sabato, gennaio 21, 2012

Il calcio in Corea del Nord





“Con lo spirito Chollima” è un interessante, curioso e sorprendente libro sul calcio della COREA DEL NORD.

Paese misterioso da cui giungono scarse informazioni per lo più improntate al sensazionalismo o sui misfatti del regime socialista.

Marco Bagozzi, analista e collaboratore della rivista di studi geopolitici Eurasia, ha ripercorso la storia della nazionale di calcio nordcoreana dalle origini ai giorni nostri, destreggiandosi tra le numerose difficoltà di reperimento di notizie sull’argomento.

Dai numerosi successi in ambito giovanile e femminile ai traguardi storici dei Mondiali 1966 (ai quarti dopo aver eliminato proprio gli azzurri) e della sfortunata partecipazione a quelli del 2010, note sul complesso campionato nazionale, un discreto compendio fotografico, le storiche partite con la Corea del Sud.
Per chi mastica di calcio e non si accontenta delle bio di Ibra o dei libri patinati sul calcio moderno una lettura veloce e consigliata.

“Con lo spirito Chollima” (156 pagine, € 14,00) può essere acquistato scrivendo una mail a calciocorea@gmail.com

“Un gioco estremamente dinamico, molto muscolare”, scrisse il giornalista sportivo Enzo Foglianese nel 1966,
“La Corea del Nord lo praticò con primitiva aggressività e senza pensare in grande, cioè senza pensare”.

19 commenti:

  1. Fa il paio col post dei Kiss

    Paese allucinogeno e delirante. Uno Stato di polizia. Poverissimi però con la bomba atomica!!
    Bel paese di merda, mi immagino come pompano gli atleti non solo ideologicamente ma con gli additivi chimici.

    Un caro amico di gioventù, Luca Faccio, ha visitato come fotoreporter la Corea del Nord, tralascio tutte le questioni politiche risapute e cito due episodi significativi che mi ha raccontato: libertà religiosa, è possibile professare un culto simile al nostro cristianesimo con chiese e sacerdoti, solo che invece di leggere il vangelo il "prete" legge i sermoni di Kim Il Sung e dinastia cantante e tutti a pregare, ignoranza assoluta.
    L'interprete femminile ultracontrollata, come tutti i visitatori, riceve il regalo più prezioso nel vano ascensore dell'albergo al riparo da occhi indiscreti, è una musicassetta degli U2. You fought the law, sister.

    Luca Faccio, diventò beatlesiano ascoltando Rubber Soul e Sgt.Pepper a casa mia, dopo una lunga e tortuosa adolescenza, trovò la sua strada fuori dalla sua città e dal suo paese. Ha esposto le immagini della Corea del Nord a Pyongyang e alla Kunsthalle Wien

    http://www.luca-faccio.com/

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  2. Purtroppo il clima è quello...non è detto però che qualcosa non si stia muovendo.Credo che poco per volta tutti questi regimi isolati dal resto del mondo,torneranno ad uno sviluppo più naturale,anche perchè l'isolamento sta costando loro una arretratezza spaventosa in tutti i sensi,che in epoca di globalizzazione significa morte assicurata (ma lo stesso vale per i paesi del nord e centro africa o per certe repubblichine sud americane).
    Cosa riserverà il futuro è ancora tutto da vedere,sicuramente questo vorrà dire la FINE di questo concetto barbaro e assolutista che troppi ancora si ostinano a chiamare "comunismo" : personalmente credo che sia il TERMINE che lo stesso significato,andrebbero totalmente rivisti...ma noto spesso con dispiacere che i nostalgici non mancano neppure lì (soprattutto su facebook,dove sembrano esistere solo due possibilità di scelta : o si fa il tifo per una loggia o per l'altra,con tanto di immaginette sacre).
    Per combattere la degenerazione della politica non serve l'ANTI-politica,ma semmai il suo stesso superamento...una ipotesi che molti avevano già formulato,ma che forse è venuto il momento di riprendere (anche attraverso lo sport e le attività artistiche/culturali).

