mercoledì, giugno 29, 2011

Get back. Album da (ri)scoprire





Ritorna come ogni fine mese la rubrica “Get back”, che vuole recuperare alla memoria album il più delle volte sepolti dalla polvere.
Una veloce carrellata nei mid-70's elettrici e ruvidi a cavallo tra il pub rock e il primo punk.


EDDIE AND THE HOT RODS - Teenage depression
Album d’esordio per una delle tante bands gettate impropriamente nel calderone punk, ma che in realtà con esso poco aveva a che spartire.
E’ evidente in “Teenage depression”, lavoro più vicino al pub rock e al power pop più elettrici con marcate influenze di Who, Kinks e Dr.Feelgood.
Il punk li inseguì comunque costantemente.
I Sex Pistols fecero il loro primo concerto londinese al "Marquee" aprendo per loro, andarono nel 77 in tour in USA con Ramones e Talking Heads, il bassista Paul Gray, allo scioglimento, si unì ai Damned (per poi finire con gli Ufo e Johnny Thunders).
Altri membri approderanno agli stupendi Inmates, Stiff Little Fingers e con Elvis Costello.
L’album rimane comunque un perfetto anello di congiunzione tra il rock elettrico più classico (vedi le bellissime covers di “Kids are alright” degli Who e “Shake” di Sam Cooke in chiave Small Faces) e il nuovo che stava arrivando di lì a pochi mesi.

THE INMATES - First offence
Nel 1979 mentre esplode il mod revival e il punk evolve in new wave gli inglesi INMATES, in pieno look Stones 65, sfoderano un gioiello dimenticato di poderoso rythm and blues bianco, tinto di garage, Kinks, Who ed elettricità.
Tra travolgenti covers di “Dirty water” degli Standelles ed un’epica “Midnight to six” dei Pretty Things e un paio di omaggi alla black music con “Three time loser” di Wilson Piickett e “Love got me” di Arthur Conley e alcuni grandi brani di propria composizione (“Mr Unrielable” su tutti) svetta la nerissima voce di Bill Hurley (che lascerà la band poco dopo, sostituito da Barrie Masters di Eddie and the Hot Rods).
Anche l’album “Shot in the dark” dell’anno successivo è una bomba rythm and blues garage (con una cover di "Talk talk” dei Music Machine da antologia)

DR. FEELGOOD - Down by the jetty
Nel gennaio del 1975 una botta di energia rythm and blues aprì le porte a tanti giovani virgulti (tra i tanti Paul Weller e altri che di lì a poco ne trassero spunto per dedicarsi a qualcosa del genere con un tiro più infuocato ma non troppo distante).
L’esordio dei Dr. Feelogood coverizza John Lee Hooker in “Boom boom”, Johnny Kidd and the Pirates, si lancia in infuocati jungle boogie alla Bo Diddley e tirati e sporchi beat con l’armonica di Lee Brilleaux e la chitarra di Wilko Johnson in grande evidenza.
Basilare.
Due anni dopo arriveranno in testa alle charts con l’immenso live “Stupidity”.

33 commenti:

  1. Grandi Dr Feelgood, band alla quale si ispireranno, per l' essenzialità del sound, anche i Gang Of Four (che poi ibrideranno con funk freddissimo, etc, bla bla)

    AndBot

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  2. Tutti e tre belli! Nervous on the road.

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  3. Un sound stupendo perfettamente descritto da Tarkus NERVOUS ON THE ROAD. Senza la politica e l eccesso del punk ma essenziale, cattivo, nervoso...grandi album minori.
    Uno spirito che ho ritrovato solo nei primi Jam, nel primo Costello, in certe cose dei Purple Hearts e nei primissimi Talking Heads.
    QUEL SUONO

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  4. Ciao Tony, ho dato uno sguardo al tuo blog ed è davvero fighissimo, compliementi (sono anche io un appassionato della scena garage e british invasion..). Io gestisco un portale che segnala curiosità, tendenze (ed eventuali storture) tratte dalla stampa e dalla blogospfera internazionale..saresti interessato ad uno scambio di link?

    L'indirizzo del blog è http://clicktodate.blogspot.com/

    Puoi contattarmi via mail jagopiujago@googlemail.com

    Grazie e complimenti

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  5. Molto bello il tuo blog.
    Non faccio scambio di link perche non so come si fa a linkare gli altri siti sul mio blog e sono troppo pigro per farlo...ho qualche limite informatico, appena appena.

    psç ma il cane ribelle greco non si chiama Kanellos ?
    http://tonyface.blogspot.com/2010/05/kanellos-uno-di-noi.html

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  6. Ok capisco..non c'è problema : )

    Essendo randagio, mi sa che ogni tanto al cane cambiano nome ; ) http://theweek.com/article/slide/216632/greeces-rebellious-protest-dog-a-slideshow

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  7. C' è questa teoria secondo la quale, l' adolescente inglese manifesterebbe sempre più "falsamente" i propri disturbi generazionali, rispetto al coetaneo americano. Tranne rarissime eccezioni, il punk americano sarebbe più "vero" di quello inglese, etc.

