mercoledì, dicembre 10, 2014

I catenacciari



La seconda puntata di un soggetto calcistico di cui si è sempre parlato: dopo il CATENACCIO spazio ai CATENACCIARI.
Chi meglio di ALBERTO GALLETTI ci può delucidare ?
PS: se ne parlerà anche venerdì 12 alle 18.30 al Caffè dell'Università a PAVIA in Corso Carlo Alberto 1 alla presentazione di ROCK n GOAL.


Nell’Italia della ricostruzione impazza il campionato di calcio, la voglia di entusiasmarsi è tanta e gli stadi sono pieni, il Torino domina il campionato dall’alto di una superiorità fisico-tecnica conclamata, i distacchi in classifica sono abissali e le batoste dispensate in giro per la penisola sesquipedali (10-0 all’Alessandria, record per la serie A).
Il sistema WM inglese adottato dai pluriscudettati campioni granata è ancora in auge nella penisola ma se per questi ultimi la superiorità tecnica è comunque sufficiente per non doversi preoccupare dei larghi spazi difensivi concessi non si può dire altrettanto per le difese delle squadre minori, i punteggi sono talvolta larghissimi.
L’interludio spezzino di Barbieri e del mezzo sistema ha dato il via alla diffusione ,seppur in un primo tempo sporadica, del catenaccio.

Le posizioni di rincalzo dietro al Grande Torino offrono situazioni contrapposte, le due grandi Juve e Milan forti dei loro campioni scandinavi continuano a fare sfracelli col sistema, ma qualche provinciale comincia a fare capolino nelle posizioni di testa.
Nel 1946/47 il piccolo Modena guidato da Alfredo Mazzoni coglie un insperato terzo posto (che rimane il miglior piazzamento in Serie A del Modena a tutt’oggi) due in meno della Juventus seconda a dieci lunghezze dal Torino con un accorgimento alla Rappan schiera Braglia dietro al primo marcatore,subirà solo 24 reti , 10 in meno dei campioni d’Italia che però ne realizzano 104 contro i 45 dei gialloblù che riuscirono comunque a battere Juventus e Inter in casa (1-0) e sempre in casa a fermare il grande Torino (1-1).

La polemica divampa tra gli appassionati, quelli che vogliono gol azioni e spettacolo da una parte, chi predica prudenza, marcature ferree con poche e sporadiche iniziative , capeggiati da un giovane inviato della Gazzetta dello Sport ,certo Gianni Brera, dall’altra.
Gli anni 50 sono stati da noi il laboratorio del catenaccio e delle sue varianti anti-gioco,sulla scia del Modena si diffondono i cambiamenti tattici tra le squadre provinciali, la Salernitana guidata da ‘Gipone’ Viani conquista nel 1946/47 un‘improbabile promozione in serie A, il tecnico trevigiano (che guiderà poi il Milan per un decennio), ribalta la posizione della punta centrale mettendolo in marcatura su l’attaccante avversario (il cosiddetto Vianema), l’anno dopo retrocederà ma il gioco espresso dalla squadra gli vale l’ingaggio alla Lucchese in serie A, che condurrà ad un brillante 8° posto iniziando così la scalata ai vertici del calcio italiano.
Al termine di quella stagione la gloriosa Triestina finisce ultima e viene retrocessa in Serie B, ma viene ripescata a causa della complicata situazione politica in cui si trovava la città, completamente impreparati i dirigenti si rivolgono al giovane concittadino Nereo Rocco che riesce ad ingaggiare il centromediano metodista Ivano Blason e schierandolo come battitore libero alle spalle dei terzini, facendone così il primo vero libero italiano.
La Triestina finisce seconda dietro il grande Torino a pari punti con Juventus e Milan e la sensazione destata nell’ambiente è enorme.

