lunedì, ottobre 29, 2018

Get Back. Dischi da (ri)scoprire



Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back

THE ACTION - Shadows & Reflections: Complete Recordings 1964-1968
Se c'è un'ingiustizia nella storia del rock è quella di non aver visto gli ACTION godere di un po' del successo che avrebbero meritato.
Eppure avevano tutto: creatività, la voce “nera” di Reg King, grandi capacità tecniche, ottime canzoni, un look perfetto, la produzione artistica di George Martin (!), il sound giusto al momento giusto.
Non per niente lo stesso produttore dei Beatles, Paul Weller, Steve Marriott, addirittura Phil Collins (che ha dichiarato che sono sempre stati il suo gruppo preferito !) hanno sempre speso elogi sperticati alla band.
Eppure sono rimasti nel dimenticatoio, incidendo solo sei singoli, non riuscendo a stampare un pur preventivato album e sciogliendosi lasciando poche tracce solo tra gli appassionati dei 60.
Il loro beat, perfettamente in equilibrio tra melodia e ritmi pulsanti, abbracciò la miglior black music dell'epoca (con alcune deviazioni psichedeliche poco prima dello scioglimento, nel 1968) facendone un mix esplosivo.
Qui troviamo ben 84 brani che oltre a quelli ufficialmente pubblicati presentano alternate mix, inediti, live, BBC sessions, a cui le nuove tecnologie sono riuscite a dare un colore, una pulizia, una dinamica, che ci fanno capire lo sconfinato talento di una mod band dimenticata.

The STAPLE SINGERS - For what it's worth - The complete Epic Recordings 1964-1968
Storia lunga e complessa quella della famiglia Staple, fatta anche di grandi successi, sotto la guida sicura e autorevole del capostipite Pops Staple, affiancato dai figli (Mavis Staple è tutt'ora in attività e continua a sfornare album di livello eccelso).
La loro miscela di gospel, blues e rhythm and blues conquistò pubblico e talvolta anche le classifiche. Una carriera iniziata nei primi anni 50 nel giro gospel e che assimilò successivamente parecchie altre influenze.
In questo essenziale ma elegante cofanetto sono raccolti i sei album che incisero per la Epic dal 1964 al 1968, lasciando solo parzialmente il rigore del gospel e aprendosi, pur se limitatamente (le radici sono sempre ben evidenti e presenti), anche al pop rock. E così tra classici e brani autografi sfilano, tra le tante, una spettacolare For what it's worth dei Buffalo Springfield e una intensissima A hard's rain gonna fall di Dylan.

THE DICKIES - The Incredible Shrinking Dickies
Tra le prima punk band di Los Angeles, già attivi nel 1977, molto vicini al sound dei Ramones ma con testi demenziali e un approccio molto melodico e pop. Band sfortunatissima, decimata da morti e suicidi. Il primo album, del 1978, rimane un piccolo gioiello di pop punk Ramonesiano, con una spettacolare versione di "Paranoid" dei Black Sabbath e l'incredibile forza di "You drive me ape (you big gorilla)".

AA.VV. - Stax does Beatles
Curiosa e interessante compilation con 15 brani di artisti della celebre label alle prese con i Beatles.
Un'iedita alternate take del classico "Day tripper" di Otis Redding, i drammatici torrenziali 12 minuti di Isaac Hayes con "Something", una spettacolare "and I love her" ultra funk di Reggie Miner, una travolgente "Lady Madonna" di Booker T and the Mg's (presente con altri due brani) sono i momenti salienti.
Molto gradevole anche il resto, un ascolto consigliatissimo in un viaggio in auto che prevede una lunga coda sulla tangenziale a Milano o sul GRA a Roma.

10 commenti:

  1. Incredibile come non abbiano ottenuto un minimo di successo. Cew l'hanno fatta gruppi come Hollies, Zombies o Spencer Davis Group, tutti ricordati e tutt'ora esaltati. Gli Action mai...e con George Martin produttore in piena era Beatles !!!

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  2. Tra l'altro il gruppo preferito di Phil Collins !!!

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    1. 😂😂😂😂 vero. come faceva a stare nei Genrsis uno che aveva come gruppo preferito gli Action, boh?

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  3. Peró poteva fare un disco con loro invece che con Phil Bailey quando ha sisfato i Genesis

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  4. Magari glielo aveva chiesto e loro rifiutarono 😂😂😂😂

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  5. Phil Collins hasn't forgotten the rougher roots from which he grew. The band that started it all for the most normal bloke in pop was the mid-1960s mod band the Action. "They were big heroes of mine, especially their drummer, who I copied all the time - I even bought a jacket like his," says Collins. "I got to play drums for them a couple of years ago at the 100 Club, and although the edge had gone and it was nostalgia, for me it was like playing with the Beatles."

    "It was through them that I discovered Motown and Stax. I would go and see them at the Marquee all the time. Roger [Daltrey] gave me a coffee-table book about the 60s mod scene and there are shots of gigs at the Marquee I know I was at."

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    1. Phil tira fuori il libro..!
      C

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    2. Ricordo di aver letto st'intervista. Avevamo parlato degli Action anni fa

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