mercoledì, dicembre 23, 2020
I migliori dischi italiani del 2020
Ho scelto 43 album italiani che mi sono piaciuti parecchio.
Negli scorsi anni era andata così
nel 2007 Statuto e Temponauts
nel 2008 Assalti Frontali
nel 2009 Julie's Haircut, Edda e Teatro degli Orrori
nel 2010 June e Statuto
nel 2011 Verdena, Peawees, Enrico Brizzi, Dellera, Paolo Apollo Negri, Statuto
nel 2012 An Apple Day, Barbacans, Julie’s Haircut
nel 2013 Julie's Haircut, Statuto, Raphael Gualazzi, Cesare Basile, Giuda
nel 2014 Edda, Finardi, Bologna Violenta, Bastard Sons of Dioniso, Steeplejack
nel 2015 Cesare Basile, Iacampo, Mimosa
nel 2016 Winstons, Afterhurs, Michele Gazich, Statuto, Radio Days
nel 2017 Edda, Bastard Sons of Dioniso, Cesare Basile, Era Serenase, Mauro Ermanno Giovanardi, Alex Loggia
nel 2018 Nicola Conte, Roberto Vecchioni, Calibro 35, Iacampo, Evil Knievel
nel 2019 Piaggio Soul Combination, Winstons, Massimo Volume, Giuda, Julie's Haircut, Cesare Basile<BR>
TOP TEN
RITMO TRIBALE - La rivoluzione del giorno prima
Tornano i Tribali con il primo album dal 1999. E spaccano come sempre con la consueta grinta, con le ritmiche serrate, chitarre compresse, liriche sempre più mature e incisive. Ci sono il grunge dei 90, l'attitudine punk rock, i Killing Joke e la migliore post wave anni 80 ma soprattutto un'immediata riconoscibilità, una personalità unica, onesta, sincera.
CALIBRO 35 - Momentum
Uno dei migliori gruppi italiani in circolazione, tra i pochi di respiro internazionale, riconosciuto e certificato perfino nella difficile e sospettosa terra d'Albione, approda al settimo album.
L'aspetto più interessante è la costante parabola evolutiva, partita da un omaggio alle colonne sonore poliziesche della cinematografia italiana dei 70 e arrivata a contaminazioni di vario tipo, in una miscela sempre più originale e distintiva. Troviamo le consuete caratteristiche dei Calibro 35, funk cinematico, strumentali tipicamente da colonna sonora ma anche una serie di spostamenti verso le forme più evolute del new jazz, rap, hip hop, con quel afflato psichedelico che permea da sempre il tutto e l'aggiunta in tre brani di voci ospiti.
I Calibro 35 sono già un passo avanti, non verso il futuro ma nel futuro.
Indicano la strada, creano la tendenza, mescolano, suonano benissimo, sono immediatamente riconoscibili.
DINING ROOMS - Art is a cat
La musica italiana produce da decenni lavori di ottima qualità, che talvolta assurgono all'eccellenza ma che molto raramente hanno la potenzialità di affiancare le produzioni internazionali.
I motivi sono molteplici, analizzati e discussi migliaia di volte.
I DINING ROOMS fanno parte di quegli sporadici raggi creativi che riescono tranquillamente a stare al passo con il mondo.
Non a caso sono da sempre parte del tessuto creativi di MILANO, l'unica città "europea" italiana ma che ha saputo tenere un legame con le proprie radici.
Nel nuovo album (l'ottavo oltre a conque di remix e rework) Stefano Ghittoni e Cesare Malfatti hanno saputo, ancora una volta, (rac)cogliere quel respiro universale che ora ci porta in un club londinese, ora tra le atmosfere "smokin" new yorkesi, ora tra spire dub e drum n bass, mentre in sottofondo corrono una forte anima soul, echi jazz, hip hop.
E' il respiro del mondo che si muove e assorbe quello che vibra intorno.
ERA SERENASE - Spine
Il duo genovese, dopo il brillante esordio con l'album "Crystal ball", torna con un convincente ep di quattro brani che segna un evoluzione dall'arrembante, fresco, possente rap del debutto, verso atmosfere più avvolgenti, dance, mature, con un retrogusto malinconico e inquietante.