Blason verrà ingaggiato dall’Inter dove schierato ancora come battitore libero dal tecnico Alfredo Foni diverrà una pedina fondamentale nella vittoria dei due scudetti neroazzuri del 1952/53 e 1953/54 .
A questo punto il paese è veramente calcisticamente spaccato in due, forte dei successi ottenuti dai ‘catenacciari’, Gianni Brera pontifica dalle pagine della rosea, della quale è diventato nel frattempo direttore, sulla magnificenza ed efficacia del catenaccio, ma gli scudetti colti da Milan, Fiorentina e Juventus tra il 1955 e il 1961 sembrano contraddirlo.
Nel frattempo però si è ricongiunta la coppia Rocco-Blason questa volta a Padova e il miracolo riesce ancora, promozione in serie A e un avventura leggendaria nella massima serie fatta di manzi, pedate, righe invalicabili tracciate sull’erba spelacchiata e domeniche infuocate nella fossa dei leoni dell’Appiani culminata con l’incredibile terzo posto del 1957-58 (anche grazie ai gol del fuoriclasse Hamrin), Brera riprende fiato.

Rocco si trasferirà poi al Milan dove con il suo modulo, la sua grande umanità e soprattutto la classe di grandi campioni, primo tra tutti Rivera coglierà i massimi trofei nazionali, continentali e mondiali.
A Milano si confronterà con Helenio Herrera, l’altro profeta del catenaccio, cui fu convertito da Brera dopo un paio di stagioni condotte secondo i dettami viemmistici del calcio d’attacco, ma deludenti dal punto di vista dei risultati, con lo spostamento di Picchi dalla posizione di terzino destro a libero in uno schieramento 5-3-2 perfeziona la versione migliore (per modo di dire) del catenaccio e condurrà l’Inter alla vittoria di ogni titolo in Italia e nel mondo.
Gli anni 60 segnano il culmine della parabola del catenaccio, le due squadre milanesi dominano ovunque con questo schieramento , le divisioni tra le due fazioni si fanno ancora più aspre ,ma quel che è peggio è che nel frattempo questo divenne il modo di giocare cui tutti in Italia fecero riferimento per tutti gli anni 70 e 80.
Enzo Bearzot che guiderà poi la nazionale dal 1977 al 1986 coglierà proprio col 5-3-2, sebbene interpretato con una mentalità più offensiva, il titolo mondiale del 1982.
La polemica sul catenaccio continuerà all’infinito fino alla morte di Brera avvenuta nel 1992 in piena ‘era Sacchi’.

Vista oggi la polemica risulta pressoché priva di significato e sebbene io sia il primo estimatore di Brera, la teoria secondo la quale non si debba correre il rischio di scoprirsi per non subire segnature con la scusa di una pur vera inferiorità fisica (a quei tempi) degli italiani rispetto a inglesi o danubiani mi è sempre parsa sbagliata oltre che antisportiva, se la componente atletica risultava nettamente inferiore su quello si sarebbe dovuto lavorare, invece di seppellirsi in trincea per paura di affrontare lo scontro aperto, risulta chiara la negazione dell’essenza del gioco.

In fin dei conti è una questione interpretativa, si può giocare col 5-3-2 e fare delle belle partite, e, si può parimenti schierarsi col 4-3-3 e passare gli interi 90 minuti a difendersi. fare catenaccio non è una questione di modulo ma mentale e di come si interpreta la partita che ha momenti in cui si attacca e momenti in cui ci si difende.
Nell’epoca in cui le squadre cambiano assetto tattico due o tre volte a partita tutte queste argomentazioni, legate al fatto che all’epoca la mobilità dei giocatori sul campo fosse parecchio ridotta, possono tranquillamente andare in soffitta, riposte con cura in una bella scatola a riposare tra i bei ricordi del tempo che fu.
Quello che conta veramente (e in questo Brera vide giusto) è l’esercizio della supremazia fisica, in periodi di partita, che uniti all’abilità tecnica dei giocatori permettono di tradurre tale supremazia in segnature, l’Italia continua a sembrare un’eccezione a questo semplice assioma calcistico, in quanto si continua a voler giocare le partite (e a volerle vincere) senza correre e cercando quasi esclusivamente di non far giocare gli altri.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

91 commenti:

  1. Ottimo Gallo!
    Un ripasso della "nostra" storia ci vuole.

    C

    (io rivoglio il Centromediano Metodista ma mi sa che ne riparleremo..)

