venerdì, giugno 30, 2017
Giugno 2017. Il meglio
Un elenco già lungo di nomi si affaccia già tra i candidati al top del 2016.
Gospelbeach, Paul Weller, Stone Foundation, Charlatans, The Ride, Little Barrie, Don Bryant, Godfathers, Sleaford Mods, Como Mamas, Sinkane, Juliana Hatfield, Gemma & the Travellers, Ani Di Franco, Kevin Morby, Neville Staple, Will Sessions tra gli stranieri, Edda, Cut, Julie's Haircut, Senzabenza, Cesare Basile, Diplomatics, Don Antonio, Gang, Strato's, Five Faces, Todo Modo, Love Thieves tra gli italiani.
GOSPELBEACH - Another summer
CAPOLAVORO di delizie 60's.
Ogni nota del quartetto californiano è intrisa di Byrds, del Dylan di "Higway 61 revisited", dei Beatles 1965, Kinks, Big Star, primi Grateful Dead, Beach Boys.
Brani stupendi, atmosfere solari, calde, avvolgenti.
Una bellezza rara.
THE RIDE - Weather diaries
Assenti da 11 anni, torna un'altra band del giro brit pop con un lavoro riuscitissimo, completo, tra melodie 60's, ottimi brani, una grande cura compositiva. Spicca ancora una volta la figura del produttore, il dj Erol Alkan, apparentemente lontano dal sound della band e che invece ne plasma brani e attitudine senza snaturarne le radici, rendendo il tutto attuale e moderno. Ottimo album.
LITTLE BARRIE - Death express
La band londinese è al quinto album, sempre guidata da Barrie Cadogan, che si divide tra band e altre collaborazioni, da Paul Weller a Morrissey e Primal Scream (il batterista è invece Virgil Howe, figlio di Steve Howe degli Yes, per curiosità...). 21 brani per 1 e 10 minuti di musica, un furioso, torrido e acido mix di rock blues hendrixiano, freak beat, soul, funk.
Notevole.
KEVIN MORBY - City music
Quarto album e un condensato di Lou Reed, Velvet Underground, Patti Smith, Television, Willie Nile, Jim Carroll, Jonathan Richman, Bob Dylan, Johnny Thunders, Johnny Cash.
E' quello che noi crediamo sia NEW YORK nel nostro immaginario.
Sia vero o no è una bella cosa.
Coverizza anche "Caught in my eye" dei GERMS in chiave soul country.
Un bel disco, proprio un bel disco.
FLEET FOXES - Crack up
Nuovo pregevole capitolo della saga Fleet Foxes che ad ogni uscita regala affascinanti gemme di grazia e raffinatezza. Non sfugge alla regola "Crack up" tra melodie vocali tra Beach Boys, Simon & Garfunkel, Byrds, primi Jefferson Airplane, C.S.N.&Y. e una struttura sonora (acustica) che abbraccia perfino certe modalità del primo prog. Affascinante, avvolgente, conturbante, un bellissimo album.
ANI DI FRANCO - Binary
Al ventesimo album di un'onorata carriera la cantautrice/attivista americana tira fuori un album con i fiocchi, ricco di influenze blues, funk, soul, jazz.
Ad aiutarla Ivan Neville (figlio di Aaron e membro degli Xpensive Winos di Keith Richards e tastierista con gli Stones per alcuni anni), Maceo Parker, Bon Iver. Disco superbo, grandi canzoni, arrangiamenti "neri", groove a non finire.
KING GIZZARD and the WIZARD LIZARD - Murder of the universe
Ci hanno promesso 5 album quest'anno. Ecco il secondo. Psichedelia, molto più "liquida" e dilatata del consueto, meno schizoide e abrasiva, sempre geniale.
CHICAGO PLAYS THE STONES
Chicago tributa omaggio a chi negli anni 60 fu tra i principali ambasciatori della musica blues nel mondo, i Rolling Stones. Billy Boy Arnold, Buddy Guy (che duetta con Jagger in persona in "Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)", John Primer, Jimmy Burns e altri rifanno vari classici della band in versione Chicago Blues. Molto divertente e riuscito.