Un nuovo gioiellino.
MOTHER ISLAND - Motel rooms
Terzo album per la band vicentina e nuovo piccolo gioiello di jingle jangle pop rock che abbraccia lo stupendo sound West Coast dei 60's, tra Jefferson Airplane e Byrds, tocchi country, atmosfere cinematografiche, canzoni di altissimo livello, la voce soulful alla Grace Slick di Anita Formilan a condurre le danze.
J.S.P. CREW - Lotto con me stesso
L'esordio della crew romana è una clamorosa dimostrazione di come si possa ancora creare del NUOVO, partendo dalle radici. In questo caso rap old school, tra Assalti Frontali/Onda Rossa Posse e Beastie Boys con un'attitudine alla Rage Against the Machine.
Il tutto supportato da un groove jazz e funk, con tinte soul blues, una band che suona, una voce che rappa testi crudi e diretti, arrangiamenti moderni e attuali come arriva dal melting pot sonoro che insegna la nuova scena jazz inglese (da Shabaka Hutchings agli Ezra Collective). Bravi, bravissimi, stimolanti, tra i migliori album italiani del 2020.
PUGLIA - Blind faith and a little wine
Splendido, maturo, originale, personale, album per Marco "Puglia" Puglisi che si inerpica in sentieri inusuali per il panorama italiano, proprio perché hanno un respiro internazionale (e il suo eccellente inglese lo aiuta parecchio in tal senso). Sonorità semi acustiche che ci portano alla scrittura di Alex Chilton ma che non disdegna marcati riferimenti beatlesiani (dalle parti di Paul McCartney soprattutto), a Ray Davies dei Kinks, agli XTC ("Fancy" sembra un'outtake dalla loro indimenticabile discografia), Syd Barrett, fino alle linee melodiche del Pete Townshend dei 60's.
ASPIC BOULEVARD - Memory Recall of a Replicant Dream
Originale, curato, creativo viaggio psichedelico in un mondo infarcito di elettronica vintage che ci riporta a strani mix di Kraftwerk, Pink Floyd del periodo "Ummagumma", Silver Apples, i Beatles più sperimentali, Soft Machine, primi Tangerine Dream, afflati prog. Un album fenomenale, di raro spessore compositivo. Eccellente.
ROSALBA GUASTELLA - My little songs
Eccellente esordio per la musicista, cantante, autrice torinese, già voce dei No Strange. Un album in cui spazia, in un ambito prevalentemente semi acustico, da tonalità blues al folk psichedelico a cenni jazzy. Voce calda e avvolgente, curioso incrocio tra Sandy Denny e Pj Harvey, brani di pura eccellenza compositiva. Un album atipico nel panorama italiano, dal respiro assolutamente internazionale e di rara efficacia.
DALTON - Papillon
In attività da sei anni, al terzo album, la band romana compie un grande salto in avanti, dimostrando maturità, spessore qualitativo, potenza sonora.
Il loro è un punk rock sincero e onesto che si muove tra umori 77 (dalle parti degli Slaughter and the Dogs), Oi! (Business, 4 Skins), una dose di classico rock 'n' roll stradaiolo, il combat rock di Clash e Ruts, un generoso abbraccio al glam rock più grezzo e istintivo dei 70 (vedi la lezione dei Jook) e richiami alla canzone d'autore italiana (un pizzico di Rino Gaetano).
Testi diretti e intensi (da quanto tempo non si sentiva cantare di sottoproletariato? vedi nel reggae punk "In disparte messi da parte (sottoproletariato"), eccellente la produzione e preziosa ospitata di Marco Giallini che recita all'inizio del disco.
IL RESTO (in ordine sparso)
KLASSE KRIMINALE - Vico dei ragazzi
Con i Nabat hanno fatto la storia dello street punk e della Oi! Music italiana, colonna sonora ideale per la scena skinhead. Attivi dal 1985, una quindicina di incisioni alle spalle, si ripresentano con un album durissimo e crudo in cui si intrecciano brani in odore di primi Clash e Stiff Litte Fingers, testi politici e una potenza sonora comune a pochi.
GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO - Venti
CCCP, CSI, PGR, la produzione e la collaborazione con i principali nomi dell'alternativa rock italiana, una lunga e prestigiosa carriera solista nel curriculum. Il nuovo album, come sempre incurante delle regole commerciali, è doppio, con venti brani composti e realizzati, a rigorosa e inevitabile distanza, durante il primo periodo di chiusura totale, contrariamente alla consuetudine che vedeva la band alle prese con un lavoro collettivo.
Il sound non perde però di efficacia, violenza, cattiveria, aggressività, anche quando indulge in momenti di disperata malinconia.
Nel suo estremismo lirico e sonoro rimane un personaggio unico e indispensabile per la nostra musica e le nostre coscienze.
ALLISON RUN - Walking on the bridge (Opera omnia 1985-1990)
L'opera omnia (raccolta da Federico Guglielmi) della breve carriera degli Alison Run dimostra un esempio di maestria compositiva e, soprattutto, capacità nell'incredibile cura degli arrangiamenti che riuscivano ad affiancare i Pink Floyd della fine 60, gli XTC, gli ultimi Beatles.
In questo box ci sono tutte le pubblicazioni ufficiali, un album di demo e uno dal vivo. Indispensabile per i cultori del genere.
BLUEDAZE - Skysurfers
Sono giovani e bravissimi i quattro varesini in questo frizzante e fresco esordio.
Dream pop, psichedelia, un groove sempre intenso e pulsante che riporta a certe esperienze semi retrò di Cardigans, Primitives e Transvision Vamp oltre ai quasi mai citati Blondie. Compongono bene, Elisa canta alla perfezione, la band gira nel modo giusto. Brillante partenza.
LILAC WILL – Tales from the sofa
Mai un termine come delizioso é più appropriato se accostato all’esordio della band di Latina. Che ci avvolge in delicate ballate folk acustiche color pastello, dal gusto autunnale, romantiche e malinconiche ma allo stesso tempo spensierate e piene di aria fresca e raggi di sole. Tra Any Other ai Kings of Convenience e uno sguardo al folk inglese dei 70 in odore di Fairport Convention, un mondo di belle sensazioni.
PAOLO DOESN'T PLAY WITH US - Muffled Heart Sounds
Eccellente lavoro per il trio bolognese, magnifico interprete di un folk che intreccia un approccio classico con armonie dream pop, accenni country e uno sguardo alla tradizione dei Fairport Convention. Senza dimenticare un affascinante costante richiamo al lato folk dei Led Zeppelin e di certe opere soliste di Robert Plant. Perfettamente arrangiato e suonato, compositivamente sempre di alto livello. Grande disco.
PATRIZIO FARISELLI AREA OPEN PROJECT – Live in Tokyo
Favoloso concerto registrato nel maggio 2019 a Tokyo dall’ex tastierista degli Area, Patrizio Fariselli, accompagnato da Claudia Tellini, Marco Micheli e Walter Paoli. Spazio a composizioni dal nuovo “100 ghosts” ma soprattutto al repertorio degli Area.
Un ambito difficile e pericoloso da affrontare, al confronto di tale eredità artistica. Ma capolavori come “Luglio, Agosto, Settembre (Nero)”, “Gioia e Rivoluzione”, “L’Elefante Bianco” o le meno conosciute ma altrettanto efficaci “Il bandito del deserto” o “Gerontocrazia” ne escono alla perfezione, con un nuovo approccio, arrangiamenti modernizzati e attuali. Grande finale con gli Arti e Mestieri in “The wind cries Mary” di Hendrix.
MAD DOGS - We are ready to testify
Spettacolare ritorno per la band marchigiana con un fantastico terzo album che mette insieme suggestioni di ogni tipo in arrivo dal panorama del rock 'n' roll più grezzo e crudo.
