesso, quel cd è un mondo!)
L'industria discografica ha guadagnato a palate dall'arrivo dei Cd e un ritorno al vinile li distruggerebbe definitivamente invece ! Cosa che avverrà comunque a breve
RispondiEliminaDi pessimo gusto questa nuova veste cromatica.
RispondiEliminaTorniamo alla consueta sobrietà, per la madonna!
AndBot (Casula Sobrio)
ehhh non so come si fa
RispondiEliminaMa come mai altri blog conservano ancora il vecchio colore nero ?
RispondiEliminaNon ci sarà qualche hacker padano da queste parti ???
MAHHHH....
Oh bella, cioè l'industria discografica verrebbe distrutta dalla vendita dei dischi? Ipotesi curiosa.
RispondiEliminaIl ritorno al vinile, cosa peraltro impossibile perchè il tempo non si muove all'indietro ma in avanti, vorrebbe dire fine della facile condivisione sul web e ritorno alla situazione pre-mp3.
Quando se volevi ascoltare bene un disco te lo dovevi comprare, se no ti accontentavi di copiare su cassetta quelli degli amici.
Io direi meglio adesso.
Anche secondo me meglio adesso per la maggior possibilità di ascoltare tanta musica in più.
RispondiEliminaQuesto ha portato però spesso ad una bulimia che va a scapito dell'ascolto approfondito dei dischi.
Personalmente ascolto tanta musica e vado ad approfondire solo quell oche mi interessa ma non sempre capita così.
In ogni caso l'oggetto vinile continua ovviamente a piacermi tantissimo (se non si fosse capito...)
il vinile è magia..punto e basta!prima di dire che faceva schifo te lo ascoltavi minimo 10 volte!un mp3 lo senti 1 volta polo lo butti...
RispondiEliminaLa logica di Allelimo non fa una piega,rimangono ovviamente diversi i gusti personali,l'affezione a questo o quell'altro supporto.
RispondiEliminaSaranno i padani o questo e' un blog "rarità" in vinile verde?
C
E piccolo particolare : NON ESISTE collezionismo nei formati digitali,per cui una volta acquistata una chiavetta (o lo stesso CD,anche se in misura minore) la usi finchè dura,dopo di che la butti nel cassonetto,perchè invece di rivalutarsi si svaluta (in tutti i sensi).
RispondiEliminaPurtroppo ce ne siamo resi conto troppo tardi,poichè nei tardi anni 90 molti negozi dediti al collezionismo (come ho avuto io nell'arco di 15 anni) hanno CHIUSO,per carenza di materiale e per lo strapotere del download,gli unici a guadagnarci sono stati i commercianti di PC e attrezzattura digitale : quindi anche vista da parte del NOSTRO commercio questo ritorno (pur se parziale) è una specie di benedizione,in gran parte dovuto ad internet (noi che abbiamo chiuso PRIMA,purtroppo non potevamo saperlo,non avendo altro mezzo che la vendita al dettaglio).
Mi auguro che vi sia una evoluzione anche MUSICALE,a questo punto,che non sia solo frutto di nostalgie passeggere.
Confermo il dato sugli Stati Uniti. vivendo a Boston posso affermare che qui il vinile e' popolarissimo non solo i negozietti che vendono l'usato, il nuovo o praticano scambio sono sempre pieni, ma anche le catene piu grandicelle come la bostoniana Newbury Comics danno sempre piu spazio al vinile con grandissima ricezione da parte di giovani e meno giovani. poi con le stampe o ristampe di alta qualita' su vinile da 180gr diventa quasi un obbligo comprarlo.
RispondiEliminainoltre e' da notare come anche la produzione di piatti di lettura sia notevolmente aumentata.
onestamente non ne faccio una questone politica o economica, vi ricordo che qui il prezzo base per un CD nuovo e' di 8-12 dollari e quello di un vinile di 12-20, prezzi veramente accessibili a tutti. io la nuova era la vedo cosi': si scarica a cazzo un po tutto cio' che si trova e si compra quello che veramente piace, casomai un CD se ti piace o per una deluxe edition, un vinile se ti fa veramente impazzire. e onestamente questo non mi fa pensare che il tempo stia andando all'indietro.
