mercoledì, agosto 11, 2021

Calcio d'agosto



ALBERTO GALLETTI e il calcio d'agosto.

Calcio d’agosto si diceva una volta.
Tutta la fase iniziale della stagione che comprendeva ritiri, amichevoli, qualche torneo e la prima fase della Coppa Italia (a gironi) coincideva con il mese principe delle vacanze italiane.
Un rituale sempre uguale, ma sempre atteso che riempiva d’attesa le giornate sotto gli ombrelloni.

Oggi ad agosto la stagione è già nel vivo da un po', la preparazione comincia a metà luglio, il campionato a metà agosto e nel mezzo le squadre più grosse giocano amichevoli e tornei in Asia, negli USA o nei nuovi megastadi, incassano fior di milioni perdendo un po' il contatto con il pubblico originario.

Le coppe europee sono già nel vivo a metà luglio e squadre di un certo passato e di una certa importanza ma partecipanti a campionati degradati dall’UEFA per far posto alle prime quattro dei soliti campionati avranno già concluso la loro Champions League prima della fine del mese.
Già il 6/7 luglio con l’Europeo in pieno svolgimento, si è giocata l’andata del primo preliminare cui hanno partecipato tra le altro anche Ferencvaros, Dinamo Tbilisi (già vincitrici di trofei europei) e Malmoe.
E’ in corso di svolgimento il secondo turno preliminare che già ha in programma partite del calibro di Slovan Bratislava-Young Boys; Celtic-Midtyilland (campione di Danimarca semifinalista derubata all’Europeo); Rapid Vienna -Sparta Praga e Galatasaray – PSV Eindhoven.
Juve e Inter, per dire, sono ancora in ritiro.

Qualcuno che cominciava a luglio a dire il vero c’è sempre stato: ricordo i francesi il cui campionato, anche allora a 20 squadre, cominciava l’ultimo sabato di luglio, adesso il 6 agosto.
Partiti in Scozia e subito col botto.
I neopromossi, ma sempre nobili, Hearts battono 2-1 il Celtic.
I campioni in carica dei Rangers regolano agevolmente il Livingston 3-0.

In Italia novità di qualche rilevanza:
per la prima volta il calendario della Serie A non vedrà più ripetersi la sequenza di partite nel medesimo ordine in due tornate identiche a campi invertiti, ma avrà 38 giornate una diversa dall’altra.
Spassoso il comunicato della Lega che celebra l’evento citando ad esempio Premier League, Ligue 1 e Liga.
Bravi, l’unico esempio da copiare in Europa rimane comunque la Bundesliga.
Evento storico ad ogni modo, si giocava con giornate di andata e ritorno dal 1921/22, cento anni!

La Lega di Serie A ha proibito alle squadre di indossare completi verdi, non si distinguono a sufficienza dal prato in tv.
Mi chiedo perché nessuno abbia mai proibito ad una squadra di andare a giocare in completo nero in casa di una squadra che gioca in completo rosso e simili.
Mi chiedo inoltre se sarebbero pronti a fare la stessa cosa per impedire alle squadre di scendere in campo con completi vomitevoli che si distinguono benissimo dal prato ma sono vomitevoli e inguardabili, oltre ad un’offesa per gli appassionati e per i quali però gli sponsor tecnici hanno pagato i club fior di milioni per farglieli indossare e vedere in mondovisione.
Pagliacci.
Le nuove maglie dell’Inter?
Le divise del Barcellona?
Pantaloncini metà blu metà granata?
Belli eh? Al palio di Siena dovrebbero andare, pagliacci.

Scongiurato (per ora) lo spezzatino tv, cioè almeno una partita in programma per ogni giorno della settimana per ciascuna giornata di calendario ma è chiaro che l’abolizione dell’andata e ritorno è ad esso propedeutica.
Più prima che dopo arriverà.