BENJAMIN BOOKER - Witness
Booker è un vero "outsider" che già aveva stupito all'esordio nel 2014 (era tra i miei migliori 5 album dell'anno).
Il secondo album condensa la sua etica artistica fatta di blues, soul ma anche rock e punk a tratti (cita Gun Club e T.Rex tra le sue influenze...per dire....).
Una sorta di Black Music Totale in cui trovi mille riferimenti (tra cui Mavis Staples in duetto nella title track).
Testi duri, approccio "cool, clean and hard".
CHUCK BERRY - CHUCK
Poco prima di morire, all'età di 90 anni, Chuck Berry aveva preparato un nuovo album, il primo dal 1979 (!!!). Di registrare gli interessava poco, la sua vita era su un palco.
"CHUCK" non ha ovviamente nulla di sorprendente (e nessuno lo pretendeva), c'è perfino un "Lady B.Goode", i riff sono i soliti ma troviamo anche qualcosina di particolare (un quasi reggae, un po' di blues etc etc).
Con lui suonano il figlio e il nipote e Tom Morello è gradito ospite.
Banalmente ma realisticamente: it's only rock n roll....
ROGER WATERS - Is this the life we really want ?
Dopo 25 anni Roger Waters torna con un nuovo album. Epico, intenso, solenne, greve, severo, marziale, come sempre impietoso nel fustigare potere e potenti (Trump in primis), ovviamente a più riprese palesemente Pink Floydiano (periodo "The wall" e dintorni).
Interessante, a prescindere.
ASSIST + MAL - Bionda attitudine
Torna la band torinese con un 45 giri di puro pop (northern) soul con tanto di delizioso featuring di Mal !
Eccellente brano con tanto di gradevolissimo video qui: https://www.youtube.com/watch?v=CLcWZR89KUY
VHELADE - Afrosarda
Album di grande bellezza e rara eleganza. Vhelade assembla le origini africane unendole a quelle sarde in un mix di soul, nu jazz, elettronica, smooth, reggae, dub, momenti quasi ambient, ammantato da un gusto pop di estrema raffinatezza. Voce pulita e chiara, perfettamente a suo agio in queste atmosfere, arrangiamenti superbi, cura estrema per i particolari.
ASCOLTATO ANCHE: DAN AUERBACH (non male il disco solista del leader dei Black Keys: molto roots e pop. Godibile), CHASTITY BELT (alt rock al femminile. Discreto), NIKKA COSTA (si proprio lei, con un album soul blues, molto soft ma piacevole), ROYAL TRUX (distorsioni e lo fi. Che hanno anche stancato però), JAMES ELKINGTON (buon folk acustico di sapore brit).
LETTO
BEN WATT - Un paziente
I libri delle pop/rock star indulgono abitualmente su storie di tour, dischi, studi di registrazione, aneddoti, incontri, eccessi.
BEN WATT, famoso come membro con la moglie Tracey Thorn degli Everything But The Girl, ci parla invece degli inferi in cui è disceso nel 1992 a causa di una malattia rara e spesso letale, la Sindrome di Churg-Strauss. Mesi di ospedale, l'85% dell'intestino asportato, dolori insopportabili, terapie estreme.
Watt non ci risparmia niente. Descrizioni crude e spietate, disagio, frustrazione, dolori, disperazione, abbandono, particolari sgradevolissimi.
Scrittura immediata, scientifica, lucida, nessun fronzolo, nessun auto compiacimento nè auto pietismo.
Ne è uscito. Per noi lettori è invece difficile uscire indifferenti da una lettura del genere, a tratti agghiacciante e poco sopportabile.
Da leggere solo con un approccio consapevole e distaccato alla materia.
Mi accorsi di come il tempo e il mondo esterno avessero smesso di avere un interesse per me. Le condizioni atmosferiche erano qualcosa che riguardavano le altre persone, quelli che andavano nei loro uffici o momolocali, nelle loro casette con giardino o nei caravan.