Gianluca
Dei vecchi supporti non salvo solo lo Stereo 8.
RispondiEliminaSpero di non dover spiegarne i motivi ;)
Il vinile col tempo ha dimostrato di essere il miglior supporto per chi ama la musica, almeno per chi scrive. Chissà che con le liberalizzazioni non si cominci a vederne più spesso in giro....
Posto che il collezionismo è una malattia piuttosto brutta, aspettiamo qualche anno e si cominceranno a collezionare nostalgicamente i cd originali degli anni '90. Accetto scommesse per qualsiasi importo.
RispondiEliminasassicaia molotov: il vinile ha dimostrato di essere il miglior supporto per chi ama il vinile, per chi ama la musica direi che questa è più importante del pezzo di plastica su cui è memorizzata...
RispondiEliminaallelimo, i dischi non sono stati solo supporto musicale ma anche artwork, copertine apribili con testi e traduzioni come "Selling England", booklet allegati come in "Quadrophenia" o rilegati alla copertina come in "Magical Mistery Tour", con poster e via dicendo, non solo musica ma qualcosa di più, l'approccio all'ascolto era totale e il tempo a disposizione era maggiore, segno dei tempi...
RispondiEliminacortez
Segno dei tempi, anche no, casomai segno dell'età. Anch'io a sedici anni avevo molto più tempo per ascoltare la musica, e visto che adesso ne ho 48, la ascoltavo dai dischi in vinile. Ma non ho mai ascoltato "un vinile", sempre e solo la musica che ne usciva :)
RispondiElimina@allelimo: Difatti parlando di "supporto" preferisco quello che me la fa apprezzare nel modo a me più confacente. Preferisco incappare nel tac di una riga che sentirmi un fastidoso mastering per tutto un disco. La prima stampa del 1° dei Damned o i primi 3 dei Celibate Rifles sono un tipico esempio di secchiata di vernice alla nitro gialla su un quadro del Botticelli. E la cosa si potrebbe estendere a tutto il genere garage-punk e sarebbe comunque limitato. Ma dò per assodato che la percezione della fonte sonora è cambiata.
RispondiEliminaAndare avanti non significa però migliorare, se è solo la comodità d'ascolto il metro.
Poi se vi garba tanto giocare con le ridondanze tecnologiche (cit. Balasso) niente in contrario eh :) Però se permetti ho un altro modo di partecipare all'ascolto che parte dal semplice strizzare gli occhi per vedere la traccia dove posare la puntina.
E per me un bel mondo è quello che mi permette di continuare a farlo.
sassicaia: ma che ognuno faccia quello che preferisce, ci mancherebbe altro, però:
RispondiElimina- il mastering sbagliato non a nulla a che vedere con il supporto su cui viene trasferito;
- andare avanti non significa migliorare, boh. Direi nel 99% dei casi sì;
- ridondanze tecnologiche, anche no: prova a comprare da zero quello che serve per ascoltare un disco in vinile e uno per ascoltare un file mp3 e vediamo dove spendi di meno. L'hi-fi (o lo "stereo") era ed è il regno delle ridondanze tecnologiche, altro che computer e player mp3...
Il collezionismo in alcuni casi può essere "vizioso" o (in casi limiti) persino maniacale...ma mi ha dato da vivere per un sacco di anni,così come lo sta dando ancora oggi (in misura minore) a tanti altri del settore.
RispondiEliminaSui risvolti positivi del collezionismo non mi soffermo (si andrebbe a parlare dei musei,per esempio,che sono luoghi di storia e di cultura).
