lunedì, giugno 04, 2012
Red Ronnie
Come minacciato qualche settimana fa andiamo a parlare, dopo l'encomiabile Carlo Massarini, di un personaggio quanto meno "controverso", ovvero quel RED RONNIE tra i primissimi a divulgare in Italia il "verbo" punk e new wave e il messaggio dell'autoproduzione, con competenza e coraggio e poi arenatosi in acque fangose e reflue di cui sappiamo.
Red Ronnie è tra i personaggi più noti della televisione e della musica italiana (che lo si voglia o no).
La sua carriera inizia nel 1975 trasmettendo nelle prime radio private italiane (nel marzo 1977, Red Ronnie riporta per Radio Alice , dal balcone della casa di Bonvi, gli scontri di piazza a Bologna a seguito dell’uccisione dello studente Francesco Lorusso).
E’ tra i primi in Italia ad accorgersi dell’arrivo di punk e new wave e a parlarne con cognizione di causa.
Nel 1978 crea quella che è probabilmente la prima fanzine italiana, Red Ronnie's Bazar a cui, ad ogni numero, è allegato un disco gratuito, introducendo il concetto, praticamente sconosciuto da noi, dell’autoproduzione (di cui parlò diffusamente, allegando anche costi, indirizzi e modalità in alcuni articoli sulle riviste Poster e Popstar.
Fonda l’etichetta Nice Label con cui produrrà la compilation “The Great Complotto” con le band del “movimento musicale” di Pordenone e l’esordio dei Rats, oltre ad un doppio live dei Throbbing Gristle.
E’ fino agli inizi degli anni ’80 un agitatore delle immobili acque italiane e permette a molti di addentrarsi per la prima volta nel contesto punk e new wave con uno sguardo disincantato e poco schierato (ricordo la stroncatura dell’album solista di Sid Vicious, descritto come un pagliaccio punk e la doppia recensione di “London calling” dei Clash, l’una da una visione punk ovvero visto come tradimento delle radici a favore di una rassicurante e redditizia commercializzazione , l’altra da una visione di amante della musica e con conseguente riconoscimento di quale capolavoro avevano appena partorito).
Incomincia a questo punto un declino verso il mainstream più totale con programmi come “Bandiera Gialla” ( anche se con “Be Bop a Lula” trovano ancora spazio personaggi come Stranglers o Virgin Prunes) e varie apparizioni a “Domenica In”, frequentazioni con Muccioli, candidature con il PSI di Craxi, la consulenza a Letizia Moratti ed esternazioni sempre più “discutibili”.
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Inversamente proporzionale rispetto al Vino: invecchiando Red Ronnie peggiora...e di brutto.
RispondiEliminaCharlie
Conservo ancora gelosamente un rockstar del 1980 con recensioni di RR dell'era proto-pre-post-punk-new wavw. Un capolavoro di grafica con affiancate le miniature delle copertine. Intervista televisiva a Strummer sul perché avesse deciso di indossare la T-Shirt ineggiante le brigate rosse e poi ancora Siouxie, Devo ecc. Il RR di oggi è un mister Hyde di cui meglio ignorare le esternazioni.
RispondiEliminaE allora....della serie: "si nasce incendiari per morire pompieri". O magari ha semplicemente fatto 1+1, riempiendosi le saccocce, e buonanotte ai suonatori.
RispondiEliminaCredo che l'articolo citato da sergio galiotti sia questo, disponibile online grazie a valerio.
RispondiEliminaEsatto proprio quello
RispondiEliminaOvviamente ha dovuto accettare le regole del gioco per rimanere a galla.
RispondiEliminaIo lo ricordo in alcune fiere del disco,mi diede anche un notevole aiuto pubblicitario per il libro "Manifesto beat" (parlo del 1990) e discorrendo di varie cose,già si capiva che stava per uscire da mediaset ma che le cose non sarebbero state facili.
Malgrado non ne giustifichi certe scelte,credo che molti altri abbiano fatto lo stesso : il casino è che lui lo ha fatto in un campo,quella della musica,dove siamo sempre stati carenti di informazione e di mezzi...se metti il bavaglio in altri campi,spunta sempre una voce alternativa,ma se metti il bavaglio a quelle poche che si occupano di musica è veramente il crollo.
Come ripeto sempre : per fortuna che è arrivato internet !
A me mi RR mi ha fatto interSvistare da Vanessa Incontrada una volta!
RispondiElimina...e quindi mia piace!!!!
RispondiEliminaha ha ha ha ha ha
Lui s'arrangerà...
RispondiEliminama lei vi garantisco, era graziosissima!
Casula!!!!
:-
appunto!
RispondiEliminaRed mi rimane simpatico, sia per il retroterra da radio libere citato da tonyface, sia per il Bandiera Gialla che negli 80's raccontò con piglio divulgativo il Beat italiano, riesumandolo dall'oltretomba in cui era finito nei militanti anni 70. Ci sa fare, conosce i media e la comunicazione. Fu il primo a parlare di Devo e Stranglers perchè li vide on stage in Inghilterra che erano sconosciuti. Sulle amicizie e candidature politiche non infierisco, resto del parere che certi personaggi dello spettacolo non sono credibili come politici...
RispondiEliminaBandiera Gialla a me piaceva infatti!
RispondiEliminaOvviamente il tema veniva trattato in modo frivolo e popolare,come trasmissione di prima serata,ma a pensarci bene dopo quella serie non si è visto molto altro in TV,impostato su quella storia.
Ora in quanto a video si trova veramente di tutto,sugli ultimi 60 anni di musica,ma all'epoca certi reperti erano veramente rari...ne scambiavo parecchi anche con Tony Face,VHS e musicassette ovviamente.