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Speciale THE MONKEES.
Una delle band più anomale della storia del rock , quella dei MONKEES è una storia esemplare.
Costruiti a tavolino dalla Gem Artists che selezionò i quattro membri (scartando anche un giovanissimo Stephen Stills) con un’inserzione su Variety e che confezionò il prototipo del perfetto gruppo beat , palesemente ispirato dai Beatles e in particolare dalle (dis)avventure rocambolesche, ironiche e simpatiche dei films “Help” e “A hard day’s night”.
I quattro Monkees erano solo l’immagine , alla musica (nei primi due album non componevano né suonavano nulla) al look , alla serie televisiva che li lanciò , pensava la produzione.
La serie televisiva “The Monkees” andò in onda con la prima puntata nel settembre 1966 e fu un immediato successo che li portò in testa alle classifiche e fruttò loro ben 29 dischi d’oro !!
Il gruppo viene liquidato abitualmente con disprezzo e facile ironia.
In realtà la qualità del prodotto fu sempre altissima e anche quando i quattro si liberarono dalle ristrettezze della produzione incominciando a comporre e suonare , seppero regalare momenti interessanti e di ottima elevatura artistica.
Non è noto a molti che i Monkees furono tra i finanziatori del film “Easy rider” assieme a Jack Nicholson (conosciuto sul set del loro film psichedelico e surreale de l68 “Head” e con loro nella foto in bianco e nero),comprarono la strumentazione alla band dei Three Dog Night per permettere loro di compiere i primi passi, furono i primi a usare il Moog in un disco pop nel 1967 (nel brano “Daily nightly” in “Pisces, Aquarius, Capricorn & Jones Ltd” ottimo album tra beat e psichedelica).
In quanto alla presunta mancanza di capacità musicali, Mike Nesmith era e fu in seguito valente compositore di country, Davy Jones aveva già avuto esperienze musicali e teatrali, Peter Tork suonava nel circuito folk del Greenwich Villane e Mickey Dolenz fu batterista con la garage band dei Missing Links.
Realizzarono cinque buoni album prima di sciogliersi lentamente attraverso l’abbandono di Tork, poi di Nesmith, passando attraverso varie ricostituzioni poco significative con altri membri, fino ad una reunion, ancora coronata dal successo.
Una band da riscoprire e di cui apprezzare una lunga serie di eccellenti songs.
Discografia essenziale
(NOTA BENE: dall’ottobre 66 al dicembre 68 hanno pubblicato SEI ALBUM)
The Monkees (ottobre 66)
More of the Monkees (gennaio 67)
Sono gli album più beat e diretti, con il classico suono Monkees, beatlesiano, pulito, molto soft. Nel primo ci sono “Theme from the Monkees”, “Last train to Clarksville”, nel secondo “Steppin stone” , “I’m a believer”, “Mary Mary”.
Headquarters (giugno 67)
Il primo tentativo di andare avanti, con brani più complessi e particolari (eccellenti “For Pete sake” e “Randy scouse git”).
Pisces, Aquarius, Capricorn & Jones, Ltd. (novembre 67)
Psichedelico, molto personale, un piccolo gioiello di psycho beat soft, il loro vertice artistico.
The Birds, The Bees & The Monkees (Maggio 68)
Vanta un capolavoro come “Valleri” e le stupende “Daydream believer” e “Po Box 9847” ma non è particolarmente ispirato.
Head (Soundtrack) (dicembre 68) La colonna sonora, visionaria, psichedelica, tanto quanto il surreale film. Strano ma non essenziale.
I successivi “Instant replay”, “Present” , “Changes” e “Pool it” sono stati realizzati da membri della band ma non più con la formazione originale e pur essendo dignitosi non hanno granchè di interessante.
PS: nei primi 80's il gruppo molto vicino alla scena mod dei JETSET riprese da vicino sia il sound che lo stile e il mood dei Monkees incidendo alcuni ottimi album di pregevole beat cristallino.
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