Ma il CD non ha mai avuto questo aspetto,perchè ESTETICAMENTE,è poverissimo : l'artwork emerge poco o nulla (forse lo dico con un minimo di competenza,visto che faccio il grafico) che in epoche nemmeno tanto lontane,è stato un aspetto FONDAMENTALE abbinato alla musica...allora ci si ingegna per sopperire a questa lacuna,con eventuali package,cofanetti,libretti ecc...
funziona tutto,alla fine,ma non è paragonabile neppure lontanamente all'oggetto D'ARTE cartonato...sulle chiavette e altri aggeggi tecnologici non se ne parla nemmeno : sicuramente è una comodità,per chi ha l'automobile,ma altri vantaggi non ne colgo (forse perchè non ho mai avuto la patente e da perfetto uomo delle caverne,nemmeno telefoni cellulari).
Future in the past ? Non credo...probabilmente le evoluzioni navigheranno tra i due fronti,una soluzione di mezzo potrà sempre accontentare tutti,così come qualsiasi tecnologia avanzata potrà sempre essere accompagnata a sistemi più "antichi" (il libro e le riviste cartacee ne sono un altro esempio).
Ursus, scusa, ma anche le mine antiuomo o lo sfruttamento della prostituzione danno da vivere a un sacco di persone, non per questo diventano una cosa positiva.
RispondiEliminaCome uomo delle caverne invece mi sembri poco credibile: stai commentando su un blog, quindi lo fai con un computer collegato a internet (che direi usi anche nel tuo lavoro di grafico), non con il tam tam della giungla.
La tecnologia, ma certo che fa figo dire di essere contro.
Poi però abbiamo tutti un computer (o non saremmo qui a discutere) che funziona con l'elettricità (e vogliamo discutere dei danni all'ambeinte che comporta la produzione dell'elettricità?) e attraverso le linee telefoniche (a meno che il telefono non sia, per non so quale magia, meno pernicioso se non è cellulare).
Invece sono d'accordo con la tua posizione sul "future in the past": dire che tutto il nuovo è bello (o brutto) è altrettanto stupido che dire che tutto il vecchio è bello (o brutto).
Ma la frase "uomo delle caverne" non nascondeva una certa AUTO-IRONIA ? Se non ce ne siamo accorti,vuol dire che ho sbagliato qualcosa e me ne dolgo,pardon...
RispondiEliminaperò paragonare il collezionismo dei vinili o del modernariato (più o meno antico che sia) alle mine anti-uomo o alla prostituzione (io sono favorevole SOLO a quella in età matura e consenziente,sia ben chiaro) mi sembra veramente da TALEBANI...perdonami,Allelimo !
In certe circostanze ti ho apprezzato molto di più,oggi mi sembra che tu stia cadendo nel moralismo pseudo-futurista : è uno dei drammi del nostro tempo,ma si può persino guarire...lo si fa anche con l'UMORISMO,che talvolta è una dote che fa bene (sia ai grandi che ai piccini).
Il fatto che il vinile sia ancora in circolazione non lo salva dall'essere parte del passato. L'ho amato tantissimo (ma ai tempi l'alternativa era la cassetta),ma oggi non riesco più dovrei rifarmi lo stereo,costano di più dei riproduttori per tracce digitali e richiedono spazio: spazio per piazzare l'apparecchiatura e l'ascolto, soprattutto tempo per l'ascolto, non ho più quello che avevo da dedicargli 25 anni fa. Certo oggi ascolto forse più distrattamente di prima, ma senz'altro ascolto più roba. Ho tantissimi dischi che non riesco più ad ascoltare e mi girano i c.....i, ma dovrei rifare quasi tutto. Anch'io comunque all'epoca ascoltavo la musica, è sempre quello che mi interessava principalmente, poi certo dopo aver coltivato la passione da un po' subentra anche un certo gusto per le copertine etc, figuriamoci ero pure flippato con le etichette (Atlantic rosso-nero dei 45 giri il top per me, ma anche A&M), ma il presente è un altro.
RispondiEliminaHo sofferto un cambiamento dello stesso tipo col subbuteo (del quale conservo ancora 3 tavoli attrezzati e una collezione di oltre 60 squadre delle quali 15 prima serie, ormai abbastanza rare), ma vado due-tre volte l'anno nella cantina di mio padre a ritrovare il passato e, fondalmente, a giocare un po' da solo, perchè i miei amici di un tempo non sono più a 5 minuti di distanza/disponibilità , così le rimiro un po, ma è una specie di collezionismo, non è più giocare. La playstation col calcio è imbattibile, vero nei 70-80 il subbuteo era il massimo, ma adesso...