Finisce la parabola del Chievo ai vertici del calcio italiano.
Alla base dell’esclusione qualche decina di milioni di debiti col fisco.
Non mi dispiace, mai stata una favola.
Ho celebrato poche settimane fa il ritorno dei grigi in Serie B dopo una vita.
Una promozione che ridà lustro al vecchio quadrilatero, quadrilatero che però perde un vertice, il Novara è stato escluso dalla Serie C.
E’ doloroso, anche qui irregolarità nei pagamenti che sembrano però stati effettuati.
In 113 anni di storia, la compagine piemontese aveva sempre e solo giocato in campionati professionistici; 10 anni fa esatti si apprestava a giocare il suo tredicesimo e ultimo campionato di Serie A.
Ci sarà da esser contenti se il sindaco riuscirà ad iscriverli alla Serie D.

Grottesca la situazione del Gozzano che vince il campionato di Serie D e rinuncia ad iscriversi alla Serie C.

Requiem anche a Livorno, dove la società, dopo l’ultimo disastroso campionato di Serie C chiuso all’ultimo posto è stata messa in liquidazione.
Il sindaco ha fatto i passi per l’iscrizione in Serie D, ma Spinelli non molla e la situazione è in pieno caos tra documentazioni integrative e fidejussioni da presentare, questione stadio, altri debiti e, piccolo particolare, squadra da rifare in quanto credo che messa in liquidazione abbia svincolato tutti i giocatori.

Fuori anche il Carpi, ex squadra-parcheggio di alcuni procuratori, sedotta e poi abbandonata dato che quei procuratori avevano da posteggiare i giocatori in A o in B al massimo, non in C.
Cinque anni fa era arrivato in Serie A.
Probabilmente ripartirà dall’Eccellenza.

Poi rimane il TAR….

Infine, meno male, l’era della bolla speculativa del calcio pare avviarsi a conclusione.
Secondo il Deloitte Review of Football Finance, gli stipendi dei calciatori sembrano aver ormai oltrepassato il picco massimo ottenibile, così come i diritti tv, il Covid-19 ha fatto il resto azzerando quasi del tutto gli introiti da stadio.

I ricavi del calcio sono calati del 13% su scala europea, 11% per i cinque campionati principali con una perdita secca di 3,7 miliardi di euro.
In un campionato come la Premier il calo delle entrate, ha fatto salire al 73% medio il valore degli stipendi pagati rispetto agli introiti realizzati.
Gli stipendi dei giocatori hanno subito una crescita esorbitante negli ultimi vent’anni e sono oggi attestati a 3,3 miliardi di sterline valore che ha portato 14 club su 20 a sforare abbondantemente il limite suggerito dall’ UEFA.
Mi chiedo per quanto tempo ancora riusciranno ad andare avanti.
Quel che è peggio è che fungono pure da modello e pessimo esempio per altri campionati: nel Championship quello stesso valore è al 120%, in Francia all’ 89%.
Si salva la Bundesliga, ma non c’erano dubbi, con un sano 56%.
Particolarmente esemplificativo riguardo a ciò che potrebbe accadere nel futuro prossimo quello che è capitato in Francia dove la cancellazione del contratto tv con Media Pro ha fatto calare gli introiti globali del 40% a fronte di stipendi pagati all’89% per cento degli interi introiti teorici.

Crollerà tutto?
Magari……un ridimensionamento considerevole sarebbe auspicabile, specialmente nella percezione generale di cosa è il calcio oggi, prima ancora della dimensione finanziaria.
Probabilmente però non crollerà un bel niente.
Probabilmente il calcio d’elite si staccherà dal resto e si isolerà nella propria torre d’avorio.
La super lega europea non solo non è finita, ma è un modello d’idea che finirà per coinvolgere molte e molte più squadre delle 12 originali.
Con la formazione o radicale modifica di altre competizioni, chiaramente.

1 commento:

  1. Ciao Albe,già dall'incipit che nostalgia...mi fa sognare il Gallo sotto ombrellone,abbronzatura e petto villoso adeguati,la gazza sulle ginocchia a pontificare su calciomercato e sparuti tornei estivi prima che sua maestà il Calcio Moderno spalmasse tabellini di marcia e agonismo sotto ai piedi.
    La tua analisi è giusta purtroppo.
    Pagliacci. La storia delle maglie è un esempio.
    Anche a me piacerebbe che crollasse tutto.
    Ridateci David Kipiani.

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