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    1. Come posizione ce l'hai nella tua squadra (se fosse un giocatore con caratteristiche difensive).

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    2. Riuscissimo a vederci una buona volta....

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    3. Cortez? (scherzo..)

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    4. Cortez, ovviamente!
      però noi ci siam visti domenica....

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    5. Centromediano medio-tavola (apparecchiata).

      beeeelìn

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    6. ahaha! scambio serrato di battute tra Casula..
      Ricapitolando: l'Andrea e' il tauromachista Pirlo ovviamente.
      L'altro Andrea aka Cortez me lo vedo bene nel ruolo che hai definito per lui ahaha!
      Per vederci e' un periodo non semplice un po per le feste "obbliganti" un po per altre contingenze del periodo..(oltre ad una fraccata di lavoro).
      Accennavamo a un meeeting Casula anche ristretto a metà strada o per una mostra a genova (tipo Milano l'anno scorso). Inizio anno prox a questo punto?

      C

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    7. Un appuntamento lo troveremo.....
      L'anno scorso era il 28 dicembre....
      21 dicembre Torino-Genoa, quasi quasi.....

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    8. Me Missing In Action,appunto
      C

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  2. Come sempre un post preziosissimo

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  3. IL 27 dicembre gli Statuto fanno un benefit a Torino con Godano dei MArlene, Africa Unite, Ron etc etc come ospiti...potrebbe essere (anche se sono il primo a non sapere se ci vado...) per vederci

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    1. Idem ma non posso garantire al momento per vari motivi
      Segnamoci e aggiorniamoci Casula
      C

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  5. Visto che qua trovo sempre dei "luminari" pongo un quesito sul tema anche se più recente: il Vicenza di Guidolin, da tante parti osannato e definito simpatico, può ritenersi una versione moderna (non modernista) del catenaccio? io lo trovavo molto indisponente come gioco: di carlo e viviani che non facevano giocare gli altri e spesso rinunciavano a giocare? ricordo molteplici discussioni in merito.
    Grazie
    P

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  6. Assolutamente si, come tutte le altre squadre di Guidolin antecedenti e precedenti.
    Se mi permetti però me li ricordo più vicini all'Italia bearzottiana, è passato parecchio tempo ma sapevano anche essere propositivi Zauli e Otero ad esempio sapevano attaccare, in modo rapido, sui ribaltamenti di fronte naturalmente, dispensarono anche qualche discreta scoppola mi pare di ricordare.
    Per quel riguarda Di Carlo e Viviani sono d'accordo con te i falli cosiddetti tattici a metà campo sono odiosi, ma non era una caratteristica unica di quel Vicenza, si fanno ancora oggi e la paternità di questa nefandezza è di Arrigo Sacchi e del suo Milan che attaccava spettacolo si, come diceva, ma quando erano presi in contropiedi stendevano chiunque, Baresi, Colombo e Rijkaard ne hanno una collezione chilometrica, ovviamente sempre ultra-protetti dagli arbitri che non li ammonivano mai, vai a rivederti il fallo da ultimo uomo di Baresi su Cascarino a Italia 90, li facevano tutte le domeniche.
    Oggi nei campionati italiani il fallo tattico è stato istituzionalizzato, e viene sanzionato solo se il colpo è particolarmente grave e il giocatore resta a terra dolorante (quasi sempre fa finta), o se lo stesso fa un ruzzolone da saltimbanco circense.
    Questo è il vero motivo per il quale le squadre italiane, spogliate degli assi stranieri che le hanno sempre innerbate non riescono più a dominare in Europa con la sola forza dei propri mezzi dei propri giocatori del proprio atletismo della propria tecnica e del proprio coraggio, coraggio che alla fine è la qualità veramente mancante nel calcio italiano di oggi, ma anche di ieri.
    Per come la vedo io si può risolvere solo a suon di cartellini rossi, ma puoi immaginarti il pandemonio quando Juve, Milan Inter e Roma si ritroverebbero 2/3 espulsi a partita.....