    Cosa ne pensate, miei cari casula?

    Io non ne penso nulla, ad esempio...anzi, penso che sia giunto il momento di una birretta.

    AndBot

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  8. Mah a me sono sempre sembrati molto più finti gli americani degli inglesi.
    I più veri sono sempre stati gli italiani.
    Dalle nostre parti, sarà un retaggio "politico" più completo e complesso ma mi è sempre sembrato che l'abbracciare un' etica (punk, mod etc) sia sempre stata una cosa terribilmente seria.

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  9. Forse persin troppo seria...tanto che quando tornai dal servizio militare (estate 1980) e constatai che il punk era diventato un giochino da piccoli borghesucci annoiati (non vorrei generalizzare,ma in gran parte dei casi fu così) ebbi una specie di crisi di rigetto,quasi al limite della depressione personale.
    Ho imparato presto che non bisogna mai prendersi troppo sul serio e che i movimenti,se nascono,debbono essere costruiti su individualità libere e prive di schemi (individualismo positivo) tanto che continuo a fare quello che piace A ME non curandomi delle reazioni altrui...ovviamente gli elogi e i pareri positivi (come quelli espressi nel libro EIGHTIES COLOURS) fanno sempre piacere,ma fregarsene di quello che piace alla massa credo che sia la prima regola da adottare.

    In questa lista di vecchi dischi PUB da recuperare metterei anche l'album degli HURRICANES : anche loro in Italia timbrati con l'appellattivo di PUNK,ma non a caso : energia pura,senza troppi orpelli e leziosità di maniera,un vero rock'n'roll di strada.

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  10. io so solo che l'anglofonia, nel caso di uno che scrive canzoni e poi gli tocca anche di cantarle a lui (sebbene ne farebbe volentieri a meno) xchè gli altri svicolano SEMPRE, è un gran bel dono...

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  11. Che flashback!
    Dischi propedeutici ed inevitabilmente prodromici..
    "Teenage Depression" e i Dr feelgood (di "Stupidity")erano due dischi delle mie sorelle maggiori straascoltati dal sottoscritto in eta'scuola media,e grazie ai quali ho conosciuto "The Kids are alright","Shake","Show Me",Walking the Dog,ecc addirittura prima delle versioni originali! God Bless..

    AndBot:mah..mi sembran cazzate..forse davvero meglio una birretta. Cheers mate!

    Suggerirei un grezzo J.Strummer coi 101'ers
    ed ora tutti al PUB!
    Casula!
    C

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  12. bravo cristiano, il "addirittura prima delle versioni originali!" era una roba tipica di chi si avvicinava ad un certo tipo di musica in quell'epoca e queste bands contribuirono non poco. poi molte di quelle covers (per me almeno) rimasero "addirittura meglio delle versioni originali", con casi eclatanti di "appropriamento della cover". intendo dire, ad es. "stupidity" dei feelgoods, è dei feelgoods. per anni ed anni l'originale di solomon burke manco lo avevo sentito, e sono certo che se l'avessi sentito all'epoca avrei sempre preferito la cover. stessa cosa +/- per i jam di "david watts", "show me" dei rods etc

    now playing : lucio dalla "fumetto"

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  13. Riflettevo (si fa per dire, certo) su questo: tante volte si discute, dispensando lodi sperticate (io per primo) riguardo ai dischi "fondamentali", alle "pietre miliari", etc.

    Bene, succede che, in realtà, il sottoscritto li ascolti davvero poco questi "fondamentali" e finisca spessissimo, invece, per preferirgli albums "minori" che lo fanno godere come un riccio o, almeno, gli consentono di trascorrere una piacevolissima mezz' ora...

    Esempio: "Trout Mask Replica" (capolavoro indiscusso), ascoltato, diciamo, 100 volte.
    "This Year's Model" (bel disco di Costello) ascoltato 10.000 volte.

    Sono l' unico?

    AndBot

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  14. In un suo libro Federico Fiumani dei Diaframma scrive di amare alla follia le opere seconde dei gruppi, quelle ritenute inferiori al brillante esordio, quelle con gli scarti del primo, quelle incerte, transitorie etc.
    Non e la regola ma spesso concordo.