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  3. In realtà in Corea del Nord il "comunismo" è qualcosa di molto personale. Nel senso che in realtà vige la Juche,una sorta di mix tra culto della personalità in chiave religiosa per i tre leader(l'uno figlio dell'altro) che si sono succeduti,un naZionalismo estremo,una specie di socialismo reale di cui beneficiano solo i due milioni (su venti) di appartenenti ai vertici dello stato e ai componentidell'esercito.
    Il resto è povertà.
    Non credo finirà troppo presto.
    Non conviene a nessuno. Di certo non a chi comanda,che vive benino nè alla Corea del Sud il cui benessere rimarrebbe schiacciato dal peso di una riunificazione.

    Il libro è comunque interessante per vedere come uno sport come il calcio abbia così tante sfaccettature e una vita anche in una situazione così fuori dal mondo.

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  4. 30 anni fa, non nel medioevo, si poteva dire lo stesso della Cina. A me, appassionato di quello sport, colpì molto da piccolo la leggenda del saltatore in alto Ni Chi Chin il quale, narravano agenzie sorte da un qualche nulla, deteneva il vero record mondiale di salto in alto. In occidente il record riconosciuto era invece detenuto dal russo Valeri Brumel. Al cinese venivano attribuiti un 2,29 mentre il record di Brumel era 2,28. Entrambi di ventrale, mentre già Fosbury aveva ampiamente sperimentato il salto da cui il nome non riuscendo ad andare oltre il 2,24. E comunque, al di là di tutto, l'isolamento culturale asiatico è per noi occidentali molto difficile da comprendere. Di sicuro è un isolamento politico solo nella forma. Il Giappone è uscito da un periodo feudale praticamente intorno al 1910, della Mongolia non ne parliamo. Ora pare si siano aperti al mondo. Parzialmente, direi. Le comunità asiatiche come quelle giapponesi e cinesi, non sono affatto aperte.
    Il sistema comunista è un sistema usato per meglio incanalare un DNA culturale che noi europei, abituati a scorazzare per il globo menando e guerreggiando fatichiamo a comprendere. Quindi le stigmatizzazioni ideologiche, come in tutti gli altri casi, a mio avviso lasciano il tempo che trovano. Visto che noi globalizzati, occidentali e sedicenti uomini liberi, mi pare abbiamo poco da insegnare a chicche e sia.

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  5. Edmondo Fabbri (il cittì in carica al mondiale del '66 li definì "dei ridolini") dopo averli visti all'opera penso per della loro frenetica corsa, fu punito assai amaramente dalla sua sciocca e inconsapevole supponenza, fece giocare credo Bulgarelli col ginocchio malconcio e non essendoci sostituzioni dopo l'infortunio di quest'ultimo al ginocchio appunto, si rimase in 10. Gli inconcludenti azzurri furono infilati in contropiede e non riuscirono a rimontare. Furono eliminati dal Portogallo di Eusebio a Goodison Park, persero 5-3 dopo esser stati in vantaggio 3-0! Al rientro in Corea furono accolti con indifferenza dal popolo pilotato dal tiranno dell'epoca e poi buttati nel dimenticatoio dal regime prima che alzassero troppo la testa, ricordo di averlo letto in un'intervista al dentista PAk-Do Ikk giustiziere dell'Italia e ci rimasi,pensavo il contrario.
    Dei 2500 e passa pagati dal regime per andare a Sud-Africa 2010 no diciamo niente, si commentano da soli, ovviamente funzionari del regime stesso ha ha ha ha alla faccia della democrazia popolare.
    Ho appena terminato un libro sulla vita di una sconosciuta ala sinistra scozzese dei 50/60 JJS Imlach dal titolo "My father and other working-class football heroes", ai tempi del maximum-wage, scritta dal figlio e molto toccante. Un bellissimo resoconto di un tempo nel quale i calciatori vivevano nella stessa comunità dei loro tifosi e ne facevan parte e guadagnavano 15 sterline a settimana al massimo!
    La Corea del Nord non ha niente da dirmi, tantomeno se si tratta di calcio (neanche quella del Sud).