DANIELA AMENTA - Freak Out Freak Antoni psicofisiologia di un genio
"Una biografia complicatissima la sua, perché non c’è percorso artistico che Freak non abbia sperimentato.
E dunque autore, scrittore, comico, animatore, rianimatore, conduttore, attore, musicista, operatore culturale, critico, poeta, punk".
Daniela Amenta (giornalista de L'Unità, Repubblica, Mucchio, Frigidaire, in Rai e tanto altro) ne ripercorre la vulcanica, estrema, esplosiva vita.
Non solo "il leader degli Skiantos" ma decine di altre cose, soprattutto un Artista a 360 gradi, provocatorio, di un'ironia tagliente, sublime, geniale.
Molte le testimonianze di amici e colleghi, molti i particolari inediti, anche intimi.
E' NECESSARIO, tremendamente importante, conoscere, non dimenticare, conservare la memoria dell'operato di certi artisti, così fuori dall'ordinario che vengono spesso depositati nel container dell'OBLIO. Ben vengano libri come questo, ben vengano.
“Con questi applausi voi mi confondete…. con un altro sicuramente”
ENRICO GABRIELLI - Le piscine terminali
Enrico Gabrielli è un musicista, un artista e ora uno scrittore.
Ma è soprattutto un VISIONARIO.
E come tale si accompagna prima ed ora ad altri visionari.
Come Pj Harvey, Capossela, i Winstons, i Calibro 35, Morgan , gli Afterhours e decine di altre esperienze sonore e non.
Sono visionari la sua musica e il suo approccio a qualsiasi del numero infinito di strumenti che suona, il modo in cui si inserisce nel contesto con un flauto, un sax, una delle tante tastiere, con i suoi arrangiamenti con i suoi interventi che ora prendono dal folk, ora dal prog, ora dalla classica, ora dal punk.
Non poteva essere di conseguenza più che visionario il suo primo passo nella scrittura.
"Le piscine terminali" raccoglie una serie di racconti strani, obliqui, sghembi, il più delle volte ambientati in una dimensione spazio temporale parallela o futura, tra astronavi e pianeti sconosciuti, specchi che ti parlano da un altro mondo, piccioni sapiens e ragni che cercano di uscire da uno strano crepaccio siberiano.
La scrittura è colta ma sempre divertente e ironica, pronta a stenderti con un coup de théâtre.
MASSIMO ZAMBONI- Nessuna voce dentro - Un'estate a Berlino Ovest
Massimo Zamboni è stato il chitarrista di CCCP e CSI, poi solista e collaboratore di una lunga serie di progetti, da Nada ad Angela Baraldi.
E' anche valente scrittore di colonne sonore e libri.
Il nuovo lavoro è la riscrittura e l'ampliamento di Il mio primo dopoguerra del 2005.
Vi si racconta di un'estate del 1981 in cui Massimo partì in autostop per Berlino, visse nelle case occupate, mantenendosi facendo il cameriere da un pizzaiolo italiano felliniano (le parti dedicate sono davvero esilaranti: mi sono immischiato in una compagnia di persone ai miei antipodi, quanto a sogni e pratiche quotidiane. Ma ammiro sinceramente quel loro non «pensarsi», ma semplicemente «essere». Storia geografia scienze, cultura generale: nessuna traccia. Ci sono giorni in cui la loro libertà mi appare infinita.).
Intorno Berlino che brucia e si consuma, quella del TUWAT (fai qualcosa).
E IL MURO.
DER MAUER (in tedesco è femminile).
Per chi è passato da quelle parti in quegli anni IL MURO, depauperato dei suoi connotati geo politici, è rimasto "dentro" e se ne conserva una sorta di nostalgia.
Un mondo da non rimpiangere ma che in qualche modo si è ricavato una nicchia nella nostra anima.
Sarà in una discoteca di Berlino che Massimo incontra Giovanni:
Il suo ingresso nella mia memoria lo ricordo ancora, millimetricamente.