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    1. ma in quella difesa il più cagnaccio era Tassotti!

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    2. Cominciò male ma sotto la guida del Barone migliorò tantissimo,
      Il peggiore per me resterà sempre l'ineffabile ed impunito Baresi.

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    3. baresi per me era un uomo di guano, ma, calcisticamente, mi stava sulle scatole di più costacurta. baresi aveva i piedi, billy colombari alzava solo il braccio ed era abbastanza infame
      P

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    4. Mah, l'uomo col braccio alzato era sempre Baresi.
      Sulla valutazione tecnica di Baresi non sono d'accordo, meglio Costacurta.

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    5. Secondo me l'unico era Maldini e non mi dispiacevano i terzini destri (Tassotti che comunque era abbastanza maiale epanucci)

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    6. Giusto Sir. Baresi e quel suo cavolo di braccio alzato.

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  7. Grazie Sir.
    Le tue parole sarebbero da vergare sul marmo.
    Ricordo poche volte una batteria di fabbri ferrai come quella squadra lì: belotti, beghetto, sartor, i citati viviani e dicarlo.......e riuscì a vincere una coppa italia.
    credo che Italia 90 di cui citi il fallo del vassallo sia stata la fine del giochino (almeno il mio.....)

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    1. Troppo buono.
      Ad esempio l'Atletico Madrid di ieri sera ha sfoderato un bel repertorio da catenacciari spagnoli anni 70/80 (una delle versioni più bieche che io ricordi), vero che non gli serviva fare gol prima di averne preso uno, vero che la Juve non mi è sembrato in grado di farglielo (sarebbero stati ancora lì a provare stamattina), ma Garcia e Siquera si sono esibiti in una striscia di falli ad interruzione del (comunque difficoltoso) fluire del gioco bianconero veramente d'altri tempi. graziati dall'arbitro.

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    2. Ma Beghetto non era un centravanti?
      Comunque avevano Murgita, un ragazzo al quale sono affezionato (calcisticamente) fi dai (miei)tempi della scuola quando veniva a Pavia con la Pro Vercelli.
      Sono contento di vederlo in panchina del Genoa oggi come collaboratore, un bravo ragazzo (e un bel centravanti).

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    3. Bologna.......ahimè!
      Ne ho visto uno dei più belli targati ulivieri uscire in semifinale di coppa italia con gol di cornacchini nei supplementari ed il mio idolo kennet essere espulso dopo una serie di fallacci di bellotti per avere richiesto il cambio dal sig nicchi di arezzo. Il beghetto che rammento io giocava trerzino sinistro (ricambio era coco). Zauli (tra i giocatori più esaltanti che ho visto.......peccato quella testa lì) arrivò il secondo anno quando segnò al chelsea.

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    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Un post davvero illuminante e godibile dal quale prendo questa citazione "In fin dei conti è una questione interpretativa, si può giocare col 5-3-2 e fare delle belle partite, e, si può parimenti schierarsi col 4-3-3 e passare gli interi 90 minuti a difendersi. fare catenaccio non è una questione di modulo ma mentale e di come si interpreta la partita che ha momenti in cui si attacca e momenti in cui ci si difende..." per inciderla nel MARMO DELLA CAPOCCIA dell'idiota col Kilt.

    Anyway grande Gallo e grandi Statuto

    Charlie

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  9. Difatti è una frase che ho messo giù dopo aver visto una delle nostre ignobili prestazioni.

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  10. Bene!
    Se siete interessati mi produrrò in uno scritto sul sistema o doppio W, o più semplicemente W.