    Spesso i classici li lascio li che tanto li conosco e mi vado a riprendere anch io i minori. Degli Stones ascolto spesso Some girls o Tattoo You, degli Who Who are you, dei Jam This is modern world, dei Beatles Let it be....

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  15. I classici hanno spesso un valore simbolico...tanto che andando poi a scavare nella storia della musica,molti musicisti ritenuti NON fondamentali nei tempi in cui operavano,sono stati rivalutati col tempo e non sono mai mancate le sorprese.
    In ambito nazionale questo diventa addirittura EVIDENTE,quando lo si analizza,perchè al contrario di USA ed UK (che comunque hanno prodotto una quintalazzata di cose POCO NOTE ma sublimi) l'Italia non ha mai avuto una grande industria musicale,anche nei tempi del "boom" (che rispetto ad oggi erano ORO) la produzione non si è mai allineata ai parametri anglosassoni (con pochissime eccezioni per autori da esportazione come Modugno,Battisti e pochi altri).
    Sicuramente,quindi,l'ambito underground nostrano è sempre stato più interessante di quello popolare (in senso di moda) o di consumo...sia nei 60 che nei 70 le formazioni più significative ed originali erano le meno conosciute.
    Mi trovo in continua lotta (sul web) con gli ottusi sostenitori del "progressive" (termine che comincia a starmi sulle palle,persino più di garage ecc...) limitato ai soliti 3 o 4 nomi,perchè pensare che il nostro scopo debba essere quello di continuare a stampare dischi-tributo ai King Crimson o agli Yes è veramente da CAPRONI ignoranti !
    Già in passato coloro che più hanno rischiato hanno dato ai posteri le cose migliori (Living Music,Pholas Dactilus,Pierrot Lunaire e molti altri) mentre i vari PFM e Banco hanno prodotto si e no due o tre cose carine,ma nulla di più (guai a dirlo agli integralisti,ti saltano agli occhi!) così come ritengo che,in ambito psichedelico o d'avanguardia,gli esempi migliori vadano cercati nel sottobosco (sia passato che presente) perchè da sempre i parametri di popolarità non corrispondono a quelli di QUALITA'...
    dopo di che ci ritroviamo con i cosidetti rockettari che discutono se sia meglio Vasco piuttosto che Ligabue e allora continuano a caderci le palle e ci rintaniamo nel nostro guscio a idolatrare oscuri NUGGETS o PEEBLES delle varie epoche...

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  16. A volte vado a pescare fra i dischi "snobbati", quelli ascoltati una volta e piantati lì...succedono cose strane, tipo che non ti capaciti di come hai fatto a non accorgerti quanto fosse bello quell' album...

    Forse dai "classici" sai già cosa aspettarti, sono certezze per i tempi bui, ma è interessante andare a scovare in mezzo alle seconde scelte e scoprire qualche gioiellino nascosto sotto la polvere (è proprio il caso di dirlo)

    AndBot

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  17. a sto punto si potrebbe richiedere al webmaster un post sui "dischi propedeutici".

    Io sono partito con l'hc melodico per arrivare al mondo MODS... non vi dico quanti passaggi intermedi. Però in questo modo ci si fa una cultura.

    Arrivato a Weller poi è stato penso quello che più mi ha fatto scoprire cose nuove (Small Faces, Traffic, Northern Soul, Who, Kinks etc etc non so dire quanta roba perchè l'elenco è quasi infinito). Direi che è stato il "più propedeutico" (se si può dire in italiano, se no è lingua Casula).

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  18. Some girls e Tattoo You sempre strepitosi!!

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  19. Io sono "partito" con la classica: a casa mia si ascoltava solo quella. Sono cresciuto con i Madrigali di Monteverdi, i Concerti di Strasburgo di Bach, Beethoven, Messiaen, i cori polifonici di Palestrina...la concessione massima era il jazz: Coltrane, Mingus, Parker, Evans...

    Finchè un giorno un amico non mi passò "London Calling", da lì fanculo le sinfonie e giù di punk inglese, australiano, hardcore americano, poi il post-core ed il post-punk...e non mi sono più fermato, arrivando, a 37 anni, ad innamorarmi dei Beatles.

    Si, un percorso insolito e, volendo, contrario ai clichè che vorrebbero una evoluzione dal pop alla classica...ma sono tutte cazzate. L' unica regola che vale è questa: ti deve piacere.

    Devo anche dire che la musica classica continua a garbarmi, a piccole dosi. Ci sono cose eterne, ma di una complessità da mal di testa. Io ho sempre apprezzato Mozart, da molti snobbato, forse il primo grande immenso compositore di musica pop, intesa come popolare.

