venerdì, marzo 18, 2011
I 4 batteristi dei Beatles
E' noto a tutti che il batterista dei BEATLES dall'agosto del 1962 è stato RINGO STARR.
Che peraltro è stato anche il primo ad andarsene dal gruppo, nel 1968, nel bel mezzo delle regstrazioni dell'ALBUM BIANCO.
Ma che è stato anche l'unico a suonare negli album (e dal vivo) degli altri tre dopo lo scioglimento (ricambiato da John, Paul e Ringo nei propri lavori solisti).
E' nota anche la triste storia di PETE BEST, estromesso dal gruppo (da George Martin) un mese prima di "Love me do".
Pete rimase nel gruppo dal 12 agosto del 1960 al 16 agosto del 1962.
Distrutto dalla decisione, visse per molto tempo nella depressione, pur cercando di rifarsi una carriera con Lee Curtis, con il Pete Best Four e il Pete Best Combo, cercando disperatamente di trarre qualche vantaggio dalla passata carriera (vedi l'album del 1966 dal furbetto e patetico titolo "THE BEST OF THE BEATLES" che trasse molti in inganno).
Lo si ritrova spesso nelle Beatles convention.
La storia ha avuto un lieto fine con l'arrivo di un milione di sterline di diritti acquisiti con l'uscita di "Anthology 1" in cui compare in alcuni brani.
JIMMY NICOL invece sostituì RINGO ammalato (ed operato di tonsille) nel giugno 1964 per alcune date del tour in Danimarca e Svezia. Ringo tornò il 15 giugno, Nicol (che già aveva suonato con gli Spotnicks e brevemente con GEORGIE FAME) fondò gli SHUBDUBS (con cui incise un discreto 45 strumentale "Husky"/"Don't come back") prima di lasciare la carriera musicale e trasferirsi in Sud America e Australia.
E infine PAUL MCCARTNEY, discreto batterista, la suona in "Back in te USSR", "Dear Prudence", "Wild honey pie" e "Why don't we do it in the road" (in entrambi suona tutto), dal WHITE ALBUM, e in "The ballad of John and Yoko" (registrata solo con John).
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Incontrai col fido Rama, grande sostenitore di Ringo, Pete Best a un Lennon Memorial Day al Boschetto di Torre d'Isola secoli fa. Una figura davvero patetica a distanza di decenni ormai, la sua gig fece pure cagare.
RispondiEliminaLa batteria in Dear Prudence è uno dei picchi (insieme al brano stesso) della discografia beatlesiana. Ricordo ancora che un atteggiatissimo e incompetentissimo dj di radio capital che faceva il figo e non sapeva un cazzo, la attribui a Ringo, "che spezzava i tempi di una chitarra immobile " o roba del genere, nel suono della maturità dei Beatles, ma vai a cagare!
per completezza di informazione aggiungerei anche come batteristi Tommy Moore (da aprile a giugno del 1960) e Norman Chapman (solo luglio 1960), anche se ai tempi il nome del gruppo, che come sappiamo era composto da cinque elementi, con Stuart Sutcliffe al basso al posto di Paul; variava da Silver Beetles a Silver Beatles a Beatals, Beetles o Silver Beats, per poi in agosto adottare devinitivamente la sigla Beatles.
RispondiEliminaGrazie Luca !
RispondiEliminaIn effetti Pete Best è sempre stato un po' patetico.
Davvero una delle persone più sfortunate della storia dell'arte....eri il batterista dei Beatles !!! e un mese prima ti buttano fuori.
E' sempre stata la mia paura quando ho lasciato i Not Moving o il Link Quartet....cazzo e se adesso questi sfondano ??
Beh a dire il vero, George Martin bocciò pure Ringo. Ora non ricordo bene i particolari, ma quando arrivarono in studio per registrare il primo disco lo fece sostituire subito da un session-man che lavorava li ad Abbey Road,il suo giudizio fu tremendo,lo stroncò in pieno, forse addirittura non suona per niente nel primo lp, di sicuro non nel primo 45 giri. Il nome del sostituto proprio non lo ricordo.
RispondiEliminaIl vestito della foto in alto è fenomenale,gran foto, l'avevi esposta al Beatles Day dell'anno scorso o sbaglio? Indosso a Ringo un look da vero CASULA!!!
Non credo che correrai un rischio Pete Best, ne tantomeno George Best, ha ha ha ha
Andy White ha suonato nel primo 45, qualcuno dice anche nel primo LP ma la presenza di Ringo pare accertata al 100%.
RispondiEliminaE' vero molto Casula Ringo in quella foto...
trovato: un tale Andy White.
RispondiEliminaIl padre dei due White? mistero....
...ti capisco Tony, quando nel 2003 fui licenziato senza preavviso da un gruppo di cui non voglio fare il nome (ma che tu conosci perchè noi suonammo come spalla per Link Quartet al raduno mod di Albisola l'anno prima, anzi, se non erro li ti conobbi di persona per la prima volta); mi sentii un po' Pete Best ah ah ah....