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  11. E cosa mi dite dell'espressione del Paròn nella foto in alto?

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    1. "paron vinca il migliore!"
      "speremo de no!"

      P

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    2. Ha ha ha ha ha, questo ai tempi del Padova, inimitabile!

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  12. Complimenti per il POST semplicemente enciclopedico!
    PS: domanica scorsa superGrifo, (con Sturaro che mi piace un casino!) perccato per il mio povero diavolo, ma l'ambiente tutto meritava i 3 punti.
    Ancora complimenti!
    damONE

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    1. SU QUESTO BLOG IL NUMERO DEI GENOANI E' CHIUSO. A BREVE I POSTI SONO ESAURITI

      Gerarca CATENACCI!!

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    2. Cos'è limitato a uno il numero?
      Il Cortez ormai è fuori dal radar e son rimasto solo io, direi troppo limitativo anche per un gerarca.

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  13. Ciao Damone!
    Era la in primissima fila, uno spettacolo, concordo con te, mi rifaccio al post di QPR-Everton e dico, pur facendo le debite proporzioni, che l'intero ambiente ha voluto la vittoria, 11 in campo e 25mila sugli spalti, anche se l'ultimo quarto d'ora è stato vissuto con parecchia apprensione.
    Mi raccomando venerdì.

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  14. idolo dell'infanzia catenacciara a bologna è stato il petisso!
    una volta proclamò per una settimana "a bergamo all'attacco", "faremo la nostra partita"......metà campo superata tre volte su rinvii del portiere, alle domande dei cornisti rispose "l'atalanta ci ha fregato l'idea"
    P

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  15. ha ha ha ha ha ha un altro personaggio da incorniciare!
    dove siamo andati a finire......

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  16. Risposte
    1. ricordo un suo gol sotto la pioggia contro la sanremese nell'84.......il primo a non crederci era proprio lui. quell'anno una difesa con scogli al posto dei piedi: logozzo fabbri zagano bombardi

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    2. ha ha ha ha ha ha ha paaaaaura!!!!
      Campionato di C1 83/84?
      Vi vidi a Lodi alla prima giornata,un emozionantissimo 2-3 in una bolgia irripetibile.

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    3. ....e andammo anche sotto, mi sembra tale masuero......segnammo anche su una punzione in area a due che andavano di moda negli anni 70-80 se ricordo bene..
      P

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    4. Dovrebbero darle ancora ma probabilmente gli arbitri di oggi non saprebbero più quando fischiarle visto che danno i rigori a casaccio.

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    5. To, fatti un bel giro
      https://www.youtube.com/watch?v=UbVJev1xAis

      qualità pessima, ricordi bellissimi!

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    6. Pazzesco ricordavo masuero.......ricordo anche uno dei vostri che ci castigo' l'anno successivo......non lo ricordavano alcuni amici grifoni.
      Bellissimi ricordi davvero
      P

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    7. Attendo tue su chi segnò per i grifoni rialzandosi da terra..
      P

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    8. Grandissimo!!!!!!auteri e Chiappino in gol nella stessa partita.,..,un'impresa.....prenderli
      P

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    9. ha ha ha ha ha ha ha ha ha infatti sarà stato l'unico gol che ha fatto in tutta la sua vita, giocava anche poco.
      Non è che noi avevamo anche Rotella o Picasso?
      che squadra!

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  17. Paron superCasula per eccellenza!!!
    La battuta di Pesaola è fenomenale, bei tempi quando gli allenatori sapevano stare al gioco e rispondere in maniera brillante, adesso nei dopo partita se ad un ciocco qualsiasi gli fai un appunto tattico rizza il culo, mette il broncio e se ne va.....oppure incolpa della sconfitta i raccattapalle (tanto per rimanere in ambito di allenatori permalosi).

    Charlie

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    1. Cosa vuoi farci viviamo in questi tempi qua ma non è così dappertutto

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    2. Hanno la testa talmente piena di cazzate che per loro lo svolgimento della partita non ha rilevanza, riconducono tutto a quello che hanno in testa e poi parlano di conseguenza.
      manco in campo ci fossero andati dei pupazzi.