In definitiva la possibilità di scelta rimane, e questa è la cosa più importante. Speriamo comunque che arrivi sempre qualcosa che valga la pena di ascoltare, con quale mezzo poi ognuno si arrangia. Io una canzone che mi piace la ascolto volentieri nche alla radio.
Villa on the up!
Allelimo for President
@allelimo: il mastering qualcosa a che fare col supporto ce l'ha. Ne abbiamo finito uno da un missaggio analogico in bobina da 1 pollice e ho l'impressione che il risultato finale dipenderà proprio dal supporto. Ma il punto è: prezzo, comodità o sarcazzaltro pur non considerandomi uomo delle caverne PREFERISCO (quindi non USO ESCLUSIVAMENTE) il vinile per tutta una serie di rituali che in qualche modo mi avvicinano di più al disco che sto ascoltando, quindi copertina, note interne (che nelle copertine CD richiedono a volte dei telescopi Hubble per essere lette), l'artwork, la cura del vinile e altre cose su cui non mi soffermo. Preferisco continuare a pensare che anche il vinile sia ancora presente e non solo passato. Quello posso dirlo per gli Stereo 8 come già sottolineato....
RispondiEliminaUrsus, domando scusa, è la prima volta che mi si accusa di mancanza di ironia/umorismo, di solito è il contrario (non puoi scherzare sulla musica etc.) :)
RispondiEliminaNon stavo paragonando collezionismo e produzione di mine antiuomo, è abbastanza facile capire che sono due cose diverse: era un tentativo di fare un po' di ironia sulla tua giustificazione (da da vivere a un sacco di persone) che mi sembrava molto debole.
Quello che penso del collezionismo lo puoi trovare ad esempio qui.
Poi oh, se questa volta siamo meno d'accordo di altre volte, niente di male
sassicaia: certo che il mastering ha a che fare con il supporto. Io ho detto che il mastering sbagliato non ha nulla a che fare con il supporto di destinazione :)
Dopodichè, tu preferisci il vinile, e mi sta benissimo. Ognuno ascolta quelo che vuole e come vuole, e sulle scelte personali non ho nulla da dire: copertine, note interne, artwork e tutto quello che vuoi, mi sta bene.
Ho da dire invece su frasi come "il vinile col tempo ha dimostrato di essere il miglior supporto per chi ama la musica", perchè mi sembra dire una cosa non vera sulla qualità sonora del vinile.
@Allelimo: datosi che apprezzo in particolar modo tutte le caratteristiche del vinile in rapporto a tutti gli altri supporti a partire dal 78 giri comparato con il miglior prodotto digitale, mi sembra ovvio di aver scritto "il migliore". La cosa può essere opinabile, come no. Ci son percorsi anche dietro l'idea che ci si fa dell'ascolto e del disco in sè o di un album e del come viene realizzato evidentemente devo ancora vedere o sentire cose che mi convincano sul Grande Balzo in Avanti costituito da i-pod & cuffiette rispetto ad un piatto da 100 euri e due casse amplificate. Ricordati che ho parlato anche di diversa percezione del suono, non solo di artwork e figurine, quindi a mio avviso fra il Passato e il Presente vedrei meglio la definizione di Differente tra i supporti di ieri e di oggi.
RispondiEliminaallelimo è leggero...
RispondiEliminaAllellimo,ti sembra molto debole (anche ai fini dell'economia,che purtroppo viaggia tuttora sul denaro)la chiusura di centinaia di piccoli e medi negozi in tutta Italia ?
RispondiEliminaAggiungiamo a questo il fatto che questi esercizi,non erano solo luoghi di commercio,ma anche di CULTURA : amicizia,scambi di opinioni,informazione musicale (fino al punto di dare vita a gruppi musicali o di aggregazione) e si coglie bene la differenza tra questi ambienti (di cui mi pare tu abbia solo una visione PARZIALE e ristretta) e gli attuali dispensatori di chiavette o super magazzini della tecnologia usa e getta.