Si sente il groove australiano di Radio Birdman, Lime Spiders, New Christs, l'impronta del classico Detroit Sound, il garage punk dei Miracle Workers, il beat 'n' roll dei Flamin Groovies e tanto altro. Grande album.
WARM MORNING BROTHERS – Not scared anymore
I fratelli Modicamore (affiancati in questa occasione dal violoncello di Elena Castagnola) aggiungono un altro prezioso tassello alla loro ricca discografia. Rimangono imperterriti e coerenti nel loro classico solco dai colori pastello, talvolta autunnali, altre volte afosamente estivi o avvolti dal tepore invernale di una stufa a legna, in un mix di folk che spazia tra Simon & Garfunkel, Fleet Foxes, il McCartney acustico, sapori 60’s, malinconiche delicatezze di stampo Nick Dr IL SENATO - Zibadone
Il Senato (il super gruppo composto da Luca Re, Fay Hallam, Andy Lewis e Alberto Fratucelli e Roberto Bovolenta dei Sick Rose) all'esordio sulla lunga distanza scrive il manifesto sonoro della propria esperienza artistica. Da influenze prevalentemente di gusto 60's si arriva a suoni psichedelici freakbeat di matrice 70's, ballate alla Small Faces di "Odgen's..", soul pop, un pizzico di glam, qualche oscura cover.
Uno Zibaldone artistico molto ben prodotto e realizzato che attesta la band anglo/italiana tra le realtà più mature e in progress dell'ambito.
FIVE FACES - Meali
Il quartetto genovese torna con un formidabile album, tutto in italiano che, con un grande sound, perfettamente prodotto da Craig Coffey, sfodera dieci brani di classe cristallina tra punk, beat, mod, soul, una grande energia e un finale spettacolare in cui riprendono in chiave reggae "Creuza de ma" di De Andrè (con un insert di "Bankrobber" dei Clash da brividi).
MANGES - Punk Rock Addio
La band spezzina tocca i 27 anni di carriera. Una vita intera a macinare brani in pieno stile Ramones, diretti, semplici, elementari, brevi, sempre tremendamente efficaci. Non sfugge alla regola il quinto album della carriera, con tanto di inedito scritto per loro nien te meno che da CJ Ramone.
Funziona tutto al punto giusto e nel migliore dei modi. Perfetto.
BOMBER 80 - Contro il tempo
Doverosa ristampa dalla sempre benemerita etichetta HellNation di un piccolo gioiello del punk rock Oi! italiano, uscito due anni fa. La band toscana ci regala dieci brani di una potenza ineguagliabile, tra punk rock, street punk, hardcore, nella migliore tradizione del sound Skinhead. Testi impegnati, diretti, densi, sound perfetto al servizio di una tecnica invidiabile e di brani semplicemente travolgenti.
OK BELLEZZA - The Goods
Il quartetto novarese (di cui la metà proveniente da quella meravigliosa esperienza che furono i MiniVip) si presenta con un album di rara efficacia. Suonato benissimo, capacità tecniche superbe e un gusto artistico di primo livello. I dodici brani autografi viaggiano in quell'indimenticabile mondo dei 60's di brani strumentali che mischiano jazz, soul e rhythm and blues tra Booker T and the Mg's, Jimmy Smith, Jack McDuff.
GUIGNOL - Luna piena e guardrail
Ottavo album per la band di Pier Adduce, sempre più personale e distintiva. La perseveranza paga, il progetto è cresciuto sempre di più e coglie ora uno degli episodi più significativi della lunga carriera con un album completo, maturo e intrigante. Il sound viaggia come sempre tra la canzone d’autore dalle parti di Tenco, Ciampi, Bindi, unita al groove maledetto e demoniaco del Nick Cave più blues. Ben fatto, diretto, essenziale.
MODERN STARS - Silver needles
Il terzetto romano ci porta nei meandri più profondi della psichedelia, declinata in chiave moderna, con una forte parentela con lo shoegaze. Spacemen3, Loop, raga indiani ma anche tanta lisergia di gusto 60 dalle parti di "Tomorrow never knows" dei Beatles. Un percorso coraggioso e desueto per i nostri tempi. Notevole.