RispondiEliminaPete best in ogni caso, al di la del fatto che oggi sia patetico o meno, non è vero che fosse uno scarso batterista come è sempre stato sostenuto in maniera falsa e offensiva nei suoi confronti in parecchie biografie; ascoltando le registrazioni con lui allo strumento non si può dare un giudizio sfavorevole sulla sua perizia; semmai il vero motivo del suo siluramento sta nella sua personalità chiusa che non armonizzava con gli altri tre veri casinisti del gruppo e la gelosia di questi ultimi sul fatto che lui si faceva più ragazze degli altri per via del suo aspetto "più maturo"; sono convinto che Martin fu influenzato nella sua scelta anche dalle insistenze di Brian Epstein e di Paul McCartney, i due più risoluti a volerlo mandare a spasso, ma potrei sbagliarmi.
RispondiEliminaSu Pete Best è accreditata la vicenda della "proposta indecente" fatta da Brian Epstein (manager dei Beatles sino alla sua morte) di passare una notte insieme in albergo. Epstein era omosessuale, era molto attratto da Best che rifiutò seccato l'invito. Particolare non secondario che influì sul piano dei rapporti personali nell'avvicendamento al ruolo di batterista stabile del gruppo.
RispondiEliminaComunque Ringo era considerato il miglior batterista sulla piazza di Liverpool.
Tutto quello che ha sritto Andrea risulta anche a me. Inclusa l'ultima affermazione!
RispondiEliminaTony, lo fai un bel post "musicisti di merda cacciati da gruppi famosi"?
RispondiEliminaRingo è troppo un grande!!
RispondiEliminaper me è il più grande di sempre, con Mick Ivory secondo e Simon Kirke terzo.
E' il mio Beatle preferito insieme a Lennon, McCartney ed Harrison.
Gli altri un po' meno...
Ringo è stato troppo lungamente sottovalutato, in realtà è un gran batterista e lo hanno ribadito anche grandi session-men americani quali Jim Keltner, Jim Gordon, Eddie Hoh...
RispondiEliminaAhemmm! Mick Avory, chiaramente, scusate...
RispondiEliminainfatti anche io incontrai Pete Best (foto autografo scaletta del concerto) ad un Beatles Day di Brescia..
RispondiEliminadestino crudele il suo
C
I batteristi generalmente sono dei cazzoni rompicoglioni, secondi solo alle mogli.
RispondiElimina(tanto il mio non leggerà):-)
quantevveroiddio
RispondiEliminasassicaia: perchè, il tuo batterista sa leggere?!?!
RispondiEliminaCitazione dalla presentazione del sito di Bandcamp:
RispondiElimina"So Easy Even Your Drummer Could...Well, Perhaps Not That Easy" :)
Oi si scherza eh, che qui credo ci sia almeno un batterista in giro... :)
RispondiElimina@allelimo: sa leggere ma pedditte non ha idea di cosa sia un blog.
RispondiEliminaE se lo sapesse lo percuoterebbe.
(del batterista qui in giro non saprei anche se nel nostro demo abbiamo ospitato gente che c'ha suonato insieme, ma probabilmente non è abbastanza rompicoglioni perché non ho sentito lamentele)
i batteristi sono rompicoglioni? mai quanto i chitarristi che cazzeggiano sempre con lo strumento durante le prove o i maledetti cantanti esibizionisti che ti si piantano davanti durante i live e non ti fanno vedere un tubo!!!!
RispondiEliminaSenza batteristi sarebbe un mondo di persone tristi (Dal Vangelo In Rima di Tony Face Bacciocchi).
RispondiEliminaRingo l'ho sempre messo ai miei top con Keith Moon, Topper Headon e Charlie Watts.
Ottimo pure Ivory.
Tra i peggiori in assoluto Rick Buckler dei Jam
I batteristi sono come i portieri. Finchè tutto va bene han fatto solo il loro dovere, ma se gli capita una sbavatura/cappellata cade tutto e vengono ricoperti d'infamia.
RispondiEliminaHanno enormi responsabilità: il vecchio detto del R&R che diceva più o meno "se c'è un bel batterista metà del lavoro è fatto" per conto mio è sempre valido.
Parlando dei più grandi batteristi mi riferivo solo ai comuni mortali, quelli osservabili a ochio nudo. Parlando invece delle divinità ultraterrene (leggi Chess Records) Fred Below è sicuramente irraggiungibile.
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RispondiEliminaCiao, sul batterista Andy White, Beatle per un giorno c'è questo ottimo articolo
RispondiEliminahttps://www.google.com/amp/s/www.repubblica.it/spettacoli/musica/2015/11/11/news/addio_ad_andy_white_il_batterista_che_fu_un_beatles_per_un_solo_giorno-127140623/amp/