    UTV

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  6. Infatti è quantomai ridicolo paragonare la loro visione arcaica e totalmente reazionaria al socialismo,che è un pensiero nato da rivoluzioni occidentali ed illuministe (dal rinascimento in poi)...semmai è stata una forzatura,dovuta al tentativo di giustificare una presa di potere nazionalistica e borghese,in un epoca in cui il massimo della società "libera" era rappresentato dal colonialismo britannico e francese (e italiano in epoca fascista).
    Ma la riunificazione non credo che tarderà molto,malgrado le riluttanze del sud...così come è avvenuto in Germania,dopo gli anni 80.
    Sono tantopiù convinto che crollerà persino l'egemonia dello stato in Cina,perchè loro stessi non hanno più nulla (a parte la bandiera e il nome del partito) di quella ideologia che nel 1968 ci veniva contrabbandata,SOPRATTUTTO a noi occidentali,come la salvezza del mondo...la questione è PESANTE e lascia aperti molti enigmi,ma non è detto che debba volgere sempre al peggio.
    Mi tornano in mente spesso le parole di Monicelli,quando del comunismo diceva : "Una grande affermazione di valori ed una aspirazione gloriosa del genere umano,ma la sua realizzazione pratica è una MERDA !"

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    1. aggiungo che il regista durante una mobilitazione di "indignados" durante il governo banana, esortò il pubblico a non smettere di battersi per l'uguaglianza, ripetuto più volte come un mantra, condizione economica necessaria perchè tutti siano liberi!

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  7. Dovrei infatti aver vissuto in un regime socialista per poter esprimere un parere.
    Le mie colleghe infermiere dell'est non hanno dubbi, per esempio. Mi dicono: ma secondo te se non crollava il regime venivo ad avvelenarmi fegato e polmoni in questo posto del cazzo?
    Chiaro, lo dicono scherzando e si sentono ormai italiane come noi... hanno nostalgia di casa loro, che da quando sono arrivati UE e USA sono diventati posti invivibili, dicono loro, risorse zero e prezzi altissimi. E forme nuove ed insidiose di cripto-schiavismo ad opera degli impenditori ivi pervenuti (i peggiori pare siano i Lombardi...).
    Ovvio che se si sono ridotti così è colpa dei loro ex regimi (per quanto assoluti, però, ancora lontani dalle mostruosità asiatiche coreane e cinesi, nè!), ma qualche dubbio mi resta.
    Per esempio penso a me, e alla volta che nel 2005 mi sono trovato una brutta malattia addosso. Se fossi nato nella culla della libertà mondiale a stelle e strisce a quest'ora (sempre se fossi sopravvissuto senza cure, perchè ho calcolato una volta che con il mio stipendio la mia assicurazione laggiù mi coprirebbe a stento una frattura di polso) con 4 mesi di malattia sarei stato licenziato in tronco. Quindi sarei diventato un homeless. E non sarei mai più stato in grado di rientrare nel loro 'ciclo di produzione'. Avrei perso lavoro, casa, e non avrei avuto neanche più la favolosa libertà di potermi rompere un polso quando mi pare.
    Il comunismo, il fascismo e il nazionalsocialismo applicati su scala reale sono le scorie delle trincee della Grande Guerra, voluta e perseguita più o meno dalla stessa banda di industriali imperialisti che armarono il mondo nella guerra successiva. I nipotini di costoro, a causa del fatto che un'altra guerra mondiale essendo Nucleare scotterebbe il culo anche a loro, si stanno dando da fare proprio in questi giorni, e sotto il nostro mano con questa guerra finanziaria, che nel volgere di pochi anni ci fotterà sanità e scuola pubblica e ci farà diventare un paese nuovo, più moderno, più stelle e più strisce.

