Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui: http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back
Speciale The SKIDS.
Scared to dance (1979)
La grande band scozzese esordì nel 1979 con questo album in cui condensava un'anima ancora legata al punk con istanze new wave, brani dall'impostazione epica e declamatoria e una personalità enorme.
Un vero gioiello in cui spiccano brani come "Into the valley" (diventato poi inno dei tifosi del Dunfermline Athletic - città natale della band - e del Charlton Athletic), "Saints are coming" (ripresa dai Green Day e dagli U2), "Hope and glory".
Days in Europa (1980)
The absolute game (1980)
Non particolarmente riuscito "Days in Europa", in bilico tra la conferma delle influenze precedenti e il tentatvo di spingersi oltre, rimane un lavoro incerto e incompiuto.
Meglio "The absolute game" più a fuoco con un ritorno al sound del primo album con influenze melodiche e compositive talvolta non lontane dai Clash.
Entrambi gli album ebbero fastidiose controversie a causa di (malcapitati e superficiali) riferimenti al nazismo.
Nel primo la copertina originale aveva un disegno di una premiazione riferita alle Olimpiadi svoltesi nella Germania nazista del 1936.
Fu subito cambiata dopo una serie di proteste.
Che interessarono anche la title track che parlava, in modo oscuro, di "salmi ariani" e aveva altre frasi piuttosto ambigue. Il secondo venne accompagnato da un ep dal titoli "Strenght trough joy" (slogan nazista) e anche in questo caso subito mandato fuori commercio.
Il tutto unito dal logo della band con le due S del nome che riproducono il logo delle SS.
I musicisti hanno sempre ovviamente smentito ogni connessione.
Joy (1981)
Stuart Adamson lascia il gruppo e va a formare i Big Country con cui troverà un grande successo e notorietà. Si suiciderà nel 2001.
La band, prima di sciogliersi, pubblica un lavoro più orientato verso il folk scozzese, pur se filtrato con suoni post wave, in un risultato piuttosto sconclusionato e decisamente poco riuscito.
La band si riunirà nel 2017 con il solo Richard Jobson e l'aiuto di Bruce Watson ex sodale di Stuart Adamson nei Big Country.
Incideranno il discreto pur se anonimo "Burning cities" (prodotto da Youth), molto duro e aggressivo, "Songs from a Haunted Ballroom", disco di cover di Clash, Sex Pistols, Stooges, Ultravox! e altri, piuttosto inutile e il recente "Destination Düsseldorf" (con un ottimo brano, la title track, scritto dall'ex Stranglers Hugh Cornwell), energico e ben fatto.
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