E' raramente citato e poco considerato ma il terzo album della creatura di Richard Fearless (dal titolo ispirato al film di Kenneth Anger) è un'opera che merita particolare attenzione.
Pubblicato nel 2002 annovera una serie di ospiti eccellenti (pratica spesso usata dalla band), da Liam Gallagher a Paul Weller, Hope Sandoval (e il batterista Simon Hanson che troveremo poi in decine di altre esperienze tra cui Squeeze e Secret Affair tra i tanti).
Il sound è un condensato di rock dalle tinte psichedeliche e sguardi post wave e di gusto Sixties (vedi "23 lies" che campiona "Goin'back" dei Byrds).
Stupenda la versione di "So you say you lost your baby" di Gene Clark with the Gosdin Brothers (primo album solista dell'ex Byrds del 1967) cantato e suonato da Paul Weller con Mani degli Stone Roses e Primal Scream al basso.
Potentissimo e arrogante rispetto alla versione sognante originale.
La title track è un brillante mid tempo psichedelico con un Liam Gallagher alla voce mai così tanto John Lennon, perfetta outtake per un album degli Oasis.
C'è Hope Sandoval (ex Mazzy Star) nel dolente country blues "Killing smile" e nei conclusivi 10 minuti psichedelici di "Help yourself".
L'ipnotica e lisergica "Girls" finì nel bellissimo "Lost in translation" di Sofia Coppola.
Un album ancora particolarmente efficace, fresco e che riesce ad essere sempre attuale.
Death in Vegas & Paul Weller - So you say you lost your baby
https://www.youtube.com/watch?v=2vN72ySL9cQ
giovedì, novembre 14, 2024
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