BLACK CASINO AND THE GHOST - Farewell Marshall Brunswick
Terzo album per la band italo/inglese guidata dalla voce intrigante di Elisa Zoot. Un affascinante mix di atmosfere psichedeliche, shoegaze, pennellate gospel blues, umori 60/70's. Ma soprattutto tanta originalità e personalità.
HANDSHAKE - An ice cream man on the moon
I fiorentini Handshake, attivi da un lustro, si propongono con un esordio di immediata presa pur nella sua complessità compositiva, ricco di creatività, canzoni fascinose, suoni di gusto vintage ma che si inseriscono alla perfezione in un contesto di modernità, con freschezza e immediatezza.
Melodie Beatlesiane si intrecciano alle band più visionarie del Brit Pop storico (dai Ride ai Kula Shaker), agli Spiritualized, fino alle sue diramazioni più attuali (dai primi Temples ai Tame Impala), per arrivare a un approccio futurista che guarda a qualcuno dei tanti sentieri tracciati e percorsi da Beck.
Colpiscono la ricerca sonora, certe deviazioni sperimentali, la qualità e la maturità delle canzoni a livello compositivo.
BIG MOUNTAIN COUNTY - Somewhere else
Al secondo album la band romana compie un notevole salto di qualità e maturità, affinando il personalissimo psych rock, portandolo tra ritmiche e sapori kraut e un gusto danzereccio funk che richiama la scena di Madchester dalle parti degli Happy Mondays, senza dimenticare le cadenze pulsanti alla Franz Ferdinand.
Un lavoro completo, intrigante, frizzante.
RUSSO AMORALE - Europe
Un esordio fiammeggiante di ispirazione, oscuro calore, suggestioni noir. Tra deep blues (in un demoniaco incrocio tra Mark Lanegan, Manuel Agnelli, Guignol, Tindersticks, soprattutto a livello vocale), canzone d’autore italiana (da Sergio Endrigo a Tenco e Ciampi), folk e un’attitudine punk di fondo, “Europe” è un album sorprendente per vitalità, cattiveria, sfrontatezza. Da ascoltare ripetutamente. Molto, molto, molto bello. Massimo dei voti.
PERTURBAZIONE - (dis)amore
La lunga carriera della band torinese si arricchisce di uno dei capitoli più ambiziosi e complessi, un lungo concept di 23 brani sulle variabili dell'amore. I Perturbazione sono tra coloro che meglio sanno coniugare canzone d'autore, pop e amore per sonorità oblique che vanno dagli Smiths ai Belle and Sebastian. Ottimo album, di ampio respiro e grande maturità.
DAVID FLORIO - Italy is a strange place
Polistrumentista e autore dalla lunga e prestigiosa carriera a fianco di eccellenze italiane, da Zucchero a Mario Biondi. L'esordio solista lo coglie alle prese con un sound anomalo per le nostre parti, tra latin soul, funk, un gusto vicino allo Stevie Wonder dei 70 e agli Steely Dan. Tanto groove e un grande album.
ORANGE COMBUTTA - Vol.pe 1
Il collettivo di musicisti emiliani corre al passo con i tempi, affiancando agevolmente tante buone suggestioni che arrivano dalla Londra o dalla New York nel nu jazz contaminato da elettronica, hip hop, funk e soul. Aggiungendo in questo caso una mantecatura psichedelica a rendere il tutto più originale. Si parla un linguaggio caro a nomi come Yussuf Dayes o Ezra Collective o ai nostrani Dining Rooms ma con più voglia di sperimentare. Interessantissimi e "avant" !
CASINO ROYALE - Quarantine Scenario
Torna la storica band milanese con un’opera collettiva, nata dalla condivisione del brano “Scenario”, anticipazione ed estratto dal nuovo progetto intitolato “Polaris”.
Nel periodo di clausura da Covid il gruppo ha fatto girare il brano ad amici e colleghi tra Italia e resto del mondo. In decine hanno contribuito con oltre un’ora di musica tra sperimentazione, elettronica, ambient e tanto altro, facendolo diventare la colonna sonora di un film di Pepsy Romanoff che ha immortalato le immagini di questo storico, unico, momento.