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  18. E il grandissimo Tazio Roversi terzinone!

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    1. ......un grande Uomo!!!!pensa che fino a pochi giorni prima di morire (ridotto ormai a una lastra) andava a rallegrare i bambini malati negli ospedali. l'unica cosa che temeva era carletto muraro che un paio di gol glieli faceva sempre.

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  19. indimenticable con indosso le sue Tepa sport!

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  20. DI BOLOGNESI POI NON SE N'ERANO MAI VISTI
    RAUSSS

    Gerarca CATENACCI!!!

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  21. SU QUESTO BLOG IL NUMERO DEI GENOANI E' CHIUSO. A BREVE I POSTI SONO ESAURITI

    Gerarca CATENACCI!!

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  22. Oh Catenacci mi sei già costato uno scudetto!

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  23. SE CORTEZ E' FUORI (?) ALLORA IL N. 2 E' RAGGIUNTO CON DAMONE. POI BASTA.
    PER I BOLOGNESI PREGASI FARE LA TRAFILA DAL BOSS

    Gerarca CATTENACCI!!!

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  24. PANZANE!! E' UN GRIFAGNO IN DISGUISE
    QUANTO AL CORTEZ CHE DIA MOTIVAZIONI PLAUSIBILI SUA ASSENZA.

    MINACCIO INTERVENTO DI MIO COLLEGA "METODISTA" E SON DOLORI

    Gerarca CATENACCI!!!

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  25. Diciamo che simpatizza......
    ha ha ha ha ha il finto centravanti Cortez fa perdere le sue tracce al metodista amico di CATENACCI!!!!

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  26. ahhahahahaha....GRIFAGNO IN DISGUISE me lo tatuo in caratteri gotici sull'avambraccio, dove i veri duri mettono il nome del figlio!!

    Grifagno in disguise (damone)

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  27. ...beh ma damone è assuefato al 4-4-2- Panterante....nulla a che vedere con nulla a che vedere con arcigno blocco : Molby -PDR-Optimum Magister ed il Sottoscritto con Mondial Libero con piedi fatati ....oppure con versione Sir Gallo in missione... al posto del Molby in quel di Mezzana Corti una domenica mattina invernale con malta fino alla caviglia e Boteron a spazzare dinanzi alla Maginot...cosa vuoi che ne sappia il Damon's di blocchi catenacciari...povera stella rimodellata dal Frank Pievese....oddio!!
    Clodoaldo

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  28. Riprendendo il discorso di p (o g?), i vostri top 5 allenatori catenacciari?

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    1. catenacciari "brutti" o "indisponenti"(serie a):
      mazzone nel catanzaro
      pesaola al bologna
      marchesi nell'avellino
      renna nell'ascoli
      magni nel brescia.

      catenacci "spumeggianti"
      vinicio (lazio, avellino)
      carosi (salvò lazio con linee maginot movibili anche se aveva giordano, d'amico e manfredonia)
      titta rota atalanta
      valcareggi nel verona e nella roma (zigoni alzava la testa e non vedeva nessun compagno che avesse seguito la sua sgroppata)
      pace nel catanzaro

      personaggio che io adoravo (secondo me era uno alla zeman) gibi fabbri.
      a voi
      P

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  29. Come sempre sull'argomento football un gigante il nostro Gallo

    Sulla questione de "l'antigioco", ovvero del catenaccio, ci sarebbe una proposta di Danilo per adottare un fantomatico modulo 3 - 6 - 1 che avrebbe caratteristiche più offensive che difensive, come sempre la mentalità in campo è determinante.