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  8. Infatti negli Stati Uniti non si gioca a calcio

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  9. Ha ha ha ha ha ha ha ha la squadra campione in carica è il "Ministero per l'Industria della Luce Elettrica"(2009), nessun torneo nel 2010 e 2011, dunque Kim Il Sung è rimasto imbalsamato per un paio d'anni come minimo, ha ha ha ha ha, neanche Onecker!!
    Hey Mr. Bagozzi chi è il super-bomber di ogni tempo del campionato nordcoreano?

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  10. Il campionato nord coreano è una cosa complicatissima che non si capisce bene come e quando si gioca.
    Nel campionato giocano a volte anche delle specie di nazionali con i migliori giocatori per prepararli meglio alle competizioni internazionali.

    Gli aneddoti più divertenti sono i tour che facevano nei paesi dell'est (allora comunisti) giocando contro squadre rumene o russe di B o C o contro le isole Shakalin...

    Comunque il senso del post era di vedere come anche nel buco del...del mondo,nel posto più impossibile il calcio ci sia.

    E rimane un mistero come tra un milardo e mezzo di persone la Cina non sia in grado di trovare 11 giocatori di calcio decenti (Cina e anche Corea del Nord già fuori da Brasile 2014)

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  11. A proposito dei prossimi europei in Ucraina :
    mi confermano amicizie di quella zona,che stanno facendo stragi di cani e animali randagi,per rendere più presentabile ai nostri occhi la loro bella platea sportiva...una delle tante usanze locali,anche questa.

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  12. A quanto pare i campionati sono due il primo che va da febbraio a giugno e si chiama "Contesto di Innovazione Tecnologica", ha ha ha mi spancio dalle ghignate,deve essere la visione che i tradizionalisti coreani hanno del calcio rispetto ai loro sport tradizionali, ha ha ha son fuori di testa. A ottobre le prime sei del suddetto torneo si fan fuori il "Campionato Repubblicano". Direi un trionfo della retorica.Si gioca dal 1960 non si conoscono i vincitori prima del 1984....
    Ad ogni modo hai ragione Tony, anche in Corea del Nord quattro calci al pallone non si negano (se non proprio a nessuno, più probabile che sia obbligatorio per alcuni).
    Con la vittoria di oggi sul Nottingham Forest (sempre più ingloriosamente destinato a retrocedere in III serie)il vostro West Ham è per la prima volte quest'anno in testa alla classifica.
    UTV

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  13. Grande WestHam ! Torniamo su.

    Probabilmente,in altra forma e circostanze,giocare a calcio in Corea è un modo per affrancarsi da una situazione pessima. E magari mettere fuori il naso dai propri confini.

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  14. Hey mr Galletti ma il libro sullo scottish hero è in lingua originale oppure esiste pure in italiano?
    Ps: come hai vissuto il derby casula tra i Mighty Lupi ed i Mighty Villani?

    Utv

    Charlie

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  15. Ciao Charlie, il libro è in inglese, l'ho comprato a Londra a Natale.Non so se esiste in italiano,ma mentre lo leggevo ho pensato seriamente a tradurlo, ammesso che ci sia qualcuno qui al quale possa interessare.
    Il derby l'ho sentito ieri pomeriggio in casa alla radio in completo stato di agitazione quando siam finiti sotto non sapevo più cosa augurarmi. Il gol della vittoria mia ha fatto uscire di testa

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  16. secondo me nel giro dei brit footie addicted il libro potrebbe avere mercato
    UTV
    Charlie

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  17. Ok, appena ho finito quello che stò leggendo adesso, lo rileggo e lo traduco, poi vediamo.

    cheers

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