Coordinati da Alioscia Bisceglia hanno contribuito tra i tanti Alessandro Baricco, Howie B, Gianni Miraglia, C’Mon Tigre, Max Casacci, Dj Gruff.
UMBERTO PALAZZO - L'Eden dei lunatici
Già membro di Massimo Volume, Santo Niente e Allison Run, autore della colonna sonora dei film “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” e “Lost In The City”, Umberto Palazzo pubblica, a sorpresa, il secondo album della carriera solista. Registrato in un mese, durante la quarantena, si addentra in un mondo sonoro che ci riporta a fine anni 70, tra Lucio Battisti, Ivan Graziani, Lucio Dalla, Enzo Carella, Alan Sorrenti ma evocando anche il white pop funk dei primi Style Council (“L’unica ricchezza”) e un gusto funk dalle tinte “latine” (“Incontri misteriosi” e “La baia”) in un mix decisamente inusuale, originale, efficace.
THE BLUEBEATERS - Shock!
Tornano con una significativa novità i grandi Bluebeaters, maestri dello ska e rocksteady italiano. Dodici nuovi brani inediti e totalmente autografi, dopo una lunga carriera all'insegna delle cover. Che funzionano alla perfezione con anche il prezioso aiuto di una serie di nuovi nomi della scena musicale italiana come Bianco, COEZ, Zibba, a Carota de Lo Stato Sociale, Willie Peyote, CIMINI.
Album solare, festoso, accattivante, suonato perfettamente e con splendidi arrangiamenti, moderni e freschi.
GIANNUTRI - Al ritorno dalla campagna
Il duo trevigiano firma un secondo album, sempre incentrato intorno a un concept. E di nuovo ci delizia con un pop di grande levatura compositiva, di primissima qualità, che guarda alla scrittura di Samuele Bersani con un innesto di melodie di gusto 60's, un pizzico di rock e una creatività rara da trovare nella canzone d'autore nostrana. Un imperdibile piccolo gioiello.
MARCO PARENTE - Life
Marco Parente è uno dei migliori (cant)autori in Italia. Stile personalissimo, distinto, malinconico, elegante, ironico. Un timbro vocale unico si unisce alla cadenza dinoccolata delle canzoni che ora occhieggiano al blues, altre volte abbracciano la bossa o in cui senti un po' delle infinite anime di Lucio Battisti.
Ma la peculiarità (rara e preziosa) è che se ascolti, ad esempio, la splendida "Avventura molecolare" ti accorgi che avrebbe potuta scriverla solo Marco. Con Cesare Basile, Iacampo, Manuel Agnelli, nell'olimpo di si sa scrivere canzoni.
POST NEBBIA - Canale passaggi
Un bellissimo album, solare, fresco, cool, con quel pop psichedelico tinto di lounge a metà tra Tame Impala e Stereolab in cui si inseriscono pulsanti groove di modern funk. Un concept riuscito e stimolante.Disco delizioso.
RICCARDO JOSHUA MORETTI & ALEX EZRA FORNARI – 12
Un connubio anomalo tra un compositore classico come Riccardo Joshua Moretti e Alex Fornari già voce di uno dei primi gruppi new wave italiani, i Pale Tv (poi Pale) e poi dedito a un’interessante carriera solista su base cantautorale ma con riferimenti a post punk, Bowie e tanto altro.
Il risultato è particolarmente interessante e stimolante, tra poesia, brani sospesi tra neo classicismo e cantautorato con testi recitati e improvvise quanto spiazzanti incursioni nella trap. Disco più che originale e personale.
DEADBURGER FACTORY - La chiamata
Uno dei gruppi di lavoro musicale e artistico più particolari e originali in circolazione, da oltre venti anni, in Italia.
Il sesto album è un nuovo imprevedibile viaggio sonoro tra impennate post core, sprazzi avant-jazz, sperimentazione, psichedelia, elettronica, poliritmi accentuati dal costante uso di una doppia batteria che rende il tutto caratterizzato da un potente pulsare ritmico.