    Secondo la sua tesi, il gioco del calcio sarebbe una scienza, si gioca in undici il campo è rettangolare, la palla è rotonda, le porte hanno misure precise, i fondamentali sono come dice la parola stessa..fondamentali eccetra. Ogni rivoluzione di gioco passa per l'introduzione di un sistema nuovo (modulo) che spiazza gli avversari. Inter di Herrera, Ajax di Crujff, Milan di Sacchi, Barcelona di Guardiola...il ribaltamento improvviso dei canoni di gioco come elemento dirompente in campo. Chiaro che le qualità tecniche in campo fanno la differenza ma a parità di livello tecnico chi "inventa" il gioco costringe gli avversari a raccapezzarsi. Come il catenaccio, appunto.

    Cortez

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    1. Ribaltamento improvviso dei canoni di gioco, è esattamente quello, ma passato l'effetto sorpresa tutti si adeguano e si torna daccapo.

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    2. Risulta chiaro quindi che l'approccio alla partita risulta fondamentale.

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    3. Quello che non riesco a far passare, se non in ristrettissimi circoli, è che il pensiero di Danilo (che è anche il mio) e cioè: "...il ribaltamento improvviso dei canoni di gioco come elemento dirompente in campo. Chiaro che le qualità tecniche in campo fanno la differenza ma a parità di livello tecnico chi "inventa" il gioco costringe gli avversari a raccapezzarsi." è da applicarsi ad ogni inizio partita, si tratta di muoversi con la palla per far scoprire l'avversario in qualche posto e infilarcisi dentro insieme alla palla e ficcarla nella porta avversaria!
      QUESTO E' IL CALCIO.

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  30. In compenso ho visto Zeman schierare il Cagliari in svantaggio con il Modena in Coppa Italia con un 3-7....poi è finita 4-4 infatti. E quanto mi sono divertito !

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  31. Zeman è calcisticamente un irresponsabile che si è fatto passare per un rivoluzionario di giusta causa.
    Non ha vinto niente a parte un campionato di Serie B, cosa peraltro riuscita a Mario Somma (degnissimo) alla guida dell'Empoli.

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  32. Il Cagliari ha fatto un'operazione di marketing (che potrebbe portarlo in B anche se credo che alla fine si salverà).
    Con Zeman è sempre in qualche modo in primo piano (molto più che, ad esempio, Atalanta o Empoli o lo stesso Sassuolo che fa immensamente meglio).
    Più visibilità, sponsors più contenti, tifosi fidelizzati etc etc

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  33. Fantastico! Il calcio come al solito non c'entra un c...o.
    Meglio il Sassuolo

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  34. Assolutamente...dopo il disastro Cellino occorreva un ripulita d'immagine

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  35. Al solito concordo con il sir.......Zeman ha vinto con signori rambaudi Vaiano barone (e il Bologna di quel foggia prese porro padalino lista e bucato), però al calcio per me è uno che fa bene: gioca per giocare e spesse volte parla nel segno. Con lal Lazio hanno fatto passare dei secondi posti come trionfi quando aveva giocatori buonerrimi
    P

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    1. Rambaudi me lo ricordo qui a Pavia, bravo, ma tutto mi sarei immaginato tranne che facesse la carriera che ha fatto alla Lazio.
      Su questo Zeman è stato bravo.

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  36. Siam d'accordo.
    La Lazio è stata la sua massima espressione e io ne sono stato un grande ammiratore, mi piacevano e mi gasavano tantissimo.
    quello che voglio dire è che Cragnotti gli aveva chiesto lo scudetto.....

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  37. ...e arrivò secondo in rimonta su un Parma che una volta sfumato l'obiettivo scudetto (che vinsero le strisce torinesi) giocò le ultime gare con ciabatte e parasole.
    Ah dimenticavo, all'epoca il secondo posto non garantiva la CL quindi immaginate che guerra per arrivare secondi piuttosto che terzi...eh si come no!

    Charlie

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  38. Un aspetto curioso della questione catenaccio è che l'altra nazione dove si è fatto largo uso del libero negli anni è stata la Germania (Ovest), ma che non necessariamente si barricava in difesa.

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  39. splendido post, commenti bellissimi

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