    AndBot

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  20. Dirò un'ovvietà, ma ne conosco molti che sono partiti col punk (o comunque musica diciamo "più forte") per poi approdare verso generi distanti anni luce.

    Credo sia un processo naturale con l'età, poi magari sbaglio... Eppure tutto ha suo filo logico.

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  21. Oops, errata corrige: Concerti di Brandeburgo...of course. Vedere lo Zio, qui sopra, mi ha fatto temere che fosse davvero "mio zio"! Direttore d' Orchestra in pensione e maniaco totale della classica! Se leggeva Strasburgo mi uccideva...

    Io, con l' età, noto che preferisco cose più melodiche e pop, rispetto al noise che mi sparavo un tempo...tendenzialmente, perchè può succedere di riascoltare anche i Napalm Death.

    Ripeto: mi deve piacere, punto.

    AndBot

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  22. Tutto è legato alle esperienze personali,ai percorsi relativi ecc...
    esistono poi veri e propri RIPENSAMENTI (che sono cosa diversa dal RINNEGARE tutto,come fa stupidamente qualcuno) che ci fanno accantonare cose,che magari un tempo ritenevamo importanti (e viceversa rivalutare i cosidetti "minori") perchè la sensibilità è strettamente collegata alla vita sociale,alle immagini che ci trasmette certa musica,piuttosto che un quadro o un libro.
    Io personalmente ritengo che la RICERCA di strade molto spesso "difficili" (e non relegate al solito campo "rock") sia una possibilità ancora valida,seppure la cosidetta originalità è quasi scomparsa del tutto...per cui ai generi musicali che citavo prima (punk,garage,neo-beat e neo-prog) rimprovero soltanto una certa FREDDEZZA,nel rimanere attaccati a stereotipi e conformismi che erano proprio il motivo CONTRO cui tutti questi circuiti sonori erano nati.
    Vedo spesso le vecchie glorie tipo Vandelli o Shapiro ritratti con alcuni gruppetti odierni di "vintage" e revival...qualche anno fa intervistai membri dei Camaleonti e Dik Dik che mi confessarono di non ricordare neanche UN NOME di questi,che continuavano a chiedere autografi o foto con dedica !
    La domanda è : che cazzo ce ne facciamo più del VINTAGE e dei revival ?
    E perchè dobbiamo continuare a prenderci in giro,definendo "festival beat" una roba che non c'entra più una mazza con quelle sonorità e quei movimenti ?

    TWINK - Ten thousand words in a cardboard box (capolavoro nascosto dal tempo).

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  23. Belli tutti e tre i gruppi.
    Metterei i DrFeelgood un gradino sopra.
    Quanti ricordi si.
    Cmq i Feelgood e gli Hot Rods li ho mandati recentemente su Mod Radio UK, vanno sempre bene!!!
    Il cane greco dei recenti scontri è Lukanikos, Kanellos è morto (di morte naturale) tempo fà.
    Anche io all'epoca ho conosciuto parecchie cover PRIMA da gruppi come questi e non dagli originali.


    The Bodysnatchers - People Do Rock Steady

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  24. ...e allora colgo l'occasione per parodiare un amico molto carnivoro: "polenta e lukanikos".

    Kilo - Devil's Eye

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  25. La regola di AndBot: mi deve piacere.
    Tra gli snobbati netto : It's Only Rock&Roll degli Stones, uno dei miei preferiti (con Tattoo You e Some Girls..che pero' vorrei Black,and Blue..le girls intendo haha!)

    CASULA,
    ARE YOU ARE SITTING COMFTYBOLD TWO SQUARE ON YOUR BOTTY?

    Qualcuno muove il BOTTY x i Black Crowes a Vigevano il 7 Luglio?
    Nel caso..I'll be there

    Cristiano

    He's Waiting -The Droogs

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  26. ti piacciono i crowes cristiano? io ho "cercato di farmeli piacere" ed in teoria ci sarebbere ragioni di influenze (stones appunto, e faces) per le quali dovrebbero piacermi. ho anche "preso" il loro recente remake di vecchi loro hits, ma è per me restano inascoltabili. boh.

    qualcuno al festival beat a vedere gli undertones sabato? salvo complicazioni familiari penso di esserci con henry (undertones senza feargal sharkey però non hanno molto senso..). mah

    boh, mah

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  27. A me i Black Crowe piacevano, adesso li trovo un po pesi, non mi interessano piu tanto. Ma Amorica rimane un buon album e anche il primo con la cover di Hard to handle di Otis.