Un lungo stuolo di ospiti, una confezione grafica ricchissima ed elegante (finalmente!) rendono "La chiamata" un album multimediale e semplicemente eccellente.
NERO KANE – Tales of faith and lunacy
Un secondo album che conferma tutte le qualità e l’originalità dell’autore, che sposta la sua visione blues dai polverosi deserti americani a una dimensione mitteleuropea, grazie alla voce di Samantha Stella, che rievoca in modo inquietante il fantasma vocale di Nico e ci immerge spesso nei Velvet Underground più cupi o nelle apocalittiche atmosfere degli album solisti della cantante tedesca.
Album molto intenso, a tratti addirittura minaccioso, l’ideale nel mondo sonoro ormai liofilizzato che ci circonda. Finalmente un sound vero.
RAB4 – Breakneck Ballads
Temprata da anni on the road in tutta Italia e mezza Europa, la band emiliana, guidata da Seba Pezzani, giornalista e traduttore, ma soprattutto profondo conoscitore della tradizione rock e blues, firma il secondo album di una lunga carriera.
Un disco che trasuda sincerità, passione, anima, che si muove negli infiniti anfratti della roots music americana, tra folk, blues, rhythm and blues, country, rock ‘n’ roll, black music, tra echi di Bruce Springsteen e John Cougar Mellencamp, non disdegnando sguardi alla scena inglese dei 60 e 70. Un album compositivamente maturo, perfettamente arrangiato ed eseguito.
Tra i migliori album rock italiani dell’anno.
HER DEM AMADE ME – Siamo sempre pronte, siamo sempre pronti
LORENZO "ORSO" ORSETTI TEKOSER era un combattente per la libertà.
Anche la nostra.
Lorenzo è caduto in Siria per mano dell’ISIS il 18 marzo 2019, all’età di 33 anni.
Lorenzo combatteva per la giustizia e per un mondo più equo e quindi stava dalla PARTE GIUSTA.
Gli sono stati resi numerosi omaggi, ricordi, riconoscimenti per il suo sacrificio.
Questa compilation è un ulteriore pensiero alla sua memoria.
I proventi saranno interamente devoluti al centro Alan’s Rainbow di Kobane per dotarlo di un ambulatorio pediatrico che sarà intitolato a Lorenzo Orsetti Tekoşer, partigiano internazionalista.
Invito ognuno di voi ad acquistarne una copia, pure in questo periodo così schifoso per i portafogli e con altre urgenze.
Se potete anche più copie da regalare a compagne e compagni, amiche e amici, invitandoli a fare lo stesso.
Un piccolo gesto per cambiare un mondo.
E poi c'è la musica, molto bella, interessante, sincera, intensa, con i brani di 24 Grana, Serena Altavilla, Assalti Frontali, Angela Baraldi, Cesare Basile, Paolo Benvegnù, Giorgio Canali & Rossofuoco, Pierpaolo Capovilla, Marco Colonna, Vittorio Continelli, Max Collini, Cristiano Crisci, Dagger Moth, Ginevra Di Marco, Er Tempesta, Giancane, La Rappresentate di Lista, Lucio Leoni, Malasuerte, Mokadelic, Nummiriun, Rita Lilith Oberti, Marco Parente, Carmelo Pipitone, Rapper C J A SAP, Marina Rei, Roncea, Tre Allegri Ragazzi Morti, Giovanni Truppi, Margherita Vicario, e il contributo artistico di Zerocalcare, che ha fornito le illustrazioni presenti nel booklet, tratte dal suo fumetto “Macelli”.
La compilation è frutto di una direzione artistica collettiva; ogni artista ne ha coinvolto un altro in una catena che solo per motivi tecnici si è dovuta fermare a 24 canzoni.
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A me è piaciuto molto il disco di una tua concittadina, Annie Barbazza. La conosci?
RispondiEliminaCerto, l'ho vista spesso in concerto. Molto valida.
RispondiEliminaAppreciate your blogg post
RispondiElimina