Due mani destre si incrociano.
– Giovanni.
– Massimo.
Un riconoscimento che non ho saputo spiegare mai.
Un sistema a incastro.
Immediato; non mediato; non meditato.
Gli occhi che cercavo, per guardare oltre il Muro.
La voce per dirlo.
La mia voce.
Il libro è molto bello.
Molto forte, molto intenso.
E' un libro MOLTO.
EDDY CILIA - James Brown Nero e fiero
Un altro di quei personaggi estremi della Black Music, protagonista in modo del tutto disordinato e incoerente di lotte per i diritti, di rivoluzioni musicali (e non solo) e contemporaneamente perso in mezzo a droghe, eccessi di ogni tipo, galera, paura della mafia etc etc.
James Brown è stato tutto e ha fatto tutto e di tutto.
La sempre brillante penna di Eddy Cilia ci accompagna nel caotico mondo (soprattutto quello discografico) di James Brown, dagli inizi come "sosia" di Little Richard agli ultimi oscuri giorni.
"James Brown era nato per perdere. Ma rifiutò di accettare quel destino" (Clff White)
Come sempre i volumetti della collana Soul Books per Volo Libero sono perfetti per conoscere e approfondire in modo critico l'immenso operato di certi Artisti che hanno scritto le migliori pagine della Black Music.
CURZIO MALAPARTE - La pelle
Mi piace periodicamente rileggere i libri che più ho apprezzato. E così ho ripreso tra le mani LA PELLE di CURZIO MALAPARTE, uno dei capolavori della letteratura italiana.
Il controverso (per usare un eufemismo) autore riporta in modo crudo, spietato, al limite dell'efferatezza, i giorni della liberazione di Napoli durante la Seconda Guerra Mondiale con l'arrivo degli americani, in cui "per salvare la pelle" la popolazione finisce nel degrado più abbietto , chinando il capo ai nuovi vincitori , vendendosi, vendendo i figli, i bambini, le mogli.
Triste metafora dell'Italia che verrà (e che forse è sempre stata).
“non è più la lotta per la libertà, per la dignità umana, per l’onore… oggi si soffre e si fa soffrire, si compiono cose meravigliose e cose orrende, non già per salvare la propria anima, ma per salvare la propria pelle”.
Il libro fu a lungo bandito, condannato, messo all'indice dalla Chiesa, Malaparte pagò la spietatezza del suo racconto (romanzato ma che attingeva da una tristissima realtà), tacciato di "poetica della crudeltà" e di una vita fatta di continui volta faccia.
VISTO
"Bella e perduta" di Pietro Marcello
Tragica e drammatica metafora dell'Italia "bella e perduta" e che muore...un film aspro e crudo, triste e angosciante. Ma poetico e profondo e di cui è consigliata la visione.
Robinù di Michele Santoro
Agghiacciante è dir poco.
La storia di una serie di BABY KILLERS che hanno lasciato a terra un'ottantina di morti a Napoli.
Parlano i diretti interessati, guardando la telecamera, indifferenti a quanto fatto e ai 15 / 20 anni o ergastolo che devono scontare.
Il Kalashnikov eletto a modello di perfezione, famiglie devastate, sangue e morte.
Bravo Santoro, tornato a fare giornalismo puro. E duro.
IN CANTIERE
Al lavoro su parecchie cose nuove che vedranno la luce entro fine anno.
Nel frattempo recensioni quotidiane di album italiani su www.radiocoop.it, varie sul mensile CLASSIC ROCK, settimanali sul quotidiano LIBERTA'.
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Robinu' è un bel calcio sullo stomaco. Duro. Crudo. Ben fatto.
RispondiEliminaGospelbeach me li cerco. Potrebbe essere il disco dell'estate?
Charlie
Gospelbeach li segno anch'io..tornati i Ride?
RispondiEliminaDi Malaparte ne parlammo già..
C
Cazzo!!!!! Ma che figata è la nuova canzone degli assist? Per me canzone dell'estate 2017!!!!! E non solo......
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