    Niente Festival Beat. Un po che 15 euro + 15 la moglie fanno 30 e con un paio di birre e benzina vai a 50. Se poi ci metti l inevitabile dischetto o librino che non puoi lasciare li per nessun motivo eccoti i 100 euro andati e sepolti. E poi gli Undertones nel 2011, boh ?? Senza Feargal, mah...

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  28. Son partito coi Beatles giovanissimo per poi scaricarli e ritrovarli dopo 25anni ancora assolutamente moderni, ispirati, innovativi, essenziali. Gli Stones mi piacevano nella formazione dei 60's con Jones, dopo meno. Concordo col mio omonimo AndBot, mi deve piacere, punto.

    Il GET BACK del mese (casula rule)

    Regatta de Blanc - POLICE
    disco con una vagonata di belle canzoni, più maturo e commerciale del disco d'esordio del gruppo, meno grezzo e più cool.

    Ooh La La - FACES
    sincero, ruspante, divertente, scanzonato, la colonna sonora del viaggio Alessandria-Torino con due amici casula per il concerto dei Secret Affair

    Offramp - PAT METHENY GROUP
    disco con due, tre pezzi formidabili, fa parte del periodo in cui non ascoltavo canzoni, infatti non canta ah ha ha, ottima musica per me

    Two sides of the Moon - KEITH MOON
    disco di cover di scarsissimo successo tra cui svetta una bellissima interpretazione della beatlesiana "In my Life", copertina mondiale!!!

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  29. Il secondo dei Police...bè, mica tanto da riscoprire! Nel senso che è un disco che ha venduto un casino! Molto bello, forse anche più del primo.

    Io questo mese ho recuperato i Soft Boys: raccolta 1976-81. Grande band, un po' dimenticata, in effetti...

    AndBot

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  30. Stax/Boss: all'inizio i Crowes mi avevano colpito,proprio x le loro radici ben salde tra gli Stones inizio 70,Faces, le roots americane dela Band ecc..
    Negli anni, pur con dischi uno sovrapponibile all'altro,han trovato di fatto una loro collocazione nella mia personale lista dei gruppi "da vedere almeno una volta" giusto x sentirne l'effetto live, un po come sentirne un bel Greatest Hits.
    Aggiungo la mia voglia di vedere un concerto..visto che l'estate si preannuncia un po magra,anche x le tasche (percio' niente Undertones riciclati).
    Barbara,da grande loro fan, invece li considera come "Must" x ogni loro uscita discografica e data italiana.
    Indottrinamento casula.
    Vi dico poi..

    AndreaCortez: ma giura!!
    La stessa sera dei Secret Affair e quindi del nostro primo incontro casul-metallurgico avevo in macchina "Business as usual" degli Affair (x un ripassino) e..OOH LA LA!!!!
    Vorra' dire qualcosa no?
    Telepatia Casula Rule!

    (i primi due dei Police sono spesso "on air" dalle miei parti..indimenticabili,e belli ancora oggi)

    Cristiano

    "Vivere finche c'e' gioventu,perche' la vita e' bella e la voglio vivere senza tuuu"
    Jannacci?

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  31. Inaugurero magari una nuova rubrica come suggerisce Lo Zio , ma chi sei ? oltre allo Zio ?, di dischi propedeutici....

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  32. Bravo Cris...Jannacci è un GRANDE che non merita più di essere sottovalutato,diamo ad Enzo quel che è di Enzo !

    Vi consiglio tutta la sua opera risalente ai primi anni 60,scritta in società con Dario Fo,tra cui gli immortali capolavori
    IL CANE CON I CAPELLI e L'OMBRELLO DI MIO FRATELLO
    ...altro che la corazzata Potiomkin,quella continua ad essere una cagata pazzesca !!!

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  33. beh lo Zio deriva un po' dal mio essere zio in famiglia e dallo Zio Paul Weller con cui condivido solamente il nome. Nome che tra l'altro non è neanche il suo volendo!

    Non amo diffondere notizie personali in rete, ma diciamo che sono Mod(enese) e sto sulla trentina.

    A parte gli scherzi, gravito intorno alla cultura Mod ma non lo sono. O meglio non ho mai scoperto di esserlo, per citare Oskar. Però passando alla mia maniera per il punk, lo ska, il rockabilly etc etc quando sono arrivato alla cultura mod ho visto che era estesa ed era la migliore. Senza mettere troppi paletti poi...

    Sempre che con l'età non salti fuori qualcos'altro (non so magari una cultura che inglobi il liscio le bocce e la briscola se e quando sarò vecchio;)

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