Nella tecnologia esistono luci ed ombre,esattamente come in tutte le epoche dove questa ha soppiantato l'attività manuale o altre funzioni,probabilmente sarà così anche in futuro...ma sono convinto che certi "ritorni all'antico" non siano un semplice sfogo nostalgico,anche perchè vedo sempre più giovanissimi interessati al vinile (così come ai libri o alle riviste cartacee) e mi pare indicativo che,nell'ultimo natale,siano stati tra i pochi settori a non aver subito una flessione negli acquisti...pare addirittura che ci sia un incremento,purtroppo 12 anni fa non potevamo prevederlo (non c'era ancora internet,se non in minima parte) e chi non ce l'ha fatta ha chiuso i battenti: quindi ci troviamo ancora con dei MEZZI,che possono esserci di grande aiuto ma nascondono anche parecchie insidie (l'omologazione a cui accennava Tony,per esempio).
Caro Ursus, direi di no: io ci sono cresciuto a pane e negozi di dischi (ne ho scritto ad esempio in questo post) ma la tua giustificazione continua a sembrarmi molto debole. Le cose cambiano, punto. Non sempre in meglio, siamo d'accordo, ma come hanno chiuso i rivenditori di olio di balena per illuminazione, hanno chiuso anche i negozi di dischi, e adesso si discute di musica sul web invece che di persona. Ne prendo atto e cerco di tenermi lontano dalla nostalgia per un passato che di migliore aveva fondalmente il fatto che avevamo 20 anni invece di 50...
RispondiEliminaCredo di aver dato la mia parte all'industria discografica e ai gestori di negozi di dischi (ho ancora gran parte dei dischi e cassette acquistati tra il 1980 e il 1992, compreso il vinile trasparente dei No-Strange) e ai gruppi di aggregazione, fanzine, musica suonata etc, ma i tempi sono cambiati, e sinceramente preferisco adesso: se voglio ascoltare una cosa, per quanto assurda, rara o particolare, adesso posso.
Se voglio parlare di musica, ci sono decine di blog interessanti su cui farlo.
Prima, era tutto molto ma molto più difficile.
I giovani che riscoprono il vinile, boh. A me fa un po' tristezza: preferirei di gran lunga che riscoprissero la musica piuttostro che il pezzo di plastica che la contiene :)
MA il pezzo di plastica che la contiene non è solo un pezzo di plastica.
RispondiEliminaE' arte grafica ed è anche arte nel concepire un'opera (parlo dei gruppi pre CD) che andava contenuta all'interno di 45 minuti, sistemata in due facciata da 22 l'una, messi in fila i brani in un certo modo etc etc.
Una modalità di fare arte/musica che il CD ha (in parte) annullato.
Anch'io preferisco adesso ma reputo il vinile qualcosa che non sia solo un contenitore di musica come un altro.
Anche con un po' di nostalgia per i miei 20 anni, i negozi di dischi etc etc
Per quanto mi riguarda vinile tutta la vita... per le orecchie, per gli occhi e per le mani... l'altro giorno ho visto da Media World l'ultimo della Pausini su vinile e questo vorrà pur dire qualcosa, se non sbaglio anche l'ultimo di Tiziano Ferro è uscito in vinile e dovrebbe essere il suo primo disco nel glorioso formato... purtroppo, oltre ai costi di produzione, un altro "problema" del vinile sta nelle esagerate spese di spedizione...
RispondiEliminaBeh beh, se artisti del calibro di Ferro e Pausini pubblicano su vinile, direi che siamo di fronte a:
RispondiElimina1 - tipico caso di raschiamento del barile (qui non si può non citare la fantastica operazione-simbolo di tutti i raschiamenti del barile: Adelmo e i suoi Sorapis)
2 - disvelamento urbi et orbi delle nuove strategie dell'industria discografica: il ritorno al vinile sarebbe per loro